Vuoi i tuoi dati? Gioca a PUBG per decifrarli
PUBG è uno dei fenomeni del momento per quanto riguarda i videogiochi, ma lo è anche nel mondo dei ransomware: un curioso malware chiede che si giochi a PUBG per decifrare i file
di Riccardo Robecchi pubblicata il 24 Aprile 2018, alle 15:21 nel canale SicurezzaPUBG
I ransomware sono un problema che si è molto diffuso nel corso degli ultimi mesi, arrivando anche a proporzioni significative con casi come WannaCry. La richiesta dei creatori di questi software è sempre la stessa: denaro. Ci sono, però, anche alcuni ransomware differenti: il ransomware PUBG chiede che l'utente giochi a Player Unknown's Battlegrounds.
Potrebbe sembrare uno scherzo, ma esiste realmente un malware che richiede agli utenti di giocare per un'ora al noto gioco multiplayer per poter decifrare i propri file. Il ransomware PUBG cifra infatti i file dell'utente sul desktop con l'estensione .PUBG, impedendone l'accesso.
Questa piega inaspettata del fenomeno ransomware ha, però, un lieto fine: la richiesta per decifrare i file è ragionevole, sebbene fastidiosa, ma nel caso in cui non si volesse cedere alla richiesta è possibile inserire il codice "s2acxx56a2sae5fjh5k2gb5s2e" nell'eseguibile del ransomware per vedere i propri file decifrati senza sforzi.
Il programma cerca, come riporta TechPowerUp, l'eseguibile "TslGame" tra i processi in esecuzione: è dunque possibile rinominare qualunque eseguibile come "TslGame" per ingannare il malware e neutralizzarlo.
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