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Old 22-07-2004, 13:23   #1
Gemma
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Il metodo scientifico

Con questo topic ammetto una mia grande ignoranza: a tutt'oggi non ho capito cosa si intenda per "metodo scientifico".
Provo a documentarmi e trovo un documento su un certo Popper:
Quote:
La filosofia della scienza si potrebbe dire che nasce per dare una risposta alla domanda : "che cosa è la scienza?" (e "cosa non è scienza?"); nel linguaggio tradizionale si tratta di distinguere tra epistéme, conoscenza scientifica, e doxa, opinione; in seguito si tratterà di distinguere tra fisica e metafisica; poi, per alcuni, tra scienza e superstizione; e così via. Dunque la domanda cui cercheremo di rispondere è: "che cosa è scientifico e che cosa non è scientifico?" E' una domanda di una certa rilevanza perché la scienza nel corso dei secoli, per i suoi meriti e, forse per i suoi demeriti, ha assunto uno statuto molto importante e perché si ritiene comunemente che la conoscenza della realtà sia molto di più "vera conoscenza" se avviene in modo scientifico piuttosto che in altro modo. Per inciso si può osservare che questa ipotesi, se generalizzata a tutti i campi della realtà, è probabilmente molto opinabile: può darsi benissimo che la scienza, almeno per come si è tradizionalmente sviluppata, sia un'ottima via per conoscere una parte della realtà e sia invece inadatta per conoscerne altre parti. Per esempio la scienza che è un ottimo metodo per conoscere quelle parti della realtà oggetto della fisica, della chimica e della biologia, siamo sicuri che lo sia per quelle parti oggetto della geografia umana o dell'economia? o, per essere più precisi, che basti per queste discipline? E che dire della sociologia, della psicologia, dell'analisi dei nostri sentimenti? Eppure anche in questi campi ed anche nell'esperienza comune, si tende ad introdurre il pervasivo linguaggio della scienza, ad esempio l'esigenza, che c'è nelle scienze, di quantificare, di misurare. Tutti noi ricordiamo il fastidio cui ci ha sottoposto la domanda fatidica che "mille fiate" ci è stata rivolta da bambini: "vuoi più bene alla mamma o al papà?" (si tratta di un concetto comparativo, come vedremo) e ricordiamo che sicuramente ci è stata rivolta la domanda da un trepido partner: "quanto mi ami?"; si tratta di un concetto quantitativo molto mal applicato ad un'indagine conoscitiva, che ha meritato la risposta vaga e paradossale che nel migliore dei casi ha avuto. Dunque l'espressione "scienza fisica" ha sicuramente un senso, forse ce l'ha anche "scienza economica", sicuramente non ce l'ha "scienza dell'amore": dal che si dimostra, ad abundantiam che la scienza non può essere tutto, nella vita umana.
e poi trovo:
Quote:
Ciò che distingue la ricerca scientifica da qualsiasi altra attività del pensiero è il metodo di indagine che essa utilizza. Questo metodo viene comunemente indicato come metodo scientifico (o metodo sperimentale) e consiste, fondamentalmente, nell'analisi sistematica, attraverso l'osservazione e la sperimentazione dei fenomeni, nella organizzazione degli stessi e nella loro interpretazione. Vediamo, in sintesi, le tappe attraverso le quali si sviluppa il lavoro dello scienziato.
Si inizia con l'osservazione, scrupolosa e puntuale, degli aspetti della natura sui quali si desidera indagare e dei fenomeni che ne modificano le proprietà. Si eseguono, successivamente, e dove è possibile, degli esperimenti, cioè le riproduzioni artificiali dei fenomeni precedentemente osservati, per consentire l’esame degli stessi sotto un più attento controllo (Galilei, ad esempio, per studiare la caduta dei gravi, misurava tempi e distanze percorse da alcune biglie di bronzo che faceva rotolare lungo un piano inclinato). Prescindendo quindi dai caratteri occasionali che ciascun corpo e ciascun fenomeno presenta, si misurano quelli essenziali e si passa alla loro catalogazione. I valori numerici, ricavati attraverso la misurazione, rappresentano i cosiddetti dati sperimentali. In verità a volte i dati sperimentali non sono numeri, ma immagini prodotte da particolari apparecchiature in grado di penetrare nella struttura intima della materia o anche, come nel lavoro di Darwin, semplici descrizioni, ad esempio delle parti anatomiche di una particolare forma vivente.

Se all'interno di questi dati sperimentali si notano delle regolarità, queste rappresentano quella che viene chiamata legge scientifica. La legge scientifica quindi non è altro che l’espressione di un comportamento sistematico della natura e può essere descritta a parole o attraverso un'equazione matematica. A tale proposito è appena il caso di far notare che le leggi scientifiche sono ben altra cosa dalle leggi codificate dall'uomo, cioè quelle leggi che servono per disciplinare il comportamento della società in cui si vive. Queste ultime, ad esempio, possono cambiare a seconda delle esigenze organizzative, mentre le leggi scientifiche sono immutabili, perché rappresentano niente altro che la descrizione, in modo sintetico, di un fatto reale, di un particolare aspetto o comportamento della natura. Le leggi scientifiche tutt’al più potrebbero descrivere la realtà in modo incompleto o parziale perché espressione di misure ottenute con strumenti poco precisi o usati in modo inadeguato. La massa di un corpo, ad esempio, in meccanica classica è una costante, mentre in meccanica relativistica è una grandezza che varia con il variare della velocità dell’oggetto di studio, ma le leggi che ne derivano non sono in contraddizione fra loro.

Una volta individuate le leggi, si passa ad indagare sul perché della regolarità che esse esprimono. Si formulano allora delle ipotesi che hanno lo scopo di spiegare, in modo chiaro e non contraddittorio, i fatti osservati, lasciandone eventualmente prevedere degli altri da verificare in un secondo tempo. L'osservazione e l'esperimento rappresentano quindi sia il momento iniziale sia quello finale del lavoro dello scienziato.

E' ovvio che un'ipotesi corre sempre il rischio di essere abbandonata in quanto essa rappresenta un suggerimento, una spiegazione provvisoria di una serie di eventi. Basta infatti un solo fenomeno che non si accordi con essa perché cessi la sua validità. Qualora, però, detta ipotesi risulti tanto feconda da abbracciare un numero sempre più ampio di osservazioni e di esperienze, e tutte le verifiche abbiano un esito positivo, essa viene definitivamente acquisita dalla scienza e promossa a dignità di teoria.

Anche la teoria, tuttavia, essendo comunque un prodotto della mente dell'uomo, non potrà mai dare garanzie assolute di validità. Per quante siano state le osservazioni e gli esperimenti in accordo con una determinata teoria, non potremo mai escludere la possibilità di ottenere, una prossima volta, un risultato che la contraddica. Se quindi una teoria si dimostra errata, la si scarta o, eventualmente, la si modifica; in caso contrario si prosegue la verifica. La ricerca scientifica non ha quindi mai fine e non approda mai a verità ultime
Un’altra prerogativa fondamentale della ricerca scientifica sta nella concretezza dei suoi enunciati: nessuna affermazione ha senso se non è verificabile empiricamente almeno in linea di principio. Dire, ad esempio, che il numero telefonico 87120114 corrisponde all'abitazione di mio cugino a Roma ha senso in quanto si tratta di un’affermazione che può essere verificata, ma affermare che il sapore delle felicità è dolce e il suo colore è rosa non può essere in alcun modo verificato e quindi non ha senso, o almeno non ne ha da un punto di vista scientifico.
ed ecco che torna Popper:
Quote:
Questo concetto è stato ripreso dal filosofo della scienza recentemente scomparso, Karl Popper, secondo il quale non si può mai essere certi che una teoria scientifica sia giusta; al più la si può falsificare, ossia dimostrare, attraverso un esperimento, che è sbagliata. Popper, come abbiamo accennato, generalizzò questo concetto fino ad affermare che una proposizione, per avere valore scientifico, deve essere falsificabile, cioè di essa deve essere concepibile almeno un esperimento in grado di dimostrare (se non dà il risultato previsto) che è falsa.
Un punto di forza del metodo della scienza è che tutti possono verificare che i risultati di una determinata scoperta sono trasparenti e non mostrano parti oscure o misteriose. Quindi lo scienziato ha il dovere di spiegare, nei minimi dettagli, come fare, ad esempio, per riprodurre l’esperimento da lui eseguito in modo che lo stesso possa essere ripetuto e che il medesimo risultato sia ottenuto da un’altra persona in una qualsiasi altra parte del mondo.
Per tutto quanto ho letto mi sento di affermare che il metodo scientifico sia molto limitato e limitante.
Il metodo scientifico viene contrapposto al metodo empirico, il quale, se non ho capito male, si basa sull'osservazione degli eventi sperimentati senza formularne in seguito postulati matematici.
Vorrei confrontarmi con voi su questo tema, perchè ho letto poco e dedotto molto, quindi credo ci sia ancora tanto da dire
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Old 22-07-2004, 13:30   #2
Delorean
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metodo scientifico:
1)formulare un'ipotesi
2)condurre esperimenti pratici per vedere se l'ipotesi è corretta
3)correggere o confermare lipotesi alla luce dagli esperimenti fatti
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Old 22-07-2004, 13:32   #3
Delorean
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AL liceo ho imparato così.....m potrei anche aver sparato una c@g@t@ colossale (anche se non mi pare!)
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Old 22-07-2004, 13:36   #4
Berserker
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Re: Il metodo scientifico

Quote:
Originariamente inviato da Gemma
Il metodo scientifico viene contrapposto al metodo empirico, il quale, se non ho capito male, si basa sull'osservazione degli eventi sperimentati senza formularne in seguito postulati matematici.

Il metodo scentifico è basato sull'osservazione e la misurazione di dati empirici. Non capisco cosa intendi con "metodo empirico", e la sua contrapposizione col metodo scientifico...?
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Old 22-07-2004, 13:37   #5
Gemma
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Re: Re: Il metodo scientifico

Quote:
Originariamente inviato da Berserker

Il metodo scentifico è basato sull'osservazione e la misurazione di dati empirici. Non capisco cosa intendi con "metodo empirico", e la sua contrapposizione col metodo scientifico...?
veramente ho aperto il 3d proprio perchè sono un po' confusa anche io
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Old 22-07-2004, 14:16   #6
Gemma
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non mi calcola nessuno...
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Old 27-07-2004, 10:49   #7
ni.jo
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Da profano direi che il metodo scentifico o sperimentale si basa sull'osservazione e la sperimentazione dei fenomeni, per la formulazione di teorie che interpretino bene la realtà e prevedano dei risultati di esperimenti e altre osservazioni... teoria che comunque rimarrà valida solo sino a che una teoria che descriva meglio i fatti non la scalzi...
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Old 27-07-2004, 10:59   #8
RiccardoS
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bè... per forza Gemma che sei un pò confusa... se per capire cosa sia il metodo scientifico vai a leggerti quello che dice popper che è un filosofo... (con tutte le menate che ne conseguono...) ci credo bene.

sostanzialmente cosa sia il metodo scientifico te l'hanno detto chiaro e conciso ni.jo e delorean...
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Old 27-07-2004, 11:02   #9
Gemma
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Originariamente inviato da ni.jo
Da profano direi che il metodo scentifico o sperimentale si basa sull'osservazione e la sperimentazione dei fenomeni, per la formulazione di teorie che interpretino bene la realtà e prevedano dei risultati di esperimenti e altre osservazioni... teoria che comunque rimarrà valida solo sino a che una teoria che descriva meglio i fatti non la scalzi...
ma il fatto di basarsi sulla sperimentazione non è lo stesso che per il metodo empirico?
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Old 27-07-2004, 11:04   #10
Cfranco
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Re: Re: Re: Il metodo scientifico

Quote:
Originariamente inviato da Gemma
veramente ho aperto il 3d proprio perchè sono un po' confusa anche io
"Empirismo" e "metodo" sono un po' in contraddizione , si parla di empirismo quando si affermano cose del tipo "se fai così il risultato é questo" , ecco quindi che manca totalmente una legge che leghi assieme le varie prove e gli unici risultati che si possono prevedere sono quelli relativi a esperimenti già realizzati . E' una situazione tipica di fenomeni non ancora compresi , dove non é ancora stata trovata una legge che possa mettere assieme i pezzi .
Il "metodo scientifico" storicamente si contrappone al "metodo filosofico" adottato dagli antichi che si basa più che altro sul pensiero speculativo .
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Old 27-07-2004, 11:04   #11
Athlon64-FX53
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Originariamente inviato da Gemma
ma il fatto di basarsi sulla sperimentazione non è lo stesso che per il metodo empirico?

EMPIRICO: BASATO SULL'ESPERIENZA
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Old 27-07-2004, 11:06   #12
Nevermind
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Originariamente inviato da Athlon64-FX53
EMPIRICO: BASATO SULL'ESPERIENZA
Ovvero in un certo senso detto facile facile per voi donne le provi tutte così impari

Saluti.
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Old 27-07-2004, 11:08   #13
Athlon64-FX53
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Originariamente inviato da Nevermind
Ovvero in un certo senso detto facile facile per voi donne le provi tutte così impari

Saluti.

Come sempre hai ragione, ma che te lo dico a fare, tanto è come se parlassi allo specchio.
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Old 27-07-2004, 11:11   #14
ni.jo
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Originariamente inviato da Gemma
ma il fatto di basarsi sulla sperimentazione non è lo stesso che per il metodo empirico?
Empirico, credo, significhi "fondato sull'esperienza" e non su presupposti teorici: in soldoni, che è basato soltanto sulla pratica spicciola;
in questro senso le due cose sono nettamente diverse, il m.e. non segue principi teorici o di metodo, ma si affida solamente alla pratica:

così a naso direi che empiricamente i buchi neri non esistono...
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Old 27-07-2004, 11:13   #15
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Originariamente inviato da Athlon64-FX53
EMPIRICO: BASATO SULL'ESPERIENZA
e l'esperienza non è forse sperimentazione?
cioè, è sperimentando, quindi provando, che si crea l'esperienza.
Quindi è tutto sommato corretto dire che il metodo empirico si differenzia da quello scientifico perchè si basa sull'osservazione degli eventi sperimentati senza formularne in seguito postulati che ne definiscano le leggi in forma "numerica".
O no?
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Old 27-07-2004, 11:19   #16
Nicky
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Se ho capito bene la differenza è che con il metodo empirico hai solo la sicurezza del risultato ottenuto (es: se metti l'acqua in freezer si ghiaccia), mentre con il metodo scientifico si stabiliscono delle regole precise per cui si verifica un determinato evento (l'acqua per diventare ghiaccio deve essere sottoposta ad una temperatura inferiore a tot gradi).

Può essere?
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Guarda....una medusa!!!
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Old 27-07-2004, 11:27   #17
Bet
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Originariamente inviato da RiccardoS
bè... per forza Gemma che sei un pò confusa... se per capire cosa sia il metodo scientifico vai a leggerti quello che dice popper che è un filosofo... (con tutte le menate che ne conseguono...) ci credo bene.

sostanzialmente cosa sia il metodo scientifico te l'hanno detto chiaro e conciso ni.jo e delorean...

Popper ha avuto numerosi riconoscimenti per la sua attività di ricerca, come la nomina a membro della Royal Society e quella a membro dell'International Academy for Philosophy of Science, e, ancora, membro onorario della Royal Society della Nuova Zelanda, membro onorario della London School of Economics and Political Science.
Fu nominato Sir nel 1965 e insignito di molte lauree ad honorem (Inghilterra, Stati Uniti, Nuova Zelanda).
Le sue opere sono state tradotte nelle principali lingue del mondo


pazienza se non ha riconoscimenti da questo forum
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Chi cerca conferme le trova sempre. (Popper)
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Old 27-07-2004, 11:29   #18
ni.jo
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Originariamente inviato da Nicky
Se ho capito bene la differenza è che con il metodo empirico hai solo la sicurezza del risultato ottenuto (es: se metti l'acqua in freezer si ghiaccia), mentre con il metodo scientifico si stabiliscono delle regole precise per cui si verifica un determinato evento (l'acqua per diventare ghiaccio deve essere sottoposta ad una temperatura inferiore a tot gradi).

Può essere?
Immagino che il metodo scientifico spieghi anche perchè quando e come l'acqua ghiaccia, preveda che il passaggio di stato fatto in assenza di vuoto sarà così e ottenga conferma o smentita dal successivo esperimento... invece immagino che il metodo empirico (in assenza di un esperimento col vuoto) non preveda nulla di nulla.
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Old 27-07-2004, 11:30   #19
Cfranco
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Quote:
Originariamente inviato da Gemma
e l'esperienza non è forse sperimentazione?
cioè, è sperimentando, quindi provando, che si crea l'esperienza.
Quindi è tutto sommato corretto dire che il metodo empirico si differenzia da quello scientifico perchè si basa sull'osservazione degli eventi sperimentati senza formularne in seguito postulati che ne definiscano le leggi in forma "numerica".
O no?
L' empirismo é essenzialmente la prima fase dell' approccio scentifico , manca la sintesi finale ( la teoria ) che permette di estendere i risultati in modo da *prevedere* il comportamento di un sistema anche in situazioni in cui non é stato ancora possibile testarlo .
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Old 27-07-2004, 11:35   #20
Tensor
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lasciamo per un attimo le teorie di Popper e Khun, che sono dei pensieri al di sopra della implementazione del metodo scintifico, nel senso che sono a monte.

Il metodo scientifico si basa sulla sperimentazione, ed è per questo Empirico. ( non voglio dare un assoluto al riguardo, ma dico quanto ho appreso io. Probabilmente ci sono autori che spiegano molto meglio quello che voglio scrivere qui adesso ).

Premetto innanzitutto che la frase " è scientificamente dimostrato che.." non dovrebbe essere usata, ma al suo posto sarebbe opportuno utilizzare " allo stato attuale delle conoscenze, l'ipotesi più probabile è che... o si ritiene che..."

Prima di procedere ad una sperimentazione, dobbiamo individuare cosa vogliamo verificare di preciso ( sembra ovvio , ma spesso non mi pare sia chiaro ).
Nel caso si vogliano fare esperimenti su qualcosa che non sia una teoria fisica, ma qualcosa di tencologico, come nel campo dell'ingegenria, ad esempio per la messa a punto aerodinamica di un veicolo, la cosa è lievemente diversa visto lo scopo.

In generale si cerca di:

1) data la teoria, si cerca di metterla in una forma da cui si evidenzia bene cosa serva per falsificarla subito; spesso si cerca di vedere se un certo esperimento contraddice un risultato finale se fatto con le ipotesi a monte della teoria. oppure si cerca di vedere un risultato eclatante della stessa.
Si evidenzia come nel caso la sperimentazione coinvolga persone ( esempio qualcosa di sociologico o medico ) allora si deve considerare il Doppio Cieco nel metodo, altrimenti l'esperimento non può essere come scritto in 2.

2) si crea un procedimento sperimentale che sia RIPETIBILE e CONTROLLATO. Un esperimento non ha nessuna valenza se non è possibile ripeterlo quante volte si vuole ( in linea teorica, ovviamente ) ne controllabile ( ogni parametro che influenza l'esperimento deve essere possibile aggiustarlo o includerlo nello stesso ).

3) si procede alla sperimentazione. Se i risultati confermano la teoria, la si ritiene valida.

Se i risultati non confermano la teoria, secondo Popper dovremmo cambiare la proposizione che ne sta alla base. E quindi il progresso della scienza è dato da salti discreti.
Secondo Khun invece, una falsificazione di una proposizione deve modificare solo le idee che circondano la proposizione fondamentale della teoria, in modo tale che la stessa accolga le "anomalie". La proposizione nocciolo della teoria viene modificata se troppe anolmalie sono ormai incluse e la periferia della teoria non riesce più ad adattarsi ad esse ( scusate la scrittura barbara, ma sto tirando veloce ). Quindi si ha uno sviluppo continuo fino al nuovo paradigma.
__________________
222 Trattative sul forum; 99 Punteggio Feedback su ebay, clicca; 4 Trattative su Mercatino Musicale.
~molte altre trattative (eBazar, LaPulce, vari mercatini/foum ecc.)
Contattatemi tramite e-mail anziché MP se possibile, è molto più agevole e veloce per me. Grazie
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