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Old 10-01-2008, 14:26   #121
Mafio
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Old 10-01-2008, 15:24   #122
Riverside
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spesi:ho speso giusto mille euro la settimana scorsa,tra libri,colori e pennelli,alcune cose per la fotografia e altro.trecento però li ho usati per il pranzo di natale della solidarietà,per chi non ha nulla.
Morg

Età: qualche anno in più di molti che hanno risposto a questo post;
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i 1000 €?: devoluti interamente, a favore, di Emergency.
L'Italia è il primo produttore di mine antiuomo, al mondo.
Gran parte dei territori della ex Jugoslavia sono disseminati di quelle mine.
Ogni giorno, un bambino, rincorrendo un pallone, o giocando in un prato, salta su una mina (di fabbricazione italiana) e, se non ci lascia la pelle, perde un arto: a parte le cure, le protesi costano.
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Old 10-01-2008, 15:41   #123
IcEMaN666
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giusto a pennello..
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Ci sono 550.000.000 di armi da fuoco sul pianeta: questo significa un arma da fuoco ogni 12 persone.
Ora la domanda è: come armiamo le restanti 11?
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Old 10-01-2008, 15:44   #124
juninho85
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L'Italia è il primo produttore di mine antiuomo, al mondo.
un tempo
dopo ottawa 2002 son stati distrutti tutti gli arsenali,o almeno così si dice
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Old 10-01-2008, 15:46   #125
Mafio
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comunque questo thread mi sembra veramente inutile...spendere tanto per occupare il tempo non mi pare una gran furbata.
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Old 10-01-2008, 15:54   #126
ania
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Età: qualche anno in più di molti che hanno risposto a questo post;
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L'Italia è il primo produttore di mine antiuomo, al mondo.

Gran parte dei territori della ex Jugoslavia sono disseminati di quelle mine.
Ogni giorno, un bambino, rincorrendo un pallone, o giocando in un prato, salta su una mina (di fabbricazione italiana) e, se non ci lascia la pelle, perde un arto: a parte le cure, le protesi costano.
http://www.volint.it/scuolevis/comme...0armi/mine.htm

Quote:
Mine antiuomo: la Campagna internazionale

Nel dicembre 1997 il premio Nobel per la pace e' stato conferito alla Campagna internazionale per la messa al bando delle mine antiuomo ed alla sua portavoce Jodie Williams. Si e' trattato di un importante riconoscimento all'insieme di associazioni, gruppi e singoli individui che da alcuni anni cercano di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla questione delle mine antiuomo, sul peso economico, sociale ed umano da esse rappresentato, e sulla necessita' di uno sforzo collettivo per risolvere questo drammatico problema.

Uno dei risultati più importanti raggiunti dalla Campagna Internazionale è stata la pressione su un gran numero di paesi per indurli alla firma di un trattato internazionale sulla messa al bando delle mine antiuomo.
Questi sforzi sono stati coronati da successo: alla fine del '97 nella conferenza ad Ottawa è stato raggiunto un accordo per il bando totale di queste armi. Il trattato ha finora ottenuto la firma di un elevato numero di paesi partecipanti e tra questi l'Italia (ma non ancora quella di paesi importanti quali gli USA e la Cina).

Questi risultati, per quanto significativi, non devono far perdere di vista le dimensioni del problema che la comunità internazionale ha ancora di fronte a sé. Infatti, anche se queste armi fossero definitivamente messe al bando in tutto il pianeta (e siamo ancora lontani dal raggiungimento di questo obiettivo), resterebbe ancora aperto il problema dell'eliminazione delle mine già disseminate in un gran numero di paesi .


La Convenzione di Ottawa

Tra i paesi che non hanno firmato la convenzione di Ottawa per la proibizione dell’uso, dello stoccaggio, della produzione e del commercio delle mine antipersona e per la loro distruzione vale la pena di ricordare: Cuba, Stati Uniti, Russia, Turchia, Egitto, Israele, Marocco, Eritrea, Somalia, Nigeria, Cina e India.

Il trattato approvato nel 1997 ad Ottawa è oggi stato firmato da tra quarti dei paesi del mondo, 138, mentre le ratifiche sono 101. Gli stati produttori sono passati da 54 a 16.
I territori sminati sono stati 168 milioni di metri quadrati.

Secondo i dati del rapporto 2000 ci sono oltre 250 milioni di mine negli arsenali delle forze armate di 105 paesi, in particolare Cina [110 milioni] e Russia [60/70 milioni]. Tra gli stati firmatari l’Italia mantiene il primato del numero di mine conservate nei magazzini delle forze armate [4,8 milioni].

Nel 1999 sono state distrutte circa 22 milioni di mine antipersona in 50 paesi. Solo diciassette di questi stati hanno eliminato completamente le riserve di mine.

Tra i 138 paesi firmatari, solo 48 stati hanno provveduto a pubblicare un rapporto sulla stato di attuazione della convenzione pur essendone tutti obbligati.

L’Africa sub-sahariana è la regione con il più alto numero di mine ancora in uso, in particolare in Angola, Burundi, Sudan, Etiopia, Congo ex-Zaire, Ruanda, Uganda e Zimbabwe. Ma sono Afghanistan, Cambogia e Myanmar i paesi con il più alto numero di vittime. Il ricorso più massiccio nell’ultimo anno e mezzo si è registrato in Cecenia e Kosovo.

Le nazioni del mondo ancora contaminate sono 88.


http://it.wikipedia.org/wiki/Mina_terrestre

Quote:
L'Italia è stata, fino ai primi anni '90, uno dei principali paesi produttori di mine terrestri e anti-uomo, vietate anche nel nostro paese dal 1994.

http://www.lettera22.it/showart.php?id=98&rubrica=24
Quote:
BOMBE A GRAPPOLO, LE NUOVE MINE ANTIUOMO
Presentato a Roma il report 2002 sulla campagna per la messa al bando delle mine antipersona. Occasione per una nuova denuncia: quella contro le cluster bombs usate dagli Stati Uniti in Afganistan.

Anna Assumma

Sabato 14 Settembre 2002
La presentazione, a Roma, del rapporto sulla campagna contro le mine antipersona si è trasformata nell’occasione di una nuova denuncia, quella contro le cluster bombs, le bombe a grappolo che la guerra in Afganistan ha fatto conoscere all’opinione pubblica internazionale. Sono loro il nuovo obiettivo della Campagna che, ad oggi, ha riportato uno straordinario successo nella messa al bando quasi totale delle “vecchie” mine, quelle tradizionali. Con un’adesione di tre quarti della comunità internazionale. Il numero dei paesi produttori è passato da 55 a 14. “La nostra campagna ha portato a vere e proprie ‘deflagrazioni’ di democrazia, come accaduto in Mozambico e Afghanistan”, dice Nicoletta Dentico, direttore esecutivo di Medici Senza Frontiere Italia, da anni impegnata nella campagna antimine. Lo scorso luglio, si sono aggiunti alla lunga lista dei paesi che hanno ratificato il Trattato per la Messa al Bando del 1997 anche Angola ed Etiopia. In proporzione al diffondersi di una sensibilità contro l’uso delle mine decresce, naturalmente, il numero delle vittime: passato da 26 mila a 15 mila stimate. Il trattato, dice ancora Dentico, ha una forte connotazione disarmistica: si tratta, in effetti, del primo passo verso l’abbandono di un armamento tradizionale”. E si tratta di un importante precedente. Quello della campagna contro le mine antipersona (“per favore, non chiamatele antiuomo”, dice Dentico, “uccidono soprattutto donne e bambini”) è un esempio felice (e unico) di moratoria contro gli armamenti. Medici Senza Frontiere, che ha tenuto in vita questa campagna per anni, ne è giustamente orgogliosa. “Siamo partiti dal nostro sguardo: dalla conoscenza di fatti che verifichiamo ogni giorno, sul terreno”. Ma non si sofferma sui successi ottenuti e getta il sasso nello stagno: le cluster bomb, a tutti gli effetti mine antipersona, saranno il nuovo obiettivo della campagna. Prodotte da Usa e Gran Bretagna (ma anche i russi hanno le loro, ampliamente utilizzate in Cecenia), le cluster bombs hanno un margine di errore dichiarato (dalle aziende produttrici) del 5%. In realtà l’errore verificato sul terreno è del 50%: ad affermarlo è l’ex generale Fernando Termentini, direttore tecnico per lo sminamento di Intersos. Insomma, sono le cluster, le nuove mine. I coordinatori della campagna lo sanno, e si stanno preparando ad affrontare questa nuova frontiera. “Il primo allarme contro le cluster bombs lo lanciai nell’87, di Termentini,” e già allora ne sottolineai la pericolosità: perché sono più sensibili. Le vidi in Kuwait, dopo la guerra del Golfo, e poi in Kosovo, dove hanno creato più problemi delle mine di vecchia concezione. Perché delle mine, l’esercito Serbo aveva lasciato delle mappe. Delle cluster, lanciate dall’aereo, è impossibile avere una mappatura”. Vengono “mappate” in un solo modo: quando esplodono. E fornisce ancora altri dati. Agghiaccianti. Cita il caso di Karoti, pacifico villaggio afgano, “ricco” solo della sua terra produttiva, così rara in quella regione montagnosa. Lì, 363.000 metri quadri di pascoli e orti sono stati bombardati con 800 cluster. Di queste, 484 erano inesplose, vere e proprie mine sul terreno. Si tratta delle micidiali BL 97, di produzione statunitense. Sono state “scoperte” perché una ventina di giorni fa hanno ferito gravemente tre ragazzini e ucciso due pastori. Ma situazioni analoghe si verificano, naturalmente, in tutto il paese.
Già nel ’94, il dipartimento di stato Usa aveva candidamente dichiarato la propria ostilità verso la campagna contro le mine: pericoloso precedente di attacco alla produzione e all’uso di un’arma “convenzionale”. C’è solo da sperare che il successo della campagna, e il nuovo focus sulle cluster bombs, siano per i militari americani una nuova fonte di preoccupazione.
*Lettera22

COSA SONO LE CLUSTER BOMBS
I militari le chiamano “submunizioni”, perché sono contenute in un dispenser trasportato da aerei. Ogni dispenser ne contiene 200. Il lancio di quattro dispenser equivale a 800 bombe. Di queste, 400 non esplodono e si distribuiscono su un’area di due chilometri quadrati. Secondo dati Onu, sull’Afganistan sono stati effettuati 168 lanci, con almeno due dispenser per lancio. I “genitori” delle cluster sono le mine anticarro, escluse dalla moratoria di Ottawa del ’97quando non si è considerato che, essendo dotate di dispositivo che le fa esplodere in caso di manipolazione, sono in effetti mine antipersona. “Le cluster bombs, l’evoluzione di questa tecnologia, sono ancora più micidiali”, sottolinea l’ex generale Termentini, di Intersos. Il disinnesco? E’ impossibile. Vanno distrutte sul posto. L’operazione è complicata dal fatto che si possono conficcare in profondità nel terreno, senza perdere la loro aggressività. Ma si tratta, secondo gli strateghi, di bombe “umanitarie”.

LA LUNGA STRADA DELLO SMINAMENTO
-India e Pakistan non solo non hanno aderito alla moratoria, ma hanno continuato operazioni di minamento dei confini durante tutto il 2001. Si tratta della più massiccia operazione di minamento dal 1997.
-Secondo Landmine Monitor, sono 90 i paesi infestati da mine terrestri.
-Il numero più alto di nuove vittime si è avuto in Afganistan, Cecenia, Cambogia, Angola, Nepal, India, Iraq del nord, Birmania. Alcuni paesi che non hanno aderito al trattato per la messa al bando hanno ammesso di avere usato mine antipersona: sono Birmania, India, Pakistan, Russia e Sri Lanka. Ma si presume che abbiano usato mine anche Georgia, Nepal, Somalia. L’Angola, firmataria nel 2001, ha ammesso di avere usato mine antipersona.
-Nel periodo relativo al rapporto, le mine sono state usate da gruppi di opposizione in almeno 14 paesi.
-33 stati che hanno ratificato il trattato di messa al bando hanno distrutto le proprie riserve, altri 22 lo stanno facendo. 17 stati devono ancora avviare la distruzione.

MINE ANTIUOMO: UNA STORIA MADE IN ITALY
La Valsella non esiste più. Almeno come produttrice di mine: ora dalle sue fabbriche escono vetture ecologiche. Ma esiste una Valsella Singapore: e di questa, naturalmente, è difficile conoscere l’assetto societario. Altra storia per le mine già esportate. Su questo punto, afferma Nicoletta Dentico, si orienterà la futura campagna in Italia. Sulla responsabilità, su chi paga il danno: ambientale e, naturalmente, morale. “Le mine Fiat/Valsella stanno ancora esplodendo in tutto il mondo, nel Sahara Occidentale come in Kurdistan. E il ritiro dall’azionariato delle aziende produttrici non basta certo a risolvere il problema: rimane una responsabilità etica”, afferma Dentico.
Intanto l’Italia, già in prima linea nella produzione di mine è oggi, dopo la firma della moratoria e dopo la legge 347 del 1997, all’avanguardia nella distruzione del proprio aresenale, con 6.379.636 mine distrutte nei due impianti di Noceto, in provincia di Parma, e di Baiano, nei pressi di Spoleto.

http://www.repubblica.it/2005/k/sezi...uo/antiuo.html
Quote:
Mine antiuomo, ventimila morti
Le superpotenze stanno a guardare
Rapporto mine 2005/ Paesi come Stati Uniti, Cina e Russia continuano a non collaborare
Diminuiscono le nazioni produttrici, aumentano le vittime
Ma va finanziato un enorme lavoro di bonifica

di LUCIA RITROVATO

ROMA - Sale il numero degli Stati che bandiscono le mine anti-uomo dai loro usi, diminuiscono i paesi che le producono, ma cresce il numero delle vittime nel mondo a causa di questi terribili ordigni.
Il nuovo rapporto "Landmine Monitor 2005", presentato oggi dalla Campagna Italiana contro le mine, offre una radiografia completa su 112 Paesi, divisi tra quelli minati e quelli che non hanno ancora firmato la Convenzione di Ottawa che proibisce uso, produzione, commercio e stoccaggio di mine.

Nelle 1.053 pagine dello studio, confermate le eccessive mancanze e scarso interesse al problema da parte della comunità internazionale.
Molte superpotenze, come Stati Uniti, Cina e Russia, sono ancora lontane dal firmare il trattato del 1997.
Il settimo appuntamento con la ICBL (campagna internazionale per la messa al bando delle mine) arriva un anno dopo la prima conferenza di revisione della Convenzione di Ottawa tenutasi a Nairobi, e fa chiarezza sull'entità di un problema che resta nel 2005 irrisolto.

Risultano infatti ancora 84 i paesi minati (di cui 54 aderenti al Trattato di Ottawa) insieme ad otto aree non riconosciute come stati indipendenti dove muoiono all'anno circa 20.000 persone, l'86% delle quali sono civili e il 23% bambini.
Tra i paesi più colpiti c'è la Cambogia, l'Afghanistan, la Colombia, il Burundi, l'Angola e la Cecenia, ma per la prima volta si sono registrati casi anche in Bielorussia, Gibuti, El Salvador, Venezuela e Taiwan.

Nel 2004 sono stati liberati dalle mine complessivamente 135 Km quadrati di terreni in 37 Paesi, l'Afghanistan e la Cambogia sono gli Stati dove è stato maggiore il lavoro di rimozione.
Un lavoro minimo se si pensa che sono circa duecentomila chilometri quadrati i terreni da sminare nel mondo. In altri Paesi, come la Bosnia, il Ciad, la Croazia e il Niger, la bonifica dovrebbe essere completata entro il 2010.

Le novità positive che si leggono nel nuovo rapporto a cui hanno lavorato 77 studiosi, riguardano l'uso degli ordigni che nell'anno trascorso è stato registrato da parte di tre soli governi (Birmania, Nepal e Russia). Un numero che è diminuito notevolmente negli anni, erano 4 nel 2003, 6 nel 2002, 9 nel 2001 e 13 nel 2000. Si è ridotto anche l'uso di mine da parte di gruppi armati non statali: 13 paesi (tra cui Iraq, Turchia, Somalia e Russia) rispetto ai 16 del 2003.
Passi in avanti anche nel tentativo di blocco della produzione di questo orribile strumento di morte. Rispetto all'anno scorso è sceso a 13 il numero degli Stati produttori con l'uscita dal "giro" di Egitto e Iraq, ma restano purtroppo i grandi nomi: Usa, Cuba, Iran, Cina, Corea del Sud, Corea del Nord, Vietnam, Pakistan.

Negli otto anni trascorsi dall'entrata in vigore del Trattato di Ottawa si registrano e si alternano dunque progressi innegabili a sconfitte periodiche: 147 Stati aderiscono attualmente alla Convezione per esempio, altri sette l'hanno firmata ma non ancora ratificata, e mancano all'appello 40 Stati, tra cui Egitto, Israele, India, Stati Uniti, Russia e in "rappresentanza" per l'Europa la Finlandia.

Continua la distruzione negli arsenali dei Paesi che hanno aderito alla Convenzione, sono state distrutte 400.000 mine, ma sono diminuiti i finanziamenti per lo sminamento da parte del Canada, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Regno Unito, Grecia, Italia e Svezia.


"L'Italia è nella lista nera dei Paesi che negli ultimi anni ha dimezzato i finanziamenti per lo sminamento - ha dichiarato Simona Beltrami, coordinatrice della Campagna italiana contro le mine - Nel triennio 2001-2003 erano stati stanziati 29 miliardi di lire, per il 2004-2006 siamo arrivati a 7.646.000 euro. Ci aspettiamo già notevoli "sconti" per il 2006".
Le sfide da affrontare per i prossimi anni sono chiare: maggiori investimenti nella rimozione delle mine, ma soprattutto nell'assistenza alle vittime. "Sono i problemi principali - chiarisce la Beltrami - Almeno il 54% delle vittime, in maggioranza donne e bambini, muore prima di poter ricevere cure. Non bisogna poi dimenticare i feriti che vanno aiutati nel loro reinserimento nella società".

Sul rapporto "Landmine Monitor 2005" si continuerà a discutere a Zagabria il prossimo 28 novembre dove si riuniranno gli Stati-parte della Convenzione di Ottawa.


(22 novembre 2005)


http://www.repubblica.it/2007/11/sez...-antiuomo.html
Quote:
Messaggio di Papa Benedetto XVI alla Conferenza internazionale in corso in Giordania
Nel 2006 questi ordigni hanno ucciso 5.700 persone, un terzo delle quali bambini
Il pontefice contro le mine antiuomo
"Bandiamo questi strumenti di morte"


CITTA' DEL VATICANO - C'è la benedizione del papa sui lavori della Conferenza in corso in Giordania per accelerare la messa al bando delle mine antiuomo. Parlando dopo l'Angelus, il pontefice ha ricordato l'impegno del vaticano nell'adozione della Convenzione sul divieto di impiego, stoccaggio, produzione e trasferimento delle mine antiuomo e sulla loro distruzione.

"Di tale Convenzione, adottata dieci anni or sono - ha ricordato Benedetto XVI - la Santa Sede è tra i principali promotori. Esprimo pertanto di cuore il mio augurio e il mio incoraggiamento per il buon esito della conferenza, affinché questi ordigni, che continuano a seminare vittime, tra cui molti bambini, siano completamente banditi".

Al momento, insieme a diverse formazioni guerrigliere, sono solamente Birmania e Russia gli stati che continuano ad usare questo tipo di arma, ma il testo della Convenzione non è stato sottoscritto neppure da Cina, Stati Uniti, Pakistan e India. Il fatto che il mondo abbia sostanzialmente rinunciato a questo strumento di distruzione non significa però che non ci siano più morti.

Gli ordigni antipersona mietono infatti vittime anche molto tempo dopo la loro posa e secondo l'ultimo rapporto dell'organizzazione non governativa "Campagna Internazionale contro le Mine", nel 2006 mine e residuati bellici hanno continuato ad uccidere, ferire e mutilare in 68 paesi oltre 5.700 persone. Il 34% delle quali, sottolinea il rapporto, sono bambini, i più esposti ai pericoli degli ordigni inesplosi.

(18 novembre 2007)

Ultima modifica di ania : 10-01-2008 alle 17:52.
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Old 10-01-2008, 17:37   #127
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è dal 92 che le mine antiuomo sono messe al bando in italia.
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un tempo dopo ottawa 2002 son stati distrutti tutti gli arsenali,o almeno così si dice
Non è esatto Juni: ed in ogni caso, gli articoli postati da Ania (ottima ricercatice, nel caso specifico) spiegano piuttosto chiaramente, come non siano cambiate le cose.
Le aziende italiane che producevano mine antiuomo, prima dell'accordo da te richiamato (proprio per via del bando), hanno semplicemente spostato la produzione in un Paese asiatico (Singapore).

Non solo: Estratto da rapporto Landmine Monitor anno 2005:

Quote:
L'Italia è nella lista nera dei Paesi che negli ultimi anni ha dimezzato i finanziamenti per lo sminamento.
Nel triennio 2001-2003 erano stati stanziati 29 miliardi di lire, per il 2004-2006 siamo arrivati a 7.646.000 euro.
Ci aspettiamo già notevoli sconti per il 2006.
Siamo nel 2008: la somma stanziata in finanziaria (appena trovo il paragrafo te lo linko) ammonta alla bellezza di 1 milione ed 800mila euro

Dire ridicolo, per i danni causati, mi sembra, decisamente, poco.
Ed intanto, a Singapore, c'è chi ingrassa il proprio conto corrente ed in Kosovo, tanto per fare un esempio, bambini muoiono a causa di una guerra che non hanno neppure visto e che non gli apparteneva.

Ultima modifica di Riverside : 10-01-2008 alle 20:08.
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Old 10-01-2008, 20:24   #130
ania
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Non è esatto Juni: ed in ogni caso, gli articoli postati da Ania (ottima ricercatice, nel caso specifico) spiegano piuttosto chiaramente, come non siano cambiate le cose.
Le ricerche le ho svolte perchè desideravo trovare conferma o smentita a quanto da te affermato in questo post: :
Quote:
Originariamente inviato da Riverside
L'Italia è il primo produttore di mine antiuomo, al mondo.
Gran parte dei territori della ex Jugoslavia sono disseminati di quelle mine.
Ogni giorno, un bambino, rincorrendo un pallone, o giocando in un prato, salta su una mina (di fabbricazione italiana) e, se non ci lascia la pelle, perde un arto: a parte le cure, le protesi costano.
Evidentemente abbiamo letto i medesimi articoli, ma ne abbiamo tratto conclusioni diametralmente opposte.

Quote:
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Le aziende italiane che producevano mine antiuomo, prima dell'accordo da te richiamato (proprio per via del bando), hanno semplicemente spostato la produzione in un Paese asiatico (Singapore).
Da dove hai desunto questa informazione ?

C'è una fonte che sostiene ciò ?


In questo articolo che ho postato:
http://www.lettera22.it/showart.php?id=98&rubrica=24
Quote:
MINE ANTIUOMO: UNA STORIA MADE IN ITALY
La Valsella non esiste più. Almeno come produttrice di mine: ora dalle sue fabbriche escono vetture ecologiche. Ma esiste una Valsella Singapore: e di questa, naturalmente, è difficile conoscere l’assetto societario.
Altra storia per le mine già esportate.
Su questo punto, afferma Nicoletta Dentico, si orienterà la futura campagna in Italia. Sulla responsabilità, su chi paga il danno: ambientale e, naturalmente, morale.
“Le mine Fiat/Valsella stanno ancora esplodendo in tutto il mondo, nel Sahara Occidentale come in Kurdistan.
E il ritiro dall’azionariato delle aziende produttrici non basta certo a risolvere il problema: rimane una responsabilità etica”, afferma Dentico.
Intanto l’Italia, già in prima linea nella produzione di mine è oggi, dopo la firma della moratoria e dopo la legge 347 del 1997, all’avanguardia nella distruzione del proprio aresenale, con 6.379.636 mine distrutte nei due impianti di Noceto, in provincia di Parma, e di Baiano, nei pressi di Spoleto.
si legge solo che "esiste una Valsella Singapore", ma non si trovano riferimenti a "cosa -ed in quale quantità- venga prodotto in quella sede", e, nel medesimo articolo si specifica inoltre che "della Valsella Singapore, naturalmente, è difficile conoscere l’assetto societario.

Per quanto mi concerne, non sono solita a saltare alle conclusioni, se non ho a disposizione tutti i dati che ritengo necessari per analizzare le situazioni, e per trarre conclusioni incontrovertibili ed inoppugnabili.

In merito alle mine esportate nel passato, quando ancora l'Italia non aveva aderito alla convenzione di Ottawa, concordo con quanto affermato dalla Dentico.

Quote:
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Ed intanto, a Singapore, c'è chi ingrassa il proprio conto corrente
Se davvero si tratta di aziende italiane, dovrebbe essere noto che aziende sono, ed anche la loro titolarità.



Ania

Ultima modifica di ania : 10-01-2008 alle 20:53.
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Old 10-01-2008, 20:46   #131
Riverside
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Quote:
Le ricerche le ho svolte perchè desideravo trovare conferma o smentita a quanto da te affermato in questo post: evidentemente abbiamo letto i medesimi articoli, ma ne abbiamo tratto conclusioni diametralmente opposte.
Evidentemente, li abbiamo letti, ma con una diversa attenzione (le conclusioni sono figlie non di ciò che si legge, in ogni caso)

Quote:
Da dove hai desunto questa informazione?
Quote:
C'è una fonte che sostiene ciò?
Quote:
Se davvero si tratta di aziende italiane, dovrebbe essere noto che aziende sono, ed anche la loro titolarità
Pensa, ti è pure passato sotto il naso:

Quote:
MINE ANTIUOMO: UNA STORIA MADE IN ITALY
La Valsella non esiste più.
Almeno come produttrice di mine: ora dalle sue fabbriche escono vetture ecologiche.
Ma esiste una Valsella Singapore: e di questa, naturalmente, è difficile conoscere l’assetto societario.
Altra storia per le mine già esportate ........
Vetture ecologiche ......
In ogni caso Ania, se spulci bene in rete (evita i siti italiani) troverai diversa documentazione sull'argomento.
Poi, non credo sia questo, il post adatto per trattare questo argomento: io mi ero semplicemente attenuto all'argomento del post, indicando come avrei investito i miei 1000 €.
Mi appare evidente che, da parte mia, non ci fossero secondi fini e nessuna intenzione di analizzare quello di cui, stiamo, ora parlando.

Ultima modifica di Riverside : 10-01-2008 alle 20:49.
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Old 10-01-2008, 21:00   #132
ania
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Originariamente inviato da Riverside Guarda i messaggi
Evidentemente, li abbiamo letti, ma con una diversa attenzione
(le conclusioni sono figlie non di ciò che si legge, in ogni caso)
Ognuno capisce quello che vuole -o è in grado- di capire.

E lo penso di ogni essere umano, anche di me stessa.

Quindi non prenderla come una polemica personale nei tuoi confronti.

Ho davvero voglia zero di polemiche.

Semplicemente, non sono pervenuta alle conclusioni cui sei pervenuto tu.

Posso pure sbagliarmi, e magari quanto tu hai sostenuto si potrà pur scoprire essere vero, al momento però, non ritengo di avere sufficienti elementi per credere e/o sostenere che la Valsella Italia abbia spostato la produzione di mine antiuomo a Singapore, nè ritengo che "l'Italia sia il primo produttore di mine antiuomo, al mondo".

Tutto qui.

Quote:
Originariamente inviato da Riverside Guarda i messaggi
Pensa, ti è pure passato sotto il naso:
Quote:
MINE ANTIUOMO: UNA STORIA MADE IN ITALY
La Valsella non esiste più.
Almeno come produttrice di mine: ora dalle sue fabbriche escono vetture ecologiche.
Ma esiste una Valsella Singapore: e di questa, naturalmente, è difficile conoscere l’assetto societario.
Altra storia per le mine già esportate ........
Già replicato a questo punto.
Quote:
Originariamente inviato da Riverside Guarda i messaggi
Vetture ecologiche ......
In ogni caso Ania, se spulci bene in rete (evita i siti italiani) troverai diversa documentazione sull'argomento.
Poi, non credo sia questo, il post adatto per trattare questo argomento: io mi ero semplicemente attenuto all'argomento del post, indicando come avrei investito i miei 1000 €.
Mi appare evidente che, da parte mia, non ci fossero secondi fini e nessuna intenzione di analizzare quello di cui, stiamo, ora parlando.
Mi è tutto molto chiaro.


Ottima e totalmente condivisibile, da parte mia, la scelta di Emergency, in ogni caso.


Ania

Ultima modifica di ania : 10-01-2008 alle 21:22.
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Old 10-01-2008, 21:00   #133
thotgor
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Old 10-01-2008, 21:01   #134
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Old 10-01-2008, 21:16   #135
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  • Corso di AutoCAD (maledetto inutile corso di disegno tecnico industriale A MANO!!!!!)
  • Regalone alla morosa
  • Generosa cena fuori
  • Andare all'Uni in macchina al posto del treno che eviterei volentieri
come alternativa ci sarebbe un viaggio a NY ma bisogna fare due conti se 1000€ bastano oppure no.
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Old 10-01-2008, 23:03   #136
Mat-ita
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anche se non e che sia la mia passione piu grande.. ma quella che sto diciamo sfruttando in questo freddo inverno... rifarei l'attrezzatura..... ma solo se fossi obbligato a spenderli... diversamente li metterei via x le vacanze della prossima estate
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Old 10-01-2008, 23:06   #137
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Old 10-01-2008, 23:16   #138
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Non è esatto Juni: ed in ogni caso, gli articoli postati da Ania (ottima ricercatice, nel caso specifico) spiegano piuttosto chiaramente, come non siano cambiate le cose.
vuoi dirmi che gran bretagna,cina,usa e russia ne producono meno di noi?non ci credo nemmeno se mi pagano
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Old 10-01-2008, 23:28   #139
ania
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vuoi dirmi che gran bretagna,cina,usa e russia ne producono meno di noi?
Prima però, qualcuno dovrebbe documentare che aziende italiane -davvero ed ancora- stanno producendo mine antiuomo.
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Originariamente inviato da juninho85
non ci credo nemmeno se mi pagano
Nemmeno io.
D'altra parte non credo neppure al resto.


Ania
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Old 10-01-2008, 23:33   #140
juninho85
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Prima però, qualcuno dovrebbe documentare che aziende italiane -davvero ed ancora- stanno producendo mine antiuomo.
Nemmeno io.
l'ha scritto te stessa,poco sopra
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