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#61 | |
Member
Iscritto dal: Dec 2023
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Le criptovalute erano nate con bitcoin in prima fila come strumenti di libertà, ma purtroppo, al momento, devo notare che non risolvono alcun problema reale e sono solo ottimi strumenti speculativi. Ultima modifica di alfredaino : 14-01-2024 alle 17:19. |
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#62 | |||
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2020
Messaggi: 1092
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Ci sono sempre certi tradeoffs fondamentali e le shitcoin che affermano di non averne mentono, è marketing. Talvolta non è subito immediato trovare dove sta l'inghippo, richiede analisi approfondita, quindi capisco anche che non tutti abbiano tempo e voglia o proprio gli strumenti (e lo capiscono anche i loro reparti marketing ![]() Sui problemi reali che Bitcoin risolve non posso dilungarmi qui perché servirebbero svariati libri e la propaganda fiat è molto fitta e ben finanziata (quindi tonnellate di concetti da debunkare per far comprendere realmente). Posso solo rimandarti alle ottime opere di Ammous tipo Il Bitcoin standard (e altri), Broken Money di Lyn Alden, varie altre opere più vecchie di economisti "austriaci" tipo Mises, Rothbard ecc ecc ecc Una volta comprese le implicazioni della fiat stampabile dal nulla per decisione politica (vaste e invasive, molto più di quanto uno possa pensare) ti sarà più chiaro il ruolo di Bitcoin e il perché le varie company with a product col consenso basato su un social layer che sono le varie alt coins non possano rivestirlo. P.s.: La "prova contraria" già ce l'hai sotto gli occhi nella realtà: certi attacchi non si sono mai concretizzati in 15 anni nonostante Bitcoin sia la più grande bug bounty della storia. Puoi pensare che sia per culo come il nostro shitcoiner "esperto" dell'altra discussione o iniziare ad approfondire realmente il perché. La realtà batte sempre qualsiasi "articolo scientifico" ![]() [EDIT] occhio agli "articoli scientifici" perché 1) potrebbero avere del bias (o essere proprio finanziati da qualche shitcoin "foundation") 2) bisogna comunque avere gli strumenti per interpretare i dati, anche quando sono corretti e neutrali, o si può facilmente trarne conclusioni sbagliate. I cryptosystems sono sistemi complessi spesso più della somma delle parti, lo spiega bene Poelstra. Anche qui non posso purtroppo dilungarmi troppo in questa sede. [EDIT 2] Quote:
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Ultima modifica di Informative : 14-01-2024 alle 18:39. |
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#63 | ||||
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2002
Città: Firenze
Messaggi: 2433
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Poi, mi spieghi in che cosa Bitcoin di oggi non sarebbe "cryptoanarchico"? 1)Io e te se vogliano possiamo portare a termine una transazione in modo completamente anonimo e senza enti centrali di controllo. 2)Possiamo usarlo senza fare procedure KYC-AML. 3)Esistono decine di wallet gratuiti e open source. 4)Con 200-300 euro possiamo metter su un full node con copia completa della blockchain. Volendo anche dietro TOR per mascherare l'ubicazione del nodo 5)esistono tecnologie per far funzionare i nodi in assenza di Internet 6)E' stato messo al bando da Nazioni intere ed è ancora vivo e vegeto (a dimostrazione della sua resilienza e sovranazionalità) 7)Con le sidechain Bitocoin (come Rootstock e Stacks) e gli smart contracts è possibile prestare e prendere a prestito denaro in modo anonimo e senza enti di garanzia 8) Con i layer2 la transazione non viene nemmeno registrata nella blockchain: per un governo è come se non fosse mai esistita 9)E' impossibile per un governo impedire la fuga di capitali con Bitcoin: posso portare il mio denaro in giro per il mondo, varcando confini e dogane solo tenendo a mente delle parole 10)E' insequestrabile Sono le prime 10 cose che mi vengono in mente ma posso continuare a lungo se vuoi... Dire che Bitcoin non rispetta la cryptoanarchia perchè le banche lo comprano è come dire che Internet non permette lo scambio di cultura perchè esistono i social network Quote:
I miner contano solo quando si parla di normale amministrazione. Quando si tratta di cose importanti, non contano una mazza. Trova in rete qualche articolo sul UASF del 2017 per capire davvero chi comanda nella rete Bitcoin (TLDR: gli utenti) es https://blog.bitfinex.com/education/...ependence-day/ Quote:
Visa non può funzionare senza una rete sottostante (le banche). Bitcoin è invece l'ultimo livello, non ha bisogno di nulla sotto. Algogrand, Solana non sono decentralizzati. Solana è addirittura stato riavviato più di una volta ed ha bisogno di PC performanti per gestire un nodo. Riguardo LN Non servono le watchtower se si usa un full node sempre online. Anche in caso di wallet SPV il rischio di perdere denaro in assenza di watchtower è molto remoto, se si è connessi sui canali principali. Le watchtower poi non sono intermediari ma dei fornitori di un servizio su base decentralizzata. L'unica cosa che conoscono del nodo che proteggono è il saldo presente sul canale. Quote:
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"The same people who call Bitcoin a bubble are $35 trillion in debt." Ultima modifica di HackaB321 : 14-01-2024 alle 18:32. |
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#64 | ||
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2022
Messaggi: 935
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Come ho scritto prima con il 51% dell'hash power puoi riscrivere transazioni e quel full node serve giustamente a propagare tale chain riscritta con più lavoro sopra e gli altri giustamente l'accettano come valida. Ed è quello che non ho negato che possano fare i miner se hanno il 51%. Quello che i miner da soli da non possono fare è cambiare il consenso, se provano a propagare un blocco che ha regole nuove (ad esempio con dimensione maggiore del "consentito"), tramite i loro full node tutti gli altri migliaia di full node scarteranno tale chain anche se con più lavoro perchè non rispetta la loro regola sulla dimensione massima consentita (restado a questo esempio). Ci sarà un fork tutti i full node del o dei miner ribelli accetterrano come valida la chain con quel blocco grande gli altri miner continueranno a riconoscere come valida la chain senza tale blocco. Quote:
Faccio un esempio di pezza al POS che può venire in mente su due piedi: si potrebbe pensare ad un POS dove chi ha più del 50% dei token in staking inizi a ricevere meno nuovi token rispetto a chi è in minoranza per permettere di scendere nuovamente sotto al 50%. Ma chi si trova in maggioranza, prima di scendere sotto al 50%, potrebbe cambiare le regole togliendo questa regola della diminuzione dei nuovi token per il "monopolista" e resterà per sempre sopra al 51%..qualsiasi pensata riconduce sempre tutto a una non soluzione. Lascio una lettura simpatica sul pos di ethereum: https://bitcoinmagazine.com/technica...proof-of-stake l'articolo è stato scritto prima che venisse introdotta la possibilià di fare unstaking quindi quella "accusa" ormai è caduta, il resto soprattuto come tenere in riga i validatori è molto "simpatico" Ultima modifica di Wrib : 14-01-2024 alle 18:55. |
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#65 | ||
Senior Member
Iscritto dal: May 2020
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Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario. George Orwell Il vero valore di una persona non si misura dai valori in cui sostiene di credere, ma da che cosa è disposto a fare per proteggerli. Se non pratichi i valori in cui credi, probabilmente non ci credi fino in fondo. Edward Snowden Coloro che rinuncerebbero alla libertà essenziale, per acquistare un po' di sicurezza temporanea, non meritano né libertà né sicurezza. Benjamin Franklin |
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#66 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2022
Messaggi: 935
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-pubblica -pow -con token nativo scambiato sul libero mercato Non può che ricondursi ad un database distribuito tradizionale con in più la complicazione della blokchain. In un database distribuito chi e quanti sono gli admin? Io pinco pallino qualunque posso aggregarmi liberamente al database distribuito di un prodotto di una certa azienda informatica? Posso diventare parte del consenso? Cosa distingue quindi un database distribuito privato da una blockchain privata? In una blockchain pubblica POS, io pinco pallino posso aggregarmi liberamente? Si comprando dei token nativi di tale cripto pos e metterli in staking, ma i token nativi devo acquistarli da chi già li ha quindi sarà sempre permissioned anche se pubblica. Dove non ci sono fork, come può la community di una certa crypto fare una "fork war" per decidere cosa è tale crypto se ci sono due idee diverse sul consenso? Dove sta la decentralizzazione? Ultima modifica di Wrib : 15-01-2024 alle 08:08. |
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#67 |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2004
Città: Firenze
Messaggi: 1852
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Sugli ETF a leva devi stare attento all'effetto compounding se li tieni sul lungo periodo, molto meglio prendersi BTC reale se interessa averli come investimento a lungo termine.
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My PC: Case: Fractal Design Define R6 Midi-Tower MB: MSI Mag B550 Tomahawk 7C91vAE CPU: AMD Ryzen 5 5600X RAM: 4x8GB Crucial Ballistix DDR4 3600Mhz CL16 VGA: AMD Radeon RX 6800 XT PSU: Corsair RM750i OS: Microsoft Windows 11 Pro x64 Monitor: EIZO FlexScan HD2441W-BK VR: Meta Quest 3 Keyboard: Logitech G910 Mouse: Logitech G502 Headphone: Arctis Nova Pro Speaker: Edifier S330D Phone: iPhone 15 Pro |
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#68 | |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2020
Messaggi: 1092
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Che infatti non ci sono
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Se una blockchain è forkless è un database centralizzato con un consensus layer fittizio appiccicato sopra per intortare i grulli, mentre chi decide veramente è altrove. Ultima modifica di Informative : 15-01-2024 alle 16:08. |
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#69 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2022
Messaggi: 935
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Per "blockchain propriamente dette" intendi dove c'è vero consenso distribuito? Dove non c'è vero consenso distribuito possono esistere blockchain forkless, chi comanda il tutto non forka mai rispetto a nessuno :-) cmq la blockchain di per se non serve a nulla non è un oggetto particolarmente interessante al di fuori di una cripto con le caratteristiche di bitcoin (pubblica, pow, con token nativo scambiato sul mercato). se prendi la blockchain e la togli da bitcoin hai soltanto una struttura dati particolare. Ultima modifica di Wrib : 15-01-2024 alle 12:11. |
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#70 | |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2020
Messaggi: 1092
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Oltre a tutti gli altri problemi di base, tra cui che il PoS è inerentemente permissioned per quanto spiegato nel mio altro intervento linkato e ribadito da Wrib qui sopra. Tutte le altre questioni, la liveness la safety il teorema CAP e compagnia, sono fumo negli occhi che le shitcoin gettano nel cercare di distinguersi le une dalle altre. Può anche essere interessante da un punto di vista accademico ma finisce lì: non saranno mai adatte a rivestire il ruolo di Bitcoin, ovvero la sound money non maneggiabile perché necessitano sempre delle varie foundations o comunque di un social layer ristretto che firma i checkpoints e con strapotere di direzionare il protocollo e i suoi parametri. Nascono proprio così (Buterin lo dice anche apertamente): sperimentare nuove primitive. Non vogliono sostituirsi a Bitcoin (beh qualcuna con un reparto marketing particolarmente aggressivo tenta anche di affermare questo ![]() Va beh insomma: vi mancano le 10000 ore. Gira questo detto su twitter che un nuovo utente che si approccia a questi ambiti nelle prime 100 ore conclude che quasi certamente una qualche alt coin sia migliore e prenderà il posto di Bitcoin nell'immediato futuro. Dopo 10000 ore il contrario. Tutto già visto e molto tipico. Ci rivediamo tra 9900 ore ![]() Ultima modifica di Informative : 15-01-2024 alle 16:14. |
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#71 | |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2020
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#72 |
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Iscritto dal: Dec 2023
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Premetto che studio il settore della blockchain dal punto di vista tecnologico, informatico e non mi interessa minimamente l'aspetto economico, finanziario speculativo.
Per me bitcoin e le criptovalute potrebbero arrivare a 1 milione di € o a 0 €, non cambierebbe nulla. Non le ho mai comprate e probabilmente nemmeno lo farò se rimarranno come sono ora, prive di utilità reale. In realtà i miei "fraintendimenti" sono confermati da articoli scientifici o di terze parti. Dovrei fidarmi del tuo parere? Hai qualche articolo più attendibile? Non ho tempo da perdere nel rispondere punto per punto, poiché ho altro migliore da fare. Ero partito con buoni propositi, ma se la tue risposte sono piene di pareri personali privi di fondamentali, smetto subito. Saluti |
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#73 | |||||||
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Iscritto dal: Dec 2023
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Non mi dovete convincere. Quote:
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Bitcoin ha bisogno di Internet o una rete analoga. Quote:
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Sicuramente agli ETF. |
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#74 | ||||
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Iscritto dal: Dec 2023
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Ripeto di reti POS esistono permissionless (algorand, cosmos, ethereum, polkadot, solana, TON), permissioned (hedera) o semi-permissioned (ICP). Non mi è chiaro il tuo esempio che si applica anche al PoW sostituendo ai validatori i miner e alle monete possedute stake, la potenza di calcolo hash rate. Nelle PoS occorre avere soldi per comprare le monete, nelle PoW per comprare l'hardware e l'energia. Quote:
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Esistono blockchain forkless sono all'estremo opposto di quelle con i fork: database distribuiti permissionless CP vs AP del teorema CAP. Le prime sono basate su protocolli tipo BFT (algorand, avalanche, cosmos, ICP, radis, TON e altre) e sono progettate per funzionare in condizioni di parziale sincronia. Se non c'è il consenso di almeno il 67% dei validatori ordinati in base alla loro stake, la blockchain va in stallo e non produce blocchi, nessun fork. Per questo viene favorita la consistenza o safety=67% rispetto alla disponibilità o liveness=33%. Per bloccare il consenso basta il 33% dei nodi malevoli mentre per alterare i blocchi il 67%. Questo è uno dei motivi per cui tali blockchain implementano meccanismi di slashing per punire i validatori poco performanti oltre a quelli malevoli, per migliorare la liveness. Le seconde di tipo AP operano al contrario, preferiscono continuare a produrre blocchi per mantenere la disponibilità o liveness e trovare la consistenza o safety più avanti nel tempo. Per questo si generano fork e vince la catena più lunga. Appartengono a questa categoria i protocolli tipo Nakamoto, PoW (bitcoin, litecoin e altro) e PoS (cardano, mina e altri) e per questi vale safety=liveness=51%. Per bloccare il consenso e alterare i blocchi basta il 51% dei nodi malevoli. Infine, ci sono versioni miste che ammettono fork, ma hanno una finalità di tipo BFT (ethereum, polkadot, solana e altri). Ultima modifica di alfredaino : 15-01-2024 alle 19:08. |
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#75 | |||||
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Iscritto dal: Dec 2023
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Ultima modifica di alfredaino : 15-01-2024 alle 19:21. |
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#76 | ||
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2020
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Allora ammetto di essere stato un po' caustico perché mi occupo dell'ambito dal 2012 e certe misconceptions le ho smontate talmente tante volte che anche la mia pazienza inizia ad essere un po' fragile
![]() ![]() Ma visto che tu mi sembra ti ponga meglio e con sincera voglia di approfondire cercherò di darti una risposta più pacata e articolata, entro certi limiti perché capisci che il discorso che ho di meglio da fare riguarda anche me. 1) premessa metodologica: attenzione al discorso "fonti attendibili". Di base va bene ma non deve diventare uno strumento dialettico per tentare di delegittimare l'interlocutore e "vincere" la discussione, facendo leva sul fatto che magari il paper per sostenere l'affermazione X esiste anche ma andarlo a pescare per ogni affermazione è estremamente time consuming, quindi uno non si sbatterà e quindi "eh non porti fonti". Secondariamente le fonti sono un'arma a doppio taglio, specialmente in un ambito fortemente multidisciplinare come questo, perché spesso le conclusioni che ne trai poggiano al 90% su come interpreti i dati, non derivano dai dati in se. Quindi io perlopiù preferisco estrinsecare i punti riducendoli a concetti base e spiegarli con ragionamenti comprensibili, piuttosto che sparare 400 links di paper tecnici che poi comunque non leggerà nessuno e che potenzialmente fuorviano se non si ha una corretta visione d'insieme. Esempio massimo di questo discorso sono i vari links sugli attacchi al PoW: uno poco "addentro" e con scarsa visione d'insieme li legge e conclude che è molto vulnerabile. Poi però c'è un problema: la realtà empirica rema contro questa conclusione. Infatti se fosse così semplice (il famoso 33% del selfish mining) è estremamente probabile, per non dire certo, che in 15 anni avremmo avuto un attacco di quel tipo su Bitcoin, vista la liquidità in gioco. Questo invece non succede. Uno può concludere superficialmente che sia solo culo e questione di tempo o può rimboccarsi le maniche e approfondire, e comprendere che, come ho già spiegato, il PoW non è la fine della storia e non dice nulla valutato da solo, va inserito nel contesto (e ti rimando nuovamente qui, punto 3) , dove ho già spiegato. Quindi riassumendo va bene le fonti e gli articoli ma non deve diventare una caccia alla "proof of authority": purtroppo in questo ambito non si può troppo delegare a terzi la comprensione, cercare la pappa pronta predigerita, bisogna fare molti compiti a casa e valutare le questioni da sé, nel merito (don't trust, verify). 2) ho analizzato un buon numero di PoS "moderni" e tutti, inesorabilmente, finivano per rivelare punti di centralizzazione pesanti. Questo a me starebbe anche bene, purché sia messo bene in chiaro, e la coin in questione potrebbe anche essere utile nonostante la struttura centralizzata (caso per caso), posto che chiaramente come dicevo parliamo di casi d'uso molto meno impattanti rispetto alla sound money (vedi 7) qui sotto). Mi sta meno bene quanto partono con le intortate di marketing che tentano di evidenziare i miliardi di transazioni al secondo o il consumo energetico nullo nascondendo il tradeoff sulla decentralizzazione (che è la questione più importante per questi sistemi, lo ricordiamo, se no abbiamo già n mila sistemi centralizzati più performanti di qualsiasi blockchain). Non li ho analizzati tutti ovviamente perché è improponibile (ne esce uno al giorno). L'esempio massimo qui è stato Algorand, che nelle sue faq millanta di aver risolto il tilemma e altre vaccate, poi vai ad analizzare e ti accorgi che come ho ampiamente spiegato la centralizzazione è stata "nascosta" a livello di relay nodes. Non importa che ne basti uno (a parte che non è propriamente vero: magari funzionerebbe tutto con uno ma con performance non utilizzabile, specialmente in scala): il problema è che sono onerosi e gli incentivi sono tutti in mano ad una singola entità. Quindi il tutto è semplicemente centralizzato, non esiste dire "il layer del consenso è decentralizzato ma poi..". Basta un single point of failure: se sulla foundation viene fatta pressione si va in una certa direzione punto. Non ho tempo e voglia di addentrarmi in un'analisi approfondita anche di Cardano, ma già ad un primo sguardo noto che è fondamentalmente un PoS, quindi con tutte i problemi fondamentali del caso, che nessuno strato di tecnicismi può "risolvere": possibilità di long range attack e quindi necessità dei checkpoints e di governance off-chain e quindi torniamo sempre lì: il vero layer del consenso non è il PoS ma il social layer che firma i checkpoints. Non importa quanto decentralizzi il layer del consenso, il punto di centralizzazione resta altrove, intonso. Rileggi anche i miei interventi precedenti dove spiego meglio la questione (incluso quello linkato). Sono tutti giochi delle tre carte che usano la complessità tecnica per confondere le acque e nascondere certi punti di centralizzazione che derivano da ragioni fondamentali (principalmente che produrre dei blocchi non costa lavoro) e di game theory. 3) su Eth siamo d'accordo, era proprio il punto che volevo porre, che il numero di validatori da solo è fuorviante. Forse mi ero espresso male, vedi il punto 4 qui sotto: 4) il coefficiente di Nakamoto: attenzione che va maneggiato con estrema cautela, come spiego anche nel solito intervento in risposta a Pachainti linkato. Non è una sorta di teorema matematico su grandezze facilmente isolabili e misurabili. Implica l'essere in grado di leggere correttamente l'insieme del criptosystem e identificare le entità da cui dipende l'integrità del sistema. Vedi il caso di Algorand: se uno superficialmente calcola a partire dai nodi del consenso ottiene un valore e sembra decentralizzato, ma poi semplici ragionamenti portano a capire che c'è un single point of failure nella foundation che controlla gli incentivi ai relays (e quindi i relays), per cui si capisce che è solo la foundation in realtà ad entrare correttamente nel computo, e il coefficiente è UNO ![]() Nel caso di Bitcoin non vanno considerati solo i miners, men che meno le mining pools (i miners PoW possono facilmente redirezionare l'hash rate altrove se il pool inizia a comportarti in modo malevolo, al contrario del PoS dove dipende da dove uno ha messo lo stake: se è presso un custodian e questo diventa malevolo, fine), perché come spiegato il sistema è un complesso stallo alla messicana che coinvolge miners e full nodes, con forte sbilanciamento verso i full nodes. I full nodes non sono 16800, quella è una stima di quelli sempre raggiungibili, sono probabilmente molti di più (di nuovo stime in base al numero di richieste che si ricevono alle porta). Alcuni stimano un 60000, Theymos ad esempio (il capoccia di Bitcointalk) ne aveva stimati sui 90000 osservando il traffico di richieste al suo nodo, anni fa (oggi potrebbero essere di più). I full nodes non sono incentivati e non c'è nessun beneficio a portare un sybil attack (non potresti comunque imporre nulla agli altri nodi), quindi il loro numero entra tutto nel computo (al contrario ad esempio, come anche tu noti, dei validators su Eth. Tra l'altro su Eth i full nodes coincidono praticamente con i validatori perché sono esosi in risorse). Il fatto che su bitcoin il coefficiente sia così alto non è un caso, dipende da certe scelte di design come il mantenere i nodi leggeri: si potrebbe avere molto più tps anche con il PoW di Bitcoin (vedi ad esempio Litecoin) o modificarlo per ficcarci le evm turing complete ma non viene fatto (oltre che per questioni di security) perché ciò porterebbe a bloat e nodi esosi e quindi centralizzazione. E mantenere i nodi leggeri comporta tradeoffs sulla scalabilità e sulla performance. L'uso di un layer 2 per scalare non è una cazzata, è un compromesso accettabile (e probabilmente l'unico possibile se si vuole mantenere decentralizzato il layer 1, a causa del trilemma) per certi casi d'uso, come spiego al punto 1 del solito commento linkato. Resta comunque molto più permissionless e censor resistant di una Visa ad esempio. Non va bene per parcheggiarci valore long term, per quello si usa il layer 1. Ti rimando sempre anche alla lettura di The blocksize war per chiarire bene certi aspetti su Bitcoin, perché ho notato varie inesattezze su cui non mi dilungo oltre sul discorso di chi controlla cosa e quanto. 5) Quote:
Nel PoS l'unico modo per partecipare è "bribare" chi ha già i tokens, che deciderà se e quanti concedertene, in modo da mantenere una posizione dominante volendo, e non c'è nulla che tu possa fare (inerentemente permissioned). Questo ha notevoli implicazioni sulla decentralizzazione anche del layer del consenso a lungo termine (che lo ribadiamo, non è tutto il discorso): nel PoS non c'è nessun incentivo on-chain a redistribuire, nel PoW sì e i vecchi partecipanti sono anzi in svantaggio rispetto ai nuovi, dovendo costantemente aggiornare l'hw. Non c'entra la "definizione" di permissionless/permissioned relativa alle blockchain in astratto di investopedia ![]() ![]() 6) di nuovo ti rimando qui, e agli altri miei commenti successivi in quella discussione dove ho già toccato molte questioni che ora non ho voglia di ripetere. In particolare i punti 3 e 6, il discorso che per comprendere Bitcoin devi vedere la cosa nell'insieme, INCLUSI certe sequenze di eventi storici non replicabili che mitigano ad esempio certe vulnerabilità del PoW in sé. 7) per quanto riguarda i problemi reali che Bitcoin risolve ti ho già indirizzato verso il materiale utile e dettagliato nella risposta precedente: devi partire prima capendo cos'è la moneta, capire poi che problemi comporta quella attuale stampabile e a quel punto capisci il ruolo di Bitcoin. Ti ho indicato vari ottimi interi libri (meglio che semplici articoli!). Se non li vuoi leggere ok ma non venire poi a menarmela con le fonti ![]() E attenzione a non fare i minestroni: se mi parli di altcoins che non risolvono problemi reali nella maggior parte dei casi devo darti ragione. Per finire Quote:
Il discorso economico è strettamente intrecciato nella teoria dei giochi alla base di questi sistemi, più importante anche di quello tecnico (->https://www.hwupgrade.it/forum/showp...postcount=109). Capire veramente Bitcoin implica che automaticamente entri in gioco un interesse anche economico, perché uno vede subito il vantaggio di possederne. Già il fatto che non sia scattato questo interesse è fortemente indicativo. Tutti questi discorsi sono giocoforza ancora largamenti incompleti, ho lasciato fuori molti punti ma chiedo scusa, qui mi fermerei, lasciando al tuo approfondimento personale. Tanto in ogni caso non ti convincerei qui, posso solo sperare di dare spunti che magari tra molto tempo porteranno a un cambio di prospettiva (le famose 10000 ore ![]() Ultima modifica di Informative : 16-01-2024 alle 17:24. |
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#77 | |
Senior Member
Iscritto dal: May 2020
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![]() Come hanno detto altri utenti, non sei imparziale e oggettivo, ma si vede che hai tanti bitcoin e lo difendi a qualunque costo, prendendo fischi per fiaschi, come dimostrano i fatti. Quando uno ti mostra la fallace delle tue affermazioni, vai in escandescenze e offendi le persone, vedi la nostra ultima discussione qui per la quale ti hanno sospeso l'account per diverso tempo. Per questo preferisco evitarti, mi ricordi chatGPT un generatore artificiale di cavolate, disInformativeGPT.
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Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario. George Orwell Il vero valore di una persona non si misura dai valori in cui sostiene di credere, ma da che cosa è disposto a fare per proteggerli. Se non pratichi i valori in cui credi, probabilmente non ci credi fino in fondo. Edward Snowden Coloro che rinuncerebbero alla libertà essenziale, per acquistare un po' di sicurezza temporanea, non meritano né libertà né sicurezza. Benjamin Franklin Ultima modifica di pachainti : 16-01-2024 alle 06:18. |
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#78 | |
Senior Member
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Per il resto "c'è lo storico" cit. Continuare a ripetere che quello che scrivi tu sono fatti e quello che argomentano gli altri non è valido è asilo, non "accademia". Sul mio interesse economico ho già risposto, vedi anche l'ultimo punto della risposta ad Alfredaino: tu sei un turista, io no. È proprio la radice di tutta la tua conoscenza superficiale e pigrizia nell'analisi. Questo in generale. Per lo specifico ho già dato in tutti i commenti (e prima o poi completerò anche la vecchia discussione piena di cazzate rimaste in sospeso [EDIT] -> un primo reply). Il mio modo di pormi nulla ha a che vedere col contenuto: vecchio trucco da talk cercare di delegittimare l'interlocutore sulla base della forma. Il GPT trainato con le faqs delle shitcoin qui purtroppo sei solo tu. L'unico vero fatto in tutto il discorso è il mercato, che come sempre imparziale dirime tutto: Bitcoin è lì da un 15 anni, gli attacchi di cui parli non sono mai avvenuti, funziona perfettamente nella sua value proposition fondamentale (che non è quella che credi tu 2) e tutte le tue altre "blockchain" centralizzate che shilli vanno a zero alla lunga rispetto a Bitcoin (e spesso anche rispetto al dollaro), oltre a rivelarsi sempre più attaccabili dal potere centrale perché considerabili (purtroppo perlopiù correttamente) come securities per via della loro fondamentale centralizzazione che solo tu non sei in grado di comprendere, mentre per Bitcoin non è possibile. Ecco gli unici fatti, poi sta a te capire come mai, o continuare a pensare che sia culo e restare il turistello che si perde opportunità mentre altri fanno milioni e conservano tale potere d'acquisto. È proprio questa la maggior forza di Bitcoin: è una formidabile doccia di realtà. Porta certi discorsi, che prima sarebbero restati solo pontificazioni, sul campo, anche proprio economico, e continua a dimostrare anno dopo anno con fatti non pugnette cosa è reale e cosa sono puttanate da newbies dei criptosystems. Ultima modifica di Informative : 17-01-2024 alle 12:14. |
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#79 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2022
Messaggi: 935
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Quote:
Nel POW occorre avere soldi per comprare hardware e energia, ti aggreghi e la rete diventa pure più sicura di prima (aumento hashrate totale). Nel POS occorre avere soldi per comprare monete SE ti vengono vendute e a quel punto ti aggreghi al network e dici la tua. Potenzialmente non è detto che un monopolista (o "cartello di") decida di vendere le sue coin, o comunque non venderne mai abbastanza da scendere sotto la soglia in cui "può decidere tutto lui". Quindi anche se secondo la tua definizione "classica" di permissioned/permissionless una certa blockchain POS la cataloghi come permissionless di fatto comprare coin è chiedere permesso a qualcuno che ha già quel permesso. Poi sono definizioni che non vogliono dire nulla, come la blockchain di per se tirata fuori da bitcoin non è altro che uno scam. Ultima modifica di Wrib : 16-01-2024 alle 13:34. |
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#80 |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2014
Messaggi: 4138
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ed è negativa la cosa?
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