Ambients Photonics e Google lavorano su celle solari bifacciali per uffici
Durante la fiera CES 2024 di Las Vegas, Ambients Photonics e Google hanno annunciato la loro collaborazione per progettare e sviluppare celle solari bifacciali per interni scarsamente illuminati, come gli uffici; i dispositivi, nelle intenzioni delle due società, sfrutteranno a pieno la tecnologia IoT e potranno auto-alimentarsi
di Giulia Favetti pubblicata il 25 Gennaio 2024, alle 14:18 nel canale Scienza e tecnologiaGoogleAmbient Photonics
Ambient Photonics e Google hanno annunciato, alla fiera CES 2024 tenutasi a Las Vegas, una partnership volta a progettare, sviluppare e produrre dispositivi in grado di illuminare ambienti privi di illuminazione naturale, senza necessità di essere collegati alla rete elettrica o di essere alimentati da batterie.
Si tratta quindi di celle solari, in linea di principio probabilmente non molto diverse da quelle della start up svizzera Perovskia Solar (qui l'articolo) e che nascono per soddisfare la medesima necessità, ovvero un'illuminazione artificiale alimentata dall'energia solare e priva di batteria, ma con funzionamenti e accortezze molto diverse.
Ambient Photonics e Google hanno scelto celle solari bifacciali, in grado quindi di raccogliere qualsiasi fonte luminosa da entrambi i lati, sensibilizzate con coloranti che ne aumentino la "sensibilità" alla luce (da 3 a 5 volte maggiore rispetto ad altre celle solari per interni in condizioni di scarsa illuminazione, secondo quanto dichiarato dall'azienda sviluppatrice), al punto da potersi ricaricare anche con l'illuminazione offerta dalle candele.
La scelta di utilizzare un colorante fotosensibile accoppiato con un semiconduttore, tipicamente biossido di titanio, per catturare l'energia luminosa prende ispirazione dalla fotosintesi clorofilliana che le piante riescono a fare anche in condizioni di scarsa luminosità.
L'azienda ha dichiarato di aver raggiunto queste performance grazie allo sviluppo di una tecnologia molecolare (brevettata) e a processi di produzione specializzati per creare nuovi coloranti fotosensibili e strutture cellulari atte a massimizzare l'assorbimento della luce e migliorare l'efficienza di conversione dell'energia.
Durante l'intervista rilasciata a Power Electronics News, Bates Marshall, amministratore delegato e co-fondatore di Ambient Photonics, ha dichiarato:
"In collaborazione con Google, Ambient Photonics fornirà un prodotto di consumo alimentato a energia solare su larga scala, consentendo una nuova era di sostenibilità, con dispositivi IoT privi di batteria. Capace di rivoluzionare completamente il modo in cui molti prodotti commerciali e di consumo tradizionalmente alimentati a batteria vengono progettati e sviluppati, Ambient Photonics rappresenta un passo avanti cruciale per la produzione di dispositivi sostenibili".
"La tecnologia di Ambient utilizza coloranti sensibili alla luce per raccogliere fotoni, che vengono convertiti in elettroni. Ispirate alla fotosintesi, le celle solari bifacciali e unilaterali di Ambient Photonics funzionano su un sistema elettrochimico in cui le molecole coloranti, che sono estremamente sensibili alla luce, raccolgono e producono energia. Durante la fotosintesi, la clorofilla si converte in energia, e questo è analogo al modo in cui funzionano i coloranti delle celle solari nelle celle di fotonica ambientale. Il nostro processo produttivo, inoltre, ci permette di realizzare celle ambientali che rispecchino le esigenze e i gusti dei clienti in modo rapido e in volumi molto alti. A differenza delle costose metodologie di produzione sotto vuoto dei semiconduttori, noi utilizziamo un processo di stampa industriale rivoluzionario attraverso il quale molecole brevettate di raccolta di energia vengono applicate a substrati di vetro sottili e durevoli per creare celle praticamente di qualsiasi dimensione e forma" ha aggiunto Marshall.
All'interno dello scenario statunitense la percentuale di corretto smaltimento e riciclaggio di apparecchiature elettroniche di piccole dimensioni è estremamente bassa: persino in California, sicuramente lo stato federale più sensibile alle tematiche ambientali, il tasso di riciclo delle componenti delle batterie dei dispositivi "personali" o comunque di piccole dimensioni non supera lo 0,55% del totale smaltito, secondo i dati forniti dalla U.S. Environmental Protection Agency.
"Le celle solari di Ambient fanno di più per aiutare i produttori a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità dei dispositivi elettronici rispetto a qualsiasi altra tecnologia sul mercato. Raccogliendo energia dalla luce di tutti i giorni ed estendendo la durata della vita o eliminando completamente le batterie, i produttori di dispositivi che utilizzano la tecnologia delle celle solari di Ambient possono ridurre drasticamente l’impronta di carbonio dei loro dispositivi IoT".
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