Le ultime novità dalla missione Artemis I e dalla capsula Orion

Nella serata di ieri (ora italiana) si è tenuta una conferenza stampa della NASA per riportare le ultime novità riguardanti la missione Artemis I e la Orion. Dopo la manovra orbitale condotta il 5 dicembre, si guarda al rientro dell'11 dicembre.
di Mattia Speroni pubblicata il 06 Dicembre 2022, alle 14:27 nel canale Scienza e tecnologiaNASAESA
Nella giornata di ieri abbiamo scritto del secondo flyby (l'ultimo) che la capsula Orion ha eseguito durante la modifica della traiettoria che la sta riportando verso la Terra per la conclusione della missione Artemis I. Un nuovo momento storico per tutti i partner del progetto e che preannuncia l'ammaraggio al largo delle coste della California dove ci sarà il recupero della navicella.
LIVE NOW: Following today's close flyby of the Moon, our experts are giving an update on the #Artemis I mission.
— NASA (@NASA) December 5, 2022
The @NASA_Orion spacecraft is expected to splash down in the Pacific Ocean on Dec. 11. https://t.co/rQU7N7iUyk
Nonostante un problema alla power conditioning distribution unit (PCDU) non sono state segnalate anomalia nelle operazioni successive. Si sta comunque procedendo a un'analisi completa della problematica così da verificare che non possa accadere nuovamente (anche perché la prossima missione nel 2024, Artemis II, prevederà la presenza di quattro astronauti a bordo). Queste le ultime informazioni dopo la conferenza stampa tenutasi ieri sera.
Le ultime novità su Artemis I e la navicella Orion
La NASA ha riportato come la manovra di correzione orbitale che ha portato anche al flyby (passaggio ravvicinato) della Luna è stata eseguita con successo. La superficie del satellite naturale si è trovata a circa 129 km nel momento di massima vicinanza mentre il motore principale del modulo di servizio europeo (realizzato dall'ESA) è stato acceso per 3'27" modificando la velocità della capsula di 1054 km/h.
Bill Nelson (amministratore della NASA) ha dichiarato "Orion sta tornando a casa! Oggi il team ha raggiunto un altro traguardo importante, facendo volare Orion a soli 129 km dalla superficie della Luna. Il sorvolo lunare ha permesso alla navicella di sfruttare la gravità della Luna e lanciarla verso la Terra per l'ammaraggio. Quando Orion rientrerà nell'atmosfera terrestre in pochi giorni, tornerà più caldo e più veloce che mai – il test finale prima di mettere gli astronauti a bordo".
Per la missione Artemis I, la capsula ha impiegato 3651 kg di propellente, 82 kg meno di quanto preventivato. Ci sono ancora 941 kg di margine ossia 74 kg oltre le stime iniziali. Per quanto riguarda il problema alla PCDU, Mike Sarafin (mission manager) ha cercato di fare chiarezza su quanto accaduto. Il dirigente ha ricordato che il modulo di servizio europeo genera energia attraverso i pannelli solari che viene poi distribuita ai vari sistemi attraverso alcuni sottosistemi legati all'avionica.
Quattro di questi (che servono anche a limitare l'energia inviata) era in una configurazione non corretta. Le unità di questo tipo sono ridondanti e suddivise in "A" e "B" e in quel momento erano isolate tra loro e non condividevano il carico in quanto in fase di test. Il problema si è verificato in tutte quelle del settore B. Non è ancora chiara la motivazione che ha portato a questo comportamento.
Durante la conferenza stampa è stato anche aggiunto che le squadre di recupero saranno mobilitate nella giornata di domani. La nave della marina statunitense che sarà utilizzata per il recupero è la USS Portland (classe San Antonio) che ha nella zona posteriore un portellone apribile dove la capsula potrà essere trainata a bordo (dopo che i sommozzatori avranno collegato un cavo).
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