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Old 15-03-2005, 14:28   #1
ugox@
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Alternativa al diesel!!!

Non so se ne avete sentito parlare, ma sembra propio che i nuovi diesel, possano essere alimentati anche con dell'olio vegetale, il quale unico difetto ha un'abbassamento minimo delle prestazioni!!

Ah l'effetto positivo è, che noi risparmieremo circa la meta sul costo...in fatti costa all'incirca 0.67€ al litro....
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Old 15-03-2005, 14:29   #2
ugox@
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L'olio vegetale riciclato sta diventando un carburante alternativo.


Tra tutti i possessori di automobili che negli Stati Uniti stanno affrontando e subendo l'aumento del prezzo del carburante, alcuni hanno scelto di passare al loro ristorante preferito a fare il pieno di una soluzione alternativa: olio vegetale riciclato.


Gli ambientalisti con automobili a motore diesel usano l'olio vegetale riciclato da anni come alternativa al carburante per ridurre le emissioni nocive e, da quando il gasolio e' salito oltre i $2 al gallone, anche per risparmiare denaro.

Etta Kantor di Weston è un esempio: ogni due settimane si reca al suo ristorante cinese preferito per fare il pieno alla sua Volkswagen Jetta di olio vegetale usato. Tornata a casa, non le resta che munirsi di un colino e di un filtro per rimuovere dall'olio i residui di cibo e di acqua e versare quindi il composto filtrato all'interno del serbatoio da 15 galloni posto nel baule della Jetta, dove tradizionalmente si trova la ruota di scorta.



Agendo semplicemente su un interruttore è possibile in pochi secondi commutare l'alimentazione della vettura dal normale diesel ad olio vegetale. «Guido in città e viaggio sulle autostrade a velocità più sostenuta e non noto nessuna differenza» commenta la signora.



I ristoratori, che diversamente dovrebbero pagare per lo smaltimento dell'olio vegetale usato, sono contenti di liberarsene gratuitamente. «Ci fa risparmiare alcuni dollari e contribuisce a salvare l'ambiente, quindi ho pensato 'Perché no?'» commenta uno dei proprietari del ristorante Eli's On Whitney a Hamden che ha stimato in $60 il costo altrimenti a carico del locale per lo smaltimento dell'olio usato. Un residente di Bridgeport sostiene di ritirare dal ristorante circa 30-40 galloni al mese di olio vegetale usato, che poi utilizza per coprire il suo tragitto di 170km che lo separa dall'ufficio. [...]


L'olio vegetale usato sta diventando popolare nel Massachusetts al punto che l'azienda Greasecar lo sta comprando in grandi quantità per rivenderlo ai proprio clienti. «Il prezzo a cui viene venduto è di circa 90 cents a gallone» dice uno dei fondatori dell'azienda.



Dal 2001 la Greasecar ha iniziato a vendere anche i kit per la conversione che consentono ai motori diesel tradizionali di consumare olio vegetale. Duecento kit sono stati venduti nello scorso anno al costo di $800, commenta uno dei fondatori dell'azienda. «Quando si è installato il kit si iniziano a risparmiare centinaia di dollari consentendo così di ripagarsi la spesa entro un anno di normale utilizzo».



Sulle auto dotate del kit di conversione sono presenti due sistemi di alimentazione: quello a gasolio convenzionale e quello ad olio vegetale riciclato.


L'auto viene avviata utilizzando il gasolio. Tramite un radiatore, il calore viene trasmesso a degli scambiatori il cui compito è quello di surriscaldare l'olio vegetale. Il calore così generato riduce la viscosità dell'olio che può essere così iniettato nel motore e bruciato esattamente come il normale diesel.



Prima di arrestare il veicolo per lunghi periodi occorre ripulire il motore dall'olio vegetale commutando l'alimentazione a diesel.


Il kit di conversione funziona solamente con i motori diesel, non essendo l'olio riciclato abbastanza infiammabile da poter essere immesso in un motore a benzina.


La Liquid Solar di Ithaca, NY, ha stipulato un contratto con alcuni ristoranti per la raccolta di olio vegetale usato, ed a Santa Rosa, California, un gruppo di 50 persone ha formato un comitato per l'acquisto dell'olio che poi provvede a filtrare ed utilizzare per le proprie vetture.


L'olio vegetale usato può essere reperito presso i distributori, negli snack food (che fanno largamente uso di un olio con meno residui alimentari di quello reperibile presso ristoranti) oppure nei ristoranti (che producono circa 50 galloni d'olio alla settimana e il cui smaltimento dovrebbero altrimenti pagare).



«Sebbene la US Environmental Protection Agency abbia approvato il biodiesel a base vegetale, anch'esso in rapida diffusione, ancora non si è pronunciata sulla vendita di olio vegetale riciclato» dice Christine Sansevero, ingegnere della EPA. «Non si sa cosa ci sia in quell'olio, potrebbero esserci metalli o altre sostanze chimiche che, quando bruciate, provocano effetti indesiderati. Però potrebbe anche essere un buona idea, semplicemente non lo sappiamo», commenta l'ingegnere.


«Il biodiesel commerciale è derivato da olio vegetale e da grassi animali. Può essere utilizzato anche puro ma viene frequentemente miscelato con normale gasolio» aggiunge Sansevero «La composizione più comune è denominata B20 e contiene il 20% di biodiesel e l'80% di gasolio convenzionale». Il biodiesel sta prendendo piede in Colorado dove ufficiali governativi hanno annunciato a maggio scorso di voler promuovere ulteriormente la miscela per renderla diffusa ed utilizzata in tutte le auto diesel del paese.



I possessori di «auto vegetali» concordano sul fatto che il biodiesel commerciale sia un'altra fonte di energia rinnovabile, ma sostengono non sia altrettanto economico ed ecocompatibile quanto l'olio vegetale usato. «Il biodiesel puro costa $1 a gallone in più del convenzionale gasolio», commenta Sansevero, «mentre il B20 costa 20 cents più del diesel tradizionale».


«Il biodiesel commerciale produce meno gas pericolosi per l'effetto serra, ma rilascia più agenti inquinanti», dice Diane Bailey, esperta di diesel al Natural Resources Defence Council. Il trend comunque sta prendendo piede soprattutto tra coloro che, per lavoro, devono coprire lunghe distanze.



Il gruppo musicale Healing Waters Band ha comprato un kit di conversione per il loro pulmino ed hanno viaggiato per gli Stati Uniti in tournee utilizzando il biodiesel per la partenza e l'arresto del loro mezzo e l'olio vegetale usato per il resto del percorso. «Abbiamo speso $200 per un viaggio che normalmente sarebbe costato altrimenti $1200 e probabilmente avremmo speso ancora meno se ci fossimo fermati [a far rifornimento] ai ristoranti [invece che alla Greasecar]», afferma un membro della band.



Fonte: Allegato Business a BANGKOK POST del 5 Giugno 2004
Articolo disponibile on-line all'indirizzo http://www.post-gazette.com/pg/04156/326689.stm
Greasecar Vegetable Fuel Systems, referenze e dettagli all'indirizzo http://www.greasecar.com/


Altre iniziative sono state portate a termine per promuovere l'olio vegetale come carburante alternativo per le auto a gasolio.


Una famiglia di ambientalisti, i Modersbach, ha viaggiato per 11.000 miglia dalla California all'Argentina sulla loro stationwagon per promuovere l'olio vegetale riciclato in paesi come Messico, Guatemala, Honduras, Nicaragua, Costa Rica, Panama, Equador, Peru', Bolivia e appunto Argentina, tutti assoggettati alla politica del petrolio."In tutti i paesi che abbiamo passato abbiamo notato che la gente era cosciente dei legami tra il business del petrolio, la contaminazione, l'esproprio delle terre alle popolazioni indigene e le guerre", dice Modersbach.


Nel loro percorso, la famiglia Modersbach ha raccolto olio vegetale dai ristoranti e dai produttori di cibo fritto che ha poi immesso nella loro vettura convertita per lo scopo, insegnando alla gente, di città in città, a fare altrettanto. "Stiamo promovendo un'alternativa all'economia del petrolio," dice Modersbach "e il viaggio è un mezzo per la diffusione di un carburante a base vegetale".



Trovare carburante e' stato facile negli USA ma lo e' stato meno in altri paesi e, quando reperito, e' stato necessario semplicemente filtrare le patatine fritte rimaste, le pelli di pollo, le squame del pesce e altri pezzetti di cibo prima di riempire il serbatoio e ripartire. "Non si nota nessuna differenza", commenta Modersbach "se non nell'odore di patatine fritte e popcorn che esce dallo scarico". "Questo pianeta ha bisogno di aiuto", conclude "abbiamo bisogno di alternative all'uso di carburanti inquinanti".


Sebbene molte città negli USA stiano iniziando ad adottare il biodiesel commerciale B20 per i mezzi municipali, gli ambientalisti preferiscono cercare tra gli scarti dei fast food, delle caffetterie, dei ristoranti e delle industrie di patatine fritte.


Sintesi dal San Mateo Daily Journal
Disponibile on-line http://www.smdailyjournal.org/article.cfm?issue=06-21- 04&storyID=32038

Curiosità sul motore Diesel:
Lo sapevate che i motori diesel sono stati originalmente disegnati per funzionare con olio vegetale di arachidi? E che il gasolio è solamente un povero sostituto dell'originale carburante pensato da Rudolf Diesel? Il dottor Rudolf Diesel presentò all'esibizione mondiale di Parigi del 1900 il suo motore alimentato al 100% da olio di arachidi.



Nel 1911 disse: «Il motore diesel può essere alimentato ad olio vegetale e questo potrebbe anche aiutare lo sviluppo dell'agricoltura nei paesi che ne faranno uso» e nel 1912: «L'uso di olio vegetale come carburante potrebbe sembrare insignificante oggi, ma tali olii potrebbero diventare, nel corso del tempo, tanto importanti quanto lo sono ora il petrolio e i prodotti derivati dal carbone».


Queste informazioni sono riportate all'interno del libro di Joshua Tickell, dove si descrive anche come, nel 1997, ha artigianalmente convertito la propria auto e come produrre da sè il carburante ecologico trasformando così le emissioni di scarico in aria limpida con intenso odore di patatine fritte. Consumi e prestazioni, garantisce Joshua, rimangono inalterati.


Tratto dal libro «From the Fryer to the Fuel Tank, the Complete Guide to Using Vegetable Oil an an Alternative Fuel», autore Joshua Tickell, oratore internazionale sui temi di Energia e Biodiesel, fondatore della Veggievan Organization.



PS: Nel 1913, Rudolf Diesel morì misteriosamente durante un viaggio in nave. Forse a qualcuno l’idea di privilegiare gli olii vegetali come carburante non piaceva troppo...
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Old 15-03-2005, 15:51   #3
aceto876
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Città: Seregno (MI): Grappeggia (ora non c'è più) e Dell'Orto Carburatori(mortacci, pure quello hanno levato), avete presente?
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Originariamente inviato da ugox@
L'olio vegetale riciclato sta diventando un carburante alternativo.
Secondo me è rischiosello cmq farsi in casa il biodiesel con l'amico del ristorante cinese. Non credo che il trattamento casalingo sia così valido, specie per le tracce di acqua


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Originariamente inviato da ugox@
Nel 1911 disse: «Il motore diesel può essere alimentato ad olio vegetale e questo potrebbe anche aiutare lo sviluppo dell'agricoltura nei paesi che ne faranno uso» e nel 1912: «L'uso di olio vegetale come carburante potrebbe sembrare insignificante oggi, ma tali olii potrebbero diventare, nel corso del tempo, tanto importanti quanto lo sono ora il petrolio e i prodotti derivati dal carbone».
Coltivare terreno per fare combustibile direttamente significa sottrarre spazio alle colture alimentari. E di fame nel mondo ce n'è già abbastanza. Riciclarlo invece mi pare una ottima cosa. Bisogna vedere cosa ci si fa di solito con l'olio alimentare usato. Immagino venga comunque riciclatto. Bisognerebbe confrontare i costi, specie ambientali, dei due cicli di utilizzo e scegliere il migliore.


Quote:
Originariamente inviato da ugox@
Queste informazioni sono riportate all'interno del libro di Joshua Tickell, dove si descrive anche come, nel 1997, ha artigianalmente convertito la propria auto e come produrre da sè il carburante ecologico trasformando così le emissioni di scarico in aria limpida con intenso odore di patatine fritte. Consumi e prestazioni, garantisce Joshua, rimangono inalterati.
Io amo le patatine fritte, ma l'aria non ha un ottimo odore (nemmeno quella che viene fuori dal gasolio se è per quello) e soprattutto dubito fortemente che sia aria limpida. Sfido il nostro inventore a respirare a pieni polmoni.





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Originariamente inviato da ugox@
PS: Nel 1913, Rudolf Diesel morì misteriosamente durante un viaggio in nave. Forse a qualcuno l’idea di privilegiare gli olii vegetali come carburante non piaceva troppo...
Questa è una boutade degna di Stargate, Misteri e famigliola.



Adesso che l'ha tirata fuori anche il tg5, prevedo un forte uso di oli vegetali nelle auto italiane, seguita da una impennata dei prezzi dello stesso che riporterà tutti alle pompe tradizionali. Tutto sempre IMHO.
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Old 15-03-2005, 15:57   #4
Athlon
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Sono circa 20 anni che IN ITALIA i piu' accorti usano l'olio vegetale al posto del gasolio ...

Da oggi essendo stata pubblicizzata la cosa non sara' piu' fattibile perche' il prezzo dell' olio si alliniera' a quello del gasolio, come gia' successo da 4-5 anni nel resto dell' europa.
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Old 15-03-2005, 15:59   #5
Athlon
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Dimenticavo

http://forum.hwupgrade.it/showthread...hreadid=842871
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Old 15-03-2005, 16:28   #6
PHCV
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Cmq è da quando ho la patente (6 mesi o 7? boh.. che uso olio di colza... partendo dal 2-3% fino all'80 abbondante... funziona benissimo.. solo che ora che è uscito dappertutto mi sà che cominceranno a far controlli al supermercato :|
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(°_°) FELICEMENTE COGLIONE- da oggi anche INDEGNO DI ESSERE ITALIANO!
(> <) "Questo è un ribaltamento della realtà"
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Old 15-03-2005, 16:37   #7
evelon
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che l'olio USATO (vegetale o meno) sia più pulito del gasolio catalizzato ne dubito fortemente...(il catalizzatore probabilmente viene "fatto fuori" dall'introduzione di sostanze per le quali non è stato progettato..

Cmq anche se è un rischio remoto, se la Finanza o i CC o la Polizia scoprono qualcuno che fà rifornimento con l'olio del supermercato possono incriminare per evasione fiscale.

Infatti il gasolio *già ora* costa meno dell'olio vegetale, quello che fà impennare il prezzo è la tassa sui carburanti che DEVE essere corrisposta per qualsiasi carburante per autotrazione.

Se si applica il costo all'olio vegetale non è più conveniente usarlo come combustibile.

Peraltro occorre specificare che sui moderni diesel usare carburante diverso dal gasolio di buona qualità è un pò un rischio.

La tecnologia common rail ha come presupposto l'utilizzo di pressioni degli iniettori elevatissime che richiedono parti molto precise negli accoppiamenti.
Per la lubrificazione diqueste parti si sfrutta molto il potere lubrificante del gasolio (ha un discreto potere lubrificante).
La lubrificazione del carburante è usata anche nelle pompe di iniezione ed altre parti in movimento.

Paradossalmente i vecchi diesel a precamera erano molto più adatti a questo scopo (erano in grado di bruciare una varietà più ampia di combustibili) dei nuovi che si sono fortemente specializzati ed "ottimizzati" per il gasolio.

Se si guasta il treno degli iniettori (una delle parti più sofisticate del motore) e và sostituito il portafoglio piange molto..
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Old 15-03-2005, 18:55   #8
gpc
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L'altro giorno al TG5 ne hanno parlato, prevedo impennate di vendite nonostante il patetico tentativo del finanziere di spiegare che nel caso di un prelievo di controllo dal serbatoio ci sono migliaia di euro di multa
Hanno intervistato un docente di nonricordodove che insegna nonricordocosa ma relazionato ai motori a combustione interna che spiegava che l'olio vegetale va benissimo per i motori diesel moderni, inquina di meno e l'unico problema è il punto di congelamento altino (-4). Consigliavano solo di pulire più spesso il filtro della benzina e controllare la pompa.
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Old 15-03-2005, 19:13   #9
Maurizio XP
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http://www.quattroruote.it/auto/Mond...interstitial=1

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Biodiesel - L'OPINIONE DI "QUATTRORUOTE"


Troppi sedicenti esperti, tanta confusione e faciloneria in merito all'olio di colza da utilizzare al posto del gasolio nei motori diesel richiedono di fare chiarezza.

Il vero biodiesel non è un olio di semi per uso alimentare e, comunque, anche il vero biodiesel può essere impiegato senza danni soltanto nei motori predisposti per l'utilizzo!

Chi pensa di essere furbo risparmiando poche centinaia di euro all'anno andando a comperare l'olio di semi alimentare al supermercato per fare il pieno all'auto diesel dell'ultima generazione rischia di spendere poi migliaia di euro in riparazioni. Oppure di passare la patata bollente (o meglio... fritta) al successivo, inconsapevole acquirente di quella diesel usata. Per questo, forniamo alcuni consigli in materia:

Non confondete il biodiesel con l'olio di semi per uso alimentare. Anche se utilizzano la stessa materia prima (sono estratti da semi di colza o girasole) si tratta, però, di prodotti con caratteristiche completamente differenti fra loro. Adatto ai motori il primo, adatto alla cucina il secondo.

Il biodiesel è un vero e proprio combustibile per motori diesel, che rispetta criteri molto severi descritti dalla norma europea EN 14124. L'olio di semi di colza o di girasole, invece, no.

Se si usa l'olio di semi in un moderno diesel si provocano, presto o tardi, danni molto costosi da riparare all'impianto iniezione (pompa e iniettori) e al motore: per risparmiare un centinaio di euro si provocano danni per migliaia di euro. Magari nei semplici, lenti e pesanti motori diesel di trent'anni o quarant'anni fa non succede nulla di grave utilizzando tali oli; nei moderni motori, invece, non è così: sarebbe come mettere nel motore un olio pensato per i motori degli anni Cinquanta.

L'olio di semi alimentare lascia dannosi depositi carboniosi, morchie e gomme negli iniettori e nella camera di combustione. Non è un olio pensato per resistere alle temperature che si trovano all'interno del motore (basta lasciare troppo tempo una padella con olio di semi sul fornello della cucina per rendersi conto dei depositi che si creano).

Per utilizzare il vero biodiesel al posto del gasolio, occorre disporre di modelli di autovetture in grado di funzionare senza problemi con tale combustibile. Sono pochissimi quelli già predisposti dalle Case per funzionare con il biodiesel puro, mentre molti accettano una miscela costituita dal 30% di biodiesel e il 70% di gasolio.

Utilizzando biodiesel puro in una vettura che non lo prevede comporta immediatamente il decadere della garanzia.

Una consistente quota del gasolio realizzato in raffineria contiene già una parte di biodiesel (sino al 5%) perché così diluito è un ottimo additivo lubrificante per il gasolio senza zolfo.

Dal momento che il costo di produzione del biodiesel non è competitivo con il gasolio ricavato dal petrolio, ogni anno il Governo stabilisce un tetto massimo per la produzione di biodiesel esente da accise. Per questo motivo, oltre che per altri, la produzione di biodiesel è limitata.

Nella foto, lo sportello del serbatoio di una moderna Skoda "Octavia": un caso interessante, visto che, in passato, il gruppo Volkswagen è sempre stato fra i sostenitori del biodiesel...
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Old 15-03-2005, 19:29   #10
gpc
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Pensa che l'altra sera nell'intervista quel tizio dell'università diceva l'esatto opposto, ovvero che l'olio lo si può usare senza problemi nei diesel più recenti...
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Old 15-03-2005, 20:13   #11
LittleLux
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Pensa che l'altra sera nell'intervista quel tizio dell'università diceva l'esatto opposto, ovvero che l'olio lo si può usare senza problemi nei diesel più recenti...
Mi sa che quelli di quattro ruote hanno voluto fare un favoricchio ai petrolieri
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Old 15-03-2005, 20:43   #12
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Mi sa che quelli di quattro ruote hanno voluto fare un favoricchio ai petrolieri
Già, possibile
Comunque dovevi vederti il finanziere all'intervista del TG5, praticamente sudava freddo
Ma voi, a quanta gente avete visto fare il prelievo dal serbatoio per controllare il tipo di carburante?
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Old 15-03-2005, 20:51   #13
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Mi sa che quelli di quattro ruote hanno voluto fare un favoricchio ai petrolieri

aspetta, se guarddi bene le caratteristiche dei due oli vedi che non hanno tutti i torti.
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Old 15-03-2005, 20:52   #14
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aspetta, se guarddi bene le caratteristiche dei due oli vedi che non hanno tutti i torti.
Beh sicuramente non è il massimo, però c'è troppa differenza tra quello che sostiene 4 ruote e quello che sostiene il tipo nell'intervista...
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Old 15-03-2005, 21:18   #15
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Non ho sentito l'intervista quindi non sò dire nulla in merito.

Di sicuro sul lungo periodo danni al motore ci sono e riguardano proprio le componenti più sofisticate e "vitali": pompe di iniezione ed iniettori (più in generale tutto l'impianto di iniezione) e probabilmente il catalizzatore.

Tieni sempre a mente che sono danni sul lungo periodo e quindi non rilevabili "ad occhio" ma forieri di cedimenti e/o usure accentuate
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Old 15-03-2005, 22:15   #16
ironmanu
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Originariamente inviato da evelon
Non ho sentito l'intervista quindi non sò dire nulla in merito.

Di sicuro sul lungo periodo danni al motore ci sono e riguardano proprio le componenti più sofisticate e "vitali": pompe di iniezione ed iniettori (più in generale tutto l'impianto di iniezione) e probabilmente il catalizzatore.

Tieni sempre a mente che sono danni sul lungo periodo e quindi non rilevabili "ad occhio" ma forieri di cedimenti e/o usure accentuate
ma su quali basi affermi con cotanta veemenza cio'???
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Old 15-03-2005, 23:38   #17
fabio80
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Già, possibile
Comunque dovevi vederti il finanziere all'intervista del TG5, praticamente sudava freddo

te credo, quasi quasi mi faccio anche io il diesel...

finanzieriiiiiiiiiiiiiii
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Old 16-03-2005, 07:01   #18
D_thomas
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Personalmente sono molto a favore sulla conversione al biodiesel
Abito in campagna e sono un mezzo contadino.
Mi sono informato sul processo di trasformazione delle semente per la raffinazione del biodiesel e posso confermarvi che in Italia tale processo risulta essere ancora abbastanza costoso in quanto non un operazione di nichhia, ancora più in alto. Il motore diesel ha la caratteristica di poter utilizzare praticamente tutto quello che "brucia".
Le semente da utilizzare preferibilmente sono quelli della corza e del girasole. Il secondo è anche facile da coltivare anche se ha uno sfruttamento intensivo dei terreni sui quali è coltivato costringendo a forzate rotazioni di coltivazione. Mentre la colza, che è una pianta "simile" all'erba medica, o spagna come la chiamiamo noi, ma con i fiori gialli ha una brutta caratteristica che deve essere coltivata in zone prevalentemente pianeggiante e senza zone semiboschive o cespugliose ai lati dei campi. Questo perchè l'umidità influisce molto sulla essicazione della pianta. Più avanzato verso il centro del campo e minore sui lati. avendo il seme un involucro abbastanza fragile succede che su una media di 10 quintali raccolti si può avere fino a 5 quintali persi.
Il bello che il biodiesel durante la combustione produce solo il 10% dei slfuri prodotti dal diesel comune e per di più sviluppa ossigeno, motivo per il quale si attribuisce un maggior rendimento del motore.
Altro incoveniente è la puzza di fritto che esce dal tubo di scappamento

Io ipotizzo un alberMagic sull'uscita della marmitta
D_thomas è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 16-03-2005, 09:01   #19
ironmanu
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Originariamente inviato da D_thomas
Personalmente sono molto a favore sulla conversione al biodiesel
Abito in campagna e sono un mezzo contadino.
Mi sono informato sul processo di trasformazione delle semente per la raffinazione del biodiesel e posso confermarvi che in Italia tale processo risulta essere ancora abbastanza costoso in quanto non un operazione di nichhia, ancora più in alto. Il motore diesel ha la caratteristica di poter utilizzare praticamente tutto quello che "brucia".
Le semente da utilizzare preferibilmente sono quelli della corza e del girasole. Il secondo è anche facile da coltivare anche se ha uno sfruttamento intensivo dei terreni sui quali è coltivato costringendo a forzate rotazioni di coltivazione. Mentre la colza, che è una pianta "simile" all'erba medica, o spagna come la chiamiamo noi, ma con i fiori gialli ha una brutta caratteristica che deve essere coltivata in zone prevalentemente pianeggiante e senza zone semiboschive o cespugliose ai lati dei campi. Questo perchè l'umidità influisce molto sulla essicazione della pianta. Più avanzato verso il centro del campo e minore sui lati. avendo il seme un involucro abbastanza fragile succede che su una media di 10 quintali raccolti si può avere fino a 5 quintali persi.
Il bello che il biodiesel durante la combustione produce solo il 10% dei slfuri prodotti dal diesel comune e per di più sviluppa ossigeno, motivo per il quale si attribuisce un maggior rendimento del motore.
Altro incoveniente è la puzza di fritto che esce dal tubo di scappamento

Io ipotizzo un alberMagic sull'uscita della marmitta

ecco,basterebbe avere della colza modificata geneticamente per realizzare una superproduttivita' da destinare ai carburanti.
__________________
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ironmanu è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 16-03-2005, 09:22   #20
drakend
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Secondo me tutte queste notizie contrastanti sull'uso dell'olio di colza sono dovute a campagne di disinformazione finanziate dai petrolieri. E' la stessa strategia usata dalle industrie del tabacco in passato: pagare scienziati compiacenti per pubblicare ricerche in cui si metteva in dubbio la pericolosità del tabacco, forzando magari un dato qui e un dato lì o dando più evidenza (o meno evidenza) del necessario a qualche aspetto.
drakend è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
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