Hynix e HP confermano le tempistiche per le memorie a memristore
Le due aziende collaborano strettamente allo sviluppo commerciale della tecnologia: i primi prodotti sul mercato nel giro di 18 mesi
di Andrea Bai pubblicata il 07 Ottobre 2011, alle 14:17 nel canale MemorieHP
A poco più di un anno dall'annuncio dell'accordo tra HP e Hynix riguardante lo sviluppo a scopo di produzione commerciale delle memorie a memristore (approfondimenti in questa notizia), Stan Williams, senior fellow per HP Labs afferma che i primi prodotti basati sul questa tecnologia arriveranno sul mercato nel giro di 18 mesi, confermando così le tempistiche preventivate in occasione dell'annuncio.
"Abbiamo molti piani per questi prodotti e stiamo lavorando con Hynix Semiconductor per lanciare un sostituto per le memorie flash entro l'estate del 2013 e anche per andare ad approdare sul mercato delle soluzioni di storage a stato solido" ha dichiarato Williams in occasione dell'International Electronics Forum in corso in questi giorni presso la città spagnola di Siviglia.
Williams ha affermato che l'attività di sviluppo ha già determinato i parametri quantitativi di una memoria a memristore, ovvero l'ammontare di energia necessaria per cambiare un bit e per effettuare scrittura e lettura, e che questi sono risultati così soddisfacenti da spingere la collaborazione tra Hynix e HP a considerare queste memorie come possibili sostituti delle memorie flash. "Nel 2014-2015 potremo anche andare oltre il mercato delle DRAM e delle SRAM" ha inoltre aggiunto Williams, sottolineando come le memorie a memristore potrebbero presto diventare una tecnologia di memoria universale.
Non sono state fornite informazioni dettagliate sulle tecnologie di processo, sulla capacità di memoria o sui materiali a cui HP e Hynix stanno lavorando; Williams si è limitato a dichiarare che il primo prodotto commerciale basato su questa tecnologia sarà un dispositivo multi-layer.
Buone notizie sul fronte dei costi della tecnologia: Williams ha infatti affermato che non appena sarà possibile liberarsi delle spese non-recurring, il costo per bit potrebbe essere di un ordine di grandezza inferiore rispetto alle tradizionali memorie flash.
5 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoLetteralmente sono le spese non ricorrenti (e questa era facile!).
In pratica, si tratta dei costi di ricerca e sviluppo, direi. Questi costi vanno sostenuti una sola volta, e poi la loro utilità viene "spalmata" su più esercizi. Solitamente - direi anche in questo caso - tali costi si possono capitalizzare ed ammortare come normali asset.
Sono curioso di vedere quale sarà l'impatto sull'informatica da quì a 5 anni, ma potrebbe essere la più grande rivoluzione in termini di architettura e incremento prestazionale degli ultimi 30 anni, l'unica cosa di cui non sono sarà vedere se ci saranno costi sostenibili per la creazione di memorie di massa con velocità paragonabile o superiore a quella delle odierne ram (tecnicamente è possibile farlo, ma non so se la cosa comporta costi di produzione elevati)
Il memristor ha molto piu in comune con un neurone che con un transistor. Per dirla breve: puo essere usato sia come unita di computazione, che come unita di memoria. Certo, all'inizio si useranno come semplici sostituti di memorie SSD e DDR, ma questo e' perche e' necessario inventarsi nuove architetture, nuove basi teoriche di computazione (anche non basate su logica binaria) in grado di sfruttare le enormi potenzialita dei memristors.
Pensate che potremo avere processori/memorie in grado di elaborare informazioni con con dispendi energetici di ordini di grandezza inferiori a quelli attuali, sia grazie all'efficienza intrinseca dei memristors per computare/memorizzare, sia grazie all'elevata integrazione che sara possibile. Inoltre i memristors, al contrario dei transistors, hanno ancora elevati margini di miniaturizzazione, grazie anche alla loro struttura semplicissima, ed al fatto che non e' che funzionano "nonostante" le interferenze quantistiche che si generano a scale nanometriche, ma proprio "grazie" a queste.
Entro pochi anni vedremo quindi i primi chip ibridi memristor+transistors (funzionanti ancora come computer classici ma molto piu efficienti), mentre la vera rivoluzione avverra grazie alle nuove logiche/architetture studiate apposta per i memristors, computer di cui ora possiamo solo intravedere le potenzialita. Tempi? forse 10 anni, anche pochi per una rivoluzione di questa portata. Ma la l'eccitante strada e' tracciata e credo che questa sara l'inevitabile evoluzione della computazione del futuro.
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