Riot Games bucata dagli hacker: le patch dei videogiochi arriveranno in ritardo

Riot Games bucata dagli hacker: le patch dei videogiochi arriveranno in ritardo

Riot Games, sviluppatore di League of Legends e Valorant, è stata vittima di un attacco da parte di malintenzionati. In attesa di avere tutti i dettagli sulla portata dell'hack, la software house fa sapere che sarà costretta a ritardare l'uscita delle patch di molteplici titoli.

di pubblicata il , alle 08:01 nel canale Sicurezza
League of Legends
 

Riot Games, la casa madre di titoli come League of Legends e Valorant, è stata "hackerata" e per questo motivo sarà costretta a ritardare la pubblicazione degli aggiornamenti di molteplici titoli. In un post su Twitter, la software fa sapere che la scorsa settimana "i sistemi del nostro ambiente di sviluppo sono stati compromessi tramite un attacco di social engineering".

Il social engineering non è un vero e proprio attacco, bensì una tattica usata dai malintenzionati - spesso e volentieri si usa una email progettata per sembrare quella di un'organizzazione di fiducia, il cosiddetto phishing - per persuadere le persone a fornire informazioni sensibili come password e altri dati al fine di avere il necessario per accedere a un sistema.

"Non abbiamo tutte le risposte in questo momento, ma volevamo comunicare in anticipo e farvi sapere che non vi è alcuna indicazione che i dati dei giocatori o le informazioni personali siano stati sottratti. Sfortunatamente, ciò ha temporaneamente influito sulla nostra capacità di rilasciare contenuti. Mentre i nostri team stanno lavorando duramente su un fix, ci aspettiamo che ciò impatti sulla tempistica di pubblicazione delle patch per molteplici videogiochi".

L'account Twitter di League of Legends riporta che l'accaduto potrebbe influenzare la data di pubblicazione della patch 13.2 e rimandare alcune piccole novità all'aggiornamento successivo 13.3 previsto per l'8 febbraio. L'attacco a Riot Games segue quello a 2K Games, avvenuto nel settembre dello scorso anno: come emerso il mese successivo, alcune informazioni personali degli utenti finirono nelle mani dei malintenzionati, in vendita al miglior offerente su un forum di hacker.

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