NASA New Horizons: la missione proseguirà e si concentrerà sull'eliofisica

Lanciata nell'ormai lontano 2006, la missione NASA New Horizons ci ha stupito con le immagini ravvicinate di Plutone e Ultima Thule. Ora l'agenzia spaziale ha dichiarato che la missione proseguirà per studiare l'eliofisica.
di Mattia Speroni pubblicata il 30 Settembre 2023, alle 01:56 nel canale Scienza e tecnologiaNASA
Quando si pensa alle missioni spaziali che si trovano ormai lontane dalla Terra solitamente si fa riferimento alle sonde Voyager. C'è però un'altra missione che si è spinta dove nessuno era mai arrivato prima, regalandoci immagini straordinarie di Plutone: si tratta di NASA New Horizons, lanciata all'inizio del 2006 e che ha raggiunto il pianeta nano a luglio 2015. Una missione di straordinaria importanza e che rappresenta una delle ultime lanciate per sondare le regioni di Spazio così lontane dal nostro Pianeta.
La sonda spaziale, oltre a Plutone e Caronte ha permesso di studiare altri oggetti celesti come Ultima Thule scoperto solamente nel 2014 (conosciuto anche come Arrokoth o 2014 MU69) e attualmente sta continuando a funzionare proseguendo il suo viaggio nel Sistema Solare esterno. Nel 2021 la missione è proseguita per cercare nuovi oggetti celesti come 2020 KP11 e si è a lungo discusso su quali sarebbero potuti essere gli obiettivi futuri (considerando anche i pochi chilogrammi di propellente utile per le manovre). L'agenzia spaziale statunitense ha risposto a questa domanda con un comunicato stampa diffuso nelle scorse ore.
La missione di NASA New Horizons proseguirà per studiare l'eliofisica
Una sonda spaziale attiva e funzionante in una regione di Spazio che non verrà visitata per i prossimi anni (se non decenni) è una risorsa importante. Bisogna però considerare che questo richiede comunque lo stanziamento di fondi per coprire i costi di gestione del personale, compreso quello deputato alla comunicazione attraverso il Deep Space Network. Per questo capire il destino migliore per NASA New Horizons non è stato semplice.
Secondo quanto riportato, la sonda (a partire dall'anno fiscale 2025) proseguirà la sua missione concentrandosi sulla raccolta di dati riguardanti l'eliofisica. Questo impatterà relativamente poco sulla sua gestione e sulla NASA permettendo comunque di avere dati unici considerando dove si trova attualmente New Horizons.
Durante la discussione per capire dove poter inviare la sonda, era stato anche pensato di dirigerla verso oggetti celesti nella fascia di Kuiper ma attualmente nessun corpo celeste noto è abbastanza vicino da poter essere visitato con un flyby. Gli scienziati non escludono comunque che se ne dovesse scoprire uno nel frattempo, la sonda non possa modificare la sua missione per raccogliere ulteriori informazioni. Proprio per la gestione del budget, le informazioni ufficiali riportano che questa parte di missione sarà finanziata dalla Divisione di Scienze Planetarie della NASA mentre la sua gestione sarà congiunta con la Divisione di Eliofisica.
Nicola Fox (amministratrice associata del Science Mission Directorate della NASA) ha dichiarato "la missione New Horizons ha una posizione unica nel nostro Sistema Solare per rispondere a domande importanti sulla nostra eliosfera e fornire straordinarie opportunità di scienza multidisciplinare per la NASA e la comunità scientifica. L’agenzia ha deciso che era meglio estendere le operazioni di New Horizons fino a quando il veicolo spaziale non uscirà dalla fascia di Kuiper, cosa prevista tra il 2028 e il 2029".
Alla pubblicazione della notizia si è aggiunto anche il commento di Alan Stern, "padre" della missione in veste di Principal investigator, che ha dichiarato "grazie NASA, Nicky e SMD da parte mia a nome dell'intero team di New Horizons! Siamo entusiasti di continuare l’esplorazione della fascia di Kuiper e dell’eliosfera esterna, due straordinarie aree scientifiche che la NASA sta studiando". Secondo Stern, grazie al generatore termoelettrico a radioisotopi (RTG), la sonda potrebbe funzionare fino al 2050 circa, ma ovviamente molto dipenderà da altre condizioni di contorno che potrebbero influenzare la missione nei prossimi anni.
6 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSulla lunghezza siamo sempre sui 13km/s come media per queste sonde, certo l'attrazione gravitazionale del sole fa la sua ma se già si quadruplicasse quella velocità ci metteremmo 1/4 del tempo a spostarci nel sistema solare.
Sulla lunghezza siamo sempre sui 13km/s come media per queste sonde, certo l'attrazione gravitazionale del sole fa la sua ma se già si quadruplicasse quella velocità ci metteremmo 1/4 del tempo a spostarci nel sistema solare.
13km/s come media? dove sta scritto? ma comunque si tratta di media...
e mi sembra "molto pochino"
New Horizons raggiunse (e non so se la mantiene ancora) la velocità di circa 60km/s (praticamente da Roma a Milano in circa 10secondi, ponendo una distanza lineare di 600km...)*
13km/s credo che ce l'abbia qualche carretta non a lunga prospettiva...
se una sonda con obiettivo ai confini del sistema solare, e oltre, dovesse avere una ridicola velocità di 13km/s non la farebbero nemmeno partire, il governo Usa boccerebbe la proposta di finanziamento
*EDIT: ho visto ora che la distanza in linea d'aria Roma-Milano è 476km, quindi meno di 8 secondi
e mi sembra "molto pochino"
New Horizons raggiunse (e non so se la mantiene ancora) la velocità di circa 60km/s (praticamente da Roma a Milano in circa 10secondi, ponendo una distanza lineare di 600km...)*
13km/s credo che ce l'abbia qualche carretta non a lunga prospettiva...
se una sonda con obiettivo ai confini del sistema solare, e oltre, dovesse avere una ridicola velocità di 13km/s non la farebbero nemmeno partire, il governo Usa boccerebbe la proposta di finanziamento
*EDIT: ho visto ora che la distanza in linea d'aria Roma-Milano è 476km, quindi meno di 8 secondi
credo che la velocità delle voyager sia quella, nel tempo le sonde rallentano per via dell'attrazione gravitazionale del sole, e il grosso della loro spinta deriva da quella impressa alla partenza. Considerando che la gravità terrestre non aiuta perché devi fare un razzo enorme per spedire nello spazio una cacchina abbiamo dei limiti alla spinta che possiamo dare, si può fare qualcosa con la fionda gravitazionale ma manca un propulsore invece da tenere sempre acceso e che acceleri sempre più la navicella.
Viva la phronesis. Bravi ragazzi
Viva la phronesis. Bravi ragazzi
io non so nemmeno cosa sia Starfield, è semplice curiosità che funziona anche senza Starfield
infatti la sonda più veloce lanciata è connessa ad orbite attorno al Sole, la Solar Parker Probe ha raggiunto 200km al secondo!
se passasse sopra una città un oggetto simile, a parte lo spostamento d'aria, immenso, edit: si disintegrerebbe prima, cosa si vedrebbe?
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