La Nebulosa Serpente è stata catturata dal telescopio spaziale James Webb

Il telescopio spaziale James Webb ha catturato una nuova immagine della Nebulosa Serpente che si trova a circa 1300 anni luce dalla Terra nella costellazione del Serpente. Una zona ricca di giovani stelle e molto interessante per gli scienziati.
di Mattia Speroni pubblicata il 25 Giugno 2024, alle 15:35 nel canale Scienza e tecnologiaNASAESA
Il telescopio spaziale James Webb sta continuando l'esplorazione dell'Universo catturando immagini spesso molto belle anche dal punto di vista estetico (oltre che importanti per i dati che gli scienziati utilizzano per gli studi). Recentemente abbiamo scritto del sistema WL 20 o dell'ammasso globulare NGC 6440 ma anche della galassia più distante mai osservata, JADES-GS-z14-0 e di diverse nuove informazioni legate a dischi protoplanetari ed esopianeti. Una delle ultime immagini riguarda Nebulosa Serpente che si trova a 1300 anni luce dalla Terra nella costellazione del Serpente.
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Il telescopio spaziale James Webb è stato impiegato per osservare un ammasso particolarmente ricco di stelle di nuova formazione, considerando che si stima che la loro età sia inferiore ai 100 mila anni. Qui gli scienziati hanno osservato getti di gas che colpiscono le polveri della nebulosa creando spettacolari effetti (visibili in alto a sinistra nell'immagine).
Alcune di queste stelle, in futuro, cresceranno fino a raggiungere la dimensione del Sole permettendo anche lo sviluppo di sistemi planetari (e potenzialmente la vita). Nella stessa zona di Spazio è presente anche la struttura chiamata "l'ombra del pipistrello", che si trova centralmente nell'immagine. A destra di quest'ultima è poi presente un'altra zona che potrebbe ricordare una stella in fase di esplosione ma che in realtà sarebbe invece una stratificazione di gas.
Questa immagine del telescopio spaziale James Webb copre circa 4,8 arcominuti (o 1,4 anni luce). Per catturarla è stato impiegato lo strumento per il vicino infrarosso NIRCam sfruttando i filtri F140M, F210M, F360M e F480M per le lunghezze d'onda di 1,4 µm, 2,1 µm, 3,6 µm e 4,8 µm associati ai colori blu, ciano, arancione e rosso. Per chi volesse l'immagine a piena risoluzione, l'ESA mette a disposizione un file non compresso da ben 107 MB. In futuro il JWST utilizzerà NIRSpec (Near-Infrared Spectrograph) per acquisire nuovi dati capire la composizione della nube di gas e polveri. In particolare gli astronomi vogliono determinare come le sostanze chimiche volatili possano riuscire a sopravvivere alla formazione di stelle e pianeti. Questi composti solitamente passano dalla stato solido a quello gassoso (sublimazione) a temperature molto basse. Un'analisi delle condizioni nelle quali questo avviene e come si disperdano nello Spazio consentirà anche di capire meglio la formazione dei dischi protoplanetari e degli esopianeti.
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