PlayStation 6: Intel ha perso la corsa per progettare e produrre il chip della futura console Sony?

Secondo indiscrezioni raccolte da Reuters, Intel ha corso contro AMD per aggiudicarsi la progettazione e la produzione del processore della futura PlayStation 6. A spuntarla sarebbe stata AMD, già avvezza al mondo Sony con PS4, PS5 e la nuova PS5 Pro.
di Manolo De Agostini pubblicata il 16 Settembre 2024, alle 15:01 nel canale ProcessoriIntelPlaystationSony
Secondo fonti citate da Reuters, nel 2022 Intel avrebbe corso contro AMD per aggiudicarsi la progettazione e la produzione del chip al centro della futura PlayStation 6 di Sony. Una gara che Intel avrebbe perso, lasciando sul piatto potenziali ricavi intorno ai 30 miliardi di dollari lungo il ciclo vitale della console.
L'agenzia spiega che accaparrarsi le commesse della società nipponica avrebbe rappresentato per Intel una doppia vittoria: da una parte una dimostrazione di forza della divisione deputata alla progettazione, dall'altra un accordo di peso per Intel Foundry, la realtà produttiva per conto terzi voluta fortemente dal CEO Pat Gelsinger per rilanciare la società.
Con migliaia di wafer prodotti al mese, Intel Foundry avrebbe dato prova di affidabilità e capacità ai clienti interessati a diversificare la propria filiera produttiva, sia da un punto di vista del fornitore dei chip che geograficamente (TSMC è ancora legata alla sfera asiatica). "L'accordo sui chip PlayStation ha avuto origine nel segmento di progettazione di Intel, ma sarebbe stato un vantaggio per la performance finanziaria dell'attività di fonderia dopo la separazione di quest'anno", scrive Reuters.
A far sfumare l'intesa, secondo la ricostruzione di Reuters, "una disputa su quanto profitto Intel avrebbe ricavato da ogni chip venduto al gigante dell'elettronica giapponese". Oltre ad AMD, in corsa ci sarebbe stata anche Broadcom. In genere, la produzione dei chip per le console non frutta molto profitto, certamente di gran lunga inferiore ad altri tipi di soluzioni, ma avrebbe comunque rappresentato un'entrata stabile, per giunta legata a tecnologie già sviluppate internamente.
AMD è già fornitore di Sony dai tempi della PS4 e anche l'ultima PS5 Pro è equipaggiata con un nuovo SoC progettato dalla società guidata da Lisa Su. Passare a Intel sarebbe stato un azzardo a fronte di un rapporto consolidato e, secondo le fonti, avrebbe potuto anche mettere a rischio la retrocompatibilità.
Le fonti affermano che il tema sarebbe "stato oggetto di discussione tra gli ingegneri e i dirigenti di Intel e Sony. […] Garantire la retrocompatibilità con le versioni precedenti della PlayStation sarebbe stato costoso e avrebbe richiesto risorse ingegneristiche".
"Se Intel si fosse aggiudicata il chip della PlayStation 6, avrebbe potuto occupare la sua unità produttiva per più di cinque anni", hanno dichiarato due delle fonti. "Secondo le proiezioni interne di Intel, il business delle console di Sony avrebbe potuto fruttarle circa 30 miliardi di dollari nel corso del contratto".
Ovviamente le parti in causa, contattate da Reuters, non hanno commentato nel merito. Un portavoce di Intel ha affermato: "Siamo fortemente in disaccordo con il quadro che è stato dipinto, ma non commenteremo alcuna conversazione attuale o potenziale con i clienti. Abbiamo una pipeline di clienti molto solida sia nel settore dei prodotti che in quello delle fonderie e siamo fermamente intenzionati a innovare per soddisfare le loro esigenze".
Intanto Intel sta vivendo un periodo molto complesso, tra una situazione finanziaria precaria e una competitività da ritrovare, specie nel campo dell'IA. Dopo l'annuncio di licenziamenti per oltre il 15% della forza lavoro globale e un immediato taglio delle spese per macchinari e Fab, Intel potrebbe prendere altre misure, tra la possibile vendita di business e una revisione del piano di espansione delle Fab, specie in Europa.
3 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoCerto se Intel ha necessità di vendere chip per console che come è noto sono prodotti a basso margine per mantenere a regime la produzione, il futuro non si prospetta roseo.
Ma oggi l'affidabilità di Intel vale gen poco.
Ma oggi l'affidabilità di Intel vale gen poco.
Immagino che in un eventuale accordo entrambe le parti sia tutelate dalle rispettive mancanze....
L'articolo parla di un accordo che avrebbe generato, forse, 30 miliardi di dollari di ricavo...che sinceramente è poco credibile....Sony davvero ha intenzione di pagare 300 dollari per singolo chip?
Vuoi vedere che i 30 miliardi era la cifra che ha chiesto Intel per la fornitura del chip...e Sony l'ha considerata, giustamente, la cifra folle?
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