NASA Parker Solar Probe: nuovo passaggio ravvicinato del Sole a 7,26 milioni di chilometri
La sonda spaziale statunitense NASA Parker Solar Probe ha effettuato un nuovo passaggio ravvicinato del Sole ad appena 7,26 milioni di chilometri dalla superficie della nostra stella. Gli ingegneri hanno confermato che funziona tutto correttamente.
di Mattia Speroni pubblicata il 08 Luglio 2024, alle 21:09 nel canale Scienza e tecnologiaNASA
Studiare il Sole è fondamentale per avere una migliore comprensione dell'intero Sistema Solare ma anche di come la nostra stella interagisca con la Terra (e di come ci si possa proteggere durante le espulsioni di massa coronale). Per raccogliere dati sul Sole è possibile impiegare telescopi terrestri ma anche le sonde spaziali svolgono un ruolo fondamentale. Diverse ne sono state lanciate nel corso degli anni (per esempio l'indiana Aditya-L1) e NASA Parker Solar Probe è una di queste.

Negli scorsi giorni questa sonda spaziale statunitense ha eseguito un nuovo passaggio ravvicinato del Sole arrivando a "soli" 7,26 milioni di chilometri. Il ventesimo flyby di questa missione è avvenuto alle 5:47 del 30 giugno (ora italiana) a una velocità di oltre 635 mila km/h. Gli ingegneri del Johns Hopkins Applied Physics Laboratory hanno verificato il 2 luglio che la sonda spaziale era in buona salute, resistendo alle temperature e alle radiazioni estreme della stella.

NASA Parker Solar Probe tornerà ad avvicinarsi al Sole con velocità e distanze simili a questo passaggio il 30 settembre 2024 mentre a dicembre ci sarà un ulteriore flyby a una distanza ancora più ridotta (uno dei tre attualmente previsti) rispetto a quello appena verificatosi a giugno. Per riuscirci sarà necessario sfruttare la fionda gravitazionale di Venere a novembre permettendo così di toccare una distanza di 6,12 milioni di chilometri dalla superficie del Sole a una velocità di circa 692 mila km/h.


La sonda spaziale NASA Parker Solar Probe è stata lanciata il 12 agosto 2018 a bordo di un razzo spaziale ULA Delta IV Heavy dal sito di lancio SLC-37 della Cape Canaveral Space Force Station. Come scritto sopra, il suo scopo principale è quello di studiare la stella e raccogliere quanti più dati possibili anche di zone difficilmente avvicinabili da altre sonde spaziali.
Il merito del successo di NASA Parker Solar Probe è ovviamente nell'attenta ingegnerizzazione. In particolare lo scudo termico è realizzato in un materiale composito con carbonio spesso ben 11,43 cm che può resistere fino a temperature di 1377°C, mentre gli strumenti raggiungono i 29°C.
Quattro sono strumenti principali. Fields Experiment (FIELDS) per misurare campi elettrici e magnetici, flusso di Poynting, densità assoluta del plasma e altre caratteristiche degli elettroni, fluttuazioni di densità ed emissioni radio. Integrated Science Investigation of the Sun (IS☉IS) studia invece gli elettroni energetici, protoni e ioni pesanti che interagiscono con l'atmosfera del Sole e l'eliosfera interna. Wide-field Imager for Solar PRobe (WISPR) invece sono telescopi per catturare immagini della corona solare e dell'eliosfera interna. Infine il rilevatore Solar Wind Electrons Alphas and Protons (SWEAP) serve a misurare le caratteristiche di particelle come elettroni, protoni e ioni di elio che si trovano nel vento solare.










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2 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoUna bella velocità, niente da dire.
Solo che nello spazio, è poco più di un motorino Ciao...
(per arrivare semplicemente a Proxima Centauri, a quella velocità, ci metterebbe circa 6200 anni)
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