IBM si volge verso "open hardware"

Big Blue ha deciso di adottare per la propria architettura Power una strategia simile all'open source per il software
di Andrea Bai pubblicata il 01 Aprile 2004, alle 15:06 nel canale ProcessoriIBM
IBM ha dichiarato durante un evento tenutosi ieri a New York che l'architettura Power sulla quale si basano tutti i processori server IBM si avvierà verso la filosofia open source, anche se in questo caso sarebbe meglio dire open hardware, ovvero un progetto nel quale partner e sviluppatori di terze parti portranno partecipare per lo sviluppo tecnologico del chip.
IBM potrà quindi utilizzare tutte le alleanze che ha stretto nel corso del 2003, realtà che già operano nello stabilimento di Fishkill: AMD, nVidia, Chartered Semiconductor Manifacturing. IBM sarà così in grado di estendere la collaborazione con i partner e parallelamente di divulgare informazioni più dettagliate sull'architettura dei propri processori. Gli obiettivi della compagnia sono quelli di giungere alla realizzazione di chip più flessibili e versatili
Questa nuova strategia interessa ovviamente anche Apple, che è un partner particolarmente importante per Big Blue per quanto riguarda i processori. Pare, infatti, che indirettamente siano stati i buoni risultati ottenuti con il processore PowerPC 970, sviluppato proprio in collaborazione con la Mela che pare abbia spinto per l'introduzione della tecnologia AltiVec, che hanno convinto IBM a intraprendere questa nuova rotta.
IBM ha in mente diverse iniziative per supportare questa nuova filosofia; strategie che vanno dalla creazione di un nuovo portale per l'architettura Power, nel quale trovare risorse e documentazione, alla distribuzione di un "Power Architecture Pack" gratuito e alla costituzione di un "Power Architecture Center" dove tecnici IBM possano fornire assistenza ed in seguito anche tecnici di terze parti dopo aver superato un programma di certificazione.
Fonte: Macitynet.it - Xbitlabs
11 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infohttp://www.opencores.org/
Alla fine s'è visto che la strategia vincente è l'open, i brevetti e le royalities ci dovrebbero sì essere ma solo nei campi dove non sia necessario uno standard. La maggior parte delle soluzioni pc proprietarie sono state fallimentari o si sono scavate una nicchia, anche Apple ha dovuto arrendersi, divenendo man mano sempre più interoperabile con componenti standard (e infatti anche la qualità dei suoi prodotti è impennata rispetto a molti anni fa)
Se invece le case si decidessero a fare driver, dato che a loro costa poco e si ingrazierebbero gli utenti "linux"
Se invece le case si decidessero a fare driver, dato che a loro costa poco e si ingrazierebbero gli utenti "linux"
quoto x pietse il problema drivers è scandaloso x un sistema operativo ke si fa sempre più strada....
Diffidate dalle case che fanno driver proprietari per linux, e preferite quelle (e sono molte) che, rilasciando le specifiche sull'hw (anche sotto nda permissivi), consentono agli sviluppatori del kernel di realizzare driver liberi.
Non credo che IBM per "open hardware" intenda quello che intendono dalle parti di opencores, credo invece che si riferisca alla documentazione dettagliata delle varie funzioni. Questo eliminerebbe alla radice il problema dei driver sotto linux.
http://punto-informatico.it/p.asp?i=47637
Vale la pena di quotare alcuni punti:
Questo taglia definitivamente fuori il concetto di "open hardware".
Per chi non lo sapesse, la ARM progetta dei core di cpu semplici, senza cache, mmu, ecc. I produttori poi possono integrare nei propri processori il core arm, realizzando dei processori completi (e compatibili a livello di codice eseguibile!) aggiungendo le parti mancanti in base a quello che vogliono ottenere. I processori basati su arm si trovano in molti sistemi embedded (ad es. pda e telefonini recenti). La Intel è l'unica al mondo ad avere una licenza che le consente di modificare il core arm: i suo processori StrongArm e pxa sono derivati appunto dai core "personalizzati". Gli altri possono comunque usare i core così come sono, completandoli con le parti necessarie, ottenendo così processori completi a bassi costi di progettazione.
E' stato un modello di grande successo, sia per i produttori hw che sw, e su questi dispositivi linux - ovviamente - gira che è una meraviglia.
A proposito: IBM ha messo un processore PowerPC da 400 MHz integrato su un FPGA della Xilinx. Il piú grande di questi chip ha 4 PowerPc!! Un mio amico ha una board sperimentale, ha giá messo su Linux!! Peccato che il display LCD sia solo di pochi centimetri......
Questo é il futuro......
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".