Rilevata la molecola più grande mai osservata in un disco di formazione di un esopianeta

La ricerca e caratterizzazione degli esopianeti è uno degli elementi importanti per la conoscenza dell'Universo. Si pone così la base per capire l'evoluzione del Sistema Solare e di sistemi planetari differenti che possono portare alla formazione della vita. L'ultima novità riguarda la scoperta di una grande molecola all'interno di un disco di formazione di un esopianeta.

Disco protoplanetario con formaldeide (arancione), metanolo (verde) e etere dimetilico (blu)

Trovare molecole organiche nello Spazio non è una rarità e ovviamente non sono necessariamente correlate a processi legati allo sviluppo della vita. Si tratta però di un elemento estremamente interessante che potrebbe aprire la strada a nuove osservazioni. Un esempio è la rilevazione di molecole organiche su Marte da parte di NASA Curiosity o tracce di metano da parte di ExoMars. In questo caso la molecola organica d'interesse è l'etere dimetilico (CH₃OCH₃) rilevato da una squadra di ricercatrici che hanno impiegato ALMA dell'ESO.

L'etere dimetilico osservato in un disco di formazione di un esopianeta

Secondo quanto riportato nello studio, l'etere dimetilico è stato osservato nel disco di formazione protoplanetario attorno alla stella Oph-IRS 48 che si trova nella costellazione di Ofiuco a 444 anni luce dalla Terra. Grazie alla struttura del disco che comprende una grande quantità di polveri, con granelli di dimensioni di pochi millimetri, e ghiaccio è possibile la formazione di agglomerati come comete, asteroidi ma anche un esopianeta.

Si tratta della prima volta che l'etere dimetilico viene rilevato in un disco protoplanetario mentre la squadra ha anche trovato una possibile traccia del formiato di metile (CH₃OCHO). Le ricercatrici hanno formulato due scenari: o la presenza di etere dimetilico e formiato di metile era particolarmente abbondante rispetto al metanolo oppure quest'ultimo è distribuito in modo tale da essere più difficilmente osservabile dal nostro punto di osservazione (ma presente comunque in buone quantità).

L'etere dimetilico è stato osservato prima d'ora in nubi di formazione stellare ma non in dischi di formazione di un esopianeta, come scritto sopra. Nashanty Brunken, autrice principale dello studio, ha sottolineato come queste scoperte permettono di avere un'idea più chiara sull'origine della vita. Alice Booth (un'altra ricercatrice) ha aggiunto che fino a qualche tempo fa non si pensava si potessero rilevare queste molecole nei dischi protoplanetari. Cosa invece accaduta. In un altro studio sarà poi anche discussa la rilevazione del monossido di azoto (NO).

Il disco di polveri e ghiaccio ha poi una forma particolare. Questa è originata da un pianeta di recente formazione o da una stella compagna (più piccola di IRS 48). Un ambiente così particolare è la "culla" perfetta per la generazione di nuove molecole organiche. In particolare atomi o molecole più semplici si uniscono ai granelli di polvere (in ambienti con temperature inferiore ai 50 K) e formando uno strato di ghiaccio generano reazioni chimiche che poi formano molecole organiche più complesse (per esempio CH₃O + HCO → CH₃OCHO). A loro volta queste molecole potrebbero portare alla formazione di molecole più complesse come amminoacidi e zuccheri e quindi alla vita (o una maggiore probabilità che questa si possa sviluppare). Come sempre, nuovi studi saranno necessari per comprendere al meglio ambienti così particolari.

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