Phanteks risponde alle accuse di Lian Li: anche il nostro sistema è brevettato!
Phanteks ha risposto a Lian Li in merito alla presunta violazione del brevetto per il collegamento delle ventole delle D30. Secondo l'azienda non vi sarebbe alcuna violazione, ma anzi adottano un sistema diverso brevettato a sua volta.
di Vittorio Rienzo pubblicata il 19 Settembre 2023, alle 13:31 nel canale PerifericheLian LiPhanteksgaming hardware
Alcuni giorni fa abbiamo scoperto che Lian Li ha citato in giudizio Phanteks in merito alle nuove ventole D30 che sfruttano un collegamento a catena senza cavi. La risposta dell'azienda accusata di violare un brevetto non si è fatta attendere troppo e Phanteks ha chiarito che anche il suo sistema è brevettato.
In sostanza, Lian Li ha accusato la controparte di aver violato il brevetto del suo "collegamento a margherita" (daisy-chain) adottato dalle ventole Uni Fan. Per tale ragione ha chiesto il ritiro dal mercato del modello D30 proposto da Phanteks ed eventualmente il pagamento di una licenza per riprenderne la vendita.
Phanteks si era astenuta dal commentare la vicenda, ma oggi con una risposta ufficiale ha sottolineato che le ventole D30 non violerebbero alcun brevetto. Anzi, durante lo sviluppo sarebbero stati consultati avvocati per evitare qualsivoglia violazione. Inoltre, Phanteks ha aggiunto che il suo sistema di collegamento ha già ottenuto il brevetto in diversi paesi nel mondo.
In effetti, se a un primo sguardo i due approcci sembrano simili, in realtà il modo in cui avviene il collegamento è piuttosto diverso. Lian Li, infatti, adotta un sistema magnetico senza soluzione di continuità che non solo elimina i cavi, ma rimane nascosto anche alla vista. Dal canto suo, invece, Phanteks adotta delle piccole clip che vanno fissate tra le due ventole. In questo caso, quindi, le ventole vanno assemblate e non semplicemente avvicinate tra loro.
Phanteks ha detto di essere "fiduciosa che il risultato di tale questione legale confermerà che non c'è alcuna violazione in corso". Nel frattempo, Lian Li ha chiamato in causa anche un altro noto produttore di componenti e accessori per PC per le stesse ragioni: Thermaltake.
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