Truffa da 250 milioni di euro ai danni dello Stato: arrestati ex-dirigenti Verbatim Italia

Il Gip di Napoli ha emesso 16 ordinanze di custodia cautelare su 47 persone indagate. L'accusa è di evasione, per un totale di 250 milioni di euro ai danni dello Stato
di Nino Grasso pubblicata il 11 Aprile 2014, alle 08:41 nel canale MultimediaUn'operazione anti-pirateria ha portato all'arresto di sedici persone sulle quarantasette indagate, in seguito alle avvenute perquisizioni ed intercettazioni telefoniche e telematiche. Il tutto parte da un'indagine ai clan camorristici che si occupavano della vendita di materiale protetto da diritti d'autore, attraverso un'organizzazione capillare che includeva anche alcuni fra gli ex-dirigenti di Verbatim Italia.
L'operazione ha preso il nome di "Virgin", il corrispettivo inglese di vergine, ovvero il termine utilizzato per indicare un supporto ottico privo di alcun dato. L'organizzazione aveva aggirato il pagamento dei diritti Siae (e quindi allo Stato) di 0,26€ per ogni CD e 0,50€ per ogni DVD, per un totale di oltre 156 milioni di euro, più 96 milioni di euro di imposte. I clan camorristici indagati riuscivano ad ottenere così prezzi inferiori per i supporti, assumendo un vantaggio anti-competitivo nei confronti della concorrenza.
Commercialisti e consulenti tributari preparavano fatture con dati falsi, che indicavano la spedizione dei supporti verso società estere fittizie prive di sedi reali che apparivano come realmente esistenti. La merce veniva invece distribuita nei confini italiani con documenti di trasporto falsi, evadendo quindi le imposte previste dallo Stato.
Fra i nomi coinvolti, troviamo anche alti ex-dirigenti di Verbatim Italia, una delle società più eminenti nella produzione di supporti ottici e digitali. La Guardia di Finanza ha emesso gli arresti domiciliari per Marco Balducci, Mauro Santi e Matteo Locatelli, all'epoca rispettivamente responsabile amministrativo, amministratore delegato e responsabile vendite per l'Italia di Verbatim. L'ordinanza di custodia cautelare in carcere va invece per Luciano e Francesco Meoni, imprenditori toscani impegnati nella grande distribuzione e nel commercio all'ingrosso.
In totale, attraverso l'inchiesta coordinata dalla Dda di Napoli, sono stati sequestrati 164 conti correnti, 46 obbligazioni finanziarie, 34 titoli al portatore, 8 cassette di sicurezza, 38 fondi di investimento, 56 auto e moto di lusso, uno yacht di 15 metri e 71 prestigiose proprietà immobiliari e terriere, per un valore complessivo pari a 252 milioni di euro.
40 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNon l'avrei mai detto
Io trovo assolutamente scandaloso dover pagare tale tassa anche su penne USB, memorie SD, hard disk, e qualsiasi altro supporto digitale, smartphone compresi.
Se mi si fa pagare una tassa sui diritti anche sui supporti ad uso personale/lavorativo, solo in virtù del fatto che potenzialmente potrebbero contenere materiale piratato (sia esso di carattere informatico, audio o video), allora reputo che mi diventi lecito poterci infilare dentro tutto ciò che voglio, visto che comunque ho pagato la tassa ANTICIPATAMENTE.
Mi piacerebbe sapere come la SIAE lo renda così "equo", dicendo almeno in base a quali criteri li ridistribuisce.
La SIAE mi sembra solo un altro ente parassita, composta da gente che potrebbe tranquillamente restare a casa, visto che non aiuta in alcun modo né gli artisti, ne gli acquirenti, pensando solo a far cassa, nei modi più assurdi possibile.
Tra le mille petizioni inutili che si fanno, sarebbe interessante andasse in porto almeno quella che eliminasse l'equo compenso, che, come effetto collaterale, potrebbe proprio giustificare per legge la pirateria, vista la natura della tassa, imposta a qualsiasi dispositivo in grado di memorizzare bit, visto che chi compra questi dispositivi è, secondo questa legge, un pirata fino a prova contraria.
Non saprei nemmeno se sia costituzionale una legge del genere, visto che per legge si è innocenti fino a prova contraria.
Anche se, in base alle ultime leggi emanate, per il fisco, invece, si è evasori, fino a prova contraria.... quindi...
Ma se sei un VIP, non sei un pericoloso evasore, appellativo riservato ai comuni mortali, ma, bensì, sei VITTIMA del fisco...
Ma speriamo di no, forse molti di voi non comprendono in quale Paese civile ed evoluto viviamo!!
L'equo compenso è una tassa sulla pirateria. Ciò detto, se io cittadino pago quella tassa all'acquisto di supporti vergini son altresì legittimato ad utilizzar i contenuti per i quali ho pagato una tassa.
Tu paghi la TARES (tassa sui rifiuti)? Beh, ed allora è un tuo diritto utilizzare gli appositi cassonetti e beneficiare del servizio di raccolta rifiuti. Paghi una tassa preventiva per buttar la spazzatura nelle discariche abusive? No, ed allora non puoi usarle.
CIAWA
e aumenteranno
l'equo compenso e' una "rendita" che regaliamo a pseudo artisti
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