SpaceX, nei piani il lancio di 30 mila nuovi satelliti per la connettività internet

SpaceX ha richiesto all'Unione internazionale delle telecomunicazioni il permesso per lanciare altri 30 mila satelliti all'interno del programma Starlink
di Rosario Grasso pubblicata il 18 Ottobre 2019, alle 16:01 nel canale Scienza e tecnologiaSpaceX
SpaceX ha chiesto il permesso per lanciare 30 mila nuovi satelliti in orbita terrestre bassa (LEO) per alimentare la sua rete Starlink pensata per erogare la connessione a internet via satellite. SpaceX precedentemente aveva ottenuto il permesso per mettere in orbita 12 mila satelliti. Con queste mosse, SpaceX prevede di attivare la banda larga satellitare negli Stati Uniti del Nord e in Canada già il prossimo anno e successivamente in altri paesi. Si tratta, dunque, di un progetto molto interessante che, se andasse in porto, cambierebbe completamente le modalità di erogazione della connessione a internet, aprendo molti scenari interessanti.
Non è ancora possibile determinare se la richiesta corrisponde all'intenzione di lanciare tutti i 30 mila satelliti o solo una parte, ma si tratterebbe di un incremento molto importante rispetto all'infrastruttura esistente. I satelliti opererebbero ad altitudini che vanno da 328 chilometri a 580 chilometri.
La prassi prevede che sia la Federal Communications Commission a inoltrare le richieste all'Unione internazionale delle telecomunicazioni (ITU) per conto di SpaceX, come si può verificare in questo documento. L'ITU verifica che non si verifichino condizioni di interferenza dei segnali fra tutti i satelliti in orbita.
Il nodo della questione è che l'ITU deve affrontare un problema di rapido affollamento dell'orbita terrestre bassa, di grande interesse per via della capacità di veicolare connessioni a banda larga con latenze basse e velocità più elevate. SpaceX ha affermato che intende fornire velocità gigabit e latenza fino a 25 ms, pur senza rivelare quanto costerà il servizio. Anche aziende come OneWeb, Space Norway, Telesat e Amazon si sono attivate per sfruttare le capacità della LEO, dopo aver inoltrato richieste di autorizzazione simili.
L'ITU ha già comunicato che "sta adottando misure per ridimensionare responsabilmente la capacità totale della rete Starlink e la densità dei dati per venire incontro alle richieste di banda larga degli utenti". SpaceX non ha ancora lanciato i 12 mila satelliti per i quali aveva precedentemente richiesto l'autorizzazione, ma ha affermato che la domanda per internet veloce e affidabile è in aumento, soprattutto nei paesi in via di sviluppo.
Se la richiesta venisse accolta SpaceX sarebbe obbligata ad avviare almeno un satellite con le frequenze indicate e a renderlo funzionante entro 90 giorni. Dopo che le frequenze sono state assegnate, le altre imprese che volessero mettere in funzione strumentazione simile devono farlo in modo tale da evitare interferenze rispetto alla costellazione appena autorizzata.
SpaceX deve fornire una serie di dettagli tecnici, compresi i piani per ridurre al minimo i detriti e prevenire le collisioni. L'azienda progetta i suoi satelliti in modo tale che si brucino completamente nella fase di rientro nell'atmosfera al fine di prevenire danni fisici sulla superficie.
Nello scorso maggio SpaceX ha mandato in orbita 60 satelliti allo scopo di testare il sistema in vista di un più largo impiego di satelliti. Ha inoltre richiesto alla FCC il permesso di regolare la spaziatura orbitale dei suoi satelliti, un cambiamento che consentirebbe alla società di coprire anche gli Stati Uniti meridionali entro la fine del prossimo anno.
Dal 1957 a oggi circa 8.950 satelliti sono stati messi in orbita intorno alla Terra e circa 5 mila sono ancora in orbita. Di questi, secondo dati forniti dall'Agenzia spaziale europea (ESA), solo 1.950 funzionano ancora.
Recentemente si è parlato molto della collisione sfiorata tra un satellite di SpaceX e un satellite dell'Agenzia Spaziale Europea. "Con l'aumentare del numero di satelliti nello spazio si moltiplicheranno gli incontri ravvicinati tra i veicoli spaziali" commentava in quell'occasione l'ESA. La quale sta lavorando sulle sue tecnologie di navigazione e prevenzione delle collisioni.
5 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMi sembra proprio un ottima idea!!!
I costi poi saranno di decine di miliardi di dollari o forse di più. E il ritorno economico? Il pecoraio del deserto del Gobi è disposto a pagare per avere una connessione gigabit? Forse ha altri problemi più urgenti tipo sopravvivere... Invece all'abitante europeo o l'americano la gigabit interessa ma entro 10 anni molti di loro avranno la FTTH e gli abitanti esclusi saranno sufficienti per ripagare il tutto?
Non sono un esperto e magari mi sbaglio ma sono un po' scettico.
I costi poi saranno di decine di miliardi di dollari o forse di più. E il ritorno economico? Il pecoraio del deserto del Gobi è disposto a pagare per avere una connessione gigabit? Forse ha altri problemi più urgenti tipo sopravvivere... Invece all'abitante europeo o l'americano la gigabit interessa ma entro 10 anni molti di loro avranno la FTTH e gli abitanti esclusi saranno sufficienti per ripagare il tutto?
Non sono un esperto e magari mi sbaglio ma sono un po' scettico.
Lato economico la questione è francamente complessa. Lo stesso COO di SpaceX ha detto che il problema principale è l'economia del progetto, ma se han deciso di procede significa che si sono fatti i loro calcoli. Con produzione di massa dei satelliti e vettori riutilizzabili è possibile abbatere drasticamente i costi e potrebbero esserci clienti molto interessati a latenze minime sulle lunghe distanze grazie aile interconnessioni laser fra i satelliti (principalmente chi gestisce High Frequency Trading sul mercato finanziario).
La spazzatura spaziale non è un problema di questi progetti in quanto i satelliti sono progettati per uscire dall'orbita bassa e bruciare in atmosfera dopo tot anni liberando l'orbita per i loro sostituti. Al massimo può essere un problema il "traffico", ma anche con 30k satelliti ci sarebbero centinaia di km fra uno e l'altro.
Meglio così allora però di Falcon Heavy ne hanno lanciati solo 3 quindi credo non sia ancora entrato in servizio commerciale anche se immagino ci manchi poco. Starship invece è ancora un prototipo. Bene che SpaceX potrà lanciare più di 50 missioni l'anno ma bisogna vedere da quando. Si sa che le date promesse da Musk sono di solito un po' ottimistiche.
Indubbiamente avranno fatto i loro calcoli. Quello che però mi lascia perplesso è se ci saranno abbastanza persone interessate considerando che fra 10 anni molte persone avranno la velocissima FTTH. Utilizzi come Trading su mercati finanziari sono di nicchia.
Speriamo bene allora perché in caso di guasti o errori di progettazione non sarebbe agevole fare pulizia!
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