Michael Dell: "L'era post-PC è un'assurdità"

Michael Dell: "L'era post-PC è un'assurdità"

Il CEO di Dell crede che la cosiddetta era post-PC non sia ancora arrivata e che il mercato abbia ancora opportunità di crescita

di pubblicata il , alle 09:51 nel canale Mercato
Dell
 

Il Financial Times ha pubblicato sul proprio sito web una lunga intervista a Michael Dell, CEO dell'omonima azienda, il quale offre la propria visione e le proprie considerazioni relative all'attuale situazione del mercato PC, in particolare alla luce delle profonde fasi di ristrutturazione che alcuni dei principali concorrenti, Hewlett-Packard su tutti, stanno affrontando.

L'azienda statunitense crede ancora fermamente nella vendita di hardware, nonostante il mercato offra solamente una crescita limitata e margini piuttosto stretti. Dell ritiene l'hardware di particolare importanza come parte di una soluzione end-to-end completa e riconosce di avere un vantaggio sul mercato server, sicuramente più piccolo ma parimenti in grado di offrire maggiori opportunità di profitto. "Bisogna pensare alle economie di scala del nostro business. Quando una compagnia decide di estromettere il proprio business PC, passa dall'essere uno dei principali compratori del mondo di hard disk, processori e memorie al non essere nemmeno tra i cinque principali. Questo non fa che alzare il costo di produzione di server e prodotti di storage. Questo rappresenta una enorme opportunità per noi che non ci lasceremo sfuggire".

Attualmente Dell è la seconda più grande azienda di PC in termini di unità commercializzate, con un market share del 12,9% alle spalle di HP con il 18,1%. Nel mercato dei sistemi server occupa invece la terza posizione, dopo IBM e HP. Secondo Bob O'Donnell, analista per IDC, HP ha offerto a Dell su un piatto d'argento una grande fetta del proprio business con la decisione di effettuare lo spin-off della divisione PC e Dell è ora in una posizione estremamente favorevole per poter trarre vantaggio da questa situazione.

Le vendite di PC stanno tuttavia attraversando una fase piuttosto difficile, per via dello spostamento della propensione di spesa dei consumatori su altri prodotti, in particolar modo tablet e smartphone. Qualche settimana fa sia Gartner, sia IDC, si sono ritrovate a revisionare verso il basso le stime di crescita per il settore e qualche settimana fa la stessa Dell è stata costretta a tagliare le previsioni di crescita del fatturato, individuando le cause in un indebolimento della domanda consumer ed in un ritardo negli ordinativi da parte del settore pubblico.

A dispetto di questa situazione, Michael Dell non crede che per il mercato sia arrivata quella che viene spesso definita come "era post-PC". Commenta Dell: "Nel mondo ci sono un miliardo e mezzo di PC e mentre Gartner cambia le proprie stime, prevede comunque che vi saranno due miliardi di PC entro il 2015. Quando osservo questi numeri credo che l'idea che il PC non sia più tra noi è un completo paradosso". Dell spiega poi come la crescita del mercato PC si verificherà grazie ai mercati emergenti, come ad esempio quello cinese che rappresenta per Dell stessa un mercato di particolare valore dal momento che il 60% circa del web cinese opera su infrastrutture Dell.

Il CEO dell'azienda statunitense sottolinea inoltre come le realtà IT stiano osservando con attenzione il mercato dei tablet per capire come poter competere al meglio. A tal proposito alcune indiscrezioni che circolano da qualche tempo indicano come Dell stia pianificando per il prossimo anno il lancio di un tablet con Windows 8. Il CEO dell'azienda non ha ne' confermato ne' smentito, ma si è limitato a dire che la compagnia è "allineata" ai piani di Microsoft per rendere il proprio sistema operativo maggiormente fruibile sui sistemi tablet. Tuttavia Michael Dell ha rilasciato un commento che potrebbe delineare quale sia l'approccio che sta seguendo la compagnia: "La linea che separa un tablet da un laptop è piuttosto sfocata e potrebbe sparire con l'ingresso di nuovi prodotti sul mercato".

Dell sta comunque continuando ad espandere il proprio giro di affari legato ai servizi, a partire dall'acquisizione di Perot Systems nel 2009 per un valore di 3,9 miliardi di dollari. Da allora oltre una decina di acquisizioni di minor entità sono state condotte in porto, tutte con realtà legate all'ambito dei servizi, dello storage o del networking. La compagnia ha intenzione di portare avanti altre acquisizioni e la disponibilità di ben 16 miliardi di dollari le permette di valutare numerose strade in questo senso. La compagnia sta portando avanti anche la strategia per il mondo cloud, con la costruzione di un'infrastruttura costituita da 10 datacenter attorno al mondo, per un investimento di circa 1 miliardo di dollari.

11 Commenti
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Pier220421 Settembre 2011, 09:58 #1
In effetti HP gli sta offrendo l'opportunità a Dell di entrare nella fetta di mercato che HP potrebbe non essere più in grado di contrastare.

La cosa che fa riflettere è che il primo produttore al mondo di PC abbia deciso uno spin-off dagli altri segmenti più redditizi, hanno previsto l'era del pc al tramonto?
Phantom II21 Settembre 2011, 10:02 #2
Trovo molta più lungimiranza nelle parole di Michael Dell che nei piani del CEO di HP.
themac21 Settembre 2011, 10:05 #3
michAEl...correggere il titolo, grazie !

TheMac
frankie21 Settembre 2011, 10:12 #4
Originariamente inviato da: Phantom II
Trovo molta più lungimiranza nelle parole di Michael Dell che nei piani del CEO di HP.


In effetti non ho mai capito sta cosa di HP: sei il numero 1 nelle vendite al mondo e vendi o fai uno spin off della divisione di produzione PC perchè, pur essendo il n. 1, non guadagni abbastanza?

Ma ti interessa produrre pc o far soldi a vuoto e basta?
nico_198221 Settembre 2011, 10:38 #5
Originariamente inviato da: frankie
Ma ti interessa produrre pc o far soldi a vuoto e basta?

Ovviamente fare soldi, punto. Come tutte le aziende. Se ad Apple fossero convinti di fare più soldi vendendo servizi igienici in ceramica con la mela morsicata in rilievo sulla tavoletta, venderebbero quelli, cosa credi? XD
Scherzi a parte, se dai un'occhiata alla biografia del CEO di HP, Leo Apotheker, puoi capire che in parte la decisione non è stata proprio random.
threnino21 Settembre 2011, 10:39 #6
Originariamente inviato da: frankie
In effetti non ho mai capito sta cosa di HP: sei il numero 1 nelle vendite al mondo e vendi o fai uno spin off della divisione di produzione PC perchè, pur essendo il n. 1, non guadagni abbastanza?

Ma ti interessa produrre pc o far soldi a vuoto e basta?


Per definizione un'azienda esiste per far soldi, e basta, questo è l'unico motivo...
Se non fa soldi o è uno stato oppure è una onlus. Siamo solo noi in italia che pensiamo che le aziende esistano per creare posti di lavoro... quella è una conseguenza del far soldi, non uno scopo!!!
unnilennium21 Settembre 2011, 10:45 #7
Originariamente inviato da: threnino
Per definizione un'azienda esiste per far soldi, e basta, questo è l'unico motivo...
Se non fa soldi o è uno stato oppure è una onlus. Siamo solo noi in italia che pensiamo che le aziende esistano per creare posti di lavoro... quella è una conseguenza del far soldi, non uno scopo!!!


non credo che i posti di lavoro siano importanti solo in italia... quello che si vede negli altri paesi xò è che chi fa il furbo a volte paga la furbata, mentre in italia no. sia truccando i bilanci, sia facendo fallire aziende, che magari erano in attivo, sia frodando il fisco... non dico che non succeda negli altri paesi, dico solo che da noi regna l'impunità. hp ha fatto i conti con la divisione pc, ed ha visto che a fronte del primato nella produzione, ha un margine di guadagno "ridotto" in relazione ai volumi di vendita, quindi vuole disfarsi della divisione x massimizzare i profitti. ma non ho capito di cosa campa dopo, coi servizi assistenza e con la ricerca e sviluppo, c'è già ibm che lavora così, non è detto che ci sia posto anche per loro. vedremo chi ha ragione, secondo me è una scommessa. lenovo, che è l'ex divisione pc ibm, è ancora lì che produce e macina guadagni, non è mica fallita.
threnino21 Settembre 2011, 11:43 #8
Originariamente inviato da: unnilennium
non credo che i posti di lavoro siano importanti solo in italia... quello che si vede negli altri paesi xò è che chi fa il furbo a volte paga la furbata, mentre in italia no. sia truccando i bilanci, sia facendo fallire aziende, che magari erano in attivo, sia frodando il fisco... non dico che non succeda negli altri paesi, dico solo che da noi regna l'impunità. hp ha fatto i conti con la divisione pc, ed ha visto che a fronte del primato nella produzione, ha un margine di guadagno "ridotto" in relazione ai volumi di vendita, quindi vuole disfarsi della divisione x massimizzare i profitti. ma non ho capito di cosa campa dopo, coi servizi assistenza e con la ricerca e sviluppo, c'è già ibm che lavora così, non è detto che ci sia posto anche per loro. vedremo chi ha ragione, secondo me è una scommessa. lenovo, che è l'ex divisione pc ibm, è ancora lì che produce e macina guadagni, non è mica fallita.


si ma spin-off non vuol dire vendere, spin-off vuole dire che il bilancio di HP-PC e il bilancio di HP saranno due cose separate. Secondo me è una cosa abbastanza condivisibile. E HP continuerà a trarne vantaggio, ma con meno sbattimenti!
utentenonvalido21 Settembre 2011, 16:13 #9
Ma cosa ci trovate di strano? Anche IBM abbandono' il mercato dei PC che oggi sta in mano ai cinesi di lenovo. Le aziende effettuano scelte e HP ha scelto di concentrarsi sul mercato Server e servizi. Secondo me fanno anche bene, perchè a differenza di quello che dice Dell, io il mercato dei PC come lo si è abituati ad intendere lo vedo proprio male, ma tanto ...
riporto22 Settembre 2011, 09:15 #10
Io no.
Anche perchè se consideri il lato consumer, ok, con tutte le sue labilità dovute ai "consumer" stessi (esce la tavola del cesso col display touch, e via, tutti a comprare), ma nel mondo businness per fortuna non è così: tutti i lavori che necessitano di un pc oggi lo necessiteranno anche domani, con tutte gli indubbi vantaggi del caso, scherzi?

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