Intel, nuovo stabilimento in Vietnam

Il colosso di Santa Clara ha ottenuto la licenza per la realizzazione di uno stabilimento produttivo nella citta di Ho Chi Mhin
di Andrea Bai pubblicata il 24 Febbraio 2006, alle 15:39 nel canale ProcessoriIntel
35 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoDi solito in queste zone alle donne lavoratrici e' proibito restare incinte, pena il licenziamento. In alcuni stabilimenti e' addirittura necessario presentare la prova del ciclo mestruale dimostrando al caporale di avere il flusso. Fate un po' voi.
Pero' che bello il Core duo a noi costa meno, quindi in fondo, chissene... Anzi, speriamo che mettano su degli stabilimenti del genere anche qui.
Certo che non lo e'. Ed e' questo il motivo per cui quegli stabilimenti non li aprono qui.
In italia ci sono sindacalisti terribilmente rossi che spesso protestano anche solo perchè l'imprenditore e di destra o solo per dare noi al governo se questo non segue le sue ideologie.........., la vergogna dei sindacati nostrani è una certa Alitalia......, è giusto che vi siano i sindacati in uno stato democratico, ma la loro funzione e fare gli interessi dei lavoratori, non fare politica.....
I colossi dell'elettronica e dell'informatica puntano all'asia per l'alto numero di ingegneri di alto livello presenti in questa zona (vedi India in particolare) oppure per agevolazioni fiscali molto vantaggiose, nel caso di intel la manodopera incide in minima parte anche se un ingegnere asiatico lo paghi meno della metà di uno europeo o americano e mediamente al giorno d'oggi sono più qualificati, in occidente le materie scientifiche hanno perso troppi studenti, tanto che gli USA sono corsi ai ripari incentivando gli studenti ad iscriversi ad una facoltà scientifica perchè la maggior parte dei ricercatori scientifici che lavorano in america non sono americani, ma stranieri e se l'asia diventa forte economicamente come sembra si stia verificando in questi anni tutta questa gente torna a casa lasciando a secco lo zio Sam.
Per quanto riguarda la manodopera di per se, conta veramente una mazza. Forse può contare per la costruzione e la gestione dell'impiano, ma l'operaio specializzato che lavora nella linea Intel di Manila prende quanto l'operaio specializzato che lavora nella linea AMD di Dresda. Il vero punto, come già detto, è il comportamento dei governi di fronte a questi investimenti. Gli asiatici e in generale i paesi in via di sviluppo accolgono a braccia aperte l'apertura di qualsivoglia impresa sul proprio territorio (che sia di semiconduttori, tessili, metalmeccanici, alimentari ed altro) mentre nella "vecchia europa" le lungaggini burocratiche, le instabilità politico-sociali e le forti spese in tassazioni scoraggerebbero uno svizzero ad aprire una fabbrica di orologi.
(hint: ma non scoraggiano un pachistano ad aprire un chiosco di kebap)
Hai presente quanto costi anche solo la camera bianca?
Se su un processoer il costo del lavoro incide per l'1% è già tanto.
Quello che importa alla aziende di questo tipo sono
Possibilità din non pagare tasse
Capacità tecnologiche della forza lavoro
Infrastrutture
Certezza dei bilanci (cosa che in Italia è. a dir poco, una barzellatta, anche grazie a leggi che depenalizzano un reato che negli States ti porta in galera per 30 anni)
Quoto, ma credo che anche il basso costo della manodopera incida sulla scelta.
mi trovo molto più d'accordo con vale56
le aziende non sono mosse da spirito filantropico vanno semplicemente dove sanno di potere realizzare più utili.
non credo a intel interessi dare lavoro ai vietnamiti piuttosto che ai coreani.
se hanno deciso vietnam vuol dire che hanno fatto i loro conti, punto.
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