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Old 10-01-2004, 18:46   #1
Amsicora
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MONDO

Per quanto riguarda l’11 di settembre si potrebbe dire così: noi la verità sull’11 settembre non la sapremo mai, non la sapremo nei prossimi cento anni, e qui ha ragione Noam Chomsky, ma già adesso questa sera, 21 di marzo, possiamo dire con assoluta tranquillità che la versione che ci hanno dato è falsa. Questo lo si può già dire adesso. Lo si può dimostrare. Ho raccolto tutte le informazioni che potevo raccogliere, le ho messe insieme, le ho analizzate il più possibile freddamente, oggettivamente e sono arrivato alla conclusione che l’11 di settembre ha delle cause e delle origini molto, molto diverse da quelle che noi conosciamo, da quelle che voi conoscete e che il nemico non è Osama Bin Laden, anche se Osama Bin Laden ha partecipato all’operazione, ma non da solo, non da una grotta afghana, non come protagonista ma come comprimario, e che il nemico non è l’Islam ma un altro nemico e non ci è stato nemmeno spiegato perché. Ci è stato soltanto detto che comincia una guerra che continuerà per un’intera generazione, l’ha detto Cheney, l’ha detto Rumsfield, l’ha detto anche George Bush. E quando io sento questa frase dico ‘ma che diavolo, gli ha dato di volta il cervello?’. Ci stanno dicendo che tutti noi moriremo in tempo di guerra o moriremo in guerra. E’ possibile che gli sia sfuggito? Non gli è sfuggito. All’inizio di questa guerra l’avevano definita "Giustizia infinita". Badate bene, gli attributi infiniti sono soltanto di Dio. Questa gente pensa di essere investita di una missione eterna. Non è stato un errore, è stato un lapsus. Ma dicono di peggio, "questa guerra durerà un’intera generazione". E perché mai? Con chi? Contro chi? Che cosa hanno in testa? A che cosa si stanno preparando? Siccome non credo che siano né matti, né ubriachi devo dedurre che stanno dicendo delle cose serie. Poi vedo come si comportano, vedo il Presidente degli Stati Uniti, che d’ora in poi chiamerò imperatore, che alla metà di novembre emette un decreto in cui si dice sostanzialmente questo, cito praticamente a memoria: "Il Presidente degli Stati Uniti d’America sulla base delle informazioni che avrà ricevuto dai suoi servizi segreti istituisce tribunali militari speciali segreti che potranno giudicare, senza l’obbligo di manifestare e di esporre le prove, cittadini stranieri che saranno presi non importa dove, anche fuori degli Stati Uniti, e saranno processati, non importa dove, anche fuori degli Stati Uniti, senza neppure il diritto di scegliersi l’avvocato difensore e potranno essere condannati senza appello alla pena di morte con il voto di due giudici su tre". Io leggo i giornali americani e rifletto. Che cosa ha in testa l’imperatore quando emana un decreto di questo genere che significa puramente e semplicemente che è finita ogni legge internazionale che non sia quella dell’imperatore? Significa che è finita la sovranità nostra, la sovranità dell’Italia, della Francia, della Germania, del Pakistan, dell’Iraq, non importa di chi, è finita la sovranità.



Il nemico cinese

Se qualcuno ha dei dubbi sul fatto che laggiù a Washington stanno facendo sul serio se li tolga. Stanno facendo sul serio. E vanno alla guerra. Ora voglio esporvi il quadro che io vedo in modo assolutamente trasparente senza possibilità di dubbi, e non ho trovato finora nessuno che può smentire tutta questa interpretazione. Ma chi è il nemico? Alla fine del 2000 è uscito un documento del Pentagono che aveva una firma molto importante, quella di Donald Rumsfield. Donald Rumsfield nel 2000 non era ancora ministro della difesa, ma alla fine del 2000 il Pentagono diceva che nel 2017 il nemico principale degli Stati Uniti sarà la Cina. Qualcuno può chiedersi, ‘perché il 2017?’ Viene fuori dai calcoli. Basta mettere nel computer, come sicuramente hanno fatto gli analisti del Pentagono, i dati demografici, economici, tecnologici, e militari della Cina per capire che se la Cina continua a crescere con i ritmi attuali del 5-6-7% del prodotto interno lordo al 2017 la Cina sarà un paese che consuma tanto quanto, troppo, gli USA. Perché da qui ad allora un miliardo e 250 milioni di cinesi cominceranno a mangiare tanto pane quanto ne mangiamo noi e a bere tanta acqua quanta ne beviamo noi, e ad avere tante automobili quante ne abbiamo noi, a consumare tanta benzina quanta ne consumiamo noi. Già oggi c’è sul pianeta un solo paese, e non ce ne sono più altri, che possa prendere decisioni senza chiedere il permesso degli USA e del suo presidente, e questo paese si chiama Cina. Io non esprimo giudizi sulla Cina, mi sto limitando a dire come stanno le cose. E se le cose stanno così, da qui al 2017 chi è che deciderà quanta roba deve consumare la Cina e se può consumare tanta roba come noi?



che ne pensate?
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Old 10-01-2004, 18:48   #2
Amsicora
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La società civile americana

Per quanto riguarda gli Stati Uniti, è molto difficile che si possa immaginare la reazione alla guerra di una massa critica per una ragione sulla quale dovremo riflettere molto. Perché, vedete, anche qui l’America ci è stata presentata in questi anni come il modello della democrazia. Ma lo è? No, l’America non è più il modello della democrazia occidentale. Se dovessimo guardare bene in profondità dovremmo dire che l’Europa è molto più avanti dell’America, che il sistema elettorale americano, che noi abbiamo scopiazzato con il maggioritario, è un sistema molto poco democratico, che con un sistema come quello spariscono le differenze e tutti vanno al centro e non si capisce più che differenza c’è, per cui metà della popolazione non va a votare. Quella americana è una società civile molto elementare, molto rozza. Il livello di formazione democratica del cittadino americano è molto basso. Io non sono anti-americano, sia chiaro, io ho vissuto un anno negli Stati Uniti, ho lavorato, ho studiato, ho visto. Quella americana è una straordinaria e dinamica società, ma misuro le cose e la nostra società è di gran lunga più articolata e civile della loro, a parte il fatto che noi non abbiamo la pena di morte e loro ce l’hanno, e non è una cosa da poco. Il fatto è che noi viviamo in un mondo informativo in cui una grande percentuale degli articoli che compaiono sulle pagine dei nostri giornali sono impegnati ad esaltare la democrazia americana. Non sia mai che qualcuno dica quello che io sto dicendo questa sera perché verrebbe fatto a pezzi. (…) Quando il Presidente degli Stati Uniti dieci giorni dopo l’11 settembre ha fatto la trasmissione a reti unificate e non ha trovato niente di meglio da dire ai suoi concittadini che questa frase, "tornate a fare shopping", a me è venuto un brivido. Perché, come sarebbe a dire? Il Presidente degli Stati Uniti parla a 250 milioni di americani e non sa dirgli altro che "andate a fare shopping"!? E poi dopo due giorni vediamo le code dei cittadini americani che si alzano alle sei del mattino per andare nei grandi magazzini a comprare i saldi prima che comincino le vendite. Noi siamo di fronte ad una società profondamente malata, e qualcuno l’ha anche detto, questa è la verità. Anzi, se è vero quello che ci dicono, che l’America ci anticipa sempre di vent’anni, se guardiamo in quello specchio rischiamo di vederci anche noi, se seguiamo quel modello di sviluppo. E forse anche i cinesi si vedono in quello specchio. Perchè l’idea è che bisogna consumare sempre di più, che bisogna sprecare sempre di più, divertirsi sempre di più, e così via in una specie di coazione a ripetere, ma la coazione è una malattia mentale. E io ho l’impressione che gli americani siano arrivati ad un elevato livello di lobotomizzazione. Mezzo cervello andato, mezzo cervello solo per il consumo. Ed è così, basta vederli nelle città. Le loro città ormai sono costruite in funzione dei mall. Non si va più a fare la passeggiata, si va nel mall a comprare. Si passeggia dentro i grandi magazzini. Anche in Italia, anche in Francia, è vero, il modello americano sta dilatandosi, moltiplicandosi dappertutto. Quello che mi sto domandando è se sia un buon modello o un cattivo modello alla luce delle cose che abbiamo detto prima. Quindi non credo che sia possibile aspettarsi una risposta popolare di massa a questo modello di sviluppo che cerchi di lavorare per la pace, è molto difficile. Significa fra l’altro dire loro una cosa molto grave perché chi è colpito dal virus del consumo, chi è stato trasformato da cittadino in consumatore trova molto difficile che gli si spieghino certe cose. Se in questi dieci anni, come è stato detto, gli americani si sono arricchiti dormendo come gli si può spiegare che ora devono smettere? E’ difficile, per loro sarà più difficile che per noi, per altri sarà un po’ meno difficile. E’ una scala di difficoltà diverse. E’ stato detto giustamente, e le cifre lo confermano, che gli USA sono l’unico paese del mondo in cui non c’è più risparmio e la gente spende più di quello che produce. E’ una situazione assolutamente anomala. Il debito degli Stati Uniti equivale a circa dodicimila miliardi di dollari e continua a crescere al ritmo di dodici-quindici miliardi di dollari al mese, anche adesso. Come si può pensare di vivere in una condizione di pace in un mondo dove c’è un paese di 250 milioni di abitanti che da solo consuma un terzo delle risorse del mondo e sporca le risorse del pianeta per quasi un quarto? Non è pensabile. Questa è già una prova della sua anormalità. E questo ci viene indicato come l’esempio che noi dovremmo ripetere, riprodurre e duplicare, una vera follia



La supersocietà globale

La verità è che noi stiamo andando verso una supersocietà globale dove i ricchi non saranno solo americani, ma anche un po’ europei, un po’ asiatici. I ricchi del mondo vivranno chiusi nelle loro città, vigilati dalle loro polizie private perché le polizie di stato non saranno più affidabili e verranno riservate ai poveri, per sparare sui poveri, e quindi solo le polizie private tuteleranno i ricchi. Guardate che ci sono già le prove. A Johannesburg, in Sudafrica, ci sono già le città separate dei ricchi. A Mosca, dove spesso vado io, ci sono già interi quartieri fatti apposta perché ci vivano dentro solo i ricchi, grandi palazzi dove dentro c’è tutto, il campo da golf, le palestre, i negozi, le passeggiate, gli asili, le scuole, una sola uscita vigilata da guardie private e mura altissime. Questa è la raffigurazione del futuro. Le élites non avranno più bisogno di vivere in un solo paese, vivranno nel mondo nei loro luoghi deputati. Questa è l’idea che sta affermandosi nel mondo. L’idea di coloro che potranno consumare, e consumare tanto. Gli altri staranno fuori, una parte di loro servirà per i servizi e gli altri che crepino, non sono efficienti, non saranno utili, ma anzi dannosi perché consumeranno aria, acqua, cibo. Questo è più o meno quello che si sta sviluppando nel mondo.
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