Legge Francese sul DRM: il senato apporta pesanti modifiche

Legge Francese sul DRM: il senato apporta pesanti modifiche

Pesante cambio di rotta sulla proposta di legge per i DRM. Il senato francese propone consistenti modifiche che ribaltano lo scopo originario della legge. Si annuncia bagarre

di pubblicata il , alle 17:49 nel canale Multimedia
 

Alla fine del mese di marzo fece scalpore la proposta di legge del governo francese in materia di pirateria informatica e DRM. Tale proposta di legge, ricordiamo, si prefiggeva lo scopo di costringere a tutte le realtà che operano sul mercato della musica digitale di aprire il proprio sistema DRM anche alle compagnie concorrenti.

La proposta di legge fu approvata dall'Assemblea Nazionale ed è attualmente nelle mani della "Commissione per gli Affari Culturali" del Senato francese in attesa dell'approvazione definitiva. Pare però che la commissione abbia provveduto ad apportare una serie di drastiche modifiche che avrebbero, di fatto, ghigliottinato l'obiettivo originale della legge.

Secondo le nuove modifiche la decisione di costringere il proprietario di un sistema DRM a rendere pubbliche le informazioni necessarie per l'interoperabilità spetterebbe ora ad una commissione tecnica e non più ad un tribunale come nella originaria versione della proposta di legge.

Cambia inoltre il concetto di dette "informazioni necessarie per l'interoperabilità": nella precedente versione tali informazioni coprivano "documentazione tecnica e interfacce di programmazione necessarie per ottenere una copia in uno standard aperto del materiale coperto da diritti d'autore, assieme alle informazioni legali". La modifica propone invece "documentazione tecnica e interfacce di programmazione necessarie per ottenere una copia protetta di materiale coperto da diritti d'autore". In quest'ultimo caso una copia "protetta" non potrebbe essere comunque riprodotta su un lettore con una diversa gestione dei DRM, il che vanificherebbe il concetto di "interoperabilità".

La commissione ha introdotto anche una modifica per le condizioni necessarie ad ottenere le "informazioni per l'interoperabilità": precedentemente era necessario sostenere solamente le spese logistiche per la consegna delle informazioni mentre ora chiunque vorrà costruire un player con DRM di terzi dovrà acquisire una licenza a "condizioni ragionevoli e non discriminatorie e con un dazio appropriato". Inoltre le informazioni ottenute sotto licenza dovranno essere utilizzate "rispettando l'efficienza e l'integrità delle misure tecniche".

Il proprietario di un sistema DRM potrà, secondo un'altra modifica proposta dalla commissione, richiedere il ritiro della pubblicazione delle informazioni circa l'interoperabilità nel caso in cui sia in grado di provare che il codice sorgente sia stato reso "dannoso per la sicurezza e l'efficienza del DRM stesso".

Significativo cambiamento anche per una clausola portata avanti da EUCD.INFO, organizzazione derivata da Free Software Foundation France, la quale prevedeva che "un protocollo, un formato di file, un metodo per modificare o criptare informazioni non può essere considerato come una misura tecnica di protezione". La nuova versione cita invece: "I componenti di una misura tecnica come un protocollo, un formato di file, un metodo per modificare o criptare infomrazioni è protetto dall'articolo XY". Si tratta di un articolo esistente nell'attuale legge francese della proprietà industriale che descrive per che cosa è possibile registrare un brevetto. In altre parole si tratta ora di una clausola che prevede l'esistenza di brevetti software per il governo francese.

E' stato cassato l'articolo 7bis il quale obbligava i proprietari di un sistema DRM di rivelare il codice sorgente dei propri sistemi di gestione dei diritti ad una particolare divisione informatica dell'Esercito Francese.

Come vediamo si tratta di modifiche di fatto rivoluzionarie (siamo in Francia, del resto) che, secondo alcuni organi di informazione francesi, sarebbero frutto di collusioni non meglio identificate ed identificabili con alcuni colossi come Vivendi Universal e Thomson.

Si attende ora il passaggio in aula della proposta di legge e le conseguenti reazioni delle industrie interessate e delle società dei consumatori.

23 Commenti
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DevilsAdvocate02 Maggio 2006, 17:58 #1
Insomma un nulla de facto, chi difende i diritti degli utenti (tra cui quello a poter
cambiare lettore e formato) non ha abbastanza fondi per "ungersi" la strada,
Vivendi e Thomson invece si....
fabio8002 Maggio 2006, 18:20 #2
te pareva...

prevedibile che sarebbe finita così... il lobbying nel settore è la regola.
neonato02 Maggio 2006, 18:23 #3
Ma xke ci si faceva illusioni?

Qualche soldo e il voto si cambia.....

Ma da quando noi utenti contiamo.....

noi contiamo solo i soldi del portafogli quando paghiamo...
matteo102 Maggio 2006, 18:32 #4
Originariamente inviato da: Redazione di Hardware Upg
sarebbero frutto di collusioni non meglio identificate ed identificabili con alcuni colossi come Vivendi Universal
[/b]

Janelly Fourtou, è deputato conservatore francese, e moglie di Jean-René Fourtou, CEO (Chief Executive Officier) di Vivendi Universal, il Gruppo francese di media che possiede la prima major di musica del mondo, la Universal Music.
fabio8002 Maggio 2006, 18:35 #5
Originariamente inviato da: matteo1
Janelly Fourtou, è deputato conservatore francese, e moglie di Jean-René Fourtou, CEO (Chief Executive Officier) di Vivendi Universal, il Gruppo francese di media che possiede la prima major di musica del mondo, la Universal Music.


lo sanno anche i sassi ormai

l'interferenza dell'industria con la legge ad ogni modo è un ulteriore motivo per odiare a morte le major
Tututa02 Maggio 2006, 18:40 #6
magari la prima proposta serviva proprio per far capire che bisognava ungere un pò gli ingranaggi...

tutto il mondo è paese....

W Emule!!!!:yeahche io non so usare, :mbe

walk on
ttt
ugofoscolo02 Maggio 2006, 18:45 #7
Originariamente inviato da: neonato
Ma xke ci si faceva illusioni?

Qualche soldo e il voto si cambia.....

Ma da quando noi utenti contiamo.....

noi contiamo solo i soldi del portafogli quando paghiamo...


effettivamente sono daccordo con lei.....

la legge era nata x altri scopi e poi è stata cambiata assai


Il potere del denaro.....
CoreDump02 Maggio 2006, 20:08 #8
Se scrivo sul forum quello che penso delle lobby del settore e dei governi
mi bannano a vita dal sito mi limito a dire che è una vera vergogna che a
questo mondo conta solo il dio denaro, questa è la gente che dovrebbe
governarci, quella votata dal popolo che ha come unico interesse quello di
intascare tanti soldi, che schifo
Sig. Stroboscopico02 Maggio 2006, 20:45 #9
Qui non si tratta solo di denaro... qui si parla della filosofia che ci sta nei copyright e nei brevetti.

Penso che il primo ostacolo alla prima versione della legge sia stato proprio questo.
La Francia sarebbe andata contro il trend e lo stato d'arte mondiale con grossissime difficoltà applicative.
Probabilmente avrebbe pure urtato la costituzione francese.

Prima di accusare i politici di essere delinquenti pensiamoci 2 volte... in fin dei conti li votiamo noi e non votare è da idioti.

Ciao!
matteo102 Maggio 2006, 21:12 #10
Originariamente inviato da: Sig. Stroboscopico]Qui non si tratta solo di denaro... qui si parla della filosofia che ci sta nei copyright e nei brevetti. [/QUOTE]
anche invece,perchè
La Francia sarebbe andata contro il trend e lo stato d'arte mondiale con grossissime difficoltà applicative.

la francia è in europa,che c'entra il resto del Mondo.E il WTO serve per altre cose.

Originariamente inviato da: Sig. Stroboscopico
Prima di accusare i politici di essere delinquenti pensiamoci 2 volte...

Nessuno ha dato del delinquente a nessuno;i fatti dicono che la moglie di un politico è CEO di un'azienda interessata alla questione:conflitto di interessi è il termine del caso.
Una legge tanto famosa sembra(metto il condizionale) sia stata fatta perchè c'era di mezzo una signora attrice e fondatrice di una casa cinematografica....
Il resto lo sappiamo tutti.

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