Ransomware, una buona notizia: pagamenti in calo del 35% nel 2024 nonostante la crescita degli attacchi

Nel 2024, i pagamenti legati al ransomware sono diminuiti del 35%, raggiungendo 813,55 milioni di dollari rispetto agli 1,25 miliardi dell'anno precedente. Nonostante l'aumento degli attacchi, le vittime resistono di più grazie a migliori misure di sicurezza e interventi delle forze dell'ordine
di Andrea Bai pubblicata il 06 Febbraio 2025, alle 11:31 nel canale SicurezzaIl 2024 ha segnato un importante calo nei pagamenti effettuati alle organizzazioni criminali che utilizzano ransomware, con una riduzione del 35% rispetto all'anno precedente. Secondo i dati pubblicati dalla società di intelligence blockchain Chainalysis, il totale dei riscatti pagati è sceso a 813,55 milioni di dollari dai precedenti 1,25 miliardi registrati nel 2023. Si tratta di un dato importante poiché nello stesso periodo il numero di attacchi ransomware è cresciuto, segnando un nuovo record di 5263 episodi (almeno quelli noti e comprovati) registrati da NCC Group.
Nel 2024 si è comunque registrato un pagamento record di 75 milioni di dollari effettuato da un'azienda Fortune 50 al gruppo Dark Angels. Tuttavia, solo il 30% delle vittime che hanno negoziato con i cybercriminali ha effettivamente ceduto al pagamento del riscatto.
Secondo Chainalysis, la diminuzione dei pagamenti può essere attribuita a diversi fattori chiave. In primo luogo, la crescente consapevolezza dei rischi legati agli attacchi ransomware ha spinto molte organizzazioni a investire in misure di sicurezza informatica più robuste, con un approccio maggiormente preventivo, e a sviluppare piani di risposta efficaci. Inoltre, molte aziende hanno deciso di non fidarsi delle promesse degli hacker riguardo alla cancellazione dei dati rubati e hanno preferito ripristinare i propri sistemi utilizzando backup piuttosto che cedere al ricatto.

Fonte: Chainalysis
Anche le operazioni delle forze dell'ordine hanno giocato un ruolo cruciale nella lotta contro i gruppi ransomware. L'operazione Cronos, ad esempio, ha colpito duramente LockBit, uno dei gruppi più attivi e pericolosi del settore. Parallelamente, l'uscita di scena del gruppo ALPHV/BlackCat ha frammentato ulteriormente l'ambiente criminale, lasciando spazio a operazioni minori che fortunatamente non sono riuscite a colmare il vuoto lasciato dai grandi attori.
Nonostante ciò, gli attacchi ransomware sono aumentati e gli hacker hanno intensificato le attività sui siti deticati alle fughe di dati per esercitare maggiore pressione sulle vittime. I dati raccolti, però, mostrano che i pagamenti medi sono diminuiti anche quando le vittime hanno deciso di pagare, spesso grazie a negoziazioni più efficaci.
Un ulteriore ostacolo per i cybercriminali è rappresentato dalle crescenti difficoltà nel riciclare il denaro ottenuto dai riscatti. Le autorità hanno intensificato i controlli su mixer di criptovalute e exchange non conformi alle normative KYC (Know Your Customer), costringendo gli hacker a cercare metodi alternativi come i cross-chain bridge per offuscare le transazioni. Nonostante ciò, gli exchange centralizzati rimangono il metodo principale per incassare i proventi illeciti, con il 39% dei fondi ransomware passati attraverso queste piattaforme nel 2024.
Infine, un numero crescente di affiliati ai gruppi ransomware sembra preferire conservare i fondi nei propri wallet personali piuttosto che rischiare l'arresto tentando di incassare il denaro. Questo fenomeno riflette un clima sempre più ostile per gli attori del crimine informatico e una maggiore efficacia delle contromisure adottate dalle autorità e dalle vittime stesse.
4 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoDai, così almeno per una volta ho fregato sul tempo e tolto di mano "il cavallo di battaglia" a qualcuno di mia conoscenza !
Dai, così almeno per una volta ho fregato sul tempo e tolto di mano "il cavallo di battaglia" a qualcuno di mia conoscenza !
nell'articolo si parla esplicitamente di criptovalute, fare una domanda in merito sarebbe ridondante
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