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Old 08-02-2006, 11:33   #21
Harvester
 
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Originariamente inviato da lupotto
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Si può chiedere eccome!!! primo perchè lo stato se ne fa già carico: la maternità è pagata dall'inps, secondo: perchè il mercato è stato già così flessibilizzato, che oggi le aziende hanno talmente tanti tipi di contratto da fare ai neoassunti, che tutele come maternità malattia e via dicendo sono già state rese più illusioni che altro, ti porto un esempio pratico: fai un bel contratto a progetto e il lavoratore non avrà quanto segue:maternità, ferie pagate, malattia, tredicesima.
Quindi ancora insistere con scusa sulla maternità mi pare un pò assurda, poi parli di formazione di alto livello, non tutti possono permettersi studi costosi, molti lavoratori espulsi da ciclo produttivo ad una certa età come possono riqualificarsi se hanno già come problema principe i soldi per poter dare da mangiare ai figli?
Ripeto il post non era sulla maternità ma sulle difficolta oltre una certa età a ricollocarsi sul mercato del lavoro, poi se vogliamo parlare di maternità e implicazioni socio economiche ok ma lo spirito del post era un altro
c'entrano maternità e preparazione. che tu continui a dire no.....non so come fare. lavoro da tempo ed il problema ce l'ho sott'occhio tutti i giorni.
anche se fosse sterile e senza famiglia (per iperbole), le possibilità sono scarse senza una preparazione e uno skill (massì, in inglese) adeguato......perchè di persone più preparate ce ne saranno sempre 20 volte di più. e non sto parlando solo di master o certificazioni, ma di vere conoscenze......soprattutto autoconoscenze (come per me e molti altri.....) ovvero di know-how acquisito con il lavoro e l'esperienza. e senza questi (ricodando l'iperbole iniziale) a 32 non ti prende nessuno.......a meno che non serva altro (bella presenza, etc)
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Old 08-02-2006, 12:15   #22
lupotto
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Originariamente inviato da Harvester
c'entrano maternità e preparazione. che tu continui a dire no.....non so come fare. lavoro da tempo ed il problema ce l'ho sott'occhio tutti i giorni.
anche se fosse sterile e senza famiglia (per iperbole), le possibilità sono scarse senza una preparazione e uno skill (massì, in inglese) adeguato......perchè di persone più preparate ce ne saranno sempre 20 volte di più. e non sto parlando solo di master o certificazioni, ma di vere conoscenze......soprattutto autoconoscenze (come per me e molti altri.....) ovvero di know-how acquisito con il lavoro e l'esperienza. e senza questi (ricodando l'iperbole iniziale) a 32 non ti prende nessuno.......a meno che non serva altro (bella presenza, etc)

Lavoro anche io da anni in un settore molto competitivo che è quello dell'IT, sò benissimo che significa preparazione e formazione; spendo di tasca mia all'anno alcune migliaia di euro per tenermi aggiornato, oltre ad aver maturato sul campo una valida esperienza, tanto che lo sfizio di sfanculare qualche azienda in puro stile mercenario per andare in un'altra dove mi offrivano di più me lo sono tolto.
Però al di là delle tue ferree convinzioni, non hai ribatutto sul fatto che le aziende possono con un'ampia scelta di contratti ovviare alla maternità (contratti a progetto o interinali), possono fare se vogliono i famosi contratti di formazione e apprendistato per sopperire alla scarsa preparazione del neoassunto, da cui traggono immani vantaggi economici e con cui mi dirai in realtà mascherano assunzioni sottocosto (fino a quando non verrà approvato il libretto formativo)
Capisco che sei putente!!!!! e probabilmente le aziende fanno la fila per averti ( come consulente o dipendente....e non sei l'unico), però noto nel tuo discorso una certa indifferenza nei confronti di chi è più debole socialmente, perchè magari non ha avuto le tue stesse possibilità, o l'età per correre dietro l'autoformazione, ed è su come lo stato potrebbe o può tutelare queste persone che volevo discutere, traendo spunto dall'esperienza personale della mia compagna, che peraltro stà seguendo alcuni corsi di formazioni autofinanziati ( a costo di grandi sacrifici).
lupotto è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 08-02-2006, 12:30   #23
Harvester
 
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Originariamente inviato da lupotto
Lavoro anche io da anni in un settore molto competitivo che è quello dell'IT, sò benissimo che significa preparazione e formazione; spendo di tasca mia all'anno alcune migliaia di euro per tenermi aggiornato, oltre ad aver maturato sul campo una valida esperienza, tanto che lo sfizio di sfanculare qualche azienda in puro stile mercenario per andare in un'altra dove mi offrivano di più me lo sono tolto.
Però al di là delle tue ferree convinzioni, non hai ribatutto sul fatto che le aziende possono con un'ampia scelta di contratti ovviare alla maternità (contratti a progetto o interinali), possono fare se vogliono i famosi contratti di formazione e apprendistato per sopperire alla scarsa preparazione del neoassunto, da cui traggono immani vantaggi economici e con cui mi dirai in realtà mascherano assunzioni sottocosto (fino a quando non verrà approvato il libretto formativo)
Capisco che sei putente!!!!! e probabilmente le aziende fanno la fila per averti ( come consulente o dipendente....e non sei l'unico), però noto nel tuo discorso una certa indifferenza nei confronti di chi è più debole socialmente, perchè magari non ha avuto le tue stesse possibilità, o l'età per correre dietro l'autoformazione, ed è su come lo stato potrebbe o può tutelare queste persone che volevo discutere, traendo spunto dall'esperienza personale della mia compagna, che peraltro stà seguendo alcuni corsi di formazioni autofinanziati ( a costo di grandi sacrifici).

non sono affatto putente. il punto è un altro (spero di essere chiaro):
visto che la stragrande maggioranza di aziende è medio-piccola e soprattutto privata, la mancanza di una persona di alto know-how (specialmente se duramente formata dalla stessa azienda) per un lungo periodo e all'improvviso (molte gravidanze ormai sono "difficili") è un grave colpo visto che si vive in condizioni di tempio strettissimi e scadenze incombenti. questo non è facilmente superabile con contratti a progetto o simili in quanto si perderebbe più tempo a spiegare i sistemi, i framework, le applicazioni, gli schemi di produzione....etc......anche con persone altamente qualificate.
non parliamo poi di aziende di consulenza.......questo discorso si amplifica di molto.

ti ripeto, non la devi vedere solo sotto un profilo di costi, ma di tutto il lavoro
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Old 08-02-2006, 12:39   #24
andreasperelli
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alle aziende si può chiedere solo di darsi una mossa, smettere d'investire sui rami morti (tessile?), crescere di dimensione, rinnovare il management, etc. Ma non puoi chiedergli di essere socialmente responsabile, per quello c'è lo Stato e le sue leggi.

Se stato e aziende faranno ciascuno il proprio dovere allora usciremo dalla crisi economica e ci sarà più lavoro per tutti, lavoro vero con contratti veri.

Diminuendo il tasso di disoccupazione, la ventitreene laureata alla bocconi non andrà a fare la segretaria e lascerà il posto alla tua ragazza.

Ti premetto che le situazioni che hai descritto le vivo anch'io da vicino.

Quote:
Originariamente inviato da lupotto
[left]
Si può chiedere eccome!!! primo perchè lo stato se ne fa già carico: la maternità è pagata dall'inps, secondo: perchè il mercato è stato già così flessibilizzato, che oggi le aziende hanno talmente tanti tipi di contratto da fare ai neoassunti, che tutele come maternità malattia e via dicendo sono già state rese più illusioni che altro, ti porto un esempio pratico: fai un bel contratto a progetto e il lavoratore non avrà quanto segue:maternità, ferie pagate, malattia, tredicesima.
Quindi ancora insistere con scusa sulla maternità mi pare un pò assurda, poi parli di formazione di alto livello, non tutti possono permettersi studi costosi, molti lavoratori espulsi da ciclo produttivo ad una certa età come possono riqualificarsi se hanno già come problema principe i soldi per poter dare da mangiare ai figli?
Ripeto il post non era sulla maternità ma sulle difficolta oltre una certa età a ricollocarsi sul mercato del lavoro, poi se vogliamo parlare di maternità e implicazioni socio economiche ok ma lo spirito del post era un altro
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Old 08-02-2006, 12:55   #25
Fil9998
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[quote=andreasperelli]
Diminuendo il tasso di disoccupazione, la ventitreene laureata alla bocconi non andrà a fare la segretaria e lascerà il posto alla tua ragazza.
[quote]


e infatti...

lo stato gira la patata in mano alle aziende che lalasciano cadere a terra...
e il lavoratore occupato o disoccupato se la passa sempre peggio in 'sto scarica barile....

ma siccome un lavoratore (autonomo o dipendente) è pure elettore... magari non farsi prendere per il culo dalle persone che si vanno a votare aiuterebbe...

Qua si fa sempre il gioco di una parte dimenticandosi che se lo stomaco soffre, la testa non può star bene...

non può esserci in una collettività eccessivo divario di "sicurezza di vita" ... sennò crolla tutto.

o no ... ???
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Old 08-02-2006, 13:03   #26
**millix**
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Originariamente inviato da lupotto
Già e non credo che in Italia siano le uniche persone a vivere tale dramma e con loro le persone ad esse legate, penso ai migliaia di padri di famiglia che magari si vedono sbattere fuori dalle aziende dopo 15 - 20 anni di lavoro, ora mi chiedo se è dura per una ragazza di 32 anni che non manca certo di esperienza, cosa può essere per un padre/ madre di famiglia di 40 - 50 anni?
Un disastro ... ho un'amica, separata, di 40 anni, che non riesce a trovare lavoro, pur avendo un'esperienza alle spalle non indifferente, conoscendo le lingue molto bene ma il paradosso sembra essere proprio questo: troppo qualificata ... e devo dire che è una persona che si adatta a fare davvero di tutto ma ... non ce n'è ...

Ultima modifica di **millix** : 08-02-2006 alle 13:07.
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Old 08-02-2006, 13:35   #27
lupotto
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Originariamente inviato da andreasperelli
alle aziende si può chiedere solo di darsi una mossa, smettere d'investire sui rami morti (tessile?), crescere di dimensione, rinnovare il management, etc. Ma non puoi chiedergli di essere socialmente responsabile, per quello c'è lo Stato e le sue leggi.

Se stato e aziende faranno ciascuno il proprio dovere allora usciremo dalla crisi economica e ci sarà più lavoro per tutti, lavoro vero con contratti veri.

Diminuendo il tasso di disoccupazione, la ventitreene laureata alla bocconi non andrà a fare la segretaria e lascerà il posto alla tua ragazza.

Ti premetto che le situazioni che hai descritto le vivo anch'io da vicino.
Quoto la prima parte circa il rinnovo delle aziende, ma non sono d'accordo sulla seconda inerente le responsabilità, poi parli di diminuzione del tasso di disoccupazione, ottimo......come con queste aziende che mettono paletti di tutti i tipi:eta, maternità, troppo formato, troppo poco formato, neolaureato con esperienza, neodiplomato esperienza pluriennale; insomma la politica delle aziende italiane tutto fà vedere fuorchè rinnovamento intraprendenza e voglia di investire su giovani o meno giovani che siano.
Infine non trovi un pò anomalo che una laureata alla bocconi ventitreene si metta a fare la segretaria, e magari il bamboccio del papy con la fabrichetta sia dirigente e magari non capisce una mazza?

Quote:
Originariamente inviato da Harvester
non sono affatto putente. il punto è un altro (spero di essere chiaro):
visto che la stragrande maggioranza di aziende è medio-piccola e soprattutto privata, la mancanza di una persona di alto know-how (specialmente se duramente formata dalla stessa azienda) per un lungo periodo e all'improvviso (molte gravidanze ormai sono "difficili") è un grave colpo visto che si vive in condizioni di tempio strettissimi e scadenze incombenti. questo non è facilmente superabile con contratti a progetto o simili in quanto si perderebbe più tempo a spiegare i sistemi, i framework, le applicazioni, gli schemi di produzione....etc......anche con persone altamente qualificate.
non parliamo poi di aziende di consulenza.......questo discorso si amplifica di molto.

ti ripeto, non la devi vedere solo sotto un profilo di costi, ma di tutto il lavoro
Su questo non posso dissentire, ma tieni presente che il mio discorso era ambosessi e più terra terra: un giovane oltre una certa età o una persona espulsa dal ciclo produttivo come può inserirsi / reintegrarsi nel mondo del lavoro? Non possiamo liquidare tutto con un a semplice equazione costo/ricavo per le aziende, altrimenti così si condannano migliaia di persone alla povertà! e questo in uno stato che si definisce nel suo atto costitutivo una repubblica democratica fondata sul lavoro è impensabile!!!!
Tutti i soggetti sociali: stato imprese cittadini devono contribuire: stato con leggi atte a favorire la possibilità del reinserimento, le aziende non speculando ( ci credo poco se non poste sotto ferreo controllo ), cittadini accettando ormai come dato di fatto la fine del posto fisso a vita.
Fidati che la mia ragazza e molti altri come lei sarebbe disposta pure a lavorare gratis per imparare una nuova professione, e poi dopo aver imparato farsi anche mettere a progetto o a termine, non certo a tempo indeterminato.
lupotto è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 08-02-2006, 13:43   #28
Harvester
 
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Originariamente inviato da lupotto
Su questo non posso dissentire, ma tieni presente che il mio discorso era ambosessi e più terra terra: un giovane oltre una certa età o una persona espulsa dal ciclo produttivo come può inserirsi / reintegrarsi nel mondo del lavoro? Non possiamo liquidare tutto con un a semplice equazione costo/ricavo per le aziende, altrimenti così si condannano migliaia di persone alla povertà! e questo in uno stato che si definisce nel suo atto costitutivo una repubblica democratica fondata sul lavoro è impensabile!!!!
Tutti i soggetti sociali: stato imprese cittadini devono contribuire: stato con leggi atte a favorire la possibilità del reinserimento, le aziende non speculando ( ci credo poco se non poste sotto ferreo controllo ), cittadini accettando ormai come dato di fatto la fine del posto fisso a vita.
Fidati che la mia ragazza e molti altri come lei sarebbe disposta pure a lavorare gratis per imparare una nuova professione, e poi dopo aver imparato farsi anche mettere a progetto o a termine, non certo a tempo indeterminato.
hai ragione, il problema c'è per entrambi......perchè il lavoro è poco. in queste condizioni le aziende possono (e lo fanno benissimo) far leva sulla "fame" per avere o persone di alto profilo (anche se non necessario) a costi bassi oppure di basso profilo a costo nullo. e la vedo sempre più difficile con l'andar del tempo
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Old 08-02-2006, 13:44   #29
lupotto
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Originariamente inviato da Fil9998


e infatti...

lo stato gira la patata in mano alle aziende che lalasciano cadere a terra...
e il lavoratore occupato o disoccupato se la passa sempre peggio in 'sto scarica barile....

ma siccome un lavoratore (autonomo o dipendente) è pure elettore... magari non farsi prendere per il culo dalle persone che si vanno a votare aiuterebbe...

Qua si fa sempre il gioco di una parte dimenticandosi che se lo stomaco soffre, la testa non può star bene...

non può esserci in una collettività eccessivo divario di "sicurezza di vita" ... sennò crolla tutto.

o no ... ???


Io ho paura che ormai stià già crollando tutto
Comunque in mano abbiamo l'arma del voto anche se alle volte mi chiedo se davvero sia valida considerando l'attuale classe politica

Ultima modifica di lupotto : 08-02-2006 alle 13:52.
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Old 08-02-2006, 13:49   #30
andreasperelli
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Originariamente inviato da lupotto
Quoto la prima parte circa il rinnovo delle aziende, ma non sono d'accordo sulla seconda inerente le responsabilità, poi parli di diminuzione del tasso di disoccupazione, ottimo......come con queste aziende che mettono paletti di tutti i tipi:eta, maternità, troppo formato, troppo poco formato, neolaureato con esperienza, neodiplomato esperienza pluriennale; insomma la politica delle aziende italiane tutto fà vedere fuorchè rinnovamento intraprendenza e voglia di investire su giovani o meno giovani che siano.
Infine non trovi un pò anomalo che una laureata alla bocconi ventitreene si metta a fare la segretaria, e magari il bamboccio del papy con la fabrichetta sia dirigente e magari non capisce una mazza?
sulla responsabilità delle aziende chiuderei la discussione..è una questione di alto livello sul ruolo dello stato che va oltre l'obiettivo del thread, diciamo che la vediamo in maniera diversa ;-)

I paletti le aziende li mettono perché possono permetterselo, perché hanno davanti un paese in crisi in cui la laureata alla bocconi è "costretta" a fare la segretaria allora disdegano la 30enne diplomata (è solo un esempio). Se l'economia andasse bene lo scenario sarebbe ben diverso...!

Il discorso del figlio coglione che fa il dirigente nella fabrichetta si ridurrà solo quando le nostre aziende la smetteranno di essere aziendine familiari e raggiungeranno dimensioni e sopratutto organizzazione da vere aziende europee.
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Old 08-02-2006, 14:14   #31
lupotto
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Originariamente inviato da andreasperelli
sulla responsabilità delle aziende chiuderei la discussione..è una questione di alto livello sul ruolo dello stato che va oltre l'obiettivo del thread, diciamo che la vediamo in maniera diversa ;-)

I paletti le aziende li mettono perché possono permetterselo, perché hanno davanti un paese in crisi in cui la laureata alla bocconi è "costretta" a fare la segretaria allora disdegano la 30enne diplomata (è solo un esempio). Se l'economia andasse bene lo scenario sarebbe ben diverso...!

Il discorso del figlio coglione che fa il dirigente nella fabrichetta si ridurrà solo quando le nostre aziende la smetteranno di essere aziendine familiari e raggiungeranno dimensioni e sopratutto organizzazione da vere aziende europee.
Si credo siano ormai chiare le rispettive tendenze politiche
I paletti ero conscio anch'io che se li potevano permettere, peccato che stanno tutti nell'unico posto "dove non batte il sole" del cittadino; colpa è sicuramente in larga misura dello stato, ma quando un presidente del consiglio dice ad un cassaintegrato che è fortunato....beh.....di che ci meravigliamo?
Toglimi poi un dubbio, hai detto:"Però se l'economia andasse bene lo scenario sarebbe diverso", anche in questo intendi deresponsabilizzare le aziende? ma anche loro sono soggetti e non di poco conto dell'economia...o no?
Quanto alle grandi aziende europee beh io ho lavorato un anno in Getronics.... ed è di pochi giorni fà la notizia che Getronics toglie baracca e burattini dall'Italia....eppure è una grossa azienda europea (non certo la fabbrichetta del papy) ....c'è qualche cosa che non torna in quello che dici
Per farti capire il malcustume è presente in tutte le aziende a tutti i livelli piccole medie o grandi, l'esempio della fabbrichetta del papy era puramente caricaturale, tieni presente che la segretaria laureata stagista è presente tanto nella piccola quanto nella grande azienda purtroppo.
lupotto è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 08-02-2006, 14:58   #32
andreasperelli
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Originariamente inviato da lupotto
...
Toglimi poi un dubbio, hai detto:"Però se l'economia andasse bene lo scenario sarebbe diverso", anche in questo intendi deresponsabilizzare le aziende? ma anche loro sono soggetti e non di poco conto dell'economia...o no?
Quanto alle grandi aziende europee beh io ho lavorato un anno in Getronics.... ed è di pochi giorni fà la notizia che Getronics toglie baracca e burattini dall'Italia....eppure è una grossa azienda europea (non certo la fabbrichetta del papy) ....c'è qualche cosa che non torna in quello che dici
no, no... non deresponsabilizzo nessuno. La crisi ecomica parte da aziende incapaci di rispondere alla nuove sfide... aziende che pensano di continuare a produrre maglioni, scarpe o o rubinetti. Aziende che pensano di continuare a vivere senza un vero mktg o con il mktg coperto dal figlio del fondatore laureato al MIT ma cmq gran coglione. Aziende che non hanno una vera classe dirigente, che non hanno capitali o voglia di crescere... etc. etc.

Getronics se ne va dall'italia perché il mercato IT italiano è quello che va peggio in tutta Europa. Perché l'innovazione IT è fatta da aziende che vogliono crescere.

La dimensione non è un fattore che garantisce la sopravvivenza, ma essere piccoli ed arretrati come le imprese italiane sicuramente non aiuta.

Quote:
Originariamente inviato da lupotto
Per farti capire il malcustume è presente in tutte le aziende a tutti i livelli piccole medie o grandi, l'esempio della fabbrichetta del papy era puramente caricaturale, tieni presente che la segretaria laureata stagista è presente tanto nella piccola quanto nella grande azienda purtroppo.
ma certo, io infatti ho detto che si potrebbe ridurre il malcostume non eliminarlo!
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Old 08-02-2006, 15:26   #33
lupotto
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Originariamente inviato da andreasperelli
no, no... non deresponsabilizzo nessuno. La crisi ecomica parte da aziende incapaci di rispondere alla nuove sfide... aziende che pensano di continuare a produrre maglioni, scarpe o o rubinetti. Aziende che pensano di continuare a vivere senza un vero mktg o con il mktg coperto dal figlio del fondatore laureato al MIT ma cmq gran coglione. Aziende che non hanno una vera classe dirigente, che non hanno capitali o voglia di crescere... etc. etc.

Getronics se ne va dall'italia perché il mercato IT italiano è quello che va peggio in tutta Europa. Perché l'innovazione IT è fatta da aziende che vogliono crescere.

La dimensione non è un fattore che garantisce la sopravvivenza, ma essere piccoli ed arretrati come le imprese italiane sicuramente non aiuta.



ma certo, io infatti ho detto che si potrebbe ridurre il malcostume non eliminarlo!

Le aziende incapaci sono la quasi totalità purtroppo....quindi concordo con te, Getronics lo sò perchè va via dall'Italia, però da come dicevi sembrava che bastasse un'azienda europea e ben organizzata a sfondare in Italia
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Old 08-02-2006, 15:55   #34
~ZeRO sTrEsS~
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io in 2 anni all'estero ho capito due cose,

1) non lavorare in italia a meno che lo stipendio non superi i 1500 euro netti per fare una vita dignitosa
2) non lavorero' mai piu' con gli italiani, fra il modo di lavorare degli italiani e degli stranieri ci sta un abisso...
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Old 08-02-2006, 16:11   #35
Gemma
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eccomi, 35 anni, 15 anni di esperienza di lavoro alle spalle: troppo vecchia.
Il problema maternità si pone solo per le donne SOTTO i 30 anni, oltre quella soglia hai il problema di avere già dei figli ("sa, i bambini si ammalano, poi lei deve stare a casa per prendersene cura" ti dicono in fase di colloquio) e che sei troppo vecchia per far godere la ditta di riduzioni fiscali.
In pratica gli costeresti troppo, e con la fame di lavoro che c'è oggi sanno che potrebbero avere una laureata di 27/28 anni come apprendista a metà prezzo.
Questa è la realtà.
A meno che tu abbia una specializzazione tale da mirare in un settore specifico.
La tua esperienza lavorativa a qualcuno fa paura, perchè sanno che non possono offrirti (in stipendio) quanto ad una 19enne che non ha mai visto un documento in vita sua, il fatto che tu non abbia una specializzazione ti lascia fuori da ambiti specifici.
Da Metis assumono, ho letto l'annuncio oggi: laureati e con meno di 30 anni. Punto
Lo stesso da Auchan: per lavorare al supermercato devi avere meno di 28 anni oppure meno di 30 e la laurea. Sono le nuove regole dell'apprendistato, sei apprendista fino a 30/32 anni.
Oltre sei solo un peso economico per la azienda.
Mi domando come dovrei fare a lavorare altri 30 anni...
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Old 08-02-2006, 16:17   #36
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io in 2 anni all'estero ho capito due cose,

1) non lavorare in italia a meno che lo stipendio non superi i 1500 euro netti per fare una vita dignitosa
2) non lavorero' mai piu' con gli italiani, fra il modo di lavorare degli italiani e degli stranieri ci sta un abisso...

quoto! penso che tu intenda persone serie con cui lavorare, purtroppo in italia è difficile fare gruppo perchè tutti gli italiani appena possono ti danno una coltellata dietro la schiena, bisogna stare attenti a tutto e a tutti uno schifo totale eppoi vanno avanti i soliti lecca culo di m....!
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Old 08-02-2006, 16:21   #37
sempreio
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eccomi, 35 anni, 15 anni di esperienza di lavoro alle spalle: troppo vecchia.
Il problema maternità si pone solo per le donne SOTTO i 30 anni, oltre quella soglia hai il problema di avere già dei figli ("sa, i bambini si ammalano, poi lei deve stare a casa per prendersene cura" ti dicono in fase di colloquio) e che sei troppo vecchia per far godere la ditta di riduzioni fiscali.
In pratica gli costeresti troppo, e con la fame di lavoro che c'è oggi sanno che potrebbero avere una laureata di 27/28 anni come apprendista a metà prezzo.
Questa è la realtà.
A meno che tu abbia una specializzazione tale da mirare in un settore specifico.
La tua esperienza lavorativa a qualcuno fa paura, perchè sanno che non possono offrirti (in stipendio) quanto ad una 19enne che non ha mai visto un documento in vita sua, il fatto che tu non abbia una specializzazione ti lascia fuori da ambiti specifici.
Da Metis assumono, ho letto l'annuncio oggi: laureati e con meno di 30 anni. Punto
Lo stesso da Auchan: per lavorare al supermercato devi avere meno di 28 anni oppure meno di 30 e la laurea. Sono le nuove regole dell'apprendistato, sei apprendista fino a 30/32 anni.
Oltre sei solo un peso economico per la azienda.
Mi domando come dovrei fare a lavorare altri 30 anni...
guarda che non vanno sempre male le cose il mondo cambia dall' oggi al domani, l' importante è prepararsi per i momenti buoni che verranno e verranno di certo
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Old 08-02-2006, 16:32   #38
andreasperelli
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Originariamente inviato da sempreio
quoto! penso che tu intenda persone serie con cui lavorare, purtroppo in italia è difficile fare gruppo perchè tutti gli italiani appena possono ti danno una coltellata dietro la schiena, bisogna stare attenti a tutto e a tutti uno schifo totale eppoi vanno avanti i soliti lecca culo di m....!
una bella analisi scientifica ed obiettiva
complimenti per la carrellata di luoghi comuni, divertenti ma decisamente inutili per cambiare le cose.
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Ultima modifica di andreasperelli : 08-02-2006 alle 17:10.
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Old 08-02-2006, 17:00   #39
Gemma
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Originariamente inviato da sempreio
guarda che non vanno sempre male le cose il mondo cambia dall' oggi al domani, l' importante è prepararsi per i momenti buoni che verranno e verranno di certo
che il mondo cambia dall'oggi al domani me ne sono accorta...
prima almeno riuscivo ad ottenere un colloquio ed essere messa alla prova. Ora mi scartano a priori.
Basta che leggi un po' sto 3d per capire che c'è poco da essere ottimisti...
o credi che potremo fare un passo indietro?
Gemma è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 08-02-2006, 17:12   #40
Enel
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Le aziende (come i consumatori) massimizzano la loro utilità con ciò che hanno a disposizione: in questo caso i contratti di lavoro.
E' responsabilità dello Stato predisporre i migliori accorgimenti al fine di evitare ciò che sta succedendo oggi nel mondo del lavoro.
C'è troppa differenza tra contratti co.co.pro e quelli a tempo indeterminato per riuscire a far preferire alle aziende questi ultimi.
Ad esempio si potrebbe fare in modo che i lavoratori a tempo determinato o a progetto costino di più alle aziende rispetto a quelli ordinari, un maggior costo giustificato dalla maggior flessibilità di questi collaboratori ai bisogni dell'azienda....solo così a mio avviso la situazione cambierebbe. Ricordo inoltre che in un mondo del lavoro fatti di co.co.co alla lunga (ma anche alla breve) il sistema pensionistico ne risentirà moltissimo data l'esigua contribuzione verso l'INPS...
Io sinceramente credo che cambiare continuamente mansione oltre ad essere stressante contribuirà a creare lavoratori poco specializzati con basse competenze, in particolare quelle che si acquisiscono solo attraverso una lunga esperienza.

Ultima modifica di Enel : 08-02-2006 alle 17:14.
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