L'Australia pensa alla legge anti-troll: le piattaforme social devono identificare gli utenti

L'Australia pensa alla legge anti-troll: le piattaforme social devono identificare gli utenti

Una proposta di legge vuole istituire l'obbligo per le piattaforme social di raccogliere dati identificativi dell'utente per casi di diffamazione

di pubblicata il , alle 12:31 nel canale Apple
 

Il governo australiano ha intenzione di elaborare una legge che imponga alle piattaforme social media di "smascherare" i cosiddetti troll. Il disegno di legge non è ancora stato illustrato nel dettaglio, ma secondo quanto si apprende la volontà è quella di spingere le piattaforme social a raccogliere i dati personali degli utenti (sia quelli nuovi, sia quelli già iscritti) e consentire così alla Corte federale di accedere all'identità dei troll e delle vittime per permettere il procedere di casi di diffamazione.

La proposta di legge vorrebbe inoltre rendere obbligatorio, per le piattaforme social, l'allestimento di un sistema di reclami standardizzato che consenta di rimuovere velocemente i contenuti diffamatori, identificando i troll. "Le piattaforme digitali devono disporre di processi adeguati per consentire la rimoazione dei contenuti. Deve esistere un modo semplice, rapido e veloce per le persone di segnalare tali problemi con queste piattaforme ed eliminarli" ha dichiarato il primo ministro australiano Scott Morrison.

La nuova proposta normativa, se venisse approvata, andrebbe inoltre a spostare la responsabilità nel caso di commenti diffamatori scritti da terzi sulle pagine social media. "E' importante sottolineare che le riforme garantiranno che gli australiani e le organizzazioni con una pagina sui social non siano legalmente considerati editori e non possano essere ritenuti responsabili per eventuali commenti diffamatori pubblicati sulla loro pagina" ha affermato Morrison.

Il procuratore generale federale Michaelia Cash ha precisato che il tentativo di spostare la responsabilità per diffamazione è in risposta ad un recente caso giudiziario che ha stabilito un precedente legale secondo il quale gli australiani che gestiscono pagine social potrebbero essere ritenuti "editori" di commenti diffamatori fatti da terzi, anche se non a conoscenza della loro esistenza. La sentenza ha spinto una realtà come la CNN a disabilitare la sua pagina Facebook in Australia.

"Dobbiamo assicurarci che gli australiani abbiano certezza in relazione a chi sia l'editore dei commenti di terze parti. I servizi social media devono fare un passo avanti e capire che hanno una responsabilità in tal senso" ha affermato Cash.

L'annuncio del governo australiano giunge a due mesi da una precedente dichiarazione del primo ministro quando ha bollato le piattaforme social come un palazzo di codardi: "I social media sono diventati un palazzo di codardi dove le persone possono semplicemente andare lì, senza dire chi sono, distruggere la vita delle persone e dire le cose più disgustose e offensive, e farlo impunemente".

62 Commenti
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LMCH29 Novembre 2021, 13:05 #1
Originariamente inviato da: Redazione di Hardware Upgrade
Link alla notizia: https://www.hwupgrade.it/news/apple...nti_102846.html

Una proposta di legge vuole istituire l'obbligo per le piattaforme social di raccogliere dati identificativi dell'utente per casi di diffamazione

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Sembra una cosa mirata a favorire certi "fornitori di contenuti" e certe tipologie specifiche di troll "con adeguata copertura legale" a scapito della libertà di informazione in generale.
Se andate vedere il passato di Morrison e di un certo magnate dei media di origine australiana mi sa che anche voi vedrete un nesso.
andbad29 Novembre 2021, 14:04 #2
Originariamente inviato da: LMCH
Sembra una cosa mirata a favorire certi "fornitori di contenuti" e certe tipologie specifiche di troll "con adeguata copertura legale" a scapito della libertà di informazione in generale.
Se andate vedere il passato di Morrison e di un certo magnate dei media di origine australiana mi sa che anche voi vedrete un nesso.


Gente molto più in gamba di me ha scritto fiumi di righe per dimostrare che chiedere obbligare all'identificazione una stronzata: basta farsi un giro su FB per verificare che la maggior parte dei troll postano tranquillamente col proprio nome e foto in bella vista. Un obbligo del genere non avrebbe alcun impatto.

Al contrario, obbligare le persone ad identificarsi impedirebbe a molti di esprimere il proprio pensiero liberamente, per non rischiare il posto di lavoro, amicizie o ritorsioni dallo Stato stesso (perché oggi magari è una democrazia, ma magari domani no...).

Ok, siamo tutti d'accordo che le fake news siano il male del nostro decennio, ma più che i troll il problema è l'informazione asservita al potere ed al fatturato sopra ogni cosa. Se vi fosse una legge che obblighi i media a verificare le notizie prima di pubblicarle (o per lo meno a rettificare in modo efficace), con pene severe (fossero anche solo economiche) forse si potrebbe arginare il problema. Ma fa troppo comodo a molti poter abbindolare i fessi con notizie manipolate ad arte, quindi la vedo dura.

By(t)e
Tedturb029 Novembre 2021, 14:40 #3
esatto.
Stesso obiettivo del denaro elettronico
https://www.ilgiornale.it/news/poli...de-1874653.html

al confronto il grande fratello era un benefattore
Vash_8529 Novembre 2021, 15:57 #4
Ma non era una puntata di southpark quella dove volevano identificare i troll?
Nui_Mg29 Novembre 2021, 16:40 #5
Originariamente inviato da: Tedturb0
esatto.
Stesso obiettivo del denaro elettronico
https://www.ilgiornale.it/news/poli...de-1874653.html

Ma quale contante e denaro elettronico, il crollo del made in italy è già partito da tempo, prevalentemente per colpa del lassismo italico (e del fatto che tale paese è rappresentato da debosciati senza spina dorsale); pure l'est pian pianino inizia a fottere il "belpaese".
Ago7229 Novembre 2021, 18:01 #6
Sui social e anche su forum come questo, c'è una inpunità di fatto dove persone possono dire qualunque cosa senza conseguenza.

Ogggi si è scambiata la libertà di parola, con la libertà di poter dire falsità e insultare senza subire conseguenze. Sono due cose diverse, e la seconda deve essere punità. Ad oggi lo vedo difficile ottenere questo risultato, ma questo non vuol dire che non ci si debba lavorare.
Hiei360029 Novembre 2021, 18:35 #7
Che idiozia, l'unica autorità che dovrebbe avere il potere di identificare gli utenti è la polizia, non una compagnia privata di un social media che già ti profila dalla testa ai piedi per venderti le fregnacce... come dire diamo sempre più potere ai social media, obblighiamo gli utenti a dargli nome, cognome e fotocopia del documento di identità.

Con la scusa delle fake news e dei troll stanno facendo mattanza della libertà di espressione in tutto il mondo "ex" libero ... e la cosa preoccupante è che c'è veramente tanta gente che crede veramente alla favola del "Lo facciamo per proteggervi dai troll brutti e cattivi" si si vabbé...
andbad29 Novembre 2021, 18:49 #8
Aggiungo una cosa:

l'allestimento di un sistema di reclami standardizzato che consenta di rimuovere velocemente i contenuti diffamatori


Ovvero: se sei Ciccio Pasticcio, parlamentare, segnali a Facebook i post scomodi che ti diffamano dicendo che devi restituire tra i 48 ed i 50 milioni.
Se sei Franco Rossi e scrivono che rubi, ti droghi e picchi i bambini solo perché non hai fatto entrare un no-vax nel tuo bar, la tua segnalazione finirà in coda e dopo 3 mesi risponderanno che non hanno rimosso i post perché rispettano gli standard delle community: per forza, è una community di merd@, gli standard saranno altrettanto luridi.

By(t)e
WarDuck29 Novembre 2021, 22:27 #9
Personalmente faccio un appello a tutte le brave persone, sane, con valori e magari padri di famiglia, di eliminarsi il prima possibile da tutti i social network.

Bisogna riprendersi la vita reale, e far capire a questi signori che non contano nulla, ma veramente nulla.
Pisell@29 Novembre 2021, 22:45 #10
Non vedo l’ora che approvino questa legge anche in Italia, anzi mi auguro in tutta Europa (visto che l’Europa si insinua praticamente ovunque come un regime cinese qualsiasi anche se nessuno lo nota -vedasi porta alimentazione obbligatoria per tutti -). Sarebbe finalmente la morte virtuale di tutte le sezioni commenti, forum pieni di malati di mente e bocca di fogna che insultano senza pietà. Sarà il primo passo per la morte di internet come contenitore di persone marce e per riportare la gente nel mondo reale fuori dalla rete, dove questi insultatori di professione non esistono (pensa te quanto si vergognano di mostrare quello che sono). Io ho vent’anni e provo un disagio profondo nei confronti dei 30/49 enni che popolano internet. Devono sparire, tutti dovremmo usare internet solo come mezzo e non come fine, non siamo stati all’altezza e mi ci metto anch’io tra quelli non. Oltre agli insultatori di professione però bisogna eliminare anche:

- i laureati da forum
- gli economisti da forum
- quelli che “studia”
- i pappagalli che ripetono sempre le stesse cose contro categorie di persone inesistenti (es quelli che vedono persone no 5G, terra piatta, vaccini inoculati dai cellulari ecc..). I matti sono coloro che polemizzano senza tregua su queste categorie di umani inesistenti
- i bot o sub-umani di sinistra/centro sinistra che infestano ogni libertà di espressione contrario al loro credo
- i bot o sub-umani di destra che discriminano i giovani o le fasce più deboli della popolazione (quelli del “militare obbligatorio”)
- i mujaidin della cancel culture della sinistra radical chic anglosassone
- i disagiati del “quando c’era lui”
- i china-fan boy genuflessi a un regime sanguinario
- gli esterofili/anti italiani in genere (quelli che “io in uk…”)
- gli influencer
- gli YouTubers che si credono Dio in terra
- i fanatici religiosi/comportamentali
- quelli con un profilo storico che commentano da anni in un forum/blog e si fanno la nomea di santoni curando di più questo che la vita reale (si notano perché sono H/24 li e sono di un’arroganza sfrenata)
- quelli che “io sono un moderatore, ho il potere di ucciderti virtualmente con un click (bannarti)”
- quelli che creano un sito di appassionati di telefonini (o di polli) che poi ha successo e diventano i nuovi steve jobs (solo su quel sito, fuori non esistono).
- quelli che ad ogni frase mettono “imho”
- i wikipediani del potere (amministratori, molto simili ai bannatori sopra ma più decadenti e peggiori dentro)

Internet deve tornare ad essere un mezzo, un luogo dove trovare non dove andare. Internet è una fogna assoluta e questi sono i materiali che vi galleggiano.

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