Intel, 50 milioni di dollari e accesso alle proprietà intellettuali per combattere il Coronavirus

Intel, 50 milioni di dollari e accesso alle proprietà intellettuali per combattere il Coronavirus

Intel mette sul piatto ulteriori 50 milioni di dollari in iniziative di carattere tecnologico e non solo legate al Coronavirus. L'azienda dà inoltre accesso libero alle sue proprietà intellettuali a ricercatori e scienziati, affinché creino innovazioni senza rischiare denunce.

di pubblicata il , alle 11:21 nel canale Processori
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Intel prosegue con le iniziative in risposta alla pandemia di COVID-19. L'azienda statunitense ha annunciato che metterà a disposizione ulteriori 50 milioni di dollari in un'iniziativa volta ad accelerare l'accesso alla tecnologia in ambito sanitario, velocizzare la ricerca scientifica e permettere agli studenti di apprendere online. Nell'impegno di Intel rientra anche un fondo per l'innovazione creato per consentire l'accesso alle proprie competenze e risorse in quei frangenti in cui possono avere un impatto immediato.

Circa 40 milioni di dollari serviranno a finanziare quelle attività che il colosso dei microchip fa rientrare nelle "Intel COVID-19 Response and Readiness and Online Learning initiatives". Il fondo ha l'obiettivo di accelerare i progressi dei clienti e dei partner nella diagnosi, nel trattamento e nello sviluppo di vaccini, sfruttando tecnologie come l'intelligenza artificiale (AI), il calcolo ad alte prestazioni e l'erogazione di servizi edge-to-cloud.

Quanto all'apprendimento, Intel supporterà le organizzazioni no profit e i partner commerciali per fornire agli studenti senza accesso alla tecnologia dispositivi e risorse di apprendimento online. L'iniziativa comprenderà donazioni di PC, risorse virtuali online, guide per lo studio a casa e assistenza per la connettività dei dispositivi. L'impegno prenderà il via da subito negli Stati Uniti, per poi espandersi a livello globale.

Altri 10 milioni sono invece destinati a quei progetti che puntano a rispondere alle necessità critiche delle comunità. Sono diversi i progetti in cui Intel sta dando un contributo: per esempio l'azienda sta lavorando con il Consiglio indiano per la ricerca scientifica e industriale e l'Istituto internazionale di tecnologia dell'informazione per implementare soluzioni client e server che consentano di ottenere test COVID-19 più veloci e meno costosi e il sequenziamento del genoma del coronavirus per comprendere l'epidemiologia e il rischio basato sull'intelligenza artificiale stratificazione per pazienti con più patologie.

Nel Regno Unito, Intel sta lavorando con Dyson e la società di consulenza medica TTP per fornire FPGA per CoVent, un ventilatore appositamente progettato in risposta alla richiesta di aiuto del governo del Regno Unito.

C'è infine un'altra iniziativa importante annunciata nelle scorse ore: Intel darà libero accesso a ricercatori e scienziati al suo enorme portfolio di proprietà intellettuali, senza che gli studiosi impegnati nella lotta al Coronavirus si ritrovino coinvolti in cause legali. Intel si è infatti unita altri, come Mozilla e Creative Commons, nell'Open COVID Pledge.

"A nome dei dipendenti Intel in tutto il mondo, e in particolare dei nostri inventori che hanno lavorato così duramente per creare la proprietà intellettuale di Intel, incoraggiamo i titolari di proprietà intellettuale in tutto il mondo a unirsi a noi in questo impegno. L'innovazione e la protezione dell'innovazione sono al centro di tutto ciò che facciamo in Intel. […] Continueremo a inventare e proteggere la nostra proprietà intellettuale, ma la offriamo liberamente a chi lavora per proteggere le persone da questa pandemia", ha affermato Steven Rodgers, executive vice president e general counsel di Intel.

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