Intel vuole più sussidi, la Germania più investimenti: il Chips Act sbloccherà la partita?
In attesa che il Chips Act europeo venga ratificato a giorni, il Financial Times scrive della contesa tra Intel e il governo tedesco sul polo di Magdeburgo. Da una parte il colosso che chiede più sussidi, dall'altra il governo pronto a dire sì a patto di maggiori investimenti.
di Manolo De Agostini pubblicata il 14 Aprile 2023, alle 10:21 nel canale MercatoIntel
Intel vuole più sussidi? Allora deve incrementare gli investimenti. Sembra una partita a scacchi quella tra il colosso statunitense dei microchip e il governo tedesco sul sito di Magdeburgo dove dovrebbero sorgere due Fab.
Come riportato nei mesi scorsi, Intel avrebbe incrementato la richiesta di sussidi - a causa dell'aumento dei costi energetici e dei materiali - portandola a oltre 10 miliardi di euro. A oggi, il governo tedesco si è impegnato a garantirle 6,8 miliardi di euro.

Citando persone a conoscenza dei fatti, il Financial Times riporta che il governo guidato da Olaf Scholz sarebbe pronto a considerare un aumento dei sussidi, a patto che Intel spenda maggiormente nell'infrastruttura. "È logico che se la portata dell'investimento viene aumentata, anche il livello del sussidio aumenterà", ha detto al FT Sven Schultze, ministro dell'Economia della Sassonia-Anhalt.
Rispetto ai 17 miliardi di euro pronosticati, il costo totale sarebbe ben maggiore, con indiscrezioni che si sono spinte fino a 30 miliardi di euro. Le cose potrebbero sbloccarsi con la ratifica del Chips Act europeo, ormai attesa a giorni (forse il 18 aprile), dando così accesso a 43 miliardi di euro per potenziare le capacità produttive nel settore dei semiconduttori del Vecchio Continente. Un avvenimento che, auspichiamo, porterà buone notizie anche per l'Italia.
Non si tratta comunque di un problema solo europeo, anche i due impianti in costruzione in Arizona costeranno il 50% in più rispetto a quanto preventivato, tanto che Intel ha cercato e trovato in Brookfield Asset Management un partner finanziario per sostenere l'investimento.










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9 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIn attesa che il Chips Act europeo venga ratificato a giorni, il Financial Times scrive della contesa tra Intel e il governo tedesco sul polo di Magdeburgo. Da una parte il colosso che chiede più sussidi, dall'altra il governo pronto a dire sì a patto di maggiori investimenti.
Un vecchio proverbio recita che:
"senza soldi non si canta messa e senza stola non si confessa!"
Chiedi a qualche arzillo ingegnere vecchietto la storia in cui nel 900 ,ci fu un accordo per favorire la Germania nella metalmeccanica,in pratica,l'Italia a quel tempo,era il top come qualità degli acciai e produzione meccanica,gli acciai italiani erano famosi per essere superiori addirittura agli acciai giapponesi,ci fu un accordo in cui si lasciava la Germania la specializzazione degli acciai e la produzione meccanica e l'Italia dovette ripiegare sull'agricoltura visto che il clima permetteva colture migliori.
La verità è che noi Italiani stiamo sulle scatole a quelli del Nord,se dovessimo correre a briglie sciolte, rovineremmo i mercati dei paesi del nord ma per fortuna abbiamo i politici che ci tengono per le briglie,per la gioia degli altri popoli.
Uno dei motivi per cui stavamo sulle scatole finché c'era la Lira,prezzi concorrenziali e buona qualità dei prodotti,ma questo avvelenava il dente a parecchi paesi su al Nord.
Sicuramente i teutonici sono avanti ma il packaging non è esattamente il know how che noi necessiteremmo di più. Sarebbe stato interessante produrre interamente chips con un PP all'avanguardia, cosa che ancora adesso non se ne parla per nessuna nazione UE.
Con il tempo si vedrà.
La verità è che noi Italiani stiamo sulle scatole a quelli del Nord,se dovessimo correre a briglie sciolte, rovineremmo i mercati dei paesi del nord ma per fortuna abbiamo i politici che ci tengono per le briglie,per la gioia degli altri popoli.
Uno dei motivi per cui stavamo sulle scatole finché c'era la Lira,prezzi concorrenziali e buona qualità dei prodotti,ma questo avvelenava il dente a parecchi paesi su al Nord.
Non leggevo un commento così sensato da diversi anni.
La verità è che noi Italiani stiamo sulle scatole a quelli del Nord,se dovessimo correre a briglie sciolte, rovineremmo i mercati dei paesi del nord ma per fortuna abbiamo i politici che ci tengono per le briglie,per la gioia degli altri popoli.
Uno dei motivi per cui stavamo sulle scatole finché c'era la Lira,prezzi concorrenziali e buona qualità dei prodotti,ma questo avvelenava il dente a parecchi paesi su al Nord.
[B][COLOR="Red"]Non siamo più padroni di casa nostra !!!![/COLOR][/B]
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