Cina, 10.000 CPU Loongson alla conquista delle scuole per dire addio ai chip americani

Le restrizioni sempre più dure degli Stati Uniti sull'export di tecnologia verso i Paesi ritenuti pericolosi per la sicurezza nazionale e gli interessi commerciali stanno portando la Cina a imboccare una strada sempre più indigena nell'ambito dei computer.

Recentemente Pechino ha messo alla porta le CPU Intel e AMD nei sistemi governativi, il che significa che gradualmente PC e server dovranno passare a processori progettati da realtà locali, ad esempio i Loongson di Loongson Technology.

Le soluzioni LoongArch, giunte alla terza generazione, nel novembre 2023 hanno accolto il modello 3A6000, un processore 4 core / 8 thread prodotto a 14/12 nanometri, con supporto DDR4-3200, TDP di 50W e prestazioni che, stando a quanto si è potuto ricostruire, si avvicinano a quelle di un Intel Core di 10a generazione di fascia bassa - se fatti funzionare alla stessa frequenza.

Insomma, benché la Cina debba ancora ricucire il gap con le CPU occidentali, può certamente iniziare a prendere in considerazione un percorso in solitaria. Di conseguenza non stupisce poi così tanto apprendere da Weixin.QQ.com che il governo della città di Hebi ha installato 10.000 computer basati su processori Loongson in 50 scuole primarie e secondarie di Hebi e nel distretto di Qibin.

I sistemi, oltre all'hardware, prevedono anche software sviluppato in Cina. I 10.000 PC desktop consegnati alle scuole sono basati sul processore 3A5000, che non è l'ultimo modello. Di fatti, le prestazioni dovrebbero essere vicine a quelle di soluzioni come il Core i5 750 di Intel.

Secondo la fonte, i computer funzionano con il sistema operativo domestico UOS (una distribuzione Linux) e sono dotati di un set completo di software tra cui WPS Office e 104 applicazioni che coprono un'ampia gamma di esigenze educative e gestionali. 

La commessa di 10.000 CPU non è da ritenersi un grande volume per Loongson, ma trattandosi di un programma pilota che coinvolge 50 scuole potrebbe essere un passo per una diffusione su più ampia scala e un ulteriore tassello nella strategia cinese di rendersi maggiormente indipendente dalla tecnologia occidentale.