iPhone 6 è il secondo smartphone sul mercato ad avere un auto-focus a rilevamento di fase

Celato sotto il nome "Focus Pixels" scelto da Apple, c'è una tecnologia già consolidata nel settore delle SLR: auto-focus a rilevamento di fase. È la seconda volta che si usa nel mercato degli smartphone
di Nino Grasso pubblicata il 15 Settembre 2014, alle 08:01 nel canale AppleAppleiPhone
34 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoInutile oltre i 2-3 metri, inutile con ottiche più grosse di un 50ino o con paraluce perchè oscurato. L'ho disattivato quasi fin da subito sulla D90 e non ne ho mai sentito la mancanza.
Non si fa prima a metterlo in iperfocale?! Considerando la PDC di quel sensore, sicuramente avremo tutto a fuoco e così di AF non ne hai proprio bisogno...più veloce di così.
Con le successive implementazioni, sia Samsung che Apple hanno provato ad introdurre lo stesso sistema negli smartphone.
edit: qui c'è qualcosina ( http://www.dpreview.com/articles/2151234617/fujifilmpd ), ma non c'è dubbio che il sistema sia stato leggermente migliorato, nei successivi 4 anni.
Il sistema è velocissimo e preciso, ma richiede un perfetto allineamento degli elementi in quanto si basa su interfacce meccaniche quali specchio e lenti.
Sulle compatte che usano delle lenti direttamente applicate al modulo CCD non è ovviamente possibile tale implementazione così viene usato il rilevamento a contrasto: le lenti si spostano di pochissimo per verificare la differenza di contrasto e quindi, "dopo un po", scelgono la regolazione migliore (che equivale a quella di maggior fuoco, generalmente). Per questo si sente vrr-vrr dalle lenti negli istanti in cui la macchina "mette a fuoco".
Nel caso di bassa luce il sistema va in "crash" poiché è difficile percepire la differenza di contrasto da una misurazione all'altra (il rumore "nasconde" le informazioni) e altrettanto spesso il fuoco non viene "indovinato".
Spesso vengono a aiutate da un "raggio" luminoso rosso o infrarosso (che in modalità automatica va in funziona appunto solo in condizioni di bassa luce) per aiutare il sensore fornendo delle informazioni aggiuntive sui punti luminosi... ma che ovviamente dopo qualche metro è pressoché inutile.
Ciò nonostante negli anni il sistema ha subito sempre maggiori evoluzioni tali da renderlo competitivo sia in velocità che precisione con quello a fase (vedi le GH di Panasonic)... con innovazioni al limite dell'imbarazzante come l'uso del laser per il calcolo della distanza dell'oggetto da mettere a fuoco.
Alcune reflex usano un sistema ibrido per propri limiti tecnologici: in "liveview" il loro specchio è "alzato" (così da consentire un flusso costante di immagini al sensore) e quindi sono costretti a usare un altro tipo di sistema per l'ottenimento del fuoco; ecco quindi che implementano anche il sistema a contrasto e lo utilizzano proprio in questi frangenti.
Altre invece avevano cercato una soluzione di compromesso, come le Sony SLT (con vetro traslucido), che quindi anche in LiveView non aveva la necessità di ricorrere all'autofocus a contrasto (con però il rovescio della medaglia di una minima perdita di nitidezza nella scena).
Ma grazie al cielo nel 2013 sono anche andati un po' avanti con lo sviluppo tecnologico (per quanto fino a che non finisca l'era preistorica degli specchi e degli ancora più preistorici loro utilizzatori si vada mooolto a rilento) e ci si è liberati di questi due antiquati sistemi.
Il futuro è il connubio dei due elementi: un sistema a rivelamento di fase direttamente integrato nel sensore che quindi, liberato dal giogo del sistema di specchi fornisce risultati ancora più precisi e veloci (si perde inoltre la necessità dei microaggiustamenti). Questo, solo a sacrificio di una piccola porzione di pixel (comunque già oggi più che sufficienti in quantità per qualsiasi utilizzo). Ed è quello disponibile in questo ultimo iPhone. E nelle Canon 70D, Sony NEX-5R, Fujifilm X-100s, Nikon 1.
Poi, possono fare tutti i sistemi a contrasto che vogliono, su uno smartphone vanno giusto bene per fare foto statiche e buonanotte.
Appena entrano in scena soggetti veloci e che si muovono repentinamente, non c'è smartphone che regge, su 10 foto è grasso che cola se ne ricavi 3 perfettamente a fuoco.
Se faccio il paragone con la mia D80, non posso che essere impressionato, per il lavoro che hanno fatto, specie in AF-C. Le vecchie mirrorless, rispondevano in maniera molto più frustrante, specie in situazioni di penombra.
http://i.imgur.com/CWvo8yO.jpg
ma praticamente è tutto a fuoco con un leggero mosso... non mi pare un gran risultato
Tra l'altro c'e' un errore di fondo nell'articolo e cioe' che le reflex usano il sistema a contrasto, il rilevamento di fase e' un upgrade arrivato dopo solo in alcuni modelli (la prima e' stata la canon 70d grazie allo speciale cmos dualpixel) e viene utilizzato per coadiuvare il sistema a contrasto e non per sostituirlo.
io mi domando, a proposito dell'AF laser: ma se è così migliore, perché non s'è diffuso nell'ambito fotografico? Quali altre macchine fotografiche lo usa?
Provo a risponderti ma non voglio dire una cavolata, se qualcuno ne sa di più mi smentisca pure che almeno capisco meglio anch'io, ma credo che l'autofocus laser possa misurare solo al centro e sia solo di assistenza all'autofocus a contrasto, di fatto dovrebbe essere inutile per scene complesse e per scene in movimento.
Poi spesso queste tecnologie non sono applicabili su mirrorless e reflex a causa della possibilità di cambiare le lenti che rende la misurazione della luce in entrata (quindi anche il riflesso di un laser) dipendente dalla lente montata, problema simile a quello dei sensori curvi presentati da sony qualche tempo fa.
Per mettere i mi 5 centesimi sulla questione phase detection, io ho una sony nex 5r che è dotata di autofocus ibrido disabilitabile, quindi può funzionare anche col solo contrasto, le uniche differenze sono il tracking 3d di oggetti in movimento (comunque pietoso perchè avendo solo 25 punti di messa a fuoco a fase perde facilmente la messa a fuoco) e la messa a fuoco in piena notturna su cavalletto, dove il contrasto prima di una lunga esposizione è pressochè zero...
Se ci mettiamo che la profondità di campo (alcuni la chiamerebbero bokeh, credo) di una mirrorless o reflex è 1000 volte più accentuato di quello di uno smartphone e che uno smartphone non lo usa nessuno su un cavalletto, l'utilità IMHO è quasi zero, ma ben venga ogni innovazione e un pelo di velocità in più in messa a fuoco
Cosa pretendevi? Deve essere a fuoco. Si parlava di questo argomento, non certo di bokeh.
Una bici o una persona che corre verso l'osservatore, rappresentano situazioni-tipo che hanno puntualmente messo in ginocchio il sistema AF di gran parte delle mirrorless, fino alla generazione attuale, con una diffusione massiccia dell'AF a rilevamento di fase (che non è utilizzato solo nei casi di scarsa luce).
Poi spesso queste tecnologie non sono applicabili su mirrorless e reflex a causa della possibilità di cambiare le lenti che rende la misurazione della luce in entrata (quindi anche il riflesso di un laser) dipendente dalla lente montata, problema simile a quello dei sensori curvi presentati da sony qualche tempo fa.
Il funzionamento è simile a quello dei misuratori laser per cantiere: un laserino fa misurare la distanza telefono-oggetto e quindi si ottiene una messa a fuoco più veloce perché la fotocamera non cerca la giusta misurazione "alla cieca", ma in un intorno di valori. Questo velocizza di molto il focus. E' comunque solo un aiuto al classico autofocus a rilevamento di contrasto, visto che poi viene utilizzato quello e in alcun modo non ne è un rimpiazzo.
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