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#21 | |
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#22 | |
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#23 |
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A volte mi chiedo che vita avranno i bambini che nascono ora,a cosa andranno incontro.
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#24 |
Senior Member
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Secondo me abbiamo circa 50 anni.
Entro 30 l'ambiente si darà un'ulteriore bella scrollata per levarsi di dosso i parassiti che lo stanno annientando, qualche ciclone in più, la corrente del golfo che non corre più, zone desertiche in piena italia e amenità simili...i parassiti si accorgeranno della corsa suicida intrapresa e daranno una secca sterzata, che sarà allo stesso tempo insufficente per l'ambiente e drammatica per la pacifica convivenza in quanto ineguale nei sacrifici e nei risultati. Aumenteranno i conflitti per il possesso delle risorse, e prima o poi questi conflitti coinvolgeranno una delle nuove potenze nucleari, che i rivolterà magari contro una delle vecchie, con attacchi batterio-chimici a cui si risponderà con un bel falò nucleare. Bum. ![]()
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#25 | |
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#26 | |
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#27 | |
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#28 |
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"Gianni....l'ottimismo è il profumo della vita....!"
![]() Comunque sarebbe meglio se ognuno di noi, invece di cedere al catastrofismo alla "mille e non più mille", cominciasse a cambiare nel suo piccolo alcuni comportamenti. La verità è che ci siamo abituati ad uno stile di vita e di consumi sprecone e menefreghista, io per esempio mi rendo conto che ora che sto scrivendo questo post, sto consumando dell'energia elettrica per qualcosa che mi piace, ma che difficilmente potrei definire come "indispensabile". E' facile per tutti (anche per me) dire frasi tipo "bisogna cominciare a rinunciare a....), però farlo davvero è un'altra cosa. Alla fine implicitamente si arriva a concludere che la colpa è sempre di non meglio definiti "altri", magari uno si sente a posto perchè va una volta di più in bici invece che in auto, e poi si "dimentica" degli elettrodomestici, delle sostanze chimiche che usa tutti i giorni (però le industrie chimiche sono il male), dei prodotti di tutti i tipi che compra e usa (parlo anche dei prodotti per cosi' dire culturali) che comunque sono costati energia, materie prime, inquinamento, consumo di acqua. O ci si rende conto che ognuno deve rinunciare ad un pezzetto del proprio benessere, oppure bisogna aspettare un jolly (qualche invenzione rivoluzionaria). Chi comincia? ![]()
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La risposta è dentro di te, che pperò è sbagliata..... |
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#29 |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2002
Città: Roma
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Io non sono un illuso. Il cambiamento del singolo può fare ben poco.
La verità è, come dice un caro amico, finchè sulla terrà ci sara almeno una goccia di petrolio non ci sarà spazio per altre fonti di energia. Io sono certo che allo stato attuale sarebbe possibile trovare fonti di energia alternative ma gli interessi in gioco per il petrolio sono troppo forti. Se ne riparlerà quando il petrolio sarà finito.
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#30 |
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Da http://www.criad.unibo.it/galarico/A...estinzione.htm
L'uomo, specie in via di estinzione Paola Fantin Se l'uomo del Terzo Millennio non porrà un freno allo sfruttamento del pianeta e dell'ambiente, in 20 anni diventerà una specie in via di estinzione. Non è allarmismo quello lanciato dal convegno "Un secolo tra innovazione e conservazione" organizzato dal Premio letterario Gambrinus Mazzotti di Treviso, è solo una constatazione dei fatti. Inquinamento, distruzione ambientale, globalizzazione, supremazia di una civiltà che non si ferma di fronte a niente pur di conseguire un utile immediato. Le motivazioni sono tante e tutte da ponderare. Ne ha parlato il noto etologo Danilo Mainardi, relatore al convegno e conosciuto al pubblico per il suo impegno ambientale e le numerose trasmissioni televisive, tra cui Quark. "L'uomo è diventato un elemento sconvolgente per la natura e quindi, per ricaduta, per l'uomo stesso. Vuole la globalizzazione, senza capire che l'appiattimento delle diversità porterà alla banalità e distruggerà importanti patrimoni culturali - ha sostenuto Mainardi davanti ai molti studenti trevigiani - Non esagero nel dire che oggi siamo alla vigilia della sesta estinzione. Ci sono stati altri momenti nell'evoluzione umana con pericoli di annientamento per i generi viventi terrestri. Oggi però la situazione è totalmente nuova: potrebbe succedere non più in 100 mila anni ma in un solo anno". Le tracce ci sono ovunque: la quasi totale scomparsa delle rondini, degli storioni nel Po e di molte altre specie animali. Il rischio di estinzione per oltre 50 culture umane, la supremazia di una specie, quella umana, che sta distruggendo l'ecosistema planetario. E l'incapacità di pensare soluzioni lungimiranti che salvaguardino il futuro dell'intero pianeta. "Per un periodo lunghissimo l'uomo ha vissuto in completo equilibrio con la natura da cui proveniva - ha spiegato Mainardi. Raccoglieva, cacciava nei luoghi dove si trovava. La vera rivoluzione è arrivata 14 mila anni fa, con l'addomesticamento degli animali e delle piante. Con la pastorizia e l'agricoltura sono cresciute le risorse, si sono formate le città. Ed è stato allora che sono nate le prime classi sociali totalmente estranee ai cicli della natura: i sacerdoti, i soldati... Il distacco dalla natura, dalla Terra è iniziato proprio da qui. Il genere umano ha pensato di potercela fare da solo, di non esserne più parte inscindibile ma dominante". L'uomo ha cominciato così a comportarsi da 'opportunista', impadronendosi delle risorse intorno a lui senza dare nulla in cambio. "In natura - ha continuato Mainardi - esistono due strategie: la strategia K, in cui rientrano l'uomo cacciatore e la donna raccoglitrice. Si preleva dalla natura quanto serve secondo un trend programmato ed equilibrato. Poi c'è la strategia R della quale fanno parte le specie fuggitrici e opportuniste come le cavallette: queste specie si riproducono massicciamente, fanno fuori tutto quello che trovano e scappano via incuranti delle conseguenze. Oggi possiamo affermare con ragione che l'uomo del 2000 fa parte proprio di quest'ultima classe animale. Prende, distrugge e scappa via". Sulla Terra vivono ora circa sei miliardi di uomini. Per tre miliardi di anni il pianeta si è evoluto secondo i ritmi biologici adeguati alla sua struttura. Poi è arrivato l'uomo che in diecimila anni si è evoluto in un modo tutto suo, con meccanismi totalmente diversi. "Si parla di evoluzione culturale dell'uomo - ha affermato Mainardi. Ma finalizzata a cosa? Per lo più a profitti di breve durata e senza alcuna considerazione verso le ricadute negative a lungo termine. Certo, predatore e preda sono sempre esistiti, chi dice il contrario? Ma se il predatore si arma di auto, fucile, cellulare, la coevoluzione non sarà più possibile. La biologia insomma non tiene più il passo della cultura. E gli squilibri sono già enormi". Ma c'è di peggio: con il diffondersi della cosiddetta 'globalizzazione' l'intero mondo umano si sentirà 'in dovere' di comportarsi così e di utilizzare lo stesso scriteriato modello. "La nostra cultura è troppo distruttiva - ha sottolineato Mainardi al convegno. Serve un nuovo pensiero, un pensiero che scivoli via dall'antropocentrismo per finire al biocentrismo dove non l'uomo ma la vita sta al centro di tutto. E non si tratta di un fine da conseguire per pura generosità. Facciamo invece quattro conti: tolgo una foresta, ci guadagno ma muoio prima. Il pensiero biocentrico invece è lungimirante e difensore dell'equilibrio naturale di cui fa parte la vita di tutta la Terra, uomo compreso". In natura nulla è nocivo all'ambiente. Tutto è stato creato per 'chiudere il cerchio' e tutto è esattamente al posto dove deve essere. In caso di aberrazioni ci pensa la Natura a rimettere i tasselli nella giusta collocazione. "Diffidate di chi vi dice: uccidiamo i rapaci perché fanno danni. I danni forse li faranno ai cacciatori che si vedono portar via le tanto ambite prede da uccidere. Questo è dunque un concetto errato di nocivo. A Venezia i colombi muoiono di malattia proprio perché non ci sono più rapaci che ne eliminano gli esemplari deboli. Così continuano a riprodursi a dismisura e a creare squilibri. Così succede quando si inseriscono specie non autoctone. E' successo nel Po, con il 'siluro del Danubio'. Ce lo hanno messo dentro, sta creando crisi e distruzione tra i pesci presenti, ma non importa: l'uomo voleva nuovo pesce da pescare. Ecco come agisce. Gli organismi viventi evolutisi per milioni di anni devono essere protetti nella loro biodiversità". L'uomo 'globalizzato e globalizzante' però non sembra avvedersene: diffonde il suo credo ovunque, anche tra le specie animali. Come certe forme di addomesticamento che stanno sconvolgendo gli habitat naturali. Pesci d'acquario, piante tropicali, piccoli animali, scoiattoli volanti, alligatori, tutti immessi in ambienti diversi e inadatti ad accoglierli con danni irreparabili all'intero sistema. Animali il più delle volte allevati in stalle che sembrano laboratori e rimpinzati di mangimi fino a scoppiare. "La globalizzazione e l'economia odierna - ha ripreso Mainardi - ci stanno facendo perdere veri patrimoni culturali, con conseguenze inimmaginabili. La vongola filippina, immessa a forza nella laguna veneta, sta distruggendo l'intero ecosistema: mangia i pesci tradizionali e tutto quello che trova intorno. Che importa, dice l'uomo del 2000? Mi rende in denaro e ci guadagno bene, non ne facciamo un dramma, è solo un pescetto. Questo è l'uomo, la peggiore specie 'fuggitiva'". Il futuro dell'uomo del Terzo Millennio è dunque incerto. Non è disfattismo, terrorismo o pessimismo. I segnali sono evidenti. Lo attendono disastri naturali, squilibri culturali che già sono iniziati in tutto il mondo, nonché banalizzazione, tendenza all'uniformità, sovrappopolamento, povertà, scelte miopi. "Risolviamoli con la globalizzazione" dice l'uomo contemporaneo. E vediamola questa globalizzazione. Avrebbe dovuto evitare il razzismo. Invece è anche peggio di prima. Mainardi lo conferma: "Purtroppo ha introdotto invece il nuovo termine di pulizia etnica, dove razze che prima convivevano pacificamente sembrano ora non tollerarsi più. E intanto qualcuno manovra sopra di loro fili invisibili che portano solo a denaro e profitto. Razze intere scomparse solo perché per sfamarsi rubavano pecore ai bianchi, cinquanta culture nel mondo a rischio di estinzione perché non sanno 'adattarsi' alla globalizzazione. L'unica cultura predominante a qualsiasi latitudine e longitudine sta diventando solo quella degli hamburger e della Coca Cola. Alle nuove generazioni insomma non lasceremo altro che questa 'ricchezza'. La Terra è bellissima e noi lasceremo hamburger e Coca Cola ai nostri figli? Bisogna tutelare le differenze genetiche e culturali, valorizzarle a tutti i costi perché sono l'uomo stesso, rappresentano la sua crescita nel futuro. L'uomo morirà senza di esse, l'uomo e le sue imprese spaziali. Ha dimenticato che le sue radici affondano nelle foreste e che la scomparsa anche di uno solo di quei piccoli popoli rimasti sarà una drammatica amputazione nell'equilibrio planetario?". L'uomo del Terzo Millennio deve allora fermare la sua sfrenata corsa verso l'autodistruzione, contare umilmente i danni provocati e porvi subito rimedio, progettando il futuro. Per Mainardi è l'unico modo per salvare quanto ancora si può salvare: "La nostra cultura si è sempre imposta come la migliore. Per questo le conseguenze delle sue azioni non avevano alcuna importanza. I risultati invece sono evidenti: perdite irreparabili di patrimoni consolidatisi per milioni di anni. Non resta molto tempo, ma si può fare ancora qualcosa: la cultura ecologica deve divenire centrale, entrare nelle scienze economiche e politiche e dare il giusto scossone all'umanità che decide. Per avere governanti migliori, bisogna avere una popolazione preparata. E' questa la sfida del Terzo Millennio". I responsabili dell'ambiente in cui viviamo insomma non sono 'gli altri', siamo noi: noi con le nostre scelte che devono essere lungimiranti, con le nostre azioni che buone o cattive devono sempre essere consapevoli delle ricadute che avranno sugli altri e sull'ambiente, con la nostra capacità critica che nessuno deve toglierci, con il nostro coraggio di essere coerenti e di andare fino in fondo a quello in cui crediamo, ma soprattutto con la nostra capacità di ragionare per conto nostro, impedendo a chiunque di prepararci già preconfezionato il nostro destino, il nostro cibo, la nostra giornata, il nostro pensiero. Uno per tutti, tutti per uno, questa è la strada da seguire. (Riflessioni sul convegno "Un secolo tra innovazione e conservazione" organizzato dal Premio letterario Gambrinus Mazzotti di Treviso |
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#31 | |
Senior Member
Iscritto dal: Oct 2003
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![]() belle.. ma nn si rendono conto di quello che davvero dovrebbe fare l'umanità per cambiare stile di vita.. e quindi vivere in un mondo migliore... l'unica soluzione secondo me è la scienza.. che dovrà provvedere a "creare" qlc di nuovo che ci "salvi tutti"... far rinunciare all'intera umanità alle loro abitudini, in cui sono nati e cresciuti... scordatevelo.. è utopistica come idea!! nessuno rinuncia al suo pc perchè pensa sto consumando energia che servirà a salvare il mondo in futuro... e se anche esiste qlc che lo fa, il resto dell'umanità sprecherà anche per lui.. è il destino di questo animale dotato di vera intelligenza.. che speriamo impari ad usare nei migliori dei modi se nn vuole rischiare l'estinzione! Quindi ragazzi invece di tutte queste ![]() ![]()
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#32 | |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2001
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#33 |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2002
Messaggi: 2438
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ragazzi ma nn vi sembra di esagerare???? tutto quello che dicono è x fare notizia come tutte le altre notizie, noi nn ci estingueremo mai, sopravivveremo, se nn qui altrove, se nn su marte sarà su qualche astronave spaziale, ma continueremo a vivere. dimenticate che l'uomo ha grandi capacità adattative, è in un grado di adattarsi a condizioni estreme, i dinosauri si estinsero a causa di un meteorite, ma loro nn erano in grado di evolversi tecnologicamente, l'uomo si , se questo problema dovesse presentarsi, nn dico ora, ma tra qualche decennio, spero propio di no, sapremmo come affrontarlo.
mi sembrate indietro di secoli con la vostra mentalità, scusate nn è x offendere nessuno, ma nn siamo mica all'epoca di nostradamus, nn ci sono stregoni o streghe, al giorno d'oggi sappiamo benissimo che erano credenze punto e basta. quindi cerchiamo di essere più ottimisti e razionali e nn gridiamo alla nostra distruzione, anche xchè dimenticate una cosa che se l'uomo si estingue entro breve tempo ci saremmo ancora anche noi in vita, e sinceramente di morire nn ne ho nessuna voglia, e credo che nemmeno voi ne avreste, quindi ottimismo, e ogniuno di noi nel suo piccolo faccia qualcosa x evitare queste catastrofi, e nn dite che nn possiamo fare niente xchè nn è vero, se ogniuno di noi singolarmente inquinasse di meno, l'inquinamento in generale calerebbe sensibilmente. il mio mes. nn è x provocare nessuno, e nn voglio offendere nessuno. xò su ottimisti e razionali, siamo esseri umani abbiamo la capacità e le possibilità x preservare la nostra specie e anche tutte le specie animali, anzi l'uomo è l'unica specie che potrà se lo vorrà salvare il pianeta, noi e tutti gli animali che condividono con noi il pianeta. quindi abbiamo grosse responsabilità.
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ho trattato con: Tandoi1, ziodamerica, enrico84, peppecbr, crl, M@t |
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#34 | |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2001
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Parli di astronavi e di colonizzazione di altri pianeti, capisco il tuo entusiasmo, ma, scusami, io starei un attimino con i piedi un po' più per terra. |
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#35 |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2002
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beh vabbè ok, oggi di sicuro no, ma fra un centinaio di anni, astronavi e colonializzazione di marte nn saranno cosi lontani come credi.
il mio nn è entusiasmo e sono con i piedi x terra, so com'è la situazione a livello mondiale, cmq petrolio dovrebbe durare ancora 100 anni, quindi nn saremmo con il culo x terra ancora x un pò. ok il clima sta cambiando, tifoni uragano stanno diventando realtà anche qui da noi, xò oggi si costriuscono case antisismiche con i controcazzi, nn so se un tifone riesca a disintegrarle tanto facilmente. cmq io sono ottimista nn faccio sogni campati in aria, se tutti noi ripeto tutti facessimo qualcosa x sto povero pianeta, la nostra sopravivvenza sarebbe garantita anche qui sulla terra.
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ho trattato con: Tandoi1, ziodamerica, enrico84, peppecbr, crl, M@t |
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#36 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2002
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Penso si spieghi da sola no? Per guardare in grande devi vedere come ti rapporti tu al resto del mondo.....in genere noi quando siamo davvero con il culo per terra (come dice nea) ci diamo da fare per ribaltare la situazione e ritornare in pari.....e poi ricominciamo da capo questo ciclo oppure rimaniamo in un equilibrio stabile fino ad nuovo evento,che può cambiare le cose in meglio o in peggio. Penso che a livello mondiale le cose andranno allo stesso modo...poichè il mondo lo abitiamo e lo facciamo noi...e poichè tutti noi generlmente ci comportiamo così. Ovviamente non credo affatto che risollevarsi da una situazione del genere sia facile (non lo è mai no?)...
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Boris Strugatskij - Arkadij Strugatskij : Picnic sul ciglio della strada ![]() |
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#37 | |
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Iscritto dal: Oct 2003
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e vedo che anche tu a modo tuo sei d'accordo con me (pannelli solari ecc) ![]() io cosa ho fatto? STUDIO ingegneria Elettronica ![]() ![]() ah... nn dimenticarti la camomilla stanotte.. che ti vedo al quanto nervoso ![]()
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#38 |
Senior Member
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l'anno mille si avvicina?
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#39 |
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Iscritto dal: Jan 2004
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Negli anni 70 giravamo su automobili cha andavano a benzina (normale o super) o a gasolio, avevano 4 ruote e consumavano un po' troppo. L'uomo era da poco sbarcato sulla Luna e c'era grande entusiasmo verso l'ormai imminente conquista spaziale.
Ed eravamo tutti convinti che nel 2000 le automobili sarebbero state macchine volanti, in grado di portarci a velocità elevatissime in qualunque posto, attraversando anche mari e oceani, che avrebbero consumato pochissimo e non avrebbero inquinato. Nel 2000 giravamo ancora sulle stesse autobobili a benzina senza piombo o a gasolio senza zolfo, con 4 ruote che consumano un po' troppo. L'uomo si appresta a tornare sulla Luna ed ha inviato robottini su Marte e c'è grande entusiasmo verso l'ormai imminente conquista dello spazio... |
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#40 |
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a che serve mandare su marte se dopo 30anni ancora non abbiamo colonizzato la luna?
a parte gli scherzi, va bene il progresso e la ricerca ma sinceramente preferisco che vanno investiti tutti quei soldi per debellare le malattie e sviluppare fonti di energia alternative. Secondo me certe cose cose esistono già ma non vogliono proporle per sepculare ancora. Ad esemepio con le scoperte che si sono fatte oggi sulle cellule staminali, puo' essere che esiste ancora un problema stupido come la calvizia? Forse c'è già un rimedio, ma tutto il mercato che gira sulla testa delle persone crollerebbe. 1- il Tricologo non guadagnerebbe come prima 2- le cause farmaucetiche non potrebbero rifilare i lor "prodotti miracolosi" 3- crollerebbe il mercato dei parrucchini. E' un esempio stupido ma penso che rende bene l'idea su come funziona il mondo. sono anni che si parla macchine che consumano tanto di fonti di energia alternative e sul mercato si vedono le solite macchine a benzina, perchè? Perchè se la macchina no va con la benzina ci perdono i petrolieri e lo stato che con le tasse su ogni litro di benzina fa il suo bel guadagno senza muovere un dito.
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Sapere è Potere, se sai nel mondo dell'informatica eviti di prendere sole se non sai rimani un fesso ignorante.... ma forse vale anche nella vita ![]() |
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