Arm, la caduta del governo Johnson frena la quotazione sul listino di Londra

Arm, la caduta del governo Johnson frena la quotazione sul listino di Londra

La fine del governo di Boris Johnson avrebbe messo un freno ai lavori di SoftBank per quotare Arm sul listino londinese. La holding finanziaria giapponese, dopo il naufragio dell'acquisizione da parte di NVIDIA, lavorava a una doppio quotazione in USA e UK.

di pubblicata il , alle 14:01 nel canale Mercato
ARM
 

L'holding finanziaria giapponese SoftBank avrebbe messo in standby i piani per quotare il progettista britannico Arm sul listino di Londra. All'origine della decisione, secondo quanto riferito dal Financial Times, i recenti problemi politici che hanno portato alle dimissioni del primo ministro Boris Johnson.

Arm, dopo il fallito tentativo di acquisizione da parte di NVIDIA, si trova nella posizione di dover mettere in sicurezza il proprio futuro cercando nuovi capitali per crescere. L'ormai ex primo ministro britannico Johnson aveva esercitato pressioni sul miliardario fondatore di SoftBank Masayoshi Son per assicurarsi almeno una quotazione parziale di Arm al London Stock Exchange, ma il crollo del governo sembra aver indotto SoftBank a prendersi una pausa di riflessione.

Insieme a Johnson hanno levato le tende anche il ministro degli investimenti Gerry Grimstone e il ministro del digitale Chris Philp, figure in prima linea nell'opera di moral suasion di Masayoshi Son.

"Gli addii hanno portato SoftBank a sospendere le discussioni sulla quotazione di Arm nel Regno Unito il prossimo anno, secondo persone a conoscenza delle trattative. L'IPO di Arm sarebbe una delle più grandi quotazioni tecnologiche mai realizzate sul mercato londinese. Lo sconvolgimento politico potrebbe portare SoftBank a inseguire una più semplice quotazione negli Stati Uniti, scenario che Son aveva inizialmente preferito", riporta il FT.

SoftBank era in trattative con funzionari e dirigenti di borsa per un'insolita "doppia quotazione primaria", in cui sarebbe stata contrattata contemporaneamente sia a New York che a Londra. Adesso quell'idea starebbe sfumando, anche se a Londra dicono di essere al lavoro per mettere a punto un pacchetto di soluzioni che renda attraente la quotazione in UK.

L'uscita di scena di interlocutori primari però spaventa la City, ambiente in cui serpeggia la convenzione che SoftBank non si senta più obbligata a portare Arm sul listino londinese a causa del vuoto di potere. "C'è un vuoto in questo momento e [SoftBank] non ha mai voluto farlo; volevano solo giocare a palla con il governo del Regno Unito", ha dichiarato un funzionario.

Solo un mese fa il CEO di Qualcomm era tornato a ventilare l'idea di creare un consorzio per mantenere ARM indipendente, in modo che le sue proprietà intellettuali diventassero un "bene comune" per i player del mercato dei semiconduttori.

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