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Bannato
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Sto, ad esempio, seguendo in questo momento un documentario di report, in cui si parla della morìa delle api a causa di un anticrittogamico che viene addirittura utilizzato "a monte", cioè direttamente sui semi della pianta, così che essa ne resti impregnata anche durante la crescita. Sia il prodotto che il procedimento (coating) stanno letteralmente invadendo il mercato. Il che significherebbe che ha ottenuto le necessarie autorizzazioni ANCHE dal mondo scientifico che si suppone abbia effettuato i dovuti studi atti anche ad ottenere l'autorizzazione all'immissione sul mercato. Chi lo vende produce quindi al pubblico questi studi. Accade però che, a fronte di EVIDENTI effetti collaterali si attivino altri studi, i quali sostengono invece che il prodotto è non solo nocivo, ma altamente inquinante. Le facce di culo, perchè solo così si possono chiamare, ANCHE A FRONTE DI PROVE DI LABORATORIO hanno il coraggio di smentire con clownesche giustificazioni (tipo il dire che anche se le api che frequentano un campo seminato con un prodotto impregnato dell'insetticida in oggetto muoiono con l'organismo pieno zeppo della sostanza stessa, questo non significa che vi sia necessariamente un rapporto di causa effetto). Spero tu ti renda conto che esistono millemila modi per dire che una cosa è "buona", compreso l'evitare di dire che faccia male... Immagina per esempio se sui foglietti illustrativi dei medicinali scomparisse la sezione "effetti collaterali"... Oppure prova a pensare a quei medicinali immessi sul mercato e poi ritirati perchè causa di MORTE dei pazienti... Ora, il punto è: quando la scienza è asservita agli interessi di corporazioni che estendono il proprio ambito di lucro a livello globale e su così ampia scala, che credibilità le rimane? E adesso vorrei che tu mi ripetessi ancora una volta, in tutto questo, DOVE STA LA MIA LIBERTA' DI SCEGLIERE di cosa nutrirmi, se mi infilano prodotti "manipolati" ovunque, senza nemmeno prendersi la briga di segnalarlo. Ultima modifica di Gemma : 03-12-2008 alle 21:11. |
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#222 | ||||
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Senior Member
Iscritto dal: May 2006
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Recentemente è stato sollevato il problema, che si vorrebbe attribuire ad alcuni insetticidi a base di neonicotinoidi, della moria delle api. Visto che uso regolarmente il miele a colazione, il problema mi tocca personalmente. Esso esiste, e non certo da adesso, ed è un fenomeno indubbiamente serio e dannoso per la produzione del miele, e proprio per questo meriterebbe di essere affrontato senza pregiudizi ideologici. In particolare, è stato accertato che i neonicotinoidi non c’entrano con la moria delle api. I test effettuati, obbligatori in fase di registrazione di tutti i fitofarmaci, dicono chiaramente che l’esposizione di campioni di api a queste sostanze non ha dato risultati negativi: per farla breve, le api di diverse migliaia di alveari esposte per alcuni anni non sono morte. Né poteva essere diversamente visto che è il seme a essere pretrattato con l’insetticida, il quale non si usa durante la fioritura. Piuttosto, quegli studi giungono alla conclusione che le cause della moria delle api sono, oltre che eventi climatici avversi, proprio i parassiti e le malattie, e che le perdite variano molto a seconda della tecnica apistica adottata: insomma ci sono apicoltori più bravi e scrupolosi e altri meno. Allora, la sospensione dell’uso di quegli agrofarmaci, senza arrecare alcun beneficio alle api, risulterebbe una scelta non indolore e irresponsabile: senza protezione, si perderebbero interi raccolti di mais o di barbabietole. I soliti danni causati dagli ambientalisti della domenica, insomma. Progettare di abbandonare l’uso di antiparassitari e fitofarmaci, poi, è ancora più contraddittorio se, allo stesso tempo, si mantiene l’attuale riluttanza ad accettare i prodotti geneticamente modificati, i soli che possano lasciare speranze di riduzione dell’uso dei prodotti della chimica. Piuttosto che rinunciarvi, va seriamente considerata l’eventualità di investire in ricerca allo scopo di migliorare la loro compatibilità ambientale e la sicurezza per la salute. Allora, non la demagogia ingannevole delle sirene ambientaliste, ma l’impegno ad investire in ricerca sia sui fitofarmaci sia, soprattutto, sulle opportunità offerte dalle biotecnologie fornirà le più solide garanzie di un futuro sempre più rispettoso dell’ambiente. Perché, alla fine, la verità è la solita: la protezione dell’ambiente è una cosa troppo seria per lasciarla un giocattolo nelle mani delle associazioni ambientaliste. http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=292220&START=0&2col= Il motivo per cui credo che abbia ragione è nel fatto che Le perdite maggiori riguardano gli allevamenti biologici, nei quali è stata persa circa la metà del patrimonio nazionale. http://www.osservatoriomiele.org/2_rapporto2008.htm Che, correggimi se sbaglio, non usano pesticidi o altre sostanze...quindi quell'ipotesi mi vacilla non poco. Ma linkami pure le ricerche dove si dimostra in situazione sperimentale che le api sane, muoino a contatto di quegli specifici pesticidi. Purtroppo dal mondo ambientalista vengono proposte anche teorie di campi elettromagnetici, scie chimiche ed altre amenità che non vale la pena nemmeno nominare...non ci siamo proprio Quote:
Rischi/Benefici e principio di precauzione Quote:
e nonostante cio' lavorano affinche' tu possa rompere le scatole il più a lungo possibile E poi gli interessi sono ovunque (anche nei tuoi cari slow food) ma fare ricerche e pubblicarle è l'unico modo per creare una sorta di autocontrollo, dove chi non è d'accordo puo' impiegare mezzi e tempo per rifare la sperimentazione. Quote:
) che siano piu' salutari...parimenti lasciami la libertà in futuro di mangiarmi il mio bel OGM.Per stemperare: Ultima modifica di Kharonte85 : 03-12-2008 alle 22:07. |
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#223 |
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Senior Member
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[quote=Kharonte85;25286534]Io sono scettico su questo, ma non solo perchè lo dice Battaglia (oltretutto non ne condivido i toni nè meno che mai le scelte politiche):
[i]Recentemente è stato sollevato il problema, che si vorrebbe attribuire ad alcuni insetticidi a base di neonicotinoidi, della moria delle api. Visto che uso regolarmente il miele a colazione, il problema mi tocca personalmente. Esso esiste, e non certo da adesso, ed è un fenomeno indubbiamente serio e dannoso per la produzione del miele, e proprio per questo meriterebbe di essere affrontato senza pregiudizi ideologici. In particolare, è stato accertato che i neonicotinoidi non c’entrano con la moria delle api. I test effettuati, obbligatori in fase di registrazione di tutti i fitofarmaci, dicono chiaramente che l’esposizione di campioni di api a queste sostanze non ha dato risultati negativi: per farla breve, le api di diverse migliaia di alveari esposte per alcuni anni non sono morte. Né poteva essere diversamente visto che è il seme a essere pretrattato con l’insetticida, il quale non si usa durante la fioritura. http://www.epa.gov/opprd001/factsheets/clothianidin.pdf pag 15 in fondo non si usano solo nel seme ma anche come spray, solo che sarebbero vietati da usare durante il periodo di fioritura |
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#224 | |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2006
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#225 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jun 2007
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a dire il vero nel rapporto che hai dato c'è scritto che muoiono alveari biologici che si trovano vicino a campi di mais...ma non è specificato come è coltivato il mais
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#226 | |
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Senior Member
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Ma anche se fosse...è ragionevole pensare che soprattutto gli alveari biologici siano vicino a campi di mais coltivati a suon di pesticidi? A me sembra strano... Credo che non sia del tutto da escludere che l'uso e l'abuso indiscriminato di pesticidi possa esserne in parte la causa (essendo una sostanza tossica per gli insetti non ci vedo nulla di improbabile) ma pare evidente che ci siano altre cause da ricercare...l'impressione è che non abbiano affatto un'idea precisa di quello che potrebbe essere. E a tal proposito è "illuminante" la pag di wiki inglese: http://en.wikipedia.org/wiki/Colony_Collapse_Disorder Comunque tutto questo discorso è off topic e non ci incastra con gli OGM...se non nel fatto appunto che l'utilizzo di OGM potrebbe portare in futuro ad un minore uso di sostanze chimiche in agricoltura e quindi a meno rischi sia per l'ambiente che per la nostra salute. Ultima modifica di Kharonte85 : 04-12-2008 alle 10:37. |
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#227 | |||||
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Bannato
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In realtà pare dimostrato che basti la buona e vecchia "rotazione delle colture", si, proprio quella che studiavamo alle medie... Quote:
dal tuo stesso link riporto: Per le prime segnalazioni la perfetta contemporaneità con le semine ha messo in connessione l’esposizione dell’ape alla necessità di raccolta di nettare, polline, acqua e in particolare di rugiada contaminati, da parte delle stesse. E' questo che mi fa incazzare, il fatto che anche chi si impegna per mantenere un certo tipo di standard viene comunque scavalcato dal vicino che spruzza e spande veleni. Quote:
Intanto il TAR del lazio ha disposto la sospensione ca titolo cautelativo dell'utilizzo di quei prodotti. E' già qualcosa. Ammesso e non concesso che in italia, la patria del "facciamo il cazzo che ci pare" non applichino semplicemente il metodo "menesbattoallegramente" Quote:
Quote:
Guarda che sono tanti i casi di medicinali immessi sul mercato NONOSTANTE gli studi di laboratorio rivelassero la elevata possibilità di effetti collaterali pesanti tali da indurre decesso. E li hanno prodotti ugualmente, falsificando le carte se era necessario. A te lo sbatto di informarti, io non ho ritenuto di dovermi segnare ogni caso che è saltato alle cronache negli ultimi anni. il resto evito proprio di quotarlo, altrimenti la carogna che mi è salita sulla spalla esigerebbe una risposta insultoria |
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#228 | |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2006
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No carogna pace E' solo che noto come ti bevi le teroie ambientaliste-antiscientifiche come se fossero acqua senza nemmeno dubitare, come faccio io, che quello che dici sia profondamente viziato da un'ideologia di fondo, certamente condivisibile, ma che conduce sistematicamente a risposte e decisioni inadatte per gli scopi che si prefigge o a ricercare spiegazioni causali per eventi complessi riconducibili sempre ad una azione umana vista come "contro natura". Cosa che fai ad esempio quando si richiede il compito complesso di dare una spiegazione alla moria delle API che guardacaso pero' non ha come ipotesi principe e univoca i pesticidi come vorrebbero farvi credere i vostri paladini ma probabilmente anche [e forse soprattutto] cause naturali (Patologia, virus o parassita unicellulare ecc..) ma non comprendendo queste ultime un agire umano non possono essere considerate per voi verosimili. Perchè mi chiedo io? ![]() Per quanto riguarda i medicinali, non sarebbe giustificabile se fosse vero come sostieni che nonostante i test di laboratorio abbiano immesso sul mercato farmaci pericolosi, ma siccome non è così per il semplice fatto che non tutti gli effetti collaterali possono essere prevedibili in fase di sperimentazione (dove invece si dimostra al di la' di ogni ragionevole dubbio una specifica efficacia per uno specifico disturbo) ma solo successivamente con la somministrazione a migliaia di pazienti. Di casi eclatanti non ne rimembro, ma nessuno è perfetto o infallibile...conto sul fatto che sia una pratica pressochè assente: le stesse case farmaceutiche ne subirebbero un danno di immagine tale che la cosa sarebbe oltremodo controproducente quindi si adoperano al max perchè cio' non avvenga. Se tutto questo ti sembra strano sappi che rientra perfettamente in quella filosofia di rischi/benefici e che per questo è stato istituito un osservatorio costante per la Farmaco vigilanza (si chiama proprio così) e che senza queste cose la nostra aspettativa di vita non sarebbe così alta. Ultima modifica di Kharonte85 : 04-12-2008 alle 11:11. |
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#229 |
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Bannato
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uppo questo 3d perché la discussione é interessante.
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#230 |
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Bannato
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OGM, le ragioni di chi dice no Cerco sempre di tenermi aggiornato, per quanto non sia un addetto ai lavori e il tempo a disposizione sia sempre scarso, sullo stato del dibattito sugli OGM. Negli ultimi mesi ho fatto due letture interessanti, che volevo segnalarvi e commentarne alcuni brani. Il primo documento che vi segnalo si chiama “OGM in Agricoltura: Le ragioni di chi dice no”. Lo potete scaricare dal sito “Liberi da OGM” o da quello di Slow Food. É un rapporto per molti versi sorprendente, e lo si capisce subito dall’apertura: Abbiamo tentato una strada alternativa rispetto alla moltitudine di documenti che si possono reperire in rete circa l’argomento in questione, dalla cui lettura emerge spesso una visione troppo ideologica e molto fuorviante sul piano tecnico-scientifico, sommata alla tendenza ad associare in modo univoco il termine “biotecnologie” agli organismi geneticamente modificati. Per questo motivo abbiamo utilizzato un approccio scientifico Non so voi, ma io leggo questo paragrafo come “i vari documenti anti-ogm che si trovano in rete valgono come il due di picche quando briscola è fiori, sono troppo ideologici e fuorvianti sul piano tecnico-scientifico. Abbiamo usato una strada ‘alternativa’ “ E qual è? L’approccio scientifico!! Incredibile :-) Una sconfessione in piena regola dell’approccio usato in precedenza. Infatti le lettura di questo rapporto colpisce, favorevolmente, per quello che non c’è. Sono spariti gli allarmi sui superinsetti, quelli sulle supererbacce, sui possibili problemi sanitari. Non ci sono allergie, non ci sono resistenze agli antibiotici, o allarmi sulla salute umana, niente mais messicano contaminato, niente topi deformi, niente topi sterili. Addirittura, sulle farfalle monarca (un vecchio cavallo di battaglia degli anti-ogm) si ammette finalmente quello che la comunità scientifica dice da anni e anni: Nel 1999, sulla prestigiosa rivista Nature (vol. 399, 20 Maggio 1999), esce una breve comunicazione scientifica dell’entomologo John Losey della Cornell University che puntava il dito sulle coltivazioni di mais transgenico contenente la tossina di Bacillus thuringiensis, accusandole di provocare gravi danni alle popolazioni della farfalla monarca (Danaus plexippus), ed è subito polemica. Buona parte della comunità scientifica tuttavia, critica apertamente i risultati ottenuti da Losey, evidenziandone i punti deboli e a seguito delle critiche ricevute anche lo stesso autore ha fatto marcia indietro affermando che in effetti non esistono prove conclusive sull’effetto tossico del polline Bt. Come mai all’improvviso tutta questa onestà intellettuale? Suppongo che uno dei motivi risieda nel fatto che il curatore del rapporto, come si legge nel documento, è un laureato in biotecnologie. Credo che nessun laureato in biotecnologie intellettualmente onesto possa ripetere oggi per l’ennesima volta tutta la sequenza di falsi luoghi comuni che spesso su questo blog abbiamo discusso (OGM sterili, fragola-pesce, topi deformi e così via) Addirittura si dice esplicitamente almeno a nostro parere, i rischi delle attuali Piante Geneticamente Modificate sono molto bassi se non assenti (l’unico vero rischio è dovuto agli erbicidi spruzzati prima della raccolta) Anche in altri punti si ammette esplicitamente che si oppongono agli OGM non perché siano pericolosi, ma perché sono “l’emblema dell’agricoltura industriale” Le attuali piante GM, sebbene coltivate in vaste aree del mondo non sembrano trovare interesse da parte di piccoli produttori e consumatori sebbene ne venga fatto uso da alcune industrie agricole e produttrici che sono a sua volta controllate da un piccolo numero di compagnie che ne traggono profitto. Questo non è dovuto alle tecniche molecolari utilizzate né alla profonda natura delle Piante Geneticamente Modificate bensì al fatto che loro sono l’emblema dell’agricoltura industriale, un modello con seri inconvenienti in particolare per i paesi in via di sviluppo e in relazione al problema della conservazione della biodiversità sia a livello delle colture agricole che a quello delle risorse naturali. Messi da parte, e si spera per sempre, tutti gli “allarmi” che servivano essenzialmente a spaventare cittadini e consumatori cosa rimane? Le obiezioni di tipo economico, sociale ed etico sicuramente meritevoli di essere prese in considerazione. Su quelle si può, si spera, discutere serenamente, tenendo però presente che si vuole discutere della situazione Italiana, per cui tutti i discorsi sulla fame nel mondo (servono/non servono) sono semplicemente inutili. I paesi in via di sviluppo sicuramente sapranno meglio di noi che cosa conviene a loro. Produzione e produttività Uno degli scopi dichiarati degli OGM, sostiene il rapporto, è quello di “massimizzare la produzione di piante coltivabili” La critica che viene mossa è: possiamo affermare che i paesi capitalistici soffrono di una pesante sovrapproduzione agricola, che è, poi, una delle cause della crisi capitalistica in atto, sovrapproduzione che distruggono al fine di mantenere alti i prezzi agricoli e gli industriali legati ai settori della trasformazione trovano compenso per questo maggior prezzo agricolo in un maggior profitto industriale. Un altro esempio sull’inutilità di aumentare la produzione agricola, in quanto attualmente è in esubero e questa situazione è evidentemente anche mal gestita, sono la distruzione dei pomodori europei per mantenere più alto il prezzo di mercato e come essi anche di molti altri prodotti agricoli; di esempi ce ne sono altri ma quelli fatti fin’ora dovrebbero bastare per rendere l’idea dell’attuale situazione. La critica che faccio io invece è che si confonde spesso produzione e produttività. Quanto si produce in totale rispetto a quanto posso produrre “per ettaro”. E poi, che dire allora della recente crisi alimentare? E del fatto che in Italia NON siamo autosufficienti dal punto di vista alimentare? Non mi risulta che si distruggano cereali, ad esempio, per sostenere il prezzo. Tra l’altro a mio parere si usa un artificio retorico, perché in Italia nessuno vuole introdurre il pomodoro ogm (ad esempio) per aumentare la produzione ma casomai per salvare alcune varietà. Queste osservazioni vengono giusto a fagiolo per introdurre la seconda lettura interessante che ho fatto in questi mesi: il “quaderno di Darwin” dedicato agli OGM. Lo potete trovare in edicola. Parlando i produttività sul quaderno di Darwin troviamo invece questo Si calcola che un cacciatore/raccoglitore del neolitico, trovando un campo di frumento selvatico, potesse raccogliere 500 kg per ettaro di terreno. Molti millenni dopo (8000 anni), nella Roma dei Cesari, un contadino romano, con il grano ormai domesticato, poteva forse raccoglierne il doppio: 1000 kg. Dopo la prima guerra mondiale la resa di un ettaro di terreno di un contadino italiano era più o meno la stessa. Miglioramenti genetici, fertilizzanti, antiparassitari e pratiche agrarie migliorate hanno portato ora ad avere rese anche di 4000/5000 kg Oggi l’orgoglio, giustificato, per la tradizione del made in Italy non basta più a coprire lo stato di crisi. Dipendiamo dall’estero per il 40% del grano duro, per il 70% del grano tenero, per il 25% del mais, per il 90% della soia e per il 50% delle carni. La redditività per ettaro è bassa e sacrifichiamo una parte troppo grande dei nostri raccolti a parassiti, funghi o siccità. Ogni anno la nostra bilancia agroalimentare è in rosso per circa 10 miliardi di Euro. E gli agricoltori sono nell’angolo. Le storture del sistema nazionale non li hanno messi nelle condizioni di approfittare del carocibo prima dell’estate e ora che i prezzi sono in discesa non riescono a coprire i costi di produzione. Insomma, pare invece che anche in Italia ci sia bisogno di aumentare la produttività. Ma quanti OGM madama Dorè Un’altra obiezione tipica è quella del basso numero di OGM oggi in commercio. Dice il rapporto di Liberi da OGM Dal semplice punto di vista tecnologico, le attuali piante GM, sono molto limitate nel numero di specie e nei caratteri utilizzati e da tempo non hanno raggiunto il livello di aspettative riferito al miglioramento delle piante agricole. In realtà sono quattro le colture (soia, mais, cotone e colza) che rappresentano il 95% di tutte le varietà transgeniche coltivate, 8 i paesi che rappresentano il 99% del totale della superficie coltivata a colture transgeniche, e solo 2 i caratteri geneticamente indotti che hanno acquisito importanza dal punto di vista commerciale (la tolleranza agli erbicidi e la resistenza del Bacillus thuringiensis ai fitoparassiti). La mia obiezione è che questo è un classico “non-argomento”. Sarebbe come minimizzare la produzione delle decine e decine di formaggi DOP italiani solo perché numericamente, e a livello di mercato, sono assolutamente insignificanti rispetto a Grana e Parmigiano. Che argomentazione è? Dovrebbe scoraggiare ad usare gli OGM esistenti? O a produrne di nuovi? Boh…. Lasciamo invece la parola al Prof. Sala che su Darwin ci dice Nessun prodotto vegetale oggi in commercio è “naturale”. In particolare, la ricerca sviluppata in Italia nell’ultimo secolo è stata indirizzata a due finalità: aumento della produttività (prodotto per unità di superficie) e miglioramento della qualità. I nostri “prodotti tipici” non sono dunque un dono della natura. Sono il risultato del lavoro, spesso ottimo, dei nostri genetisti agrari. Le problematiche affrontate dalla ricerca italiana dal 1992 nel campo ogm riguardavano prodotti tipici italiani, “benché alla pubblica opinione arrivassero sempre e solo informazioni sulle piante OGM prodotte e commercializzate dalle multinazionali” L’Italia (per lo più ricerca pubblica) ha tra il 1992 e il 2003 prodotto OGM di: Cicoria, Ciliegio, Cocomero, Colza, Dimorfoteca, Fragola, Geranio, Ginestrino, Kiwi, Grano, Lampone, Lattuga, Mais, Melanzana, Melone, Olivo, Patata, Pomodoro, Riso, Soia, Statice, Tabacco, Vite, Zucchine. I tratti interessati sono: resistenza a insetti, resistenza a funghi, resistenza a virus, aumento di produzione, modifica habitus della pianta, sviluppo della qualità del frutto, valore nutrizionale, resistenza ad erbicida, maschiosterilità più combinazioni di questi Insomma, chi ha ragione? Sono solo quattro gli OGM esistenti o sono decine? Entrambi. É verissimo che gli OGM IN COMMERCIO sono ristretti a poche colture, tuttavia gli OGM studiati e sviluppati in laboratorio in tutto il mondo sono centinaia e centinaia. Pensati per gli scopi più diversi e molti sviluppati dalla ricerca pubblica. Purtroppo la maggioranza di questi non verranno mai messi sul mercato e non riusciranno a risolvere i problemi per cui sono stati inventati. Come mai? Ci spiega ancora il Prof. Sala C’è una obiezione ricorrente: poche multinazionali avranno il monopolio dei geni introdotti nelle piante OGM: tutti diventeremo tributari di brevetti stranieri. Niente di più errato: i nostri laboratori di biologia molecolare producono ancora oggi dati importanti su geni di interesse agronomico e diventeremo, in effetti, tributari di brevetti stranieri solo se continueremo a bloccare l’applicazione delle nostre conoscenze e a permetter solo l’uso di OGM di importazione Basterebbe solo una nuova apertura politica per tornare a essere protagonisti della ricerca e delle applicazioni. Si calcola che oggi per produrre tutte le necessarie evidenze sperimentali siano necessari più di 20 milioni di euro. Il problema è che questi costi oggi sono alla portata solo delle grandi multinazionali del seme e sono convenienti solo per quelle poche piante che hanno enormi mercati mondiali. Evidentemente la ricerca pubblica italiana non potrà mai coprire questi costi. Aggiungo io che questi costi sono il risultato di una eccessiva regolamentazione (che in molti ritengono ridondante, e a volte inutile) che almeno nella fase iniziale è stata vista con favore dalle grandi multinazionali del biotech (Monsanto e C.) e addirittura suggerita e richiesta perché in questo modo le multinazionali riescono ad impedire ai piccoli concorrenti e alla ricerca pubblica di competere ad armi pari. Paradossalmente Greenpeace e Slow Food, tanto per fare due nomi, fanno il “gioco” delle multinazionali, opponendosi “senza se e senza ma” agli OGM e rifiutandosi di utilizzare un approccio “caso per caso”. Morale: solo le multinazionali hanno 20 milioni di euro da investire per un nuovo prodotto, mentre la ricerca pubblica si attacchi al tram… http://bressanini-lescienze.blogauto...i-chi-dice-no/ |
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#231 |
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peccato, proprio adesso che è stato dimostrato il trasferimento genico orizzontale
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/1...ubmed_RVDocSum Aphids acquired symbiotic genes via lateral gene transfer. Nikoh N, Nakabachi A. BMC Biol. 2009 Mar 10;7:12. Petrini non ne fa una giusta
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"Le masse sono abbagliate più facilmente da una grande bugia che da una piccola". (Adolf Hitler) "Se sei bello ti tirano le pietre, se sei brutto ti tirano le pietre. se sei al duomo ti tirano il duomo". (cit. un mio amico )
Ultima modifica di Lorekon : 22-06-2009 alle 17:55. |
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#232 |
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Bannato
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il trasferimento genetico orizzontale cosa sarebbe?
Il fatto che un gene possa "diffondersi" naturalmente da una specie a un'altra? |
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#233 | |
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Senior Member
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non solo da una specie a un'altra, ma tra specie lontanissime (opposte direi). nel caso dell'articolo,da un batterio simbionte al suo ospite (un insetto, dunque un eucariote) figuriamoci tra batterio e batterio quanto può essere facile. è sempre stato uno degli argomenti finora "dubbi" contro gli OGM, ovvero il possibile trasferimento di geni per la resistenza agli antibiotici (usati per la selezione delle piante trasformate) dalle piante ai batteri del suolo e successivamente ai patogeni umani che quindi sarebbero diventati antibiotico-resistenti.
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"Le masse sono abbagliate più facilmente da una grande bugia che da una piccola". (Adolf Hitler) "Se sei bello ti tirano le pietre, se sei brutto ti tirano le pietre. se sei al duomo ti tirano il duomo". (cit. un mio amico )
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#234 | |
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Bannato
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In effetti é una sminchiata clamorosa. Immagino che però difficilmente avranno grande diffusione queste notizie; e continuerà ad imperversare la filosofia del "naturale=buono=come madre natura comanda", |
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#235 | |
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"Non perdiamo di vista le vere priorità, l'economia serve a sostenere le vite, non devono essere le vite gli strumenti per sostenere l'economia." Conte Zero
Ipsa scientia potestas est |
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#236 |
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Bannato
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#237 | |
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Senior Member
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![]() Avevo confuso resistenza ed assuefazione...
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"Non perdiamo di vista le vere priorità, l'economia serve a sostenere le vite, non devono essere le vite gli strumenti per sostenere l'economia." Conte Zero
Ipsa scientia potestas est |
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#238 |
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EDIT visto tardi
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"Le masse sono abbagliate più facilmente da una grande bugia che da una piccola". (Adolf Hitler) "Se sei bello ti tirano le pietre, se sei brutto ti tirano le pietre. se sei al duomo ti tirano il duomo". (cit. un mio amico )
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e nonostante cio' lavorano affinche' tu possa rompere le scatole il più a lungo possibile
) che siano piu' salutari...parimenti lasciami la libertà in futuro di mangiarmi il mio bel OGM.
No carogna
pace








