Satelliti a rischio impatto, e la colpa è del cambiamento climatico

Un nuovo studio condotto dalla British Antarctic Survey ha rivelato un alto rischio di collisione tra satelliti attivi, defunti e detriti spaziali. Il problema è legato all'aumento delle quantità di CO2 nell'atmosfera.
di Vittorio Rienzo pubblicata il 28 Ottobre 2022, alle 16:51 nel canale Scienza e tecnologiaUn nuovo studio della British Antarctic Survey rivela come il cambiamento climatico, e soprattutto l'aumento di CO2 nell'atmosfera, influenzi la permanenza dei satelliti nell'orbita terrestre. In particolare, il problema è legato all'atmosfera superiore, ovvero la fascia compresa tra i 90 e 500 km di altitudine, e ai detriti che orbitano in essa.
Se vi siete sempre chiesti che fine facciano i satelliti una volta spenti, la risposta è a dir poco semplice: rimangono in orbita fino alla loro "decomposizione". In breve, una volta defunti, rimangono in orbita rallentati dalla resistenza atmosferica scendendo gradualmente di quota fino a bruciare nella bassa atmosfera.
A marzo 2021 è stata calcolata la presenza di circa 5.000 satelliti orbitanti tra attivi e defunti, un numero all'incirca raddoppiato rispetto a solo due anni prima. Inoltre, entro il decennio numerose aziende prevedono di lanciare migliaia di nuovi satelliti, in conseguenza anche dell'aumento dei sistemi di geolocalizzazione e comunicazione.
Ma cosa c'entra tutto questo con l'inquinamento da CO2? Ebbene, le quantità di anidride carbonica immesse dall'uomo hanno fatto sì che, al contrario della bassa atmosfera, la media e alta atmosfera si siano raffreddate riducendone la densità. Contestualmente questo ha diminuito anche la resistenza atmosferica. I satelliti, quindi, deorbitano più lentamente ed impiegano più tempo prima di bruciare.
In sostanza, i satelliti defunti ed eventuali altri detriti spaziali rimangono nell'atmosfera più a lungo affollandola e creando un alto rischio di collisione con i satelliti attivi. Ingrid Cnossen, ricercatrice del British Antarctic Survey, ha raccolto i dati a sua disposizione e simulato il cambiamento atmosferico fino al 2070.
La Cnossen ha poi confrontato i risultati con i cambiamenti avvenuti negli ultimi cinquant'anni. Ha concluso che anche in uno scenario futuro a basse emissioni, il raffreddamento medio e la riduzione della densità atmosferica saranno di circa il doppio rispetto al passato.
"I detriti spaziali stanno diventando un problema in rapida crescita per gli operatori satellitari a causa del rischio di collisioni, che il declino a lungo termine della densità dell'atmosfera superiore sta peggiorando ulteriormente. Spero che questo lavoro aiuterà a guidare un'azione appropriata per controllare il problema dell'inquinamento spaziale e garantire che l'atmosfera superiore rimanga una risorsa utilizzabile in futuro".
17 Commenti
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La densità è diminuita a quell’altitudine, perché aumentando la densità dell’aria questa si è compattata verso la superficie.
No, visto che vogliono arrivare a dir che è colpa dell'uomo, dell'orribile uomo, che distrugge tutto e quindi merita di estinguersi, ecc ecc
Peccato che dimenticano di dire che la terra è stata più fredda e più calda, anche quando non c'era quell'orribile uomo...
in effetti qualcosa non torna...
Peccato che dimenticano di dire che la terra è stata più fredda e più calda, anche quando non c'era quell'orribile uomo...
Ma va?
ti svelo un segreto: il problema dei cambiamenti climatici non è cosa succede al pianeta, ma se il pianeta rimane abitabile per l'uomo...
beata ignoranza che manco ha capito qual'è l’oggetto della questione ma spara le sue scemenze...
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