Intel alle prese con le decisioni difficili, ma il CEO Gelsinger dovrebbe rimanere al timone

Tre giorni di meeting febbrili si stanno svolgendo in casa Intel, con vertici e CdA impegnati nel vagliare lo stato della situazione e trovare soluzioni per uscire dalla complessa situazione economica e di mercato in cui si trova la società.
di Manolo De Agostini pubblicata il 12 Settembre 2024, alle 09:01 nel canale ProcessoriIntel
Intel è nel mezzo di tre giorni di meeting interni, con il Consiglio di amministrazione che sta valutando le soluzioni migliori per uscire dalle sabbie mobili e dare stabilità finanziaria all'azienda. Un articolo di Bloomberg racconta che, mentre non ci si attendono decisioni finali dall'incontro tra il CdA e i vertici, c'è una certa sicurezza su un fatto: la posizione del CEO Pat Gelsinger non è a rischio.
Gelsinger è in carica dal 2021, anno in cui ha varato un piano per riportare Intel ai fasti di un tempo in ambito produttivo, con l'idea di renderla la TSMC dell'Occidente. Un progetto ambizioso e, soprattutto, molto dispendioso in termini economici, con ritorni solo sul lungo termine. Così costoso da richiedere sussidi, con gli Stati Uniti che sembrano averli congelati in attesa di capire i prossimi passi di Intel.
Perseguire l'iniziale piano di Gelsinger è però sempre più difficile, in quanto l'azienda sta performando male in altre aree, come dimostrato dalla perdita dell'ultimo trimestre e dalle conseguenti decisioni, tra tagli di personale, riduzione drastica degli investimenti produttivi e il blocco dei dividendi. Inoltre, Intel sta bucando - un po' come fatto agli albori dell'era smartphone - tutto il capitolo dell'IA, dove non riesce a capitalizzare come NVIDIA e AMD.
Pur disponendo di una linea di chip per l'IA, la gamma Gaudi, il CEO ha riconosciuto che Intel non rappresenta la prima scelta della maggior parte dei clienti. La competizione per i chip in grado di addestrare i modelli di intelligenza artificiale è una corsa a quattro tra Nvidia, AMD, le aziende che progettano i propri chip e Intel. "Intel è al quarto posto. È difficile", ha dichiarato Gelsinger.
Nelle riunioni di questi giorni si stanno considerando varie opzioni, peraltro già note: ridurre l'espansione produttiva, quindi i progetti delle Fab in giro per il mondo, vendere sussidiarie o persino fare lo spezzatino dell'azienda in diverse entità. In poche parole, ridurre le ambizioni del 2021 per dare alla società fondamenta finanziarie più solide.
"Non è chiaro quali siano le [opzioni] più probabili, e tutte le possibilità incontrano ostacoli reali. Il Consiglio di amministrazione non ha ricevuto alcuna offerta da potenziali acquirenti per l'azienda, in tutto o in parte, e non ha programmato alcuna votazione vincolante", scrive Bloomberg; ricordiamo che sono trapelate voci su un possibile interesse di Qualcomm per la divisione dei PC client.
Il CdA non ha intenzione di discutere la sostituzione di Gelsinger, che ha preso in mano l'azienda dopo che probabilmente i danni erano già stati fatti e per cui è difficile pensare a un sostituto più valido. D'altronde se Intel si è trovata a rincorre sul fondamentale lato produttivo, a cui è strettamente legata la progettazione, è perché i CEO precedenti, Brian M. Krzanich e Bob Swan, hanno mancato di visione e fatto scommesse sbagliate. Così i rivali hanno guadagnato quota, tanto NVIDIA quanto AMD, e TSMC ha ottenuto lo scettro produttivo.
Negli ultimi anni Intel ha rivisto da capo a piedi l'offerta dei processi produttivi: internamente produce la Compute Tile di Meteor Lake con processo Intel 4, e con gli Xeon 6 si prepara a produrre con processo Intel 3 ben due serie di CPU. E mentre ha accantonato Intel 20A per Arrow Lake, scommette fortemente su Intel 18A sia per futuri progetti interni che, soprattutto, per ottenere commesse esterne.
Gelsinger ritiene che il momento di raccogliere i frutti stia arrivando e sottolineato come Intel Foundry abbia "impegni" con una serie di clienti per 15 miliardi di dollari, distribuiti su più anni. TSMC, a titolo comparativo, dovrebbe registrare un fatturato di 88 miliardi di dollari quest'anno. Al momento, Intel Foundry produce chip principalmente per la stessa Intel e non ha attirato colossi come Apple o NVIDIA.
A tal proposito, Bloomberg scrive che "il Segretario al Commercio Gina Raimondo ha cercato di aiutare l'attività produttiva di Intel, anche incoraggiando i dirigenti di NVIDIA e AMD a prendere in considerazione la produzione nello stabilimento del produttore in Ohio. Al momento nessuna delle due ha intenzione di farlo".
Vendere divisioni potrebbe essere una soluzione per prendere tempo. Intel ha già reso independenti Mobileye e Altera. Della prima conserva l'88% delle azioni, e potrebbe venderne una parte, anche se appare difficile visto che ha perso il 75% del valore di mercato quest'anno. Anche la seconda non sta vivendo il suo periodo migliore. "Intel ha speso circa 15 miliardi di dollari ciascuno per acquistare Mobileye e Altera. Un'eventuale vendita avverrebbe quasi certamente in perdita".
L'altro capitolo critico riguarda le Fab, al centro del piano Gelsinger. Gli investimenti negli Stati Uniti - Ohio, Arizona, New Mexico e Oregon - potrebbero essere difficili da toccare, sia per ragioni economiche che politiche. L'amministrazione Biden ha scommesso su Intel per riportare gli USA al vertice della produzione di semiconduttori avanzati e per questo ha stanziato sussidi nell'ambito del CHIPs Act. Per Intel, intervenire sugli investimenti in patria potrebbe essere l'extrema ratio. Ecco perché la società potrebbe intervenire - rimandando o bloccando del tempo - sul progetto degli impianti a Magdeburgo, in Germania, ma anche in Polonia e Malesia.
Un'altra opzione sul tavolo sarebbe lo "spezzatino", dividere Intel in più parti autonome. Progettazione da una parte, produzione dell'altra, per intenderci. Non è chiaro, però, se sia possibile e soprattutto se si tratti della scelta giusta nel contesto attuale.
"Anche se una divisione avesse senso dal punto di vista finanziario e se emergesse un acquirente per una metà dell'azienda o per l'altra, il completamento di un accordo potrebbe essere proibitivo", scrive Bloomberg.
"Qualsiasi potenziale acquisizione della rete di Fab di Intel si troverebbe di fronte a un significativo controllo da parte del governo, visti gli intrinseci problemi di sicurezza nazionale. Per superare l'esame, un nuovo proprietario dovrebbe anche accettare di spendere le decine di miliardi di dollari che Intel ha già promesso per i nuovi impianti. Anche la Cina, il più grande mercato di Intel, vorrebbe avere voce in capitolo".
21 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoEvidentemente vogliono fallire MALE.
Intanto sono state sospese le sovvenzioni del chip act.
Quindi oltre a PAT c'è da cacciare tutto il CDA...
TSMC ha già riportato che produrre in USA aumenterebbe i costi produzione e problemi logistici... ma TSMC sa anche che con la Cina, la produzione a Taiwan potrebbe cessare da un giorno all'altro.
Per me il capitolo Intel è un caso chiuso... perchè anche se il 18A facesse il miracolo, Intel non può reggere comunque il passo di TSMC.
Dobbiamo comprendere che TSMC, con il 3nm, ha contratti per una produzione al 100% per tutto il 2025 e gran parte del 2026.
E' inutile crearsi dei castelli in aria... andasse tutto stra-bene per Intel, 18A + nuove architetture (2025/2026), gran parte del guadagno servirebbe per coprire le perdite 2024/2023/2022, mentre TSMC avrà somme enormi da investire per le nanometrie future.
La storia si ripeterà ma al contrario... perchè 10/15 anni fa, era Intel che guadagnava un tot ed investiva sul silicio somme enormi ed i risultati c'erano... (fatturati enormi = investimenti enormi) e gli altri non potevano competere semplicemente perchè non avevano quei soldi.
Diventerebbe un cliente troppo importante, e a farne le spese sarebbero i clienti minori tipo AMD
Ad essere oggettivi, a quasi 4 anni dall'inizio della sua gestione, Gelsinger ha dimostrato di non essere riuscito nel suo intento di rilanciare Intel e consolidarla finanziariamente. Al 31 Gennaio 2021, il giorno prima dell'entrata in carica di Gelsinger come CEO, Intel capitalizzava in borsa 225,5 MLD, alla chiusura delle contrattazioni di ieri ha sfiorato gli 84 MLD di marketcap. La performance del titolo in tre anni ha segnato un -63,52%; il fatturato è passato dai 74,4 MLD del 2021 ai 54,2 del 2023 ( 52,3 alla chiusura del secondo trimestre 2024 ). Le previsioni a 2 anni da oggi prevedono un recupero della situazione contabile ma non ai livelli del 2021.
Ma il fallimento più grande è nella strategia di proporre Intel come concorrente di TSMC e Samsung per la produzione di chip di terzi: i processi attuali non hanno interessato i potenziali clienti e il 18A è, tutto sommato, ancora una incognita.
Il tutto senza contare il sostanziale flop nel settore GPU gaming con la serie ARC e, come citato nell'articolo, nel più redditizio settore AI!!
Direi che ciò sia abbastanza per una secca bocciatura di Gelsinger!!
Evidentemente vogliono fallire MALE.
Intanto sono state sospese le sovvenzioni del chip act.
Quindi oltre a PAT c'è da cacciare tutto il CDA...
Hai una visione un po’ distorta della realtà nei fatti pat si è dimostrato un grandissimo manager nella sua carriera cambiarlo sarebbe da folli. È i management di Intel fortunatamente lo sa. Capisco che tu non sarai del mestiere ma spararle così è troppo
È proprio perché sono del mestiere...
Comunque...non voglio perdere tempo
Comunque...non voglio perdere tempo
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Che grado ha lei in ditta ?
Che grado ha lei in ditta ?
CIO
Se hai bisogno di una consulenza, ti contatto in PVT
Ma è il tizio di prima che invece ha bisogno di formazione, direi anche pianificata a lungo termine
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Ma è il tizio di prima che invece ha bisogno di formazione, direi anche pianificata a lungo termine
Azz, beato te !
Io invece originariamente sono stato assunto come spugnetta per inumidire i francobolli...adesso dopo 20 anni di sottoscala, ho la mia scrivania !
Però mi ispiri fiducia...sarà il nickname, sarà l'avatar...
...non mancherò di usufruire della tua gentile offerta, in caso !
gratis, vero ???
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