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Old 17-02-2006, 11:18   #1
Lucio Virzì
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Come ti insegno il digitale-la realtà

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Miopia cronica, totale incapacità o fredda e razionale persecuzione degli interessi di qualcuno?

Italia, nuova mazzata su provider e utenti
Approvato dal Parlamento un recepimento omissivo della direttiva Frattini: i provider rischiano di pagare per le azioni dei propri utenti in qualità di... intermediari. ALCEI: una normativa più che pericolosa passata sotto silenzio


Roma - C'è preoccupazione in rete per il recepimento italiano approvato con un singolare iter d'urgenza dal Parlamento a Camere sciolte, un provvedimento che secondo gli esperti che lo stanno esaminando mette in mezzo i provider riducendo ulteriormente gli spazi di libertà degli utenti italiani. Pone al centro la protezione della proprietà intellettuale, questa l'accusa che viene formulata in queste ore, senza curarsi di come funziona la rete e, dunque, schiacciando ancora una volta sotto normative di parte le promesse di sviluppo offerte da Internet.

Tutto questo nasce dal recepimento della direttiva Frattini sulla proprietà intellettuale (2004/48), che nella versione italiana subisce però particolarissime modifiche che offrono ai detentori dei diritti di proprietà intellettuale la possibilità di muoversi con ancora maggiore dinamismo sugli abusi che ritengono vengano commessi in rete.

Il decreto legislativo con cui viene recepita la direttiva non definisce con esattezza una serie di concetti fondamentali, dall'equiparazione della proprietà industriale con la proprietà intellettuale alla definizione di "intermediario" per chi presta servizi a chi viola la proprietà intellettuale: una vaghezza che, come sempre nella storia normativa italiana, si traduce in una conseguente incertezza del diritto. Le conseguenze sono potenzialmente enormi.

Ad allertare sulla criticità della normativa era stato nei giorni scorsi il solo senatore dei Verdi Fiorello Cortiana, con una denuncia che viene ora rilanciata da ALCEI, l'associazione italiana che si batte per le libertà digitali. Secondo ALCEI il recepimento italiano è stato manipolato affinché le norme, pur non esplicitamente rivolte alla rete, siano applicabili a provider ed utenti. I primi, infatti, saranno costretti a "immolare" i propri abbonati, per dirla con le parole di ALCEI, per non subire pesanti richieste di risarcimento.

La manipolazione, secondo ALCEI, risulterebbe evidente tanto nella traduzione in italiano del testo originale della direttiva, quanto per l'omissione nel recepimento di una serie di disposizioni che riguardano doveri e responsabilità dei titolari dei diritti.

"Un esempio di uso strumentale degli errori di traduzione - spiega ALCEI in una nota diffusa nelle scorse ore - è la trasposizione dell'art. 6 della direttiva, che fissa le condizioni alle quali il giudice può concedere un provvedimento di urgenza in caso di violazioni. L'articolo in questione è intitolato nel testo portoghese prova, nel testo spagnolo pruebas, nel testo francesce preuves, nel testo tedesco beweise, e nel testo italiano elementi di prova. Ma il legislatore italiano ha preferito affidarsi al solo testo inglese che usa la parola evidence (che quando è definita circumstantial può essere intesa come indizio) per inserire nel testo del decreto legislativo il significato sbagliato. Così facendo è possibile ottenere provvedimenti di urgenza senza dover fornire troppe spiegazioni. C'è infatti una differenza sostanziale tra indizi e prove.

Ma la parte indubbiamente più preoccupante del recepimento per il futuro della rete italiana è quella che prende di mira gli intermediari, così considerati tutti coloro che, come accennato, prestano servizi a chi viola la proprietà intellettuale. Non solo quindi, ad esempio, un corriere espresso che trasporta merce contraffatta spedita da un proprio cliente ma anche, spiega ALCEI, un provider attraverso la cui rete vengano commessi degli illeciti. Un provvedimento che mette gli ISP in una situazione del tutto scomoda: per evitare pesanti sanzioni dovranno agire. Il problema è capire come, una questione su cui già nelle prossime ore le associazioni degli ISP italiani intendono intervenire. A Punto Informatico più di un operatore ha espresso vivissima preoccupazione per il futuro stesso della propria attività.

"Sarebbe stato necessario - sottolinea l'associazione – come peraltro si accenna nella direttiva, specificare che la norma si applica solo a chi volontariamente e consapevolmente mette a disposizione servizi internet per fini illeciti".

Che il tutto sia un parto frettoloso e forse voluto dai "soliti noti", come li definisce ALCEI, sembra dimostrato dal fatto che si tenti di utilizzare le normative sul diritto d'autore per regolamentare Internet. Soprattutto, lo si fa quando proprio la direttiva Frattini dichiara espressamente che non sono comprese nella direttiva né le questioni sul software né quelle sul diritto d'autore nella Società dell'informazione.

Siamo dunque, spiegano coloro che stanno esaminando ora il provvedimento, dinanzi ad un nuovo "recepimento all'italiana", tanto più che la direttiva rimanda per le questioni relative alle nuove tecnologie ad un'altra direttiva, già recepita in Italia (decreto legislativo 68/03). Non solo, un altro decreto legislativo, il 70/2003, che recepisce un'ulteriore direttiva, già si occupa delle responsabilità dei provider.

Di interesse anche il fatto che nel testo italiano sia letteralmente scomparsa la parte della direttiva che consentiva a chi subiva ingiustamente un'azione dei titolari dei diritti di rivalersi e di chiedere i danni.

"È inevitabile il sospetto - conclude ALCEI - che tutte queste manipolazioni siano intese a favorire con poco comprensibile fretta ristretti e specifici interessi privati a danno continuo e sistematico di tutti i cittadini e delle imprese che tengono in piedi l'internet italiana. Si predica tanto su innovazione e sulla società dell'informazione, ma poi sono queste – ancora una volta - le assurde costrizioni che vengono imposte".
Lucio Virzì è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 17-02-2006, 11:24   #2
gor
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L'Avatar di gor
 
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Città: latina
Messaggi: 2363
perfetto si sono inimicati un altra bella percentuale di navigatori del web che ne capiscon qualcosa,mi chiedo solo date le vaghe priorita dell'altra parte se i vincitori avranno la voglia ed il tempo di modificare tale testo riportandolo all'originale.
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Old 17-02-2006, 11:51   #3
matteo1
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L'Avatar di matteo1
 
Iscritto dal: Jun 2005
Città: in lombardia
Messaggi: 8414
letta stamane appena connesso.
Per fortuna PI riesce a scovare notizie che altrimenti nessuno saprebbe.
Una "legge" fatta passare in questo modo è sintomatico di manovre losche sotto.
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Asrock z170m, i7 6700k, 8GB Kingston ddr4 2666, sandisk ssd120GB, Segate 4TB, XFX Radeon RX 480 RS 8GB
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Old 17-02-2006, 12:21   #4
Tefnut
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Città: Nella bassa: BO - FE
Messaggi: 1692
il prob è internet e politica... e non internet e politica di destra o di sinistra....

in nessun programma sento discutere di internet.. NULLA... a parte espandere la banda larga e blah blah..

come solito in italia si china il capo o si allunga la mano..
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Concluso con: Boso - Fallen Angel - tcianca - sycret_area - carver - serbring - emax81 - Cluk
Si chiude una porta.. si apre un portone
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Old 17-02-2006, 12:33   #5
Zorcan
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Iscritto dal: May 2005
Messaggi: 3460
Quote:
Originariamente inviato da Tefnut
in nessun programma sento discutere di internet.. NULLA...
Anche se non di internet in senso stretto, mi permetto di indicarti pagina 37 e seguenti del programma dell'Unione. Una sezione è dedicata all'intenzione di adottare e promuovere il software Open Source e soprattutto gli standard aperti, una cosa che mi ha colpito positivamente. Forse c'è un'iniziativa analoga anche dall'altra parte, non saprei.
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Old 17-02-2006, 15:44   #6
Dona*
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E’ un crimine caricare la propria tavola della carne degli animali, quando si ha un giardino che produce tutti i frutti della terra…. Ovidio, Metamorfosi, XV - MyTube
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