La NASA vuole comunicare via laser dallo Spazio alla Terra a 200 Gbps

Grazie al sistema TBIRD la NASA proverà a comunicare con un sistema ottico (via laser) a una velocità di 200 Gbps dall'orbita bassa terrestre. Un nuovo metodo per velocizzare il download di dati dalle missioni spaziali.
di Mattia Speroni pubblicata il 30 Maggio 2022, alle 07:01 nel canale Scienza e tecnologiaNASA
Superare i limiti delle onde radio sfruttando i laser per la comunicazione spaziale (planetaria e interplanetaria) è una delle nuove frontiere per permettere di l'invio e la ricezione di grandi quantità di dati. Pur non potendo ovviamente superare la velocità della luce la banda a disposizione aumenterebbe di molto. La Cina ha inserito questo genere di possibilità nel suo programma quinquennale e anche la NASA non sta a guardare.
Con il lancio della missione Transporter-5 da parte di SpaceX, l'agenzia spaziale ha messo in orbita un Cubesat dimostrativo dedicato proprio a provare queste tecnologie. Nel 2020 erano state annunciate le due stazioni di terra (OGS, Optical Ground Station) mentre nei prossimi mesi potrebbero essere resi noti i risultati ottenuti con il sistema TeraByte InfraRed Delivery (TBIRD).
NASA: anziché onde radio, laser per comunicare nello Spazio
Prima di provare con la comunicazione interplanetaria, si proverà con quella in orbita bassa terrestre (LEO). I Cubesat sono sistemi solitamente poco costosi e sono perfetti per cercare di capire i limiti di questa soluzione e le nuove possibili implementazioni. La speranza è quella di raggiungere velocità di trasmissione via segnale ottico di 200 Gbps e, con un passaggio da sette minuti sopra una stazione, sarà possibile ricevere terabyte di dati.
Il sistema TBIRD è integrato nel satellite Pathfinder Technology Demonstrator 3 (PTD-3) e secondo l'ingegnere dell'agenzia spaziale Andreas Doulaveris "è un punto di svolta e sarà molto importante per le future missioni di esplorazione umana e scientifica".
Interessante notare che l'agenzia non ha scelto di impiegare componenti realizzati ad hoc ma piuttosto hardware commerciale per telecomunicazioni già esistente (con alcune modifiche per resistere all'ambiente spaziale). Questo permette di aumentare l'efficienza della missione riducendo i costi.
Alcuni dei vantaggi ipotizzati dalla NASA una volta che il sistema sarà a regime sarà quello di ridurre le dimensioni, la massa e i consumi della parte dedicata alle comunicazioni. In particolare TBIRD utilizza il formato 3U ed è integrato nel Cubesat PTD-3 da 6U (60 cm). La base di terra scelta è l'Optical Ground Station 1 nelle Table Mountain (in California). Una volta che la sperimentazione in orbita bassa terrestre sarà collaudata, si potrà pensare a obiettivi più ambiziosi come la Luna fino a Marte ampliando così le potenzialità del Deep Space Network (che attualmente si basa su grandi antenne negli Stati Uniti, Europa, Australia).
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