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Risultati sondaggio: Il migliore di sempre
Pelè 26 20.16%
Maradona 71 55.04%
Meazza 1 0.78%
Platini 7 5.43%
Mattheus 0 0%
Zidane 4 3.10%
R. Baggio 15 11.63%
Rivera 5 3.88%
Votanti: 129. Non puoi votare in questo sondaggio

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Old 10-10-2003, 14:23   #41
parax
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a nfami avete messo mattheus e non avete messo Paulo Roberto Falcao, non voto per protesta
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Old 10-10-2003, 14:40   #42
Willyyyy
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Indubbiamente e assolutamente Pelè.....
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MotoHardware Club
Sapere e tuttavia pensare che non sappiamo, è la più alta conquista;non sapere e tuttavia pensare che sappiamo è un disastro"
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Old 10-10-2003, 14:48   #43
Keanu
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Madoooooooo'''''''''
ancora? da quando sto' qui questo sara' il 300 T su:

Qual'e secondo voi ....

basta!
cmq sia sempre Maradona!!!

Ciao
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Old 09-12-2005, 13:40   #44
Penta
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Messaggi: 0
Si puó capire che in Italia un sondaggio del genere puó avere solo un risultato: Maradona. Sopra tutto per i suoi meriti nel Napoli... Ma questo non si puó considerare come un parere obietivo - perché é condizionato dal fatto che Maradona abbia avuto la sua migliore fase giocando in Italia e dal fatto che é stato il miglior giocatore di una era meno remota. Senza neanche ombra di dubbi il piú grande calciatore di tutti i tempi sempre sará: EDSON ARANTES DO NASCIMENTO - detto: PELÉ !!!
Ci sono diversi fatti per arrivare a questa conclusione:
- non si é mai visto, né prima - né dopo di lui, un giocatore cosí completo:
era estremamente possente, facceva dei passagi fenomenali, c'aveva uno scatto incomparabile (Ronnie non ne é neanche mai arrivato vicino), segnava gol a valanga (in tutti i modi: piede destro, sinistro, di testa era un mostro, rigorista nato, punizione,bicicleta, etc...), aveva una tecnica almeno cosí rafinata come El Pibe, era inventore di gesti atletici di pura genialitá (come per esempio le "tabelinhas" che faceva con le gambe dei aversari), aveva una visione di gioco che non si era mai visto prima, una grinta da 10 leoni, era un vero leader in campo e giocava per la scuadra, aveva furbizia e astuzia e si sapeva difendere in campo dai suoi marcatori, sempre implacabili. Non estante fosse sempre molto soggetto a sofrire le violenze dei suoi rivali, fu sempre un campione di fair play - esempio: Nel mondiale del '66, dopo essere literalmente massacrato in campo dai marcatori portoghesi e aver sofferto la piú grave contusione della sua carriera, a fine partita, col (strafavorito) Brasile eliminato della coppa, fece questione di abraciare e complimentare i suoi avversari. Che sportista!!! Non mi ricordo bene, ma credo che i discorsi di Maradona dopo aver perso il mondiale di '90 contro la germania (piú che meritatamente), erano un pó diversi.
- é stato il campione piú giovane a vincere un mondiale (e da vero protagonista)
- é stato l'unico giocatore a vincere 3 mondiali
- ha segnato verso i 1200 gol nella sua carriera - Maradona invece verso i 350 gol, anche se entrambi giocatori giocavano la stessa posizione (Genio dietro le punte)
- Non ha mai avuto dei momenti di scarso rendimento nella sua carriera di ca. 20 anni. Maradona invece nella sua carriera di ca. 10-12 anni né ha avuto qualche momento negativo (mondiale '82/Siviglia nei anni '90).
- era noto come il giocatore piú tecnico del mondo (dietro magari solo a Garrincha) in un época che il calcio si giocava sulla tecnica e non sul fisico (come oggi o come quando giocava Diego). Allora era molto piú difficile raggungere questa consagrazione...
- Ha fatto dal Santos (una squadra mediocre nel época) la miglior squadra del mondo dei anni '60. Lo cosidero ancora piú forte del Real Madrid del época perché il Santos non aveva un ditatore Franco alle spalle per farli vincere campionati in continuazione.
- É il giocatore simbolo della trasformazione della nazionale brasiliana di una squadra di perdenti in una squadra di grandi campioni.
- Ha eliminato il mito che non si poteva vincere giocando un calcio bello e tecnico. Anzi - ha stravinto giocando il calcio piu bello e spetacolare che si era mai visto
- É sempre stato un vero campione, dentro e fuori del campo. Un campione di simpatia. Maradona - no coment!

Alla fine voglio dire che con questo non volevo offendere nessun tifoso di Diego, perché é stato un genio e nella decada di '80 il ré era lui. Si puó dire: Maradona é stato il mio giocatore preferito nella storia del calcio (come per me lo é Garrincha) - ma non si puó dire che é stato il migliore o migliore di Pelé. Chi ancora non ha avuto l'ocasione di convincersi vedendo i fatti (o pensa che mi saró inventato qualcosa in questo messagio), lo consiglio di guardare il DVD : "Eternal Pelé". Anche se per grande parte sono imagini in bianco e nero e senza replay - É DA BRIVIDI !!! Veramente imperdibile per gli amanti del calcio...
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Old 09-12-2005, 13:52   #45
jesusquintana
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Se chiedete ai vostri nonni vi diranno sicuramente Pele'. Noi lo conosciamo poco, e Maradona lo ricordiamo ancora (sembra ieri). C'e' da aggiungere che di Pele' molti gol non li abbiamo visti perche' non registrati da nessuna telecamera, anzi una volta ho sentito un tizio alla tv che descriveva il suo gol piu' bello, nel quale saltava 3 giocatori con altrettanti pallonetti e tirava al volo in porta... purtroppo non e' dato di vederlo
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viaggiareinbici.com
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Old 09-12-2005, 14:20   #46
T3d
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tu non hai mai visto giocare MARADONA l'unica spiegazione al tuo post è questa.
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Old 09-12-2005, 14:22   #47
!Baros
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scusa ma il sondaggio è molto carente.

george best, maradona , e pelè. impossibile scegliere il migliore.
gli altri sono tutti sotto.

poi cè un certo duncan edwards, che a detta di molti, sarebbe diventato il piu forte di tutti i tempi. l'unico in grado di poter giocare in 10 ruoli diversi.
titolare del MU a 16 anni. morto a 21.
gia nella storia.
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Old 09-12-2005, 14:24   #48
!Baros
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Si puó capire che in Italia un sondaggio del genere puó avere solo un risultato: Maradona. Sopra tutto per i suoi meriti nel Napoli... Ma questo non si puó considerare come un parere obietivo - perché é condizionato dal fatto che Maradona abbia avuto la sua migliore fase giocando in Italia e dal fatto che é stato il miglior giocatore di una era meno remota. Senza neanche ombra di dubbi il piú grande calciatore di tutti i tempi sempre sará: EDSON ARANTES DO NASCIMENTO - detto: PELÉ !!!
Ci sono diversi fatti per arrivare a questa conclusione:
- non si é mai visto, né prima - né dopo di lui, un giocatore cosí completo:
era estremamente possente, facceva dei passagi fenomenali, c'aveva uno scatto incomparabile (Ronnie non ne é neanche mai arrivato vicino), segnava gol a valanga (in tutti i modi: piede destro, sinistro, di testa era un mostro, rigorista nato, punizione,bicicleta, etc...), aveva una tecnica almeno cosí rafinata come El Pibe, era inventore di gesti atletici di pura genialitá (come per esempio le "tabelinhas" che faceva con le gambe dei aversari), aveva una visione di gioco che non si era mai visto prima, una grinta da 10 leoni, era un vero leader in campo e giocava per la scuadra, aveva furbizia e astuzia e si sapeva difendere in campo dai suoi marcatori, sempre implacabili. Non estante fosse sempre molto soggetto a sofrire le violenze dei suoi rivali, fu sempre un campione di fair play - esempio: Nel mondiale del '66, dopo essere literalmente massacrato in campo dai marcatori portoghesi e aver sofferto la piú grave contusione della sua carriera, a fine partita, col (strafavorito) Brasile eliminato della coppa, fece questione di abraciare e complimentare i suoi avversari. Che sportista!!! Non mi ricordo bene, ma credo che i discorsi di Maradona dopo aver perso il mondiale di '90 contro la germania (piú che meritatamente), erano un pó diversi.
- é stato il campione piú giovane a vincere un mondiale (e da vero protagonista)
- é stato l'unico giocatore a vincere 3 mondiali
- ha segnato verso i 1200 gol nella sua carriera - Maradona invece verso i 350 gol, anche se entrambi giocatori giocavano la stessa posizione (Genio dietro le punte)
- Non ha mai avuto dei momenti di scarso rendimento nella sua carriera di ca. 20 anni. Maradona invece nella sua carriera di ca. 10-12 anni né ha avuto qualche momento negativo (mondiale '82/Siviglia nei anni '90).
- era noto come il giocatore piú tecnico del mondo (dietro magari solo a Garrincha) in un época che il calcio si giocava sulla tecnica e non sul fisico (come oggi o come quando giocava Diego). Allora era molto piú difficile raggungere questa consagrazione...
- Ha fatto dal Santos (una squadra mediocre nel época) la miglior squadra del mondo dei anni '60. Lo cosidero ancora piú forte del Real Madrid del época perché il Santos non aveva un ditatore Franco alle spalle per farli vincere campionati in continuazione.
- É il giocatore simbolo della trasformazione della nazionale brasiliana di una squadra di perdenti in una squadra di grandi campioni.
- Ha eliminato il mito che non si poteva vincere giocando un calcio bello e tecnico. Anzi - ha stravinto giocando il calcio piu bello e spetacolare che si era mai visto
- É sempre stato un vero campione, dentro e fuori del campo. Un campione di simpatia. Maradona - no coment!

Alla fine voglio dire che con questo non volevo offendere nessun tifoso di Diego, perché é stato un genio e nella decada di '80 il ré era lui. Si puó dire: Maradona é stato il mio giocatore preferito nella storia del calcio (come per me lo é Garrincha) - ma non si puó dire che é stato il migliore o migliore di Pelé. Chi ancora non ha avuto l'ocasione di convincersi vedendo i fatti (o pensa che mi saró inventato qualcosa in questo messagio), lo consiglio di guardare il DVD : "Eternal Pelé". Anche se per grande parte sono imagini in bianco e nero e senza replay - É DA BRIVIDI !!! Veramente imperdibile per gli amanti del calcio...
forse pelè è quello piu completo in assoluto. ma maradona eccelle nella balistica piu di tutti. quando tirava da qualsiasi posizione, anche da centrocampo, era gol. era legge.
best nel dribbling rapido non ha eguali. la miglior ala di tutti i tempi.
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Old 09-12-2005, 14:25   #49
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tu non hai mai visto giocare MARADONA l'unica spiegazione al tuo post è questa.
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Old 09-12-2005, 14:51   #50
torgianf
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hai scritto tante belle cose,io mi limito a descriverti questo: punizione a due in area a circa 14 o 15m dalla porta difesa da tacconi,barriera per ovvie ragioni a 5 o 6 metri,diego dice a pecci (se non sbaglio,se no corregetemi) tocca la palla e io la metto nel 7,pecci gli dice no,e' impossibile anche per te,diego gli dice dammela e vedrai una cosa che in vita tua non vedrai mai piu',pecci la tocca e diego la mette nel 7 sul secondo palo facendo scavalcare la barriera alla palla con il sinistro ,tacconi ci prova,fa un volo che neanche un gabbiano,ma l'unica cosa che prende e' il palo con la spalla.ecco,tu,io e tutti i terrestri presenti in questo momento,una cosa del genere non la vedremo mai piu'
ah,e non ho mai visto pele' in un altro campionato tranne quello brasiliano,i mondiali non contano,con quel brasile poteva esserci chiunque in campo,anche io
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Old 09-12-2005, 15:04   #51
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Beh, jesusquintana - allora ci sono buone notizie per te: Sul DVD "Eternal Pelé" il detto gol é stato recriato virtualmente (sembra un pó come sulla playstation) a partire dai raconti dei giornalisti, comagni di squadra e aversari presenti in quel occasione. Un vero delírio... Del resto il film é veramente ben fatto (non solo per il soggetto di cui tratta) ma perché é abastanza completo e presentato con molto stile ed humore. Non te lo perdere...
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Old 09-12-2005, 15:11   #52
Engelbert
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Ma cosa ci fa Mattheus in mezzo a questi???

Io comunque ho votato Maradona.

Poi manca un certo Marchino Van Basten.

CIAO
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Old 09-12-2005, 15:26   #53
Ser21
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Maradona,in futuro,forse,ronaldinho.
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Old 09-12-2005, 15:34   #54
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Non sarei tanto convinto che nei anni '60 il campionato brasiliano (se lo possiamo definire cosí in quel periodo) era inferiore a qualsiasi campeonato europeo. Oggi é siccuramente cosí - per ragioni dei soldi che portano via i campioni molto giovani e perché la gestione dei club sudamericani é diventata catastrofica. Tanto é vero che fra le tante partite che il Santos di Pelé ha giocato contro delle squadre europee ci sono state delle battoste monumentali (Milan/Benfica/Inter etc...). Perció l'argumento che Pelé abbia "solo giocato in campeonato brasiliano" e per questo non é comparabile a Maradona, non é tanto convincente.
Poi se vediamo le sfide intercontinentali di quella decada il vantaggio é chiaramente sudamericano...
Sula questione delle doti ballistici - i gol fatti in carriera credo parlino per se. Non dimentichiamo che una volta si giocava molto meno partite che oggi.

Respect to Diego - but Pelé is Pelé !!!
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Old 09-12-2005, 15:46   #55
torgianf
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Non sarei tanto convinto che nei anni '60 il campionato brasiliano (se lo possiamo definire cosí in quel periodo) era inferiore a qualsiasi campeonato europeo. Oggi é siccuramente cosí - per ragioni dei soldi che portano via i campioni molto giovani e perché la gestione dei club sudamericani é diventata catastrofica. Tanto é vero che fra le tante partite che il Santos di Pelé ha giocato contro delle squadre europee ci sono state delle battoste monumentali (Milan/Benfica/Inter etc...). Perció l'argumento che Pelé abbia "solo giocato in campeonato brasiliano" e per questo non é comparabile a Maradona, non é tanto convincente.
Poi se vediamo le sfide intercontinentali di quella decada il vantaggio é chiaramente sudamericano...
Sula questione delle doti ballistici - i gol fatti in carriera credo parlino per se. Non dimentichiamo che una volta si giocava molto meno partite che oggi.

Respect to Diego - but Pelé is Pelé !!!

vabbe' dai,lasciamo perdere
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Old 09-12-2005, 15:46   #56
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Non sarei tanto convinto che nei anni '60 il campionato brasiliano (se lo possiamo definire cosí in quel periodo) era inferiore a qualsiasi campeonato europeo. Oggi é siccuramente cosí - per ragioni dei soldi che portano via i campioni molto giovani e perché la gestione dei club sudamericani é diventata catastrofica. Tanto é vero che fra le tante partite che il Santos di Pelé ha giocato contro delle squadre europee ci sono state delle battoste monumentali (Milan/Benfica/Inter etc...). Perció l'argumento che Pelé abbia "solo giocato in campeonato brasiliano" e per questo non é comparabile a Maradona, non é tanto convincente.
Poi se vediamo le sfide intercontinentali di quella decada il vantaggio é chiaramente sudamericano...
Sula questione delle doti ballistici - i gol fatti in carriera credo parlino per se. Non dimentichiamo che una volta si giocava molto meno partite che oggi.

Respect to Diego - but Pelé is Pelé !!!
okok abbiamo capito sei brasiliano o hai origini brasiliane sei chiaramente di parte se dici questo
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Old 09-12-2005, 15:49   #57
T3d
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Old 09-12-2005, 16:06   #58
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Non sarei tanto convinto che nei anni '60 il campionato brasiliano (se lo possiamo definire cosí in quel periodo) era inferiore a qualsiasi campeonato europeo. Oggi é siccuramente cosí - per ragioni dei soldi che portano via i campioni molto giovani e perché la gestione dei club sudamericani é diventata catastrofica. Tanto é vero che fra le tante partite che il Santos di Pelé ha giocato contro delle squadre europee ci sono state delle battoste monumentali (Milan/Benfica/Inter etc...). Perció l'argumento che Pelé abbia "solo giocato in campeonato brasiliano" e per questo non é comparabile a Maradona, non é tanto convincente.
Poi se vediamo le sfide intercontinentali di quella decada il vantaggio é chiaramente sudamericano...
Sula questione delle doti ballistici - i gol fatti in carriera credo parlino per se. Non dimentichiamo che una volta si giocava molto meno partite che oggi.

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Quello che dici è vero,però ricordati che negli anni '60 Brasiliani le squadre che vincevano le competizioni massime erano sempre le stesse,Maradona ha giocato nel NAPOLI e ha vinto DUE SCUDETTI,questo vale più di ogni altro discorso.Vincere in Italia all'epoca con squadre come Milan,Juve,Samp,Inter è un'impresa ardua al limite dell'impossibile.I giocatori che restano nella storia sono quelli che grazie al loro talento permettono alle loro squadre di vincere più del pensabile.Maradona al Napoli ne è l'esempio primario.Pelè è sicuramente difficile da collocare in una classifica ma Maradona resta il #1...
Cmq,eviterei di nn citare Garrincha..con lui il brasile nn ha mai perso una partita.
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Old 09-12-2005, 16:08   #59
Ser21
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Per tutti gli interessati,preso da francorossi.com:

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GARRINCHA: GENIO TOTALE, RIMORSO DEL BRASILE




La sera nel 20 gennaio del 1983 all'ospedale Alto da Boavista sopra Rio de Janeiro, due medici, Ana Helenio Bastos e Maria Beatriz Carneiro da Cunha mettono Garrincha su una sedia a rotelle e lo trasportano al padiglione Santa Teresa, quello riservato agli alcolizzati. Gli somministrano del soro glicosado, Griplex, Lasix e vitamina B e dicono agli inferimieri di legarlo al letto, se necessario.

Garrincha è lasciato addormentato e solo, la stella più solitaria di quella notte estiva.

Tutto il suo corpo era in rivoluzione, quel corpo che non gli servirà più per scattare sulla linea destra e trasformare i suoi dribbling, sempre eguali e sempre diversi, in autentici numeri che hanno fatto delirare milioni di fanatici del calcio.

Quel suo corpo che non gli servirà più per avere e dare piacere alle molte donne che ha avuto.

Quel suo corpo che non servirà più a metabolizzare tutte le bottiglie di cachaça che ha bevuto, quel corpo non gli servirà più a niente. L'autopsia rivelerà che il suo cervello, il cuore, i polmoni, il fegato, il pancreas, l'intestino e i reni, erano parzialmente distrutti dall'alcol.

Un edema polmonare lo ammazza a metà dell'alba. Alle sei del mattino del 21 gennaio 1983, l'infermiere Aimorè chiamò la dottoressa Fatima che constatò il decesso. Lei prese prese carta e penna e informò la direzione dell'ospedale.

Muore così Manoel Dos Santos, detto Garrinchia, uno dei pochi brasiliani che non ha bisogno di presentazioni. Anche chi non sa di football sa che fu un genio del dribbling, eroe di due campionati del monto, l'uomo più amato dell'intero Brasile. Sa anche della sua unione con la cantante Elza Soares e che dalla pagine sportive è passato in quelle scandalistiche per le sue drammatiche vicende di alcolizzato.

Quando muore Garrincha, a 49 anni, nella miseria e nell'abbandono, un sentimento di colpa di abbatte su tutto il Brasile, che ancora una volta si dimostra ingrato con uno dei suoi figli più ingenui e più amati.

La stella di Garrincha comincia a splendere il 13 marzo del 1953. Gioca in una squadra amatoriale, il Serrano di Petropolis, lo portano a Rio per un provino al campo del Botafogo.

Quel giorno sono in pochi e, fatto inedito e straordinario, trova posto nelle riserve che giocano contro i titolari. Garrincha gioca ala destra e si trova di fronte il più grande laterale sinistro di ogni epoca, quel Nilton Santos che ha un soprannome che dice tutto: Enciclopedia. Su quel provino sono stati scritti intere pagine di giornale, chi dice che Garrincha fece fare una figuraccia al grande Nilton, chi racconta che alla fine Nilton lo voleva prendere a cazzotti e così via.

La sera del 17 dicembre del 1996 ho avuto la fortuna di cenare, all'hotel Esplanada di Fortaleza in Brasile, con Nilton Santos. E non potevo farmi sfuggire l'occasione di saperne di più, sul quel provino e su Garrincha, l'uomo più amato nella storia del Brasile.

"Quando lo vidi mi sembrava uno scherzo, con quelle gambe storte, l'andatura da zoppo e il fisico di uno che può fare tante cose nella vita meno una: giocare al calcio. Come gli passano la palla gli vado incontro cercando di portarlo verso il fallo laterale per prendergliela con il sinistro, come facevo sempre. Lui invece mi fa una finta, mi sbilancia e se ne va. Nemmeno il tempo di girarmi per riprenderlo e ha già crossato. La seconda volta mi fa passare la palla in mezzo alle gambe e io lo fermo con un braccio e gli dico: senti ragazzino, certe cose con me non farle più. La terza volta mi fa un pallonetto e sento ridere i pochi spettatori che assistono all'allenamento. Mi incazzo e quando mi si ripresenta di fronte cerco di sgambettarlo, ma non riesco a prenderlo. Alla fine vado dai dirigenti del Botafogo e dico: tesseratelo subito, questo è un fenomeno..."

E nei primi giorni di giugno, il giugno del 1953, il Botafogo acquista Garrincha dal Serrano di Petropolis per cinquecento cruzeiros, una cifra che rapportata ai giorni nostri equivale a ventisette dollari, la cifra più bassa che sia mai stata scritta su un contratto professionistico nella storia del calcio brasiliano.

Garrincha diventa la stella del Botafogo e poi quella della nazionale brasiliana dove debutta il 18 settembre del 1955.

Con la maglia oro-verde giocherà quarantun partite, perdendo soltanto l'ultima (Ungheria-Brasile del 15 luglio ai Mondiali del 1966).

Durante il lungo raduno prima della spedizione in Svezia per i campionati mondiali del 1958 tutti i giocatori vengono sottoposti a dei test di intelligenza. In un punteggio da 0 a 123 Garrincha totalizzò 38 punti.

Un cronista lo venne a sapere e gli chiese se si considerava un mezzo idiota. "Non sarò Rui Barbosa, ma per fortuna non sono nemmeno Mazola..." Questa la risposta. Mazola era il giovane centravanti del Palmeiras che poi avrebbe giocato in Italia con il vero nome di Altafini. La relazione su Garrincha spiegava: "Ha la psiche di un bambino di quattro anni, non ha l'intelligenza per fare l'autista d'omnibus".

Curiosa la relazione su Pelè al quale il dottor Carvalho, lo psicologo, attribuì un punteggio di 68, da idiota o quasi. "Pelè è un infantile, gli manca il necessario spirito alla lotta, è troppo giovane per reagire con l'adeguata aggressività, non ha senso di responsabilità necessario allo spirito di squadra, ne sconsiglio la convocazione".

Garrincha e Pelè hanno giocato assieme nella nazionale brasiliana dal 1958 al 1966 senza perdere una partita.


Il Brasile prima di sbarcare in Svezia gioca diverse amichevoli in Europa, in una delle quali, a Firenze contro la Fiorentina, Garrincha parte titolare. L'hanno fortemente voluto in squadra i componenti la commissione interna: Didi, Nilton Santos, Zito e Zagalo. Garrincha entusiasma, dribbling e assist, poi sul 3-0 lascia tutti a bocca aperta: punta Robotti, lo scarta, poi evita il portiere e invece di mettere la palla in rete aspetta ancora Robotti. Lo dribbla un'altra volta mandandolo per terra e poi segna ridendo sguaiatamente.

Alcuni giocatori brasiliani gli corrono incontro, non per abbracciarlo, ma per dargli un cazzotto. Gli urlano: "Cretino, certe cose non si fanno, altrimenti prima o poi troverai qualcuno che ti spezza una gamba".

In Svezia salta le prime due partite perchè la sera prima lo trovano ubriaco. Nella terza, in tre soli minuti distrugge letteralmente l'Unione Sovietica.

Mezza difesa avversaria dribblata, una traversa, una paratissima di Jascin e una palla gol (realizzata) a Vavà. E' Mondiale, ma tutti osannano Pelè, la diciassettenne meraviglia nera. Josè Altafini, ora brillante commentatore televisivo, ricorda quel Mondiale giocato con il soprannome di Mazola. "L'ha vinto Garrincha, come quello di quattro anni più tardi in Cile. Tutti dicono Pelè, ma senza Garrincha quel Brasile non sarebbe stato immenso".

In Cile l'infortunio a Pelè nella prima partita responsabilizza ancor di più Garrincha che fa tutto: il centrocampista, l'attaccante e ilo goleador. Nella semifinale con il Cile viene espulso per aver aggredito a calci nel sedere il difensore Rojas, e per non fargli saltare la finale (come da regolamento) interviene persino il primo ministro del Brasile, Tancredo Neves, chiedendo alla Fifa che non venga applicata la squalifica per meriti sportivi.

Scrive persino che Garrincha in tutta la sua carriera si è sempre distinto per correttezza e che mai e poi mai è stato espulso e chiede, in nome del popolo brasiliano, il perdono di Garrincha.

Si muove la diplomazia internazionale, viene fuori l'anticomunismo ("Se vincesse la Cecoslovacchio sarebbe il trionfo degli eredi di Stalin" gridano i dittatori brasiliani) e il presidente del Perù, Manuel Prado y Ugarteche, attraverso l'ambasciatore in Cile chiede che Yamazaki (l'arbitro cileno che aveva espulso Garrincha) scriva nel suo referto che c'è stato un errore di persona.

E nel caso fosse chiamato a deporre anche il guardialinee i dirigenti brasiliani intervengono anche su di lui: l'uruguayano Esteban Marino. Questi viene accompagnato all'aereoporto di Santiago dai dirigenti Falcao e Di Giorgio, viene fatto salire su un aereo per Montevideo, con scalo (di dieci giorni) a Parigi... Garrincha fu assolto con cinque voti a favore e due contrari.

E pensare che prima di quella partita Garrincha era stato espulso tre volte: il 20 giugno del 1954 in Botafogo-Portuguesa, ma in quell'occasione per la verità l'arbitro Monteiro espulse tutti e ventidue i giocatori e annullò la partitra al 31'del secondo tempo. La seconda espulsione di Garrincha il 30 novembre 1954 in Botafogo-Atletico Mineiro e la terza il 23 giugno 1956 in Barcellona-Botafogo, nella città spagnola.

Garrincha gioca la finale e risulta decisivo come in tutte le altre gare in Cile. C'è anche Elza Soares, la stella della canzone brasiliana con una storia alle spalle, al confronte della quale quella di Garrincha sembra un picnic domenicale.

Elza quando conosce Manè ha trentun anni, tre più di lui. Cresciuta in una favela, sosata a tredici anni con Alauerde Soares, l'uomo che l'aveva stuprata tre anni prima, otto figli, dei quali tre morti per fame, vedova a venticinque anni, quando conosce Garrincha sta uscendo dalle umiliazioni della vita.

La storia d'amore è una passione travolgente che dura quasi venti anni. In Cile la stella di Garrincha è all'apice, ma ben presto inizia la parabola discendente.

E' alcolizzato da tempo, i compagni non lo aiutano di certo, è lasciato solo, ricade nella miseria più nera e l'alcolismo lo divora giorno dopo giorno. Gli ingaggi sono sempre più rari e all'inizio degli Anni '70, quando segue Elza in una tournèe in Italia gioca anche a Torvaianica, in una squadra dopolavoristica che si chiama Lazio.

Torna in Brasile e da ubriaco, guidando senza patente, in un incidente ammazza la suocera. Un altro incidente era accaduto anni prima e aveva investito il padre, scampato alla morte per miracolo.

Tenta il suicidio, continua a bere e ad avere figli. Alla fine qualli riconosciuti saranno 14, undici femmine e tre maschi, più Ulf Lindberg un figlio avuto da un'avventura con una svedese ai Mondiali del 1958.

La parabola discendente di Garrincha non rallenta nè si ferma. Anzi. Precipita negli abissi della miseria più nera e dell'abbandono. La morte arriva pietosa all'alba di quel 21 gennaio del 1983 ad alleviargli la solitudine.



19 SETTEMBRE 2004

Ser21 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 09-12-2005, 16:14   #60
Ser21
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forse pelè è quello piu completo in assoluto. ma maradona eccelle nella balistica piu di tutti. quando tirava da qualsiasi posizione, anche da centrocampo, era gol. era legge.
best nel dribbling rapido non ha eguali. la miglior ala di tutti i tempi.
Ti dimentichi di Garrincha...il mitico George però è stato più che altro,oltre ad essere un fuoriclasse assoluto,anche un simbolo di un'epoca...l'europeo del 66' in Inghilterra...
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