Cina: lanciati i primi satelliti Qianfan G60 per la connettività Internet, il secondo stadio del razzo ha avuto un problema

Il 6 agosto sono stati lanciati i primi 18 satelliti della costellazione Qianfan G60 per la connettività Internet ad alta velocità (si punta a oltre 14 mila per il 2030). Il secondo stadio del razzo Lunga Marcia 6A ha avuto un problema.
di Mattia Speroni pubblicata il 08 Agosto 2024, alle 20:14 nel canale Scienza e tecnologiaStarlinkSpaceXCNSA
Prima dell'avvento di SpaceX Starlink, la connettività attraverso i satelliti avveniva sostanzialmente con unità posizionate in orbita geostazionaria. La società statunitense ha mostrato un nuovo modo di connettere le persone (e le società/agenzie) con megacostellazioni satellitari posizionate in orbita bassa terrestre. Questa strada è stata intrapresa anche da realtà come Amazon, grazie a Project Kuiper e ora la Cina ha lanciato i primi satelliti della costellazione Qianfan G60, chiamata anche Costellazione delle Mille Vele.
Lo scopo è quello di replicare il successo di Starlink, ma ovviamente sotto il controllo cinese. Il lancio è avvenuto alle 8:42 del 6 agosto (ora italiana) grazie a un razzo spaziale Lunga Marcia 6A dal Taiyuan Satellite Launch Center, nella parte settentrionale della nazione asiatica. Il rilascio dei satelliti è avvenuto correttamente ma il secondo stadio del vettore ha avuto un problema che ha generato decine di detriti spaziali in LEO, un grande problema per tutti gli operatori e le agenzie spaziali. Come riportato da CASC e CNSA questo è stato il 530° lancio di un razzo spaziale della serie Lunga Marcia (Long March) descrivendolo come un "completo successo".
La megacostellazione satellitare cinese Qianfan
Secondo i piani cinesi della società Shanghai Yuanxin Satellite Technology, la megacostellazione satellitare per la connettività Internet Qianfan G60 avrà 108 satelliti in orbita entro il 2024, 648 entro il 2025, tra il 2026 e il 2027 saranno lanciati altri 648 satelliti e saranno oltre 14 mila per il 2030, così da avere una copertura globale. Lu Ben (SVP di Shanghai Yuanxin Satellite Technology) ha dichiarato "quest'anno completeremo il lancio e il funzionamento della rete di almeno 108 satelliti. Saranno la base per una costellazione formata da migliaia di satelliti".
I singoli satelliti della costellazione Qianfan hanno una massa di 300 kg e sono dotati di un propulsore al kripton a effetto Hall con una spinta di 20 mN e un impulso specifico di 1385" (richiedendo meno di 550 W di potenza e con durata stimata di oltre 2500 ore). La vita operativa dei satelliti in orbita è di 7 anni garantendo, come per Starlink, un ricambio delle unità ormai a fine vita.
Con il razzo spaziale Lunga Marcia 6A sono state lanciate le prime 18 unità. Si tratta di satelliti simili a Starlink con una struttura che presenta uno spessore ridotto e quindi si mostrano come se fossero delle "tavole piatte".
Dopo il lancio e la separazione di 18 satelliti (in due gruppi da 9 satelliti ciascuno), il secondo stadio sembrerebbe aver riscontrato un problema che ha portato alla generazione di detriti spaziali in orbita bassa terrestre (LEO). Secondo i dati raccolti da Slingshot Aerospace sarebbero stati generati almeno 50 frammenti a un'altitudine inferiore agli 800 km.
Audrey Schaffer (VP Strategy and Policy della società) ha dichiarato che se anche solamente una frazione dei lanci per mettere in orbita i satelliti della costellazione Qianfan ci saranno molti più detriti in LEO. Inoltre, come riportato in precedenza, questa non è la prima volta che un razzo spaziale Lunga Marcia 6A genera detriti in orbita, come riportato nel 2022.
Shock. pic.twitter.com/PWOThwh8jl
— ᯅ̈?! (@dsshhh114) August 8, 2024
Una rilevazione indipendente della Space Force statunitense ha rilevato la frammentazione del secondo stadio del razzo Lunga Marcia 6A indicando come i dati raccolti in precedenza sembrerebbero essere corretti. Si tratta di un grande problema non solo per la Cina ma anche per tutte quelle società e agenzie che operano in orbita bassa terrestre, dove si trovano anche le stazioni spaziali (attualmente quella cinese la ISS, in futuro quelle commerciali).
3 Commenti
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Ma questo vale un po per tutti, chi più chi meno.
Non frega niente a nessuno di guardare il cielo e capirlo, bisogna pensare solo a portare il pane a casa e curare il proprio orto a dispetto di tutto e tutti.
Paradossalmente se si ampliasse la propria cultura su astronomia e meccanismi dell'universo, avremmo ben chiaro il ruolo che giochiamo nel tutto e la nostra posizione, di conseguenza ci sarebbe molta più attenzione/amore nella cura del nostro pianeta e di ciò che ci circonda, prossimo compreso.
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