AMD e Intel sono umane: fare un processore è maledettamente difficile, l'IA potrebbe aiutarle ma serve tempo
Settimane bollenti, e non solo per il grande caldo. Sul fronte delle CPU Intel e AMD sono alle prese con problemi con i rispettivi processori, ben diversi ma che segnalano l'estrema complessità nella realizzazione di un chip. L'intelligenza artificiale arriverà in loro soccorso?
di Manolo De Agostini pubblicata il 28 Luglio 2024, alle 08:30 nel canale ProcessoriRyzenCoreIntelAMD
Intel alla prese da mesi con i problemi di instabilità delle CPU Core della generazione Raptor Lake, AMD che, praticamente all'ultimo minuto rimanda i Ryzen 9000. Che succede ai due giganti del mondo delle CPU?
Siamo abituati a vedere queste grandi aziende come il non plus ultra della competenza tecnica, mostri quasi infallibili che sono in grado di condensare in un quadratino di silicio capacità e potenze di anno in anno sempre maggiori. Eppure, eccoci qui in un'estate caldissima con le due aziende un po' in panne, con due problematiche che, seppur ben diverse, evidenziano un'apparente fragilità.

Intel che sembra brancolare nel buio per mesi a fronte dei problemi di stabilità delle CPU Core, per poi rilasciare una dichiarazione che promette un fix, ma che non sopisce i timori di un problema più grande, sebbene per ora l'azienda non pensi a un richiamo - con annessi e connessi dolorosi, finanziariamente che d'immagine.
AMD che, invece, sembrava andare come un treno e che praticamente all'ultimo, dopo giorni di silenzio con le testate che le chiedevano i sample dei Ryzen 9000, se ne esce con l'annuncio di uno slittamento delle CPU senza entrare bene nel merito, parlando di problemi qualitativi per i primi Ryzen 9000 prodotti e distribuiti. Certo, si parla di uno slittamento di una settimana / due per i vari modelli di CPU, e poi siamo ad agosto, ma certo questo intoppo non ci voleva e lascia un po' basiti.
Ribadiamo, non si tratta di problemi da mettere sullo stesso livello (per ora, ci sembra che la questione Intel abbia maggiore rilevanza), ma sono esemplificativi di come fare un processore sia decisamente un'operazione difficile. E, per tornare all'inizio, le due aziende racchiudono davvero ingegneri e persone con competenza tecnica che stentiamo anche a immaginare, ma ciò non significa che siano infallibili o che una filiera complessa non possa nascondere insidie.
Fare un processore, dalla progettazione alla realizzazione fattiva, è un lavoro mostruoso e per un funzionamento senza intoppi tutto deve filare liscio, oltre a rispettare i target prestazionali e di consumo prefissati. Basta una decisione sbagliata, un parametro non analizzato a fondo o passato sottotraccia, un problema in sede di produzione e packaging, e c'è il rischio che si debba richiamare una serie o inseguire con patch più o meno valide la risoluzione di un bug. I processori sono destinati a gestire svariati carichi di lavoro e, per giunta, su piattaforme spesso molto diverse le une dalle altre, sia in termini di componenti hardware che software; le combinazioni sono "infinite".

L'obiettivo dell'infallibilità è qualcosa a cui aspiriamo tutti, comprese queste grandi aziende, ma per un verso o per l'altro potrebbe essere difficile da raggiungere se non… con l'intelligenza artificiale, anche se servirà tempo.
L'IA è destinata a giocare sempre di più un ruolo nella progettazione dei microprocessori e nei controlli qualità postumi. Non che questi colossi non la stiano già usando, ma un impiego sempre più massiccio sarà scontato in ogni fase, per andare oltre quelli che oggi sono controlli in parte umani e in parte automatizzati.
Intel usa già soluzioni di IA per scegliere dove posizionare sensori termici, ottimizzare l'algoritmo del Thread Director, ma anche per accorciare i tempi di testing finali. AMD, anche se non lo sappiamo per certo, non sarà da meno.
Ovviamente l'IA non sarà la panacea di tutti i mali e l'uomo continuerà a giocare un ruolo importante, ma la commistione tra intelligenza umana e artificiale è nel futuro delle CPU, con l'auspicio di non assistere più a casi come quelli che stanno interessando Intel e AMD in questo momento.










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29 Commenti
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Per carita'
E' dall'epoca come minimo di cpu "semplici" come l'80386 (ma ovviamente indagando bene anche prima) che esiste questa incapacità diffusa nel progettare, produrre cpu (e voglio essere buono rimango in questo mondo sbandato alle sole cpu) in grado di funzionare rispettando le specifiche nominali.E via di fiumi di errata (senza corrige) che interessano tutti i produttori di cpu non solo Intel, AMD, tutte le cpu ARM tutte.
Incapacità umana di dominare una complessita' che ormai e' sia cronica che sistemica.
Vogliamo parlare del notissimo bug sulla istruzione assembly FDIV che riguardo' la cpu Pentium ?
Oppure i bug che affliggevano proprio i primissimi 80386 che disponevano di un budget di "soli", all'epoca 275 000 transistor, MOS integrati ?
Vogliamo andare avanti ?
Meglio di no servirebbe avere memoria storica e non una ristretta finestra temporale di osservazione.
E questo problema di Raptor Lake e' gravissimo ed espone tutti problemi della fascinosa pratica dell'overclock che un ingegnere elettronico, informatico dovrebbe nemmeno pensare perche' da un lato progettano cpu con certe specifiche dall'altro si e' sempre dato il fianco a non tenerne conto di queste specifiche.
Confidando sempre che tutto sarebbe stato gestibile tenendo sott'occhio due parametri fisici, macroscopici: tensioni e temperature !
Senza andare ad indagare lo stress a cui le delicate strutture microelettroniche venivano e vengono sottoposte.
E siccome l'umanità e' arrivata al capolinea ora cosa si vorrebbe fare ?
Continuare con questi modus operandi sballati e sbandati invocando l'intervento di una divinita' nella forma di una più o meno intelligente, intelligenza artificiale.
Si dovrebbe invece fare tabula rasa ed azzerare tutto questo sbandato mondo che ormai annaspa in ogni settore.
Mondo che andrebbe ripensato da zero e reso più umano !
Marco71
Probabilmente l'aumento dei difetti sarà proprio a causa del suo utilizzo al posto del cervello umano.
Ma quale mezzo passo falso suvvia
Nemmeno gli 80286 (per non regredire ad ancora prima) erano immuni da errata ovvero devianze di comportamento dalla nominalita'.La scusa della complessità e' appunto una scusante per non ammettere chiaramente e definitivamente che l'umanità ha miseramente fallito ed e' vicina ad un riavvio...del sistema.
Marco71
Ritengo siano delle vere e proprie opere d'arte che racchiudono in sè tutto l'incredibile ingegno umano e progresso scientifico.
E' chiaro tuttavia da tempo che stiamo spremendo al limite la tecnologia sulla quale si basano queste soluzioni.
Andare avanti è sempre più difficile, la salita sempre più ripida.
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