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Old 08-10-2005, 15:31   #381
nomeutente
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Originariamente inviato da Proteus
esiste una rilevante fetta dell'umanità la quale gode facendo del male e sentendosene "felice"
Purtroppo per alcuni è così, ma alcuni fanno del male inconsapevolmente, ed altri ancora perché non possono farne a meno.

Comunque se tu sei felice quando fai del "bene" è evidente che il fatto di fare "del bene" è utile anche per te, perché è motivo di felicità.
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Old 08-10-2005, 15:48   #382
Banus
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Originariamente inviato da nomeutente
I modelli non servono a cambiare la società, ma solo ad interpretarla.
Ti avverto subito che per modello intendo qualcosa di abbastanza rigoroso e matematico (nei limiti del possibile), e deve essere in grado di fare previsioni. Un modello interpretativo serve a spiegare le dinamiche a posteriori, è costruito "ad hoc".
Ma se vogliamo parlare di modelli alternativi abbiamo bisogno di un modello affidabile e generale. Non possiamo dire "è possibile andare su Nettuno in 5 minuti" perchè sappiamo che in questo modo si viola una legge fisica, ma un secolo fa questo era tutt'altro che evidente. Può darsi che un sistema collaborativo sia semplicemente impossibile per motivi che ora ignoriamo.

Non andiamo sulla definizione di bene vi prego
Molto rozzamente vedo bene => ciò che mi produce piacere (su breve, medio, lungo periodo a seconda dei casi), ma le cose sono tutt'altro che semplici. Infatti concordo perfettamente con l'ultimo post di Proteus
__________________
echo 'main(k){float r,i,j,x,y=-15;while(puts(""),y++<16)for(x=-39;x++<40;putchar(" .:-;!/>"[k&7])) for(k=0,r=x/20,i=y/8;j=r*r-i*i+.1, i=2*r*i+.6,j*j+i*i<11&&k++<111;r=j);}'&>jul.c;gcc -o jul jul.c;./jul |Only Connect| "To understand is to perceive patterns" Isaiah Berlin "People often speak of their faith, but act according to their instincts." Nietzsche - Bayesian Empirimancer - wizardry
Banus è offline  
Old 08-10-2005, 15:53   #383
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Originariamente inviato da Proteus
Devi sapere che mi sono guardato dentro ben bene e che ho scoperto una verità strana, io sono felice di fare del bene perchè così mi è stato insegnato e mi sono abituato ma avrei potuto anche apprendere l'esatto contrario e far del male con altrettanta soddisfazione. In altre parole nel giusto contesto avrei potuto essere un aguzzino come quelli dei campi di sterminio ed esserne felice, strana la natura umana vero ?.
100% d'accordo.
Io lo dico in termini sociologici. Tu lo dici in termini molto più "umani" dei miei...

Ti confesso che pensavo fossi molto giovane (forse un bambino prodigio), fino a quando non ho visto nell'altro topic (quello sui presidenti) che ho cannato in pieno! Evidentemente esiste ancora la "purezza" e la semplicità disarmante anche superati i dieci anni e questa è una cosa bellissima e straordinaria.
nomeutente è offline  
Old 08-10-2005, 15:55   #384
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Originariamente inviato da Banus
Non andiamo sulla definizione di bene vi prego
Infatti se mai ho utilizzato quella parola era in termini non assoluti e solo per accorciare il post, convinto che chi ha l'intelligenza necessaria (e tu ce l'hai) capisca ciò che intendo dire.
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Old 08-10-2005, 16:04   #385
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Originariamente inviato da Banus
Ti avverto subito che per modello intendo qualcosa di abbastanza rigoroso e matematico (nei limiti del possibile), e deve essere in grado di fare previsioni. Un modello interpretativo serve a spiegare le dinamiche a posteriori, è costruito "ad hoc".
Ma se vogliamo parlare di modelli alternativi abbiamo bisogno di un modello affidabile e generale.
Il problema è che in sociologia:
- non esistono modelli totali (il più "totale" è forse il funzionalismo, ma è molto generico);
- i modelli matematici altresì non esistono, esiste semmai la statistica descrittiva o inferenziale, ma non è possibile applicarla alla società nel suo complesso perché avremmo un'equazione con miliardi di variabili (ammesso di capire come integrarle tutte).

Finora in sociologia esistono solo modelli "descrittivi" e molto parziali, sulla base dei quali, nella migliore delle ipotesi, è possibile fare qualche vaga previsione.

Nel "mio" campo, cioè il marxismo, a parte lo studio dell'ideologia, dell'alientazione ecc. la parte più ricca di Marx è l'analisi economica. Questa descrive appunto l'economia e ne mette in luce le tendenze in un determinato contesto, evidenziando alcuni problemi che il sistema incontra lungo il cammino e identificando questi problemi come motivi di crisi che un giorno porteranno (si auspica) ad un sistema maggiormente razionale in relazione alle condizioni dati.
Le analisi "matematiche" di Marx sono quelle sul saggio di profitto, ad esempio (che sono analisi economiche in senso stretto) ma non spiegano il mondo: ne spiegano solo una parte infinitesimale.

Il modello che tu auspichi (preciso, matematico è verificabile) è la psicostoria inventata da Asimov. Purtroppo non esiste e non esisterà probabilmente mai.
Peccato.
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Old 08-10-2005, 16:47   #386
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Originariamente inviato da Proteus
Certe analisi non possono farsi quando si è giovani, il danno sarebbe grandissimo perchè la gioventu deve essere guidata dall'entusiasmo ed è solo tramite questo entusiasmo, una volta maturato dall'esperienza, che l'umanità ha speranza di evolversi.

La purezza direi proprio di no ma la semplicità, pur avendo una personalità assai variegata, non è casuale la scelta del nick, ed una mente elastica che mi fa apparire assai più giovane di quanto io sia, certamente si. Infatti io rifuggo dalle inutili complicazioni e tento sempre di riidurre stimoli complessi alle pulsioni di base per poterli comprendere meglio.
Ciao
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Old 08-10-2005, 17:13   #387
nomeutente
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Originariamente inviato da Morkar Karamat
Non lo escludo affatto
Rilancio: io li chiamo alienati.
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Old 08-10-2005, 19:35   #388
zerothehero
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Originariamente inviato da nomeutente
Allora, oggi cercheremo di affrontare e (spero) risolvere questo annoso problema della "natura umana".
Ambizioso

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Originariamente inviato da nomeutente
]
Domanda: l'uomo tende all'egoismo o all'altruismo? (o, come abbiamo talvolta semplificato troppo,l'uomo è buono o cattivo?).

La maggior parte dei sociologi, psicologi e oserei dire anche scienziati evoluzionisti, di norma concorda su un punto fondamentale: egoismo ed altruismo sono entrambi atteggiamenti tipici dell'uomo, non in quanto innati, ma in quanto evoluzionisticamente funzionali al soddisfacimento di due istinti: la conservazione del sé (egoismo) e la conservazione della specie (altruismo).
POssiamo anche dire, se volete, che la priorità è data dall'istinto di autoconservazione e quindi l'uomo tende originariamente più all'egoismo che all'altruismo: questo fatto non muove di una virgola il ragionamento successivo.
Io credo che la "natura umana" con il suo carico di passioni, desideri, paure rimanga sostanzialmente invariante nel tempo e nello spazio , quello che cambia più facilmente è la cultura ed infatti abbiamo nella storia una ricca dinamica di paradigmi culturali che possono determinare un'ostacolo per formulare teorie universali (in quanto imponendo dei valori al singolo possono produrre scostamenti sulla "natura umana" invariante)
Per dire..gli economisti tradizionali sono partiti dall'homo oeconomicus, da un modello teorico in cui il singolo tende a preferire, nel caso di un "bene" (che non è un concetto universale, il bene è inteso come "percepito") il "più" rispetto al "meno" (natura umana invariante sub specie aeternitatis)
Socrate parla di come l'uomo tenda sempre a ciò che egli (più o meno erroneamente) considera un "bene" arrivando al concetto logico (ma non ontologico) de "il bene è la virtù", la "virtù è il bene" dopo aver fatto fuori le false idee (in quanto parziali) di "bene" (la ricchezza, la fama etc...mediante la maieutica).
Quindi se si accetta il mio paradigma abbiamo una natura umana invariante (che ad esempio tende ad avere + rispetto che -, tende al bene piuttosto che al male) e una forte variabilità culturale che porta a "scostamenti" a tale legge "necessaria.(senza trascurare anche la "libertà" di scostarsi anche dal modello culturale "mainstream" o della cultura dominante).

Per quanto riguarda la questione dell'Egoismo presumo che siano introiettati "a livello biologico" nella "natura umana" (credo a livello genetico), altre specie non possiedono l'altruismo, noi abbiamo invece la possibilità (non deterministica) di essere + o - altruisti/egoisti.
E' normale per la "gambusia affinis" del mio acquario divorare gli avannoti (i piccoli) che le partorisce (è ovovipara), non è affatto altruista e non ne ha la possibilità..i ciclidi invece praticano le cure parentali e quindi sono altruisti, in quanto minimizzano il loro interesse contigente (cibo=avanotti) in un interesse a lungo termine (garantire la prosecuzione della specie)..ma è in tutta probabilità un comportamento "obbligato".
L'altruismo e l'egoismo quindi (secondo la mia personale idea) sono, due mezzi strumentali sostituibili per raggiungere un bene o la propria idea personale di bene.
Sarò altruista quando questo attegiamento sarà utile per il mio scopo, egoista nel caso contrario.
Anche un fervente cristiano non sfugge a questa legge di necessità...è altruista in quanto aiutando l'altro avrà la ricompensa nell'aldilà (bene=paradiso). Mutatis mutandis Il suicida invece andrà contro "l'egoismo" in quanto la sua vita è divenuta contraria al suo bene (la cessazione nichilistica della sofferenza).
Il bambino invece è tendenzialmente egoista, perchè non riconosce null'altro che se stesso e quindi NON vede il beneficio potenziale se non in se stesso.


Quote:
Originariamente inviato da nomeutente

Dire "è sempre stato così e sempre sarà così", dunque è una asserzione non scientifica, nonostante venga fornita come verità assoluta.
Pertanto qualsiasi "statistica" degli atteggiamenti effettuata partendo dall'analisi di "ciò che è stato" che pretende di essere estesa fino a definire la "natura umana" è un non-senso logico prima che metodologico ed evidentemente non può pretendere di essere estesa ad un (ipotetico) mondo in cui le condizioni di vita siano sensibilmente migliori per tutti e tutti abbiano avuto modo di interiorizzare questi cambiamenti strutturali.
Il capitalismo infatti (e qui hai ragione) non è una legge di necessità, infatti basta conoscere un minimo di epistemiologia moderna (come Popper) per falsificare l'affermazione che partendo da fenomeni del passato si possa costruire una teoria univerale.
Se io ho visto sempre dei cigni neri, non è detto che non siano dei cigni bianchi .
Il nostro mondo è in divenire vi sono dei fenomeni chiaramente visibili (la perdita del monopolio legislativo degli stati, l'erosione del monopolio della forza legittima da parte di individui anti-stato etc., il fenomeno della globalizzazione etc) e altri non prevedibili.


Quote:
Originariamente inviato da nomeutente
Purtroppo le scienze sociali sono fatte così. Se AlexGatti o altri pretendono di avere schemi che funzioneranno sempre perché hanno sempre funzionato e quantità immediatamente misurabili ed autoevidenti senza dover cambiare il campione, consiglio loro di lasciar perdere le scienze sociali e dedicarsi alla geometria. Se invece pretendono meccanismi di causa-effetto immediatamente evidenti e che non si sviluppino in archi temporali così lunghi, il loro campo è la meccanica (possibilmente non quella quantistica). Se si ostanano, nonostante tutto, a voler parlare di "natura umana" rimane soltanto il sacerdozio (ma non parlino poi di scienza).
Il punto fondamentale nell'ambito economico non è soltanto la natura umana, ma anche le strutture istituzionali altrimenti (e tre ) non si spiega il fatto che persone che vivono in contesti istituzionali diversi abbiano (pur non mutando la propria "natura" umana) risultati profondamente diversi.
Non si può partire soltanto da considerazioni sulla natura umana...sono fondamentali le strutture...è la struttura che influenza l'individuo. ..non basta essere "buoni e altruisti" per cambiare paradigma economico.
PErchè se prendiamo Marx (che mi pare tu apprezzi) l'economia è struttura, l'altro è "sovrastrutturale".

cito: Non è la coscienza degli uomini che determina il loro essere, ma è, al contrario, il loro essere sociale che determina la loro coscienza. A un dato punto del loro sviluppo, le forze produttive materiali della società entrano in contraddizione con i rapporti di produzione esistenti, cioè con i rapporti di proprietà [...] dentro i quali tali forze per l’innanzi s’erano mosse. Questi rapporti, da forme di sviluppo delle forze produttive, si convertono in loro catene. E allora subentra un’epoca di rivoluzione sociale. [...]

Se fai sociologia mi pare che conosci Max Weber e tutta la sua manfrina sulla politica/società.
Insomma dal tuo discorso (apprezzabile, intelligente e molto interessante imho) manca del tutto il contesto politico. e quell'insieme di teorie/problematiche affinchè il tuo modello "funzioni".
Non ci si può imho limitare a vedere la natura umana per determinare un modello struttural-funzionalista (egoismo=capitalismo), (altruismo=tuo modello economico).
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Ultima modifica di zerothehero : 08-10-2005 alle 19:40.
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Old 09-10-2005, 08:38   #389
CONFITEOR
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Old 09-10-2005, 09:55   #390
nomeutente
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ZerotheHero... non ti quoto perchè dovrei quotarti tutto e dire soltanto ok.

Stiamo dicendo la stessa cosa!!!
Io non so come tu hai interpretato tutto questo discorso ma io l'ho interpretato così:

1) Zerostress ha detto "sarebbe bello avere un mondo cooperativo ecc."
2) gli è stato risposto "non può esistere un mondo cooperativo funzionante perché l'uomo non avrebbe più motivazione e perché è tendenzialmente egoista ecc."
3) Sono intervenuto dicendo che non si può dire "l'uomo è egoista ecc." perché gli atteggiamenti sono da contestualizzare: in un ipotetico mondo cooperativo gli atteggiamenti sono per forza diversi da quelli che ci sono in un mondo competitivo

Questo è l'ordine dei problemi. Tu hai detto esattamente quello che ho detto io, in altri termini e forse facendo un giro diverso. (da qualunque parte giriamo il problema arriviamo ad una conclusione pressoché identica perché è l'unica ipotizzabile allo stato attuale).
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Old 09-10-2005, 10:03   #391
zerothehero
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Originariamente inviato da nomeutente
ZerotheHero... non ti quoto perchè dovrei quotarti tutto e dire soltanto ok.



3) Sono intervenuto dicendo che non si può dire "l'uomo è egoista ecc." perché gli atteggiamenti sono da contestualizzare: in un ipotetico mondo cooperativo gli atteggiamenti sono per forza diversi da quelli che ci sono in un mondo competitivo
.
Per me l'egoismo/altruismo sono la faccia della stessa medaglia..due tipologie sostituibili per raggiungere il "bene", a cui l'uomo tende per "natura". Quindi concordiamo che, nella determinazione di un modello economico c'entra poco il volontarismo etico/comportamentale (dato che di fatto la variazione tra un popolo e l'altro della "natura umana" è trascurabile costituendo un'invarianza) e che entrano in gioco le forme autoritative di valori (politica, istituzioni , classi, etc.)?
Ogni uomo ha una forte eterogenesi dei fini (il bene è quello/quell'altro), una società è quindi sottoposta ad una forte divaricazione su cosa è bene/male.
Spetta all'istituzione politica sintetizzare e articolare il bene "collettivo".
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Ultima modifica di zerothehero : 09-10-2005 alle 10:07.
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Old 09-10-2005, 11:11   #392
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Qual è la regola fondamentale del Capitalismo?
Chi è il Capitalista?
A cosa mira il Capitalista?
Quali mezzi utilizza per soddisfare i suoi fini?
Il Capitalismo è un sistema economico che tende al raggiungimento del benessere di una Collettività? Oppure è un sistema economico "fine a se stesso"?
Il Capitalismo finirà? Se si per quale motivo? Se no perchè dovrebbe continuare a durare?
Vorreste essere anche voi Capitalisti? Se si per quale motivo? Se no, cosa siete?
__________________
È un bene che gli abitanti della nazione non capiscano abbastanza il nostro sistema bancario e monetario, perché se lo facessero, credo che ci sarebbe una rivoluzione prima di domattina.
Henry Ford
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Old 09-10-2005, 11:13   #393
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Originariamente inviato da zerothehero
Per me l'egoismo/altruismo sono la faccia della stessa medaglia..due tipologie sostituibili per raggiungere il "bene", a cui l'uomo tende per "natura". Quindi concordiamo che, nella determinazione di un modello economico c'entra poco il volontarismo etico/comportamentale (dato che di fatto la variazione tra un popolo e l'altro della "natura umana" è trascurabile costituendo un'invarianza) e che entrano in gioco le forme autoritative di valori (politica, istituzioni , classi, etc.)?
Ogni uomo ha una forte eterogenesi dei fini (il bene è quello/quell'altro), una società è quindi sottoposta ad una forte divaricazione su cosa è bene/male.
Spetta all'istituzione politica sintetizzare e articolare il bene "collettivo".
Perfetto.
Infatti io sono intervenuto in questo post a difesa di ZeroStress, perché gli veniva rinfacciato che una società di un "certo" tipo non può esistere perché gli uomini sono "diversi da come dovrebbero essere per far funzionare questa società", senza considerare il fatto che in "quella" società anche gli uomini sarrebbero in misura maggiore plasmati da "quei valori" sistemici e non dagli attuali, individuando, come dici tu, delle caratteristiche "invarianti" che in realtà sono assai da presumere assai variabili.
(Come giustamente noterai, non mi definisco marxista per niente... probabilmente non mi ero spiegato bene).

Per cui credo che siamo d'accordo (almeno io e te e ZeroStress) sul fatto che non si può escludere a priori che una società funzioni adducendo come dimostrazione che gli attuali atteggiamenti non sono coerenti con quella società. Sarebbe come dire che il capitalismo non può funzionare perché "gli uomini nascono diversi: aristocratici e plebei, per cui non è possibile alcuna forma di contratto fra persone formalmente uguali davanti alla legge". Stiamo utilizzando convinzioni che storicamente appartengono ad un modello sociale che non è quello capitalista.

Siamo d'accordo, mi pare.
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Old 09-10-2005, 11:39   #394
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Qual è la regola fondamentale del Capitalismo?
Chi è il Capitalista?
A cosa mira il Capitalista?
Quali mezzi utilizza per soddisfare i suoi fini?
Il Capitalismo è un sistema economico che tende al raggiungimento del benessere di una Collettività? Oppure è un sistema economico "fine a se stesso"?
Il Capitalismo finirà? Se si per quale motivo? Se no perchè dovrebbe continuare a durare?
Vorreste essere anche voi Capitalisti? Se si per quale motivo? Se no, cosa siete?
1) la regola fondamentale del capitalismo è la massimizzazione del profitto;
2) il capitalista è il proprietario (o il possessore o l'azionista di riferimento) dei mezzi di produzione;
3) il capitalista mira a massimizzare il profitto (naturalmente mira "in quanto essere umano" anche ad altre cose, ma "in quanto capitalista" mira sostanzialmente a questo, perché questo prevede la logica del sistema: il capitalista, per definizione, non mira certo a "minimizzare il profitto");
4) per soddisfare i suoi fini utilizza i fattori di produzione, combinandoli in maniera diversa a seconda del contesto;
5) il capitalismo non tende al benessere della collettività per caratteristiche intrinseche e non è nemmeno fine a se stesso: è il sistema che storicamente è emerso nel momento in cui era maggiormente funzionale allo sfruttamento razionale dei fattori di produzione in ordine alla massimizzazione della produzione e del profitto;
6) il capitalismo finirà nel momento in cui lo sviluppo delle forze produttive sarà tale per cui i suoi meccanismi regolativi non saranno più idonei a sfruttarle in maniera razionale e una fetta sufficiente di popolazione ne avrà preso atto; il capitalismo continuerà ad esistere se si dimostrerà sempre in grado di allocare razionalmente ed efficacemente tutti i fattori di produzione o comunque meglio degli altri sistemi possibili (lo reputo imporbabile);
7) io sono un lavoratore autonomo e possiedo i mezzi del mio lavoro, per cui ho alcune peculiarità tipiche del capitaliste ma non ne ho altre (questo è possibile perché opero in un mercato che ha caratteristiche particolari); tuttavia, dal momento che i miei genitori sono lavoratori dipendenti, mi hanno fatto studiare, sono militante di un partito comunista e la mia convivente è una lavoratrice dipendente, presento alcune caratteristiche dell'"intellettuale organico", quindi faccio parte del "proletariato come classe per sé". Se potessi scegliere, non vorrei essere né un capitalista né un proletario, ma semplicemente un uomo libero e responsabile in una società senza classi.

Credo che stai facendo un bel sondaggio!
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Old 09-10-2005, 12:12   #395
twinpigs
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1) la regola fondamentale del capitalismo è la massimizzazione del profitto;
Imho, è l'accumulazione di Capitale
Il profitto è solamente ciò che il Capitale rende. La sua massimizzazione è l'efficienza del Sistema Capitalista per l'appunto (che è prettamente Economico non scordiamocelo... non è un sistema economico-sociale)

Quote:
2) il capitalista è il proprietario (o il possessore o l'azionista di riferimento) dei mezzi di produzione;
Attenzione, il Capitalista possiede "solo" il Capitale (lavoro umano cristallizzato in macchine... lavoro pagato solo una tantum in passato).

Quote:
3) il capitalista mira a massimizzare il profitto (naturalmente mira "in quanto essere umano" anche ad altre cose, ma "in quanto capitalista" mira sostanzialmente a questo, perché questo prevede la logica del sistema: il capitalista, per definizione, non mira certo a "minimizzare il profitto");
Imho, Il Capitalista mira all'accumulazione del Capitale... la massimizzazione del profitto, semplicemente, accelera questo processo ed allo stesso tempo è una conseguenza dell'Accumulazione

Quote:
4) per soddisfare i suoi fini utilizza i fattori di produzione, combinandoli in maniera diversa a seconda del contesto;
Solamente questi? Be' forse sui libri

Quote:
5) il capitalismo non tende al benessere della collettività per caratteristiche intrinseche e non è nemmeno fine a se stesso: è il sistema che storicamente è emerso nel momento in cui era maggiormente funzionale allo sfruttamento razionale dei fattori di produzione in ordine alla massimizzazione della produzione e del profitto;
Eppure la Teoria della concorrenza perfetta dice il contrario!
Sai chi fu il primo Capitalista? Il cavernicolo nel momento in cui decise di cristallizzare il lavoro manuale che ogni volta doveva svolgere per catturare una preda, per sfamarsi e garantirsi così la Sussistenza. Costruì una lancia appuntita col suo lavoro una tantum, quello era il suo Capitale!
Non stava massimizzando un bel niente, anzi minimizzava il tempo occorrente per catturare la sua preda quotidiana che soddisfava il suo biosgno quotidiano di sussistenza.

Quote:
6) il capitalismo finirà nel momento in cui lo sviluppo delle forze produttive sarà tale per cui i suoi meccanismi regolativi non saranno più idonei a sfruttarle in maniera razionale e una fetta sufficiente di popolazione ne avrà preso atto; il capitalismo continuerà ad esistere se si dimostrerà sempre in grado di allocare razionalmente ed efficacemente tutti i fattori di produzione o comunque meglio degli altri sistemi possibili (lo reputo imporbabile);
Beh è la solita definizione molto squallida di coloro che devono vendere i libri che scrivono.
Imho, Il Capitalismo così come oggi è strutturato (Marx finora ha azzeccato tutto) è destinato ad implodere (non vedo perchè non dovrebbe azzeccare quest'altra). La Rivoluzione è vicina, vedi ad esempio in Usa o adesso in Italia dove i ricchi diventano sempre più ricchi ed i poveri sempre più poveri.

Quote:
7) io sono un lavoratore autonomo e possiedo i mezzi del mio lavoro, per cui ho alcune peculiarità tipiche del capitaliste ma non ne ho altre (questo è possibile perché opero in un mercato che ha caratteristiche particolari); tuttavia, dal momento che i miei genitori sono lavoratori dipendenti, mi hanno fatto studiare, sono militante di un partito comunista e la mia convivente è una lavoratrice dipendente, presento alcune caratteristiche dell'"intellettuale organico", quindi faccio parte del "proletariato come classe per sé". Se potessi scegliere, non vorrei essere né un capitalista né un proletario, ma semplicemente un uomo libero e responsabile in una società senza classi.
Bellissima la frase in grassetto
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È un bene che gli abitanti della nazione non capiscano abbastanza il nostro sistema bancario e monetario, perché se lo facessero, credo che ci sarebbe una rivoluzione prima di domattina.
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twinpigs è offline  
Old 09-10-2005, 13:36   #396
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Scusami Twinpigs ma non ti capisco o tu non capisci me.
A parte qualche termine che ho usato e che forse non è azzeccato (ma l'ho fatto per essere maggiormente comprensibile) e che giustamente hai criticato, non ti sei reso conto che la penso esattamente come te?

Certo che sei anche più stordito di me!
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Old 09-10-2005, 13:37   #397
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Imho, è l'accumulazione di Capitale
Il profitto è solamente ciò che il Capitale rende. La sua massimizzazione è l'efficienza del Sistema Capitalista per l'appunto (che è prettamente Economico non scordiamocelo... non è un sistema economico-sociale)
Profitto massimizzato = maggiore accumulazione

Non fare il marxista pedante perché due in uno stesso topic sono troppi.
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Old 09-10-2005, 13:43   #398
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Originariamente inviato da twinpigs
Attenzione, il Capitalista possiede "solo" il Capitale (lavoro umano cristallizzato in macchine... lavoro pagato solo una tantum in passato).
Ha inoltre il controllo del capitale finanziario accentrato tramite le azioni e le banche ed ha l'usufrutto (affitto) della forza-lavoro dei suoi dipendenti.

Quindi: ha la proprietà o il possesso o il controllo di diversi fattori di produzione (siano essi formalmente suoi o meno).

Possiamo anche mettere fra i fattori la scienza e la tecnica, che nel sistema capitalista sono trattate alla stregua di una merce che può quindi essere "acquistata".

Ultima modifica di nomeutente : 09-10-2005 alle 14:06.
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Old 09-10-2005, 13:44   #399
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Originariamente inviato da twinpigs
Solamente questi? Be' forse sui libri
Sui libri e in un post in cui ho tentato di rispondere sinteticamente a 800 domande e mezza, tutte molto ampie.
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Old 09-10-2005, 13:45   #400
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Originariamente inviato da twinpigs
Eppure la Teoria della concorrenza perfetta dice il contrario!
Questo vorrei che me lo spiegassi meglio perché non ho capito cosa intendi dire (anche se sospetto che ciò che dirai mi troverà concorde).
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