NASA Orion: il test dei sistemi di sicurezza è un successo, Marte è più vicino!

NASA Orion, la capsula per gli equipaggi delle missioni Artemis, ha superato con successo il test di sicurezza in caso di missione abortita. Si tratta di un passaggio fondamentale per il proseguo delle fasi di collaudo preliminari.
di Mattia Speroni pubblicata il 03 Luglio 2019, alle 09:41 nel canale Scienza e tecnologiaNASA
Un momento fondamentale per le prossime missioni spaziali statunitensi verso la Luna e Marte passava dal test effettuato alle ore 13.00 (italiane) per NASA Orion. Si tratta della capsula per gli equipaggi che ha dovuto superare il test dei sistemi di sicurezza in caso di annullamento del lancio.
Non si tratta di un sistema nuovo, tanto che era presente anche nelle missioni Apollo (ma anche nel corrispettivo russo), ma rimane un tassello fondamentale per la sicurezza degli astronauti e per il proseguo della realizzazione della componentistica legata a SLS.
In cosa è consistito il test? In breve la capsula NASA Orion deve potersi allontanare dal razzo principale nel caso venga rilevata qualche anomalia evitando (o quantomeno abbassando le probabilità) di morte degli astronauti che vi si trovano all'interno.
Il test del 2 Luglio 2019 è durato circa tre minuti e viene chiamato Ascent Abort-2. Per questa prova non è stato utilizzato un razzo pensato per le missioni lunari ma un razzo militare modificato che serviva solamente a simulare le condizioni del lancio (spendendo un budget molto più basso).
La capsula NASA Orion ha viaggiato a un'altitudine di poco meno di 10 chilometri. A quel punto, nel momento del massimo stress aerodinamico (condizione critica per le strutture) è iniziata la sequenza di interruzione che ha portato in pochi millisecondi ad allontanare la capsula dal razzo principale. La capsula ha a sua volta un motore con la funzione di controllo dell'assetto che consente di riposizionarla correttamente rispetto al suolo per poi farla ricadere nell'oceano.
In generale il test è stato un successo, anche se gli addetti dovranno comunque esaminare tutti i dati telemetrici e le immagini per capire se ci possano essere ulteriori imperfezioni o problemi non visti durante la diretta.
Nel test non erano previsti paracadute che invece saranno nella versione finale di NASA Orion in quanto il sistema è stato provato separatamente alla fine dello scorso anno. Questo, secondo l'agenzia, ha permesso di ridurre i costi e velocizzare le pratiche.
Sempre la NASA ricorda che il progetto di SLS (il più grande razzo mai costruito dall'essere umano) è in piena fase di assemblaggio con quattro delle cinque parti che sono state completate. I quattro motori del core stage arriveranno invece entro l'estate. In passato c'è stato molto scetticismo per gli altissimi costi e difficoltà incontrate nella realizzazione di SLS, ma la nuova spinta per la corsa alla Luna e a Marte ha dato nuova linfa a questo genere di operazioni.
3 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNi. Orion serve per la Luna, tant'è che tutta la missione Artemis è esclusivamente orientata all'impresa lunare. In origine erano previsti scenari nei quali Orion sarebbe servita come scialuppa di salvataggio per l'ISS, ma sono usciti di scena anni fa quando scesero in campo SpaceX e Boeing con Dragon e Starliner.
Quindi niente Marte e niente ISS (se non altro a breve, per quanto riguarda quest'ultima).
Artemis è un progetto speculativo nato da una volontà presidenziale che è ben lontana da quella di Kennedy, e spero che l'abort ascent test senza paracadute non sia significativo dell'aerodinamica della capsula, perchè un rientro così non va per niente bene...
Sarà ma da constellation in avanti la nasa non ha fatto grandi figure, compreso SLS che sebbene sia il più potente vettore ha dei costi stratosferici e tempi di commissioning nemmeno paragonabili agli altri lanciatori pesanti
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