Intel taglierà un terzo della forza lavoro entro la fine del 2025
Intel prevede di ridurre la forza lavoro di base a 75.000 persone entro la fine del 2025. Si tratta di un taglio di circa un terzo rispetto ai 108.900 dipendenti che l'azienda impiegava a fine 2024. Nel frattempo, oltre a una perdita di 2,9 miliardi di dollari, arriva la conferma definitiva: non verranno realizzate nuove fabbriche in Europa.
di Manolo De Agostini pubblicata il 25 Luglio 2025, alle 07:01 nel canale MercatoIntel
Intel ha fatto maggiore chiarezza sulla profonda ristrutturazione che sta coinvolgendo migliaia di dipendenti da settimane, e che riguarda anche il destino di impianti produttivi e strategie di investimento a livello globale. Il piano, guidato dal nuovo CEO Lip-Bu Tan, punta a ridurre drasticamente i costi operativi e a razionalizzare la presenza di Intel sul mercato dei semiconduttori.
In base a quanto comunicato, Intel intende ridurre la sua forza lavoro a circa 75.000 "dipendenti core" entro la fine dell'anno, rispetto ai 99.500 del 2024 (su un totale di 109.800). Questo implica che in un anno, Intel licenzierà circa 24.000 dipendenti "core". Se si considerano anche le unità già dismesse, il totale è ben più alto e si avvicina a un taglio di circa un terzo.

"Dobbiamo ridimensionare e ridimensionare l'azienda, assicurandoci di mantenere i nostri migliori talenti interni e di assumere i migliori talenti esterni dall'industria e dalle università", ha dichiarato Tan. "Si è trattato di decisioni difficili ma necessarie, e in questo processo abbiamo ridotto i livelli manageriali di circa il 50%", ha aggiunto.
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La riduzione della forza lavoro si inserisce in un più ampio piano di contenimento dei costi: Intel prevede di abbassare le spese operative non-GAAP a 17 miliardi di dollari per il 2025, con un ulteriore obiettivo di 16 miliardi nel 2026. Questi risparmi derivano non solo dai tagli al personale, ma anche dall'abbandono o dalla sospensione di progetti infrastrutturali ambiziosi.
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Sono stati definitivamente cancellati i piani per la costruzione di una fabbrica di chip in Germania e di un impianto di assemblaggio e test in Polonia, già sospesi da tempo. In Costa Rica, le attività di assemblaggio e test verranno consolidate nei siti asiatici di Vietnam e Malesia: su oltre 3.400 dipendenti attuali, circa 2.000 rimarranno attivi in ambito ingegneristico e corporate. Anche negli Stati Uniti, il progetto da 28 miliardi di dollari per la fabbrica in Ohio subirà ulteriori rallentamenti, per allineare le tempistiche agli sviluppi del mercato.
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Tan ha ammesso che negli anni scorsi l'azienda ha investito eccessivamente in capacità produttiva, spesso in assenza di una reale domanda. "La nostra impronta produttiva si è frammentata inutilmente", ha dichiarato, spiegando che d'ora in poi gli investimenti saranno effettuati solo in base a impegni concreti dei clienti e dopo aver raggiunto specifiche milestone tecnologiche.
Il nuovo corso punta anche a migliorare l'efficienza interna: la struttura manageriale è stata ridotta del 50%, mentre ogni nuovo progetto di chip dovrà essere personalmente approvato dal CEO prima del tape-out. Tan ha promesso maggiore responsabilità a tutti i livelli aziendali e un'organizzazione più snella.
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A livello finanziario, il trimestre si è chiuso con una perdita netta di 2,9 miliardi di dollari, su un fatturato di 12,9 miliardi (stabile rispetto all'anno precedente). In parte hanno pesato gli 1,9 miliardi di dollari che Intel sta sostenendo per effettuare i licenziamenti e la ristrutturazione. I segmenti chiave hanno esibito performance miste: i chip per datacenter (divisione DCAI) hanno registrato vendite in crescita del 4% anno su anno (3,9 miliardi), quelli per PC (divisione CCG) hanno subito una flessione del 3% (7,9 miliardi), mentre la divisione Foundry ha visto i ricavi salire del 3% (4,4 miliardi), ma a fronte di una perdita operativa di 3,2 miliardi di dollari.














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4 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPerché, forse qualcuno aveva dei dubbi (o remote speranze)?
Comunque, tra questa notizia e l'altra fresca di giornata (sul processo produttivi 14A), mi sa che in casa Intel non se la passano bene.
"dopo aver raggiunto specifiche milestone tecnologiche."
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