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#201 | |
Registered User
Iscritto dal: Oct 2009
Messaggi: 75
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Quote:
![]() trappola, distogliere l'attenzione... ma ti leggi? questo è un forum di discussione, non una segreteria di partito |
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#202 |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2006
Città: Roma-Milano Utente:Deberlusconizzato Iscritto:20/2/2000 Status:SuperUtenteAdm Messaggi totali:107634 Auto:BMW X3 3.0 SD M
Messaggi: 1722
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#203 |
Bannato
Iscritto dal: May 2001
Città: Versilia
Messaggi: 1503
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Io ho perso la speranza,
a vedere la faziosità della gente che è alla manifestazione pdl condita con un taglio trionfalistico del tg1 (puke) ho perso la speranza, considero il 30% del popolo italiano un emerito imbecille dalla zucca vuota e riempita di caz*ate come calcio, grande fratello e simili... Mi meraviglio come riescano a credere a quello che dicono... Allarmante, sembre di vedere la folla acclamante degli anni 20 il bello è che questa minoranza ci governerà ancora perché come i borg fanno solo numero e si muovono con un unico pensiero... Dall altra parte un opposizione inesistente, di facciata, con il resto del popolo che se ne frega fa spallucce e urla:governo ladro! E stop! Ben venuti nella telecrazia! Ultima modifica di guyver : 20-03-2010 alle 13:32. |
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#204 |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2005
Messaggi: 367
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Giorgio Lainati si definisce il "soldato di Berlusconi": è lui il fulcro in Parlamento che ha portato l’attacco alla Rai
di Marco Lillo e Peter Gomez Per capire cosa sia per lui la libertà di stampa non servono le intercettazioni di Trani: le memorabili conversazioni telefoniche in cui il vicepresidente della commissione parlamentare di vigilanza Giorgio Lainati si autodefinisce un "soldato" di Silvio Berlusconi. Bastano invece gli archivi dei giornali. Sì perché Lainati, 52 anni, ex collega (si fa per dire) di Italia Uno e Canale 5 e poi per quasi due lustri capo ufficio stampa di Forza Italia, sul giornalismo e i giornalisti ha sempre avuto le idee chiare. Buoni sono solo quelli che non criticano o riportano notizie sgradite al capo. Cattivi o pessimi sono tutti gli altri. "Le parole di Enzo Biagi sono frutto di un'incredibile carica d'odio e di livore che porta quello che è stato un autorevole e prestigioso giornalista italiano a manifestare assoluto e irreversibile disprezzo per il capo del governo del proprio Paese", diceva per esempio nel 2005, Lainati scandalizzato perché Biagi non dagli schermi Rai (era stato espulso con l'editto bulgaro), ma dalle colonne del Corriere della Sera, aveva osato ricordare che né De Gasperi, né Nenni, ne Togliatti, si sarebbero mai sognati di mostrare il dito medio alzato nel pugno chiuso, come aveva appena fatto il Cavaliere in un comizio. Fino a una settimana fa, quando ancora non si sapeva che Lainati si sentiva e si vedeva di continuo con il commissario, in teoria indipendente, dell Agcom Giancarlo Innocenzi, per pianificare "strategie" contro Annozero, i suoi incessanti attacchi all'arma bianca contro chiunque si mettesse sulla strada del premier sembravano una semplice deformazione professionale di un ragazzo invecchiato dovendo tutto "al capo" (Innocenzi dixit). Una brutta abitudine di un cronista televisivo che nel '94 si era messo in luce nelle corte di re Silvio organizzando un giornale telefonico (un 144 a pagamento) in cui, rimpinguando le casse del neonato partito, gli utenti potevano fare il pieno di notizie e editoriali tutti indirizzati contro gli avversari politici. Oggi che gli editoriali e i pezzi encomiastici passano non più da linee telefoniche a pagamento ma dagli schermi dell’ammiraglia Rai pagata con il canone, Lainati è salito di livello. Non più un semplice cortigiano. È lui il fulcro in Parlamento della strategia che ha portato prima la Rai ha vietare le docu-fiction e poi a chiudere tutti i talk show nel mese precedente alle elezioni. Per mesi, Lainati ha osservato quei pasticcioni della Rai e dell’Agcom tentare di costruire con una serie infinita di comitati, lettere, bozze, diffide e regolamenti vari una rete che riuscisse a intrappolare Santoro. Ogni volta il conduttore di Annozero riusciva a svincolarsi dalla morsa letale della tenaglia Agcom-Rai e mandava in onda i servizi contro il Cavaliere. Tra novembre e dicembre, mentre la Procura di Trani intercettava Innocenzi che ordiva trame complicatissime contro gli show politici su mandato di Berlusconi, Lainati scalpitava a bordo campo. Innocenzi cercava di coinvolgerlo nella squadretta che doveva lanciare l’assalto al nemico per impedire la messa in onda della puntata sul processo Mills. Il 30 novembre del 2009 lo sveglia alle 11 di mattina (Lainati è notoriamente un tiratardi) e lo convoca: "Abbiamo un allarme! Santoro giovedì vuole fare il processo Mills. Io ieri ho chiamato Mauro (Masi, dg Rai Ndr); ho chiamato anche Alessio (Gorla, cda Rai, ndr), ho chiamato anche Cosimo (Ferri, magistrato del Csm, Ndr) e quindi volevo avvertire anche te. Qui c’è da trovare una soluzione per evitare che lo faccia e dobbiamo vedere come concordare. L’idea, se domani ci vediamo tutti insieme, io raccolgo tutti gli elementi e decidiamo tutti insieme un percorso da fare. Naturalmente il pallino sarà in mano a Masi”. Da buon soldato, Lainati risponde: "va bene, aspetto tue comunicazioni". Subito dopo parte la convocazione per Masi, via sms: "Mauro liberati mezz’ora domani alle 12 a casa mia. Viene da me il mio amico del Csm che ha trovato una chiave 'interessante', così concordiamo il percorso". Di quell’incontro fondamentale per la "strategia", oggi nessuno ricorda nulla. Mauro Masi, sentito da il Fatto Quotidiano non risponde. Cosimo Ferri, evita di entrare nel merito: “Quello che dovevo dire l’ho detto nel mio comunicato”. Gorla nega: “mai partecipato a un incontro del genere”. E Lainati? Il vicepresidente della commissione della vigilanza sulla Rai prima replica: “Non so di cosa sta parlando, non sono mai andato a un incontro simile”. E, quando il cronista gli contesta che è lui stesso a dire a Innocenzi di essere disponibile ad andare all’incontro con Masi, Gorla e Ferri, cambia tono e, minaccioso dice: "lei è in possesso di atti che non dovrebbe avere". Quando la strategia fallisce e la trasmissione va in onda, Lainati il 4 dicembre si risente con Innocenzi e gli chiede se è il caso di fare un esposto contro Santoro insieme agli altri colleghi della commissione parlamentare di vigilanza, come Iole Santelli: "dobbiamo capire se in base ai contenuti dell’esposto poi voi siete in grado di fare qualcosa. Questo me lo devi dire te". Il 9 dicembre si risentono e Lainati insiste con Innocenzi: "l’esposto è pronto ma siamo impotenti. È il settimo esposto che facciamo in quasi 4 anni di tua permanenza lì (in Agcom Ndr) e Santoro è li che ci incula più di prima...io faccio il soldato, sono uno dei pochi stronzi rimasti e quindi ditemi che devo fare e io faccio quello che mi viene detto di fare". Passano due mesi e finalmente Lainati entra in campo. Sarà la commissione di vigilanza (su proposta del radicale Beltrandi) ad approvare il regolamento che permetterà a Mauro Masi di spegnere tutte le trasmissioni politiche in campagna elettorale. E il vicepresidente Lainati sarà il guardiano contro chiunque volesse modificarlo: "il regolamento approvato ieri non si tocca". E quando l’amico Mauro Masi e il Cda Rai useranno il regolamento per spegnere Annozero, Lainati brinderà: "Ben fatto". http://antefatto.ilcannocchiale.it/g...%u00ec_signore che bella cricca (e bravo anche il membro del csm ![]() ![]() Ultima modifica di sander4 : 20-03-2010 alle 14:24. |
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