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#101 | |
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2006
Città: Paris
Messaggi: 535
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E' uno, non IL
quindi la frase da te citata non ha nulla a che fare con la tua idea dell'obbedienza delle pecorelle al pastore Quote:
Sempre secondo la dottrina cattolica, i voleri imperscrutabili di Dio non sono conosciuti dagli uomini, neanche dal Papa Il papa e i preti (che sempre secondo la dottrina cattolica NON SONO LA CHIESA, ne sono solo una parte) sono i portavoci (eventualmente interpreti) della parola di Dio, non della volontà Tutto questo per dire che in casi come questi si fa spesso valere l'argomento 1) se vuoi essere cattolico devi fare quello ch dice la Chiesa (inteso erroneamente la gerarchia ecclesiastica) 2) la Chiesa ha sempre presentato la stessa legge morale, non può cambiarla 1) è falso, secondo la dottrina cattolica 2)è un falso storico |
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#102 | ||||
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Senior Member
Iscritto dal: Oct 2005
Città: Palermo
Messaggi: 2579
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Quote:
le pecorelle vanno dove le conduce il pastore. Quote:
Dio se vuole i suoi progetti li rivela a chi vuole, per esempio agli apostoli s'è degnato di spiegare il senso delle parabole. A loro e non ad altri. Quote:
Ma non avevi proprio tu postato il link al catechismo ? 874 È Cristo stesso l'origine del ministero nella Chiesa. Egli l'ha istituita, le ha dato autorità e missione, orientamento e fine: Cristo Signore, per pascere e sempre più accrescere il Popolo di Dio, ha istituito nella sua Chiesa vari ministeri, che tendono al bene di tutto il corpo. I ministri infatti, che sono dotati di sacra potestà, sono a servizio dei loro fratelli, perché tutti coloro che appartengono al Popolo di Dio. . . arrivino alla salvezza [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 18]. Quote:
875 “E come potranno credere, senza averne sentito parlare? E come potranno sentirne parlare senza uno che lo annunzi? E come lo annunzieranno, senza essere prima inviati?” (⇒ Rm 10,14-15). Nessuno, né individuo né comunità, può annunziare a se stesso il Vangelo. “La fede dipende. . . dalla predicazione” (⇒ Rm 10,17). Nessuno può darsi da sé il mandato e la missione di annunziare il Vangelo. L'inviato del Signore parla e agisce non per autorità propria, ma in forza dell'autorità di Cristo; non come membro della comunità, ma parlando ad essa in nome di Cristo. Nessuno può conferire a se stesso la grazia, essa deve essere data e offerta. Ciò suppone che vi siano ministri della grazia, autorizzati e abilitati da Cristo. Da lui i vescovi e i presbiteri ricevono la missione e la facoltà [la “sacra potestà”] di agire “in persona di Cristo Capo”, i diaconi la forza di servire il popolo di Dio nella “diaconia” della liturgia, della parola e della carità, in comunione con il vescovo e il suo presbiterio. La tradizione della Chiesa chiama “sacramento” questo ministero, attraverso il quale gli inviati di Cristo compiono e danno per dono di Dio quello che da se stessi non possono né compiere né dare. Il ministero della Chiesa viene conferito mediante uno specifico sacramento. 876 Alla natura sacramentale del ministero ecclesiale è intrinsecamente legato il carattere di servizio. I ministri, infatti, in quanto dipendono interamente da Cristo, il quale conferisce missione e autorità, sono veramente “servi di Cristo”, [Cf ⇒ Rm 1,1 ] ad immagine di lui che ha assunto liberamente per noi “la condizione di servo” (⇒ Fil 2,7). Poiché la parola e la grazia di cui sono i ministri non sono le loro, ma quelle di Cristo che le ha loro affidate per gli altri, essi si faranno liberamente servi di tutti [Cf ⇒ 1Cor 9,19 ]. in riferimento alla gerarchia 877 Allo stesso modo, è proprio della natura sacramentale del ministero ecclesiale avere un carattere collegiale. Infatti il Signore Gesù, fin dall'inizio del suo ministero, istituì i Dodici, che “furono ad un tempo il seme del Nuovo Israele e l'origine della sacra gerarchia” [Conc. Ecum. Vat. II, Ad gentes, 5]. Scelti insieme, sono anche mandati insieme, e la loro unione fraterna sarà al servizio della comunione fraterna di tutti i fedeli; essa sarà come un riflesso e una testimonianza della comunione delle persone divine [Cf ⇒ Gv 17,21-23 ]. Per questo ogni vescovo esercita il suo ministero in seno al collegio episcopale, in comunione col vescovo di Roma, successore di san Pietro e capo del collegio; i sacerdoti esercitano il loro ministero in seno al presbiterio della diocesi, sotto la direzione del loro vescovo. 878 Infine è proprio della natura sacramentale del ministero ecclesiale avere un carattere personale. Se i ministri di Cristo agiscono in comunione, agiscono però sempre anche in maniera personale. Ognuno è chiamato personalmente: “Tu seguimi” (⇒ Gv 21,22) [Cf ⇒ Mt 4,19; ⇒ Mt 4,21; ⇒ Gv 1,43 ] per essere, nella missione comune, testimone personale, personalmente responsabile davanti a colui che conferisce la missione, agendo “in Sua persona” e per delle persone: “Io ti battezzo nel nome del Padre. . . ”; “Io ti assolvo. . . ”. 879 Pertanto il ministero sacramentale nella Chiesa è un servizio esercitato in nome di Cristo. Esso ha un carattere personale e una forma collegiale. Ciò si verifica sia nei legami tra il collegio episcopale e il suo capo, il successore di san Pietro, sia nel rapporto tra la responsabilità pastorale del vescovo per la sua Chiesa particolare e la sollecitudine di tutto il collegio episcopale per la Chiesa universale. 880 Cristo, istituì i Dodici “sotto la forma di un collegio o di un gruppo stabile, del quale mise a capo Pietro, scelto di mezzo a loro” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 19]. “Come san Pietro e gli altri Apostoli costituirono, per istituzione del Signore, un unico collegio apostolico, similmente il romano Pontefice, successore di Pietro, e i vescovi, successori degli Apostoli, sono tra loro uniti” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 19]. 881 Del solo Simone, al quale diede il nome di Pietro, il Signore ha fatto la pietra della sua Chiesa. A lui ne ha affidato le chiavi; [Cf ⇒ Mt 16,18-19 ] l'ha costituito pastore di tutto il gregge [Cf ⇒ Gv 21,15-17 ]. “Ma l'incarico di legare e di sciogliere, che è stato dato a Pietro, risulta essere stato pure concesso al collegio degli Apostoli, unito col suo capo” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 22]. Questo ufficio pastorale di Pietro e degli altri Apostoli costituisce uno dei fondamenti della Chiesa; è continuato dai vescovi sotto il primato del Papa. 882 Il Papa, vescovo di Roma e successore di san Pietro, “ è il perpetuo e visibile principio e fondamento dell'unità sia dei vescovi sia della moltitudine dei fedeli” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 22]. “Infatti il romano Pontefice, in virtù del suo ufficio di vicario di Cristo e di pastore di tutta la Chiesa, ha sulla Chiesa la potestà piena, suprema e universale, che può sempre esercitare liberamente” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 22]. 883 “Il collegio o corpo episcopale non ha. . . autorità, se non lo si concepisce insieme con il romano Pontefice. . ., quale suo capo”. Come tale, questo collegio “è pure soggetto di suprema e piena potestà su tutta la Chiesa: potestà che non può essere esercitata se non con il consenso del romano Pontefice” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 22; cf ⇒ Codice di Diritto Canonico, 336]. e questo per spiegare (spero definitivamente) i problemi che sorgono quando il papa e i vescovi parlano(indipendentemente dal magistero dell'infallibilità) 892 L'assistenza divina è inoltre data ai successori degli Apostoli, che insegnano in comunione con il successore di Pietro, e, in modo speciale, al vescovo di Roma, pastore di tutta la Chiesa, quando, pur senza arrivare ad una definizione infallibile e senza pronunciarsi in “maniera definitiva”, propongono, nell'esercizio del Magistero ordinario, un insegnamento che porta ad una migliore intelligenza della Rivelazione in materia di fede e di costumi. A questo insegnamento ordinario i fedeli devono “aderire col religioso ossequio dello spirito” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 25] che, pur distinguendosi dall'ossequio della fede, tuttavia ne è il prolungamento.
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#103 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Aug 2001
Messaggi: 242
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Quando è stata citata la Genesi, mi è venuto in mente questa (old, ma a quanto pare ancora attuale):
Quote:
http://www.chiesavaldese.org/pages/a...nti.php?id=437
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#104 | ||
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Senior Member
Iscritto dal: Oct 2005
Città: Palermo
Messaggi: 2579
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ma Gesù stesso ha messo in guardia dal non farsene una ossessione In riferimento ad esempio al Quote:
Di certo Gesù non voleva smentire se stesso, solo affermare che non bisogna limitarsi a seguire la legge alla lettera come degli automi, altrimenti ci si ritrova di fronte a contraddizioni come queste, ma comprenderne il significato intimo e applicarle sempre per il bene e mai per il male. Peccato però che molta gente sia pigra e preferisca la pappa pronta della legge da applicare così com'è piuttosto che mettersi a riflettere.
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#105 | |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2000
Messaggi: 12165
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Interessante comunque la scomunica automatica per chi ha votato per i comunisti
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#106 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Oct 2005
Città: Palermo
Messaggi: 2579
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#107 |
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Bannato
Iscritto dal: Mar 2004
Città: Roma
Messaggi: 2682
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a me la cosa farebbe abbastanza schifo ma non giudico chi lo fà...cazzi suoi....mi fanno schifo tante cose a sto mondo...anche l'Arcuri mi fa schifo e magari a te piace...cazzi miei
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#108 |
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Member
Iscritto dal: Mar 2001
Città: Firenze
Messaggi: 239
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Abito a 100m in linea d'aria dalla comunità di Don Santoro ... devo dire che questa ultima uscita non mi ha sorpreso.
Il personaggio è stato negli anni passati portatore di uno spirito di rinascita della periferia ovest di Firenze, fino a metà degli anni 90 'ridotta' da una politica comunale idiota a ricettacolo di disagiati e famiglie con problemi in casermoni popolari alienanti . Che hanno alterato gli antichi borghi e quartieri preesistenti nella zona. Don Santoro ha fatto tanto, e soprattutto ha sensibilizzato il comune sulle problematiche di quest'area, che negli anni si sono piano piano praticamente risolte. Ma ci sono delle cose da dire: Primo che il personaggio si contraddistingue da sempre per omelie che più che altro sono manifesti politici sinistroidi, non sempre in linea con lo spirito delle celebrazioni eucaristiche, continuamente 'dirottate' su argomenti politici. In maniera esagerata, continua, fastidiosa, eccessiva- In pratica: SENZA EQUILIBRIO Secondo: che l'accoglienza di 'chiunque e comunque' non sempre è un bene- E invece don Santoro dà alloggio a diverse persone che la mattina vanno ai semafori zoppicando e alla sera tornano in comunità... Persone che non hanno niente a che fare con questo quartiere, che non hanno una casa qui, ma che sono da lui 'ospitate' salvo poi mandarle in strada al mattino . (Inutile dire delle sue polemiche contro la famosa ordinanza anti-lavavetri, benedetta, al contrario, da tutti i fiorentini) Terzo: che don Santoro non ha una parrocchia e sinceramente mi sembra che più che altro questa ultima 'polemica' nasca da una esigenza di visibilità personale più che da una reale intenzione di migliorare la vita del prossimo. In sostanza, penso che sia ora che questo personaggio venga richiamato ad altre mansioni dai suoi superiori.. perchè la sua funzione nel quartiere non può essere quella di ergersi a 'paladino' e difensore dei diritti umani o peggio ancora coinvolgere un intero quartiere in battaglie che sono esclusivamente SUE; personali; e dalle quali questo quartiere prende le distanze, nonostante a lui piaccia parlare a nome 'di tutti' . Ultima modifica di Aes Sedai : 16-12-2007 alle 16:48. |
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#109 |
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Senior Member
Iscritto dal: Aug 2001
Messaggi: 242
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Il punto è quando si citano passi dell'Antico Testamento, come appunto la Genesi. Come noti anche tu, perfino Gesù, nel Nuovo Testamento, pone spesso il suo «in verità vi dico» e chiaramente prendere la Bibbia alla lettera porta a quel ridicolo (o tragico, se si pensa ad epoche passate).
Ma anche nel nuovo testamento: I Cor 11, 3-16: «di ogni uomo il capo è Cristo, e capo della donna è l'uomo» «Ogni uomo che prega o profetizza con il capo coperto, manca di riguardo al proprio capo. Ma ogni donna che prega o profetizza senza velo sul capo, manca di riguardo al proprio capo, poiché è lo stesso che se fosse rasata. Se dunque una donna non vuol mettere il velo, si tagli anche i capelli! Ma se è vergogna per una donna tagliarsi i capelli o radersi, allora si copra» «l'uomo [...] è immagine e gloria di Dio; la donna invece è gloria dell'uomo» «né l'uomo fu creato per la donna, ma la donna per l'uomo» ecc ecc, concludendo con «Se poi qualcuno ha il gusto della contestazione, noi non abbiamo questa consuetudine e neanche le Chiese di Dio». «Come in tutte le comunità di fedeli, le donne nelle assemblee tacciano perché non è loro permesso di parlare; stiano invece sottomesse, come dice anche la legge. Se vogliono imparare qualcosa, interroghino a casa i loro mariti, perché è sconveniente per una donna parlare in assemblea» (I Cor 14, 34) «Le mogli siano sottomesse ai mariti come al Signore; il marito è infatti il capo della moglie, come anche Cristo è il capo della Chiesa, lui che è il salvatore del suo corpo. E come la Chiesa sta sottomessa a Cristo, così anche le mogli siano soggette ai loro mariti in tutto» (Col 2,18) e naturalmente poi dice che i mariti, come cristo che ama la chiesa, devono amare le mogli ecc. «Voi, mogli, state sottomesse ai mariti, come si conviene nel Signore» (Col 2,18) «La donna impari il silenzio, con tutta sottomissione. Non concedo a nessuna donna di insegnare, né di dettare legge all’uomo; piuttosto se ne stia in atteggiamento tranquillo.» (I Tm 2,11-12) Però S.Paolo non era Gesù. Comunque, se guardiamo il vangelo di Luca, forse si nota un porsi differente nei riguardi delle donne o comunque alle donne si dà un certo spazio: vedi 8, 1-3, poi in 11,27 una donna prende voce in mezzo alla folla; l'obolo della vedova 21,1-4, parabole con protagonista una donna, Gesù che fa visita a due donne (clicca) e così via.
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#110 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Oct 2005
Città: Palermo
Messaggi: 2579
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E' difficile da spiegare, e risulta contraddittorio solo per coloro che non hanno fede e cercano solo una critica razionale giusto solo per smontare il messaggio religioso. Ho sempre ribadito che il mesaggio vero è dietro la crosta finta che appare. Un pò come se il tutto fosse una serie di parabole.
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#111 |
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Bannato
Iscritto dal: Mar 2004
Città: Roma
Messaggi: 2682
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semplicemente per me non usare la razionalità (in generale nel quotidiano) è sinonimo di pazzia...sarà pesante da dire ma è così ed è per questo che considero qualsiasi tipo di fede una cosa non sana (IMHO) perchè se ci credi stai attuando una scelta irrazionale.
In informatica un agente intelligente è un sistema che fà sempre la scelta migliore possibile attuando delle inferenze logiche sulla base di una base di conoscienza acquisito e la fede non è ne un qualcosa che viene acquisito con l'esperienza, ne si basa su conoscenze logiche...quindi dal mio punto di vista...un googlebot può esse un essere superiore |
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#112 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 2006
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#113 | |
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Member
Iscritto dal: Mar 2001
Città: Firenze
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esatto: sei nel mezzo di un quartiere che non può diventare ricettacolo per tutti gli sbandati , drogati, extracomunitari che si trovano a giro, tra i quali alcuni elemosinano, altri rubacchiano e così via. Le parole sono belle ma non puoi concentrare tante di queste persone in un unico punto della città perchè rischi di farne un ghetto danneggiando anche la vita di chi vive responsabilmente lavorando e mantenendosi.. Li volete voi? |
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#114 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 2006
Messaggi: 1022
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sparpagliati a gruppi in giro per la città ? di poveri ed emarginati ce ne sono molti altri in giro per Firenze e quella che vedi è solo una piccolissima parte. |
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