La Digital Watermarking Alliance è realtà

Nasce in questi giorni un nuovo consorzio per la promozione del sistema di protezione dei contenuti definito Digital Watermarking, supportato da aziende come Philips e Thomson
di Alessandro Bordin pubblicata il 21 Settembre 2006, alle 16:26 nel canale MultimediaPhilips
Verso la fine dell'anno scorso affrontammo il tema del cosiddetto Watermarking, ovvero una tecnologia destinata alla protezione dei contenuti digitali ad alta definizione che potrebbe venire adottato da HD-DVD. Così nel precedente focus:
"Watermark, che tradotto letteralmente significa filigrana, altro non sarebbe che un classico segno di riconoscimento che verrà incluso nei contenuti digitali, ovviamente non visibili ad occhio nudo, anzi, non udibili. Già, poiché sarà proprio la traccia audio ad ospitare quelle piccole variazioni che solo un lettore studiato ad hoc potrà riconoscere. In presenza di materiale contraffatto, il lettore si spegnerà, rendendo impossibile la riproduzione dei contenuti.Il lettore dunque analizzerà in fase di riproduzione la forma d'onda di una o più tracce audio, dando il nulla osta alla riproduzione stessa. Le versioni cinematografiche e destinate ad uso casalingo, inoltre, avranno contrassegni differenti. Non sarà possibile dunque filmare uno schermo e riprodurre il contenuto su un lettore compatibile Watermark."
Siamo ovviamente ancora lontani dall'applicazione di tale protezione, ma il fatto che nasca proprio in questi giorni un consorzio per suggerirne l'applicazione può far nascere qualche legittimo dubbio. Le aziende che fino da ora fanno da supporto al consorzio sono 12: Cinea, Digimarc, GCS Research, Jura, MediaGrid, Media Sciences International, Philips Electronics, Signum, Teletrax, Thomson, Verance, e Verimat. Spiccano su tutti Philips e Thomson, anche se mancano di fatto molti big dell'elettronica di cosnumo.
Difficile dunque sapere a priori se si tratterà di uno dei tanti progetti che finiranno in una bolla di sapone o se al contrario tale soluzione sarà adottata in massa dalle future generazioni di contenuti digitali. Quello che è certo è che difficilmente si potrà continuare a fruire dei contenuti in assoluta "libertà", proprio a causa del grande problema della pirateria.
Il problema è ovviamente spinoso, in quanto sono molti i discorsi che si potrebbero intavolare, ad iniziare dal prezzo dei CD o dei DVD. Quello che è certo però è che sembra assolutamente normale il ricorso a sistemi di protezione sempre più efficaci, al fine di mettere il bastone fra le ruote a chi, indipendentemente dal prezzo di acquisto, cercherà sempre un modo per diffondere illecitamente i contenuti. Watermark è solo una di queste contromisure.
35 Commenti
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Io penso che ci sia un errore nell'articolo. Cioè penso che il sistema sia come ho spiegato nel post sopra: ossia solo se rilevo il watermark ed il supporto NON è originale, mi spengo... Altrimenti la vedo dura... Nulla vieta poi di decriptare il film e convertirlo in un formato non protetto da vedere su un altro lettore che se ne frega del watermark...sono andato a veere sul sito del consorzio, ma non ho trovato spiegazioni in merito..
Sembra una protezione buona solo per la pirateria ai bordi delle strade, ma per quella casalinga la ritengo facilmente evitabile, senza contare che se io riesco a leggere qualcosa, riuscirò in qualche modo sicuramente a copiarlo.
... soprattutto nell'epoca in cui inevitabilmente in ambito home, anche per versatilita' si punta ai media center. se spendessero meno soldi in minkiate probabilmente il costo del supporto alla vendita sarebbe del 50%, e ne venderebbero il triplo... ma mi sento retorico a fare questi discorsi... ciaoooooo
sono andato a veere sul sito del consorzio, ma non ho trovato spiegazioni in merito..
Basta guardare il bit di formato prestampato sul supporto: già i dvd-r erano riconoscibili dai dvd-rom, peccato che poi i dvd+r invece non abevano i bit settato e mediante il cosiddetto bitsetting potevano scriversi come dvd-rom e diventare quindi irriconoscibili ...
Mua, ste protezioni se sono leggere sono inutili, se sono pesanti continueranno a limitare sempre di più la flessibilità d'uso dei prodotti (vedi HDCP, DRM ...), non capisco cosa ci voglia invece a calare di brutto il prezzo dei prodotti alla vendita: che senso ha far pagare un film 25-40€? Personalmente se non avessi modo di averli gratis a quei prezzi smetterei di guardare film, se invece costassero 5€ (non credo che tra supporto e copertine si arrivi a più di 1€ di costo di produzione) ne comprerei almeno 20-30 l'anno!
Microsoft, conteneva meno protezioni? E ora ce le aggiungono?
E gli streams dei mediacenters ?????
Beh
Philips ha veramente rotto le scatole...il Watermark, il videoregistratore che non ti fa saltare la pubblicita... cosa si inventeranno ancora?
BOICOTTIAMO I PRODOTTI PHILIPS!!!!
Le aziende che si pongono in questo modo di fronte all'utenza che gli dà lavoro VANNO PUNITE!
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