Il Consiglio Costituzionale Francese modifica la legge sui diritti digitali

Ulteriore rivoluzione per la legge transalpina sull'interoperabilità dei diritti. Il Consiglio Costituzionale solleva alcuni problemi di incostituzionalità e modifica la legge inasprendo alcuni aspetti
di Andrea Bai pubblicata il 31 Luglio 2006, alle 10:18 nel canale MultimediaIn molti ricorderanno il clamore suscitato dalla legge francese sul diritto d'autore, non troppo amichevolmente bollata con i termini "iPod Law", la quale punta a rendere i sistemi di protezione dei diritti completamente interoperabili tra loro.
In realtà la legge così come è stata approvata è risultata pesantemente modificata rispetto alla stesura originaria, lasciando aperte alcune scappatoie, in realtà non particolarmente agevoli, per le compagnie che non intendono aprire i propri sistemi di protezione alla concorrenza.
Si apre ora un nuovo capitolo che vede il Consiglio Costituzionale Francese accusare la legge di violare le "protezioni costituzionali della proprietà". In altre parole il Consiglio Costituzionale avrebbe puntualizzato alcune fondamentali protezioni della proprietà intellettuale che permetterebbero a compagnie come Apple e Vivendi di mantenersi al riparo dalla scure della nuova legge.
All'atto pratico le puntualizzazioni del Consiglio non eliminano il concetto di interoperabilità, ma piuttosto sanciscono che una compagnia non può essere costretta a licenziare a terzi la propria tecnologia DRM senza un adeguato compenso.
Tra gli altri elementi della legge considerati come incostituzionali vi è la depenalizzazione dei reati di violazione di dirtto d'autore tramite sistemi di file sharing. La legge prevede infatti una modesta pena pecuniaria di circa 100-150 Euro, ma tale sanzione, secondo il Consiglio Costituzionale, deve essere ristabilita attorno ai 300 mila Euro oltre a prevedere un periodo di detenzione della durata di tre anni.
Il Consiglio ha inoltre disposto la rimozione delle norme che prevedono la tutela dello sviluppo di software open-source che "interagisca" con contenuti protetti da diritto d'autore anche se il software è stato realizzato per contenuti non protetti.
Insomma, una rivoluzione dietro l'altra, con la differenza che le modifiche redatte dal Consiglio Costituzionale avranno decorrenza immediata al momento dell'entrata in vigore della legge, ovvero fra pochi giorni.
Fonte: Arstechnica
35 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPorca miseria... La legge Urbani je fa un baffo...
Multa e via
A parte gli scherzi sarebbe da capire se tale norma vale per proprietari di siti come kazaa o Napster o anche per il singolo che si scarica l'album dei "cugini di Campagna". 300.000€ per una canzoncina mi sembra un po troppo....
e per chi ha 12hdd in share cosa propongono? la crocifissione sulla pubblica piazza?
per una persona con uno stipendio di 1000 euro al mese sono 25 anni
perche solo 3 anni meglio 30 anni di carcere
magari danno asilo politico a qualche terrorista
Hai scaricato gli MP3? BENE!! 300.000 € di multa e tre anni di galera!
Ptrebbero sparargli gia che ci sono.. e quelli che passano col rosso? Li sciolgono nell'acido??
Chi ha pensato una legge simile dovrebbe avere i dati personali e l'indirizzo pubblicati su internet e giornali, almeno uno sa dove mettere la bomba..
no no
e' un precodimento automatico.vangono a casa tua e ti stacano i reni
In ogni caso è ridicolo: conosco assassini che in Italia si fanno meno di 3 anni di carcere, e gente che rimane coinvolta nei giri della prostituzione e quant'altro (ovvio, lo si faceva per beneficienza) che passa giusto giusto qualche giorno in prigione.
Bah!
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