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#21 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2005
Città: in lombardia
Messaggi: 8414
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Quote:
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Asrock z170m, i7 6700k, 8GB Kingston ddr4 2666, sandisk ssd120GB, Segate 4TB, XFX Radeon RX 480 RS 8GB |
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#22 |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2005
Città: RO
Messaggi: 2562
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ci vorrebbe una via di mezzo più "umana".
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#23 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2003
Città: Roma
Messaggi: 2814
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Quote:
Non viene considerato che prima di arrivare a conseguenze drastiche come la sterilizzazione e lo sterminio, partendo dal presupposto che il rientro dolce risultera' inutile visto il danno ambientale e l' insufficienza di materie prime a cui si sta' arrivando, bisogna un attimino pensare che oltre al pericolo demografico ce' quello sullo sviluppo e sui consumi, basti pensare che un americano medio consuma e inquina come 20 persone sudafricane e non credo che questo dato tenga conto della durata della vita in quei posti. finisco quotando il celebre Cousteau che gia' nel 1991 diceva: «per stabilizzare la popolazione mondiale, dobbiamo eliminare 350 mila persone al giorno. E’ una cosa terribile a dirsi, ma è anche peggio non dirla». ciao _____ Kars2 |
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#24 |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2004
Città: palermo
Messaggi: 717
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la lettera di pannella esprime sicuramente pensieri coraggiosi. soprattutto in un periodo in cui in linea di massima viene sostenuta una strenua difesa della vita che nasce.
io penso che lo scenario di pannella sia veramente catastrofico..però, secondo me, prima di valutare la riduzione della popolazione si dovrebbe valutare l'ipotesi di istruire le popolazioni dei paesi in via di sviluppo allo sfruttamento delle materie prime che possiedono e di cui sono depredati continuamente dal mondo sviluppato. sono convinto che se agli africani venisse data la possibilità di costituire un proprio sistema di imprese secondo canoni lavorativi aderenti alla dichiarazione dei diritti dell'uomo, avrebbero anch'essi la possibilità di partecipare attivamente a un mercato globale che a quel punto sarebbe realmente competitivo e quindi comporterebbe un'ottimizzazione dei fabbisogni e dei mezzi. il sistema della civiltà umana è continuamente in uno stato anomalo per le sue esigenze e per la sua capacità di autolimitarsi. finchè una minima parte della popolazione sprecherà le risorse che servirebbero alla restante maggior parte il sistema sarà instabile e continuerà a diventare sempre più critico. purtroppo se si fosse agito secondo questi principi, prima di aprire i mercati a cinesi e indiani si doveva verificare che questi producessero nelle nostre stesse condizioni. invece, poichè l'interesse di chi ha deciso tale apertura richiedeva che ciò avvenisse immediatamente e in quelle condizioni, ci troviamo sull'orlo del crack e con uno spostamento dell'asse economico a oriente. in un sistema economico di prevaricazioni come quello in cui viviamo, l'unico destino per noi che ci stiamo trovando adesso in queste condizioni è quello di soccombere al tritacarne del boom dei paesi asiatici. ci vogliono scelte politiche coraggiose e drastiche per cambiare questo stato di cose. e soprattutto devono essere scelte unanimi. allo stato attuale la vedo veramente male. ![]() |
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#25 |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2004
Città: palermo
Messaggi: 717
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e quella mente illuminata di pasolini quando diceva che era per il progresso ma non per lo sviluppo c'aveva preso in pieno...
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