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Old 07-10-2005, 14:20   #301
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Originariamente inviato da Banus
Allora perchè la corruzione c'è fra chi ha soldi e potere in abbondanza? Clientelismo e corruzione ci sono quando puoi ottenere con poca fatica dei vantaggi senza impegnarsi troppo. Ad esempio far passare il proprio progetto per prestigio, anche se non è il migliore. E se noti può accadere anche nel tuo modello.
Infatti non ho detto che il "mio" modello risolve tutti i problemi. Però nel "mio" modello le disparità economiche (e quindi la possibilità di corrompere con il denaro) non hanno più senso. Poniamo che io voglio far passare un progetto anche se fa schifo, quali sono gli strumenti che posso utilizzare per corrompere l'ipotetica giuria dal momento che non esistono disparità economiche? Forse posso fornire prestazioni intime, certo, ma questo può succedere con qualsiasi sistema.
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Old 07-10-2005, 14:26   #302
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Originariamente inviato da Banus
Ok, allora democraticamente, nel campo degli studi della fisica fondamentale, a chi daresti le risorse, alla teoria delle stringhe, agli approcci di gravità quantistica o ai teorici della fisica dello stato solido?
Non puoi usare la democrazia come una bacchetta magica. In questo caso c'è un serio problema di informazione (in particolare conoscenza) ed è facile che le scelte siano orientate in favore del gruppo più influente. Come infatti succede nell'esempio che ti ho fatto, dove l'assegnazione dei fondi non è capitalista, essendo ricerca pubblica.
Premesso che nel modello che io ipotizzo sarà totalmente eliminata la concorrenza fra Stati ed imprese, per cui le risorse intellettuali e materiali saranno accentrate in "un solo" laboratorio per ogni progetto (e già significa moltiplicare le possibilità), è evidente che su temi di padronanza "ristretta" sarà la comunità scientifica del campo specifico, tramite confronto, a dare maggior credito ad una teoria o ad un altra. Esattamente come accade al giorno d'oggi.
Il modello qui prospettato non è in grado di stabilire quale sia la verità scientifica, come nessun altro modello politico-sociale. Semplicemente pone la scienza e la tecnica al di sopra del mercato e la svincola dagli interessi di parte che non c'entrano con la scienza, facendo in modo che la scienza stessa si autoregoli nel rispetto della volontà generale.
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Old 07-10-2005, 14:27   #303
Banus
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Originariamente inviato da nomeutente
Tuttavia le condizioni di partenza erano molto basse e la produttività del lavoro non ha mai raggiunto i livelli occidentali perché il sistema era chiuso.
Potrei farti l'esempio della Germania dell'est allora... in quel caso si partiva da un livello abbastanza alto. Cosa intendi per "chiuso"?

Quote:
Non ho mai detto che esiste un sistema politico-sociale in grado di regalare risorse illimitate, ho detto che un sistema centralizzato,consapevole e democratico sarebbe in grado di sfruttare in maniera ottimale ciò che un sistema caotico, arbitrario e mosso da obiettivi parziali non è in grado di fare.
E io invece sono in completo disaccordo su questo, soprattutto sul "centralizzato". Per due motivi:
1) flusso di informazioni: ancora, tu saresti in grado di decidere come allocare le risorse della ricerca? lo stesso vale per la maggior parte delle persone. La democrazia non è garanzia di ottimalità.
2) affidabilità ed efficienza: essendoci un unico punto di controllo, se ci sono problemi salta tutto. Inoltre le sue decisioni possono essere influenzate in vario modo (con pressioni, oppure orientando i voti in un sistema democratico). Cioè è soggetto a clientelismi e lobby, gli stessi problemi che si rinfacciano al capitalismo odierno.

Inoltre, l'evoluzione della vita non è appunto un sistema caotico, arbitrario e mosso da obiettivi parziali (in particolare, sopravvivenza e riproduzione), eppure non ha creato i sistemi più complessi che conosciamo?
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Old 07-10-2005, 14:35   #304
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Originariamente inviato da evelon
E' qui che sbagli....

Dando per scontato che anche un marxista miri ad un società meritocratica (altrimenti vivi su marte) quello che manca in questa ipotesi è un sostituto credibile del denaro come riconoscimento della società agli individui che ne fanno parte.

E bada: non parlo del denaro come accumulazione ma proprio come riconoscimento per quanto svolto.

Come già detto il "prestigio" non è sufficiente, anzi è piuttosto poco credibile...



Non serve un arricchimento fine a sè stesso.
Il brevetto è un modo di gratificare chi ha studiato e lavorato e migliorare il suo tenore di vita (oltre che spingere altri a seguirne le orme).

Le "altre cose" che migliorano il tenore di vita di chi ottiene risultati possono anche non chiamarsi "denaro", può avere altre forme.....ma qual è ?
Premetto che ad oggi non esiste una società meritocratica, in quanto le disparità iniziali rendono materialmente impossibile l'emergere totale dei meriti e demeriti di ciascuno.

Inoltre ripeto che le motivazioni non sono sempre legate al denaro.
Se una donna anziana sta attraversando la strada tu sei libero di pensare:
1) non mi fermo perché il tempo è denaro;
2) mi fermo perché ci tengo alla mia patente;
3) mi fermo perché un domani potrei essere nelle medesime condizioni sue;
4) mi fermo perché è giusto fermarsi.

Allo stesso modo puoi pensare:
1) lavoro il meno possibile ma faccio finta di lavorare;
2) lavoro perché così divento ricco;
3) lavoro perché se smetto di lavorare smettono anche gli altri e quindi torniamo alla preistoria;
4) lavoro perché e giusto lavorare.

Ognuno ha ovviamente le sue priorità. Nel modello che qui descrivo, non soltanto il lavoro sarà liberato dai vincoli del bisogno e quindi sarà la via principale per l'autorealizzazione umana, ma anche nel caso qualcuno non voglia lavorare, il controllo sociale reciproco sarà così forte da considerarlo fortemente sbagliato, allo stesso modo con cui al giorno d'oggi è considerato sbagliato lo stupro (non significa che l'elemento "sbagliato" non esiste, soltanto che la maggior parte delle persone lo considera sbagliato e non lo mette in atto).
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Old 07-10-2005, 14:37   #305
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Originariamente inviato da evelon
1) banfa assurda.
Sul fatto che sia funzionante e autosostenente non ci spendo una parola oltre visto che è palese.
Per me non è palese. Io vedo profonde storture, ma tu non mi rispondi mai.
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Old 07-10-2005, 14:41   #306
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Originariamente inviato da evelon
2) funzionante= in grado di funzionare
Che c'è di difficile ?
Le sacche di povertà mi pare siano proprio previste (finora nessun modello umano non ne prevede a quel che sò).
Sulle quote latte (strano esempio) non ho capito che vuoi sapere.
I risultati di un sistema li valuti su persone che non fanno parte del sistema ? interessante....
Cosa significa "persone che non fanno parte del sistema"? Il capitalismo è quasi globale, a parte alcune tribù isolate.
Le sacche di povertà esistono non solo nel terzo mondo ma anche nel mondo occidentale. Il terzo mondo non mi dire che non è capitalista. E' troppo bello chiamare capitalismo solo ciò che funziona. Nei paesi arretrati ci sono le multinazionali occidentali, le banche occidentali, i sistemi politici finanziati (e talvolta armati) dagli occidentali. Anche questo è il capitalismo e se pensi che non lo sia non mi stupisco che poi dici che il capitalismo è funzionante: lo guardi solo dove funziona.

Il modello egualitarista, per definizione è volto ad eliminare le sacche di povertà.

Le quote latte non sono un esempio strano. Ti invito a tornare sul punto (l'equazione già espressa) e dirmi cosa non ti torna. O hai subodorato che approfondendo quel discorso tutte le tue certezze andranno a mare?
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Old 07-10-2005, 14:44   #307
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Originariamente inviato da evelon
3) Tu hai concordato con lui sui punti principali del (suo) discorso.
Cmq accettando la tua divergenza di idee con lui non è che cambi molto: le storture ci sono e mi pare che sono stato il primo ad evidenziarle..
Ho concordato sul fatto che un sistema non fondato sul profitto e privo di proprietà privata (dei mezzi di produzione) sia più razionale oltre che eticamente migliore.
Le storture ci sono perché ogni modello presenta storture più o meno evidenti in relazioni alle condizioni storiche di sviluppo. Non esiste il modello perfetto: il modello proposto serve solo a risolvere le storture dell'attuale, se poi ci saranno altre o nuove storture, ci saranno miglioramenti successivi, come è sempre stato.
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Old 07-10-2005, 14:49   #308
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Originariamente inviato da Banus
Potrei farti l'esempio della Germania dell'est allora... in quel caso si partiva da un livello abbastanza alto. Cosa intendi per "chiuso"?
Mezzo Stato per portare avanti un continente e mezzo è un po poco, non credi? Soprattutto se quel mezzo Stato è uscito dalla guerra raso al suolo.
Inoltre le storture dell'URSS hanno comportato il peggioramento del sistema in tutti i paesi satelliti per clonazione.

Con "chiuso" intendo che, salvo casi particolari, i sistemi "comunisti" dovevano reggersi da soli sulle proprie gracili gambe in competizione con economie molto più sviluppate.
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Old 07-10-2005, 14:57   #309
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Originariamente inviato da Banus
E io invece sono in completo disaccordo su questo, soprattutto sul "centralizzato". Per due motivi:
1) flusso di informazioni: ancora, tu saresti in grado di decidere come allocare le risorse della ricerca? lo stesso vale per la maggior parte delle persone. La democrazia non è garanzia di ottimalità.
2) affidabilità ed efficienza: essendoci un unico punto di controllo, se ci sono problemi salta tutto. Inoltre le sue decisioni possono essere influenzate in vario modo (con pressioni, oppure orientando i voti in un sistema democratico). Cioè è soggetto a clientelismi e lobby, gli stessi problemi che si rinfacciano al capitalismo odierno.
Se vai in un ipermercato c'è un direttore, non è che i reparti vanno ognuno per i fatti suoi. Se vai in un'azienda c'è un direttore, non è che ogni reparto produce quello che gli pare. Anche tu hai un cervello e non cinque o sei.

Perché l'intero sistema non dovrebbe avere un centro nevralgico che controlli la situazione? Poi non è detto che debba avere il potere decisionale assoluto, può darsi che abbia solo un potere di indirizzo, o che abbia dei contropoteri.

Non devi prendermi alla lettera. Il concetto fondamentale è che i sistemi complessi debbono per forza essere semplificati tramite espedienti organizzativi, che non saranno perfetti ma saranno certo migliori di un sistema in cui la mano destra non sa quello che fa la sinistra.

Il più grande ostacolo attuale alla libera circolazione delle informazioni si chiama "concorrenza".

Le decisioni del "centro di controllo" saranno per forza influenzate da gruppi di pressione. Questi gruppi di pressione però avranno un peso proporzionale alla loro autorevolezza e non ai loro capitali.
Come sempre non risolve tutti i problemi, ma solo alcuni.

Sulla ricerca scientifica ho risposto altove.
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Old 07-10-2005, 15:02   #310
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Inoltre, l'evoluzione della vita non è appunto un sistema caotico, arbitrario e mosso da obiettivi parziali (in particolare, sopravvivenza e riproduzione), eppure non ha creato i sistemi più complessi che conosciamo?
Infatti, ha creato esseri composti da parti specializzate ed interdipendenti. Questo sia in natura che nell'economia.

In economia, però il mio intestino dovrebbe acquistare i beni dalla bocca e quindi vendere energia ai muscoli, inoltre avrei tre o quattro cervelli che lavorano ognuno per il proprio tornaconto.

Il problema è che il capitalismo odierno è contraddistinto dalla produzione sociale, gestito però con regole idonee ad un sistema fondato sulla produzione individuale.
Ciò che tento di spiegare da innumerevoli post è che il comunismo non inventa un sistema nuovo, ma cresce sul sistema già sviluppato e si limita a trasformare il concetto di proprietà in relazione al contesto in cui questa proprietà opera, per cui ad un sistema di produzione sociale deve essere associata la proprietà sociale dei mezzi di quel sistema. Il resto viene di conseguenza e con il tempo.
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Old 07-10-2005, 15:20   #311
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Se vai in un ipermercato c'è un direttore, non è che i reparti vanno ognuno per i fatti suoi. Se vai in un'azienda c'è un direttore, non è che ogni reparto produce quello che gli pare.
Certo, ma una gestione rigidamente strutturata e burocratica va facilmente in crisi, e questo lo hanno visto le aziende qualche decennio fa. Un ipermercato è semplice da gestire, prova a pensare a un'azienda software o addirittura una casa di produzione cinematografica. Sei costretto a lasciare libertà e trovare meccanismi di controllo diversi (esempio, percentuali sui guadagni).


Quote:
Poi non è detto che debba avere il potere decisionale assoluto, può darsi che abbia solo un potere di indirizzo, o che abbia dei contropoteri
Quello che proporresti è un governo mondiale... sarebbe bello se fosse fattibile
Ma se da solo indirizzi, come si allocano "spontaneamente" risorse, ruoli etc. se non c'è una corsa al profitto o un mercato di domanda/offerta? Se bastasse la buona volontà le assiociazioni caritative sarebbero le più efficienti; servono altri meccanismi.

Quote:
Il più grande ostacolo attuale alla libera circolazione delle informazioni si chiama "concorrenza".
Siamo sempre al solito problema... ad esempio la Intel per avere i suoi chip a 65 nm ha dovuto spendere milioni in macchinari e fare un sacco di prove prima di trovare un processo produttivo soddisfacente. E dovrebbe dare le sue informazioni ai concorrenti che non hanno fatto nulla di tutto questo, quando potrebbe aspettare (con meno fatica) che siano gli altri a farlo? Se si decide che ciascuno deve fare la sua parte e dare i risultati agli altri chi coordina? E anche in questo caso, come si fa ad individuare un soggetto che si limita a sfruttare i risultati degli altri? In un'economia capitalistica verrebbe "naturalmente" espulso dal mercato, senza l'intervento di nessun soggetto.

Anche secondo me sarebbe utile un meccanismo diverso dalla concorrenza, ma il modello che proponi non ha nessun meccanismo di controllo incorporato. Dipende tutto dalla buona volontà dei singoli di farlo funzionare, ipotizzando che questo sia sufficiente (e a causa di limiti informativi fra i soggetti, ho i miei seri dubbi che lo sia).
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Old 07-10-2005, 15:36   #312
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[quote=Banus]Certo, ma una gestione rigidamente strutturata e burocratica va facilmente in crisi, e questo lo hanno visto le aziende qualche decennio fa. Un ipermercato è semplice da gestire, prova a pensare a un'azienda software o addirittura una casa di produzione cinematografica. Sei costretto a lasciare libertà e trovare meccanismi di controllo diversi (esempio, percentuali sui guadagni)..
QUOTE]

Non parlo di organizzazioni strutturate e burocratiche. Anzi, penso che la maggior parte dei calcoli necessari alla razionale allocazione delle risorse potrebbe anche in teoria essere demandata a procedure informatizzate, per lasciare alla volontà umana solo il compito di definire i criteri generali, l'impianto etico, le priorità da seguire.
Il meccanismo è tutto da approfondira, ma io ripeto che quando il capitalismo è nato nessuno si sognava di immaginare il sistema della borsa o delle banche centrali.

Tu continui a parlare di percentuali sui guadagni e cose simili, ma il sistema sarà diverso proprio perché non saranno le percentuali l'obiettivo da conseguire. Le case cinematografiche sapranno che un film è piaciuto perché tanti sono andati al cinema e i critici hanno fatto buone recensioni. Si faranno altri film di pari qualità perché è intrinseco nella natura umana quello di fare delle cose che abbiano successo e non delle porcherie, indipendentemente dall'esistenza o meno del denaro.
Anche in un mondo senza denaro sarebbe evdente che Win Millennium è pieno di bachi ed XP è un po' meglio. Perché uno, indipendentemente dal denaro, dovrebbe ostinarsi a sfornare sistemi operativi come Millennium? Per farsi fischiare?
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Old 07-10-2005, 15:46   #313
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Quello che proporresti è un governo mondiale... sarebbe bello se fosse fattibile
Ma se da solo indirizzi, come si allocano "spontaneamente" risorse, ruoli etc. se non c'è una corsa al profitto o un mercato di domanda/offerta? Se bastasse la buona volontà le assiociazioni caritative sarebbero le più efficienti; servono altri meccanismi.
Sì, certo! Il modello fin qui delineato funziona solo su scala mondiale (infatti ho detto che in Russia non c'era il comunismo "teorico" anche perché non esiste il socialismo in un paese solo: quella è una buffonata inventata da Stalin.

Ciò che non riusciamo mettere a fuoco è il fondamento su cui si regge tutta l'impalcatura marxista, per cui se non siamo d'accordo su quello è impossibile essere d'accordo sul resto.

Per i marxisti l'unica differenza fra l'uomo e gli altri animali consiste nel fatto che l'uomo è in grado di porre in atto una laboriosità consapevole in grado di plasmare il mondo e migliorarlo. Ha quindi le capacità intellettuali, tecniche e fisiche per non essere spettatore della propria vita.
Un uomo che non fa fruttare la propria intelligenza e le proprie capacità non è un uomo completo.
Nel sistema ipotizzato, pertanto, la maggior parte del lavoro è libero, nella consapevolezza che il lavoro libero è il migliore ed il più produttivo. Ci sarà poi una parte di lavoro socialmente necessario (ahimé a nessuno piace stendere l'asfalto) e verrà distribuito equamente fra tutti coloro che sono in grado di farlo. Se uno si rifiuta ovviamente sarà ritenuto un mangiapane a ufo e probabilmente la considerazione sociale di questo individuo cadrà a zero, ma è molto probabile che la quasi totalità degli uomini sarà consapevole che il lavoro sporco va fatto.

Sapere cosa serve e quanto ne serve è un meccanismo che, come ho già detto, è semplice: anche oggi ci sono gli studi di mercato. L'unico problema è essere in grado di fare questa produzione, ma questo dipende da fattori tecnici.

Non puoi farmi l'esempio della carità, in quanto il sistema della carità è un sistema che funziona all'interno di un mondo capitalista, per cui è tutto diverso.
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Old 07-10-2005, 15:51   #314
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Anzi, penso che la maggior parte dei calcoli necessari alla razionale allocazione delle risorse potrebbe anche in teoria essere demandata a procedure informatizzate, per lasciare alla volontà umana solo il compito di definire i criteri generali, l'impianto etico, le priorità da seguire.
Veramente questa è fantascienza... calcoli in base a cosa? E soprattutto è possibile? Ci vorrebbe un sistema di controllo paragonabile al Grande Fratello di Orwell... e chi lo programmerebbe? Un tale sistema avrebbe un potere immenso sulla società, e se programmato male porterebbe a disastri immani. Inoltre se la società si evolve chi riprogramma il sistema ogni volta secondo nuovi parametri e modelli?
Questo nello scenario migliore. Chi può mettere le mani sul sistema infatti potrebbe piegarlo ai propri interessi, ad esempio.

Quote:
Si faranno altri film di pari qualità perché è intrinseco nella natura umana quello di fare delle cose che abbiano successo e non delle porcherie, indipendentemente dall'esistenza o meno del denaro.
"Perchè è intrinseco"... non è una posizione dogmatica? A me sembra che senza stimoli e con la pancia piena la tendenza delle persone è di non fare nulla, o fare le cose più inutili. Tanto per fare un esempio concreto, chi ha accesso alle risorse che vuole perchè è parente di un ministro al governo che decide i finanziamenti fa delle porcherie di film e si ostina a farli, perchè gli importa solo della sua vanità... questo per fare un esempio di assenza di limitazioni date dal denaro.
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Old 07-10-2005, 15:53   #315
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Siamo sempre al solito problema... ad esempio la Intel per avere i suoi chip a 65 nm ha dovuto spendere milioni in macchinari e fare un sacco di prove prima di trovare un processo produttivo soddisfacente. E dovrebbe dare le sue informazioni ai concorrenti che non hanno fatto nulla di tutto questo, quando potrebbe aspettare (con meno fatica) che siano gli altri a farlo? Se si decide che ciascuno deve fare la sua parte e dare i risultati agli altri chi coordina? E anche in questo caso, come si fa ad individuare un soggetto che si limita a sfruttare i risultati degli altri? In un'economia capitalistica verrebbe "naturalmente" espulso dal mercato, senza l'intervento di nessun soggetto.
Il problema si porrà in altra maniera.
Quando un giorno ci sarà la convinzione nella comunità scientifica che un nuovo chip sarà un bene per il progresso, tutti coloro che hanno competenza in questo campo verranno posti a lavorare sul progetto.
Lavoreranno volentieri perché è il loro campo e, siccome l'arricchimento non è più un motore di sviluppo, lo sarà il pieno dispiegarsi della propria inventiva, il fatto di vincere una sfida nei confronti di un limite, un po' come le scommesse con l'orologio che facciamo quando andiamo in bicicletta (senza che nessuno ci paghi, ma solo per dimostrare a noi stessi che siamo bravi).
Tutte le informazioni e le apacità verranno accentrate, per cui si lavorerà in modo più spedito e non ci sarà nessun problema a condividere con altri le nostre scoperte, perché anzi sarà motivo di vanto essere arrivati per primi ad un risultato.

Il sistema non funziona sulla base della "buona volontà" astratta, ma sulla base del fatto che il lavoro libero è intrinsecamente una fonte di gratificazione per chi lo svolge.
Naturalmente al giorno d'oggi il lavoro non è libero e quindi è visto come una costrizione, ma se guardate i bambini, non vogliono far altro che apprendere, migliorarsi, inventare... Questa è l'intrinseca natura umana che lo differenzia dalle bestie inferiori, ed il sistema che io descrivo è quello che mette al centro questa caratteristica straordinaria e ne libera tutti i poteri.
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Old 07-10-2005, 15:57   #316
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Originariamente inviato da Banus
Veramente questa è fantascienza... calcoli in base a cosa? E soprattutto è possibile? Ci vorrebbe un sistema di controllo paragonabile al Grande Fratello di Orwell... e chi lo programmerebbe? Un tale sistema avrebbe un potere immenso sulla società, e se programmato male porterebbe a disastri immani. Inoltre se la società si evolve chi riprogramma il sistema ogni volta secondo nuovi parametri e modelli?
Allo stesso modo con cui oggi vai all'ipermercato e trovi i prodotti che ti servono, li troverai anche con il mio sistema.
Allo stesso modo con cui la comunità scientifica oggi decide cosa è opportuno portare avanti e cosa no, così sarà nel mio sistema.

Non mi sembra difficile da capire.

Anche oggi se uno ha voglia di fare casino può falsificare gli studi di mercato e dire che la gente ama lavarsi i denti con la pasta d'acciughe e quindi domani in negozio non troviamo più il dentifricio. Ma a quale scopo?
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Old 07-10-2005, 16:03   #317
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Originariamente inviato da Banus
"Perchè è intrinseco"... non è una posizione dogmatica? A me sembra che senza stimoli e con la pancia piena la tendenza delle persone è di non fare nulla, o fare le cose più inutili. Tanto per fare un esempio concreto, chi ha accesso alle risorse che vuole perchè è parente di un ministro al governo che decide i finanziamenti fa delle porcherie di film e si ostina a farli, perchè gli importa solo della sua vanità... questo per fare un esempio di assenza di limitazioni date dal denaro.
Mio dogma: l'uomo è portato a fare il bene.
Tuo dogma: l'uomo è portato a non fare il bene.

Sono entrambi dei dogmi che valgono per quello che valgono.

Se uno è convinto che l'uomo sia portato al bene è in grado di comprendere il funzionamento del "mio" modello. Se uno pensa di no, pensa che sia un modello che non funziona e crede invece in un modello che sia fondato sugli istinti più bassi.

In ogni caso, io sono convinto che "l'uomo è portato al bene" (per semplificare) non sia un dogma ma una constatazione effettuabile sui bambini (come detto, ma forse non hai ancora letto), mentre dire "l'uomo è malvagio e lo dimostrano tutti questi fatti" citando atteggiamenti sconsiderati tenuti dalla gente, significa attribuire all'uomo i difetti che in realtà sono causati dal sistema.
Sono stato troppo arzigogolato?!
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Old 07-10-2005, 16:05   #318
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Originariamente inviato da Morkar Karamat

Come altri ti hanno già detto, il sistema si basa quindi su ipotesi campate in aria
Frase lapidaria che dimostra solo che non stai seguendo la discussione ma estrapolando i pezzi di post a casaccio.
Ho scritto anche di peggio, se vuoi quotarmi ancora: cerca meglio!
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Old 07-10-2005, 16:15   #319
zerothehero
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Per questo dico che i sistemi ibridi che funzionano sono una pia illusione quando non una colossale bufala.
iMHO la bufala sono i paesi liberisti puri..che manco esistono nella realtà..perchè ci sono sempre fenomeni ridistributivi.
E' vero che il welfare state va riformato, non abrogato ma è imho ingeneroso parlare di bufala e di fallimento...semmai la bufala è il liberismo economico che non attua una politica redistributiva.
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zerothehero è offline  
Old 07-10-2005, 16:15   #320
AlexGatti
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Originariamente inviato da nomeutente
Mio dogma: l'uomo è portato a fare il bene.
Tuo dogma: l'uomo è portato a non fare il bene.

Sono entrambi dei dogmi che valgono per quello che valgono.
L'uomo è portato a far quello che più gli conviene (a lui stesso come individuo) nel breve termine.
Con l'esperienza aggiunge la tendenza a far quello che più gli conviene (a lui stesso come individuo) nel medio termine.
Con la saggezza aggiunge la tendenza a far quello che più gli conviene (a lui e ai suoi figli/persone care) nel lungo termine. Quest'ultima cosa è quella che più s'avvicina all'altruismo.

Sarà anche un dogma, ma è stato dimostrato e verificato nel corso degli ultimi due millenni, con rare e isolate eccezioni che non modificano il comportamento globale.

il tuo dogma è stato confutato e sconfessato negli ultimi due millenni con rare e isolate eccezioni che non modificano il comportamento globale.


P.s.:
In alternativa ti dico che per me 2+2=5, se per caso per te fa 4 allora anche 2+2=4 è un dogma e ha la stessa validità del mio 2+2=5. Anzi immagina, ogni volta che aggiungi a due mele altre due mele, secondo me hai cinque mele, non è più bello?
AlexGatti è offline  
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