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Old 28-06-2010, 11:23   #1
Jammed_Death
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conflitto striscia di gaza...c'è un modo di capirlo?

wikipedia parte dal 2001, cioè:
israele e i loro coloni si ritirano, palestinesi occupano le colonie, iniziano gli scontri a base di missili qassan da una parte e bombardamenti dall'altra

ogni blog che trovo con google è schierato con una delle 2 parti e non mi da una visione chiara, wikipedia non è abbastanza approfondita e qui sul forum ci sono sempre le flammate tra utenti...

attualmente la mia idea (molto semplicistica) è "mi tirano i missili, li schiaccio", quindi direi che sono filoisraeliano, ma ci sarà un motivo per questo lancio di missili no? Se israele si è ritirato e la zona è occupata dai palestinesi perchè c'è questo casino?
__________________
...continuate a morire finchè non viene giorno...
...forse solo uno che si erge con la spada infranta dalla più profonda disperazione...
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Old 28-06-2010, 11:31   #2
ConteZero
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wikipedia parte dal 2001, cioè:
israele e i loro coloni si ritirano, palestinesi occupano le colonie, iniziano gli scontri a base di missili qassan da una parte e bombardamenti dall'altra

ogni blog che trovo con google è schierato con una delle 2 parti e non mi da una visione chiara, wikipedia non è abbastanza approfondita e qui sul forum ci sono sempre le flammate tra utenti...

attualmente la mia idea (molto semplicistica) è "mi tirano i missili, li schiaccio", quindi direi che sono filoisraeliano, ma ci sarà un motivo per questo lancio di missili no? Se israele si è ritirato e la zona è occupata dai palestinesi perchè c'è questo casino?
A me delle ragioni importa relativamente.
I feroci missili qassam hanno fatto più rumore che danni, e rispondere a dei razzi lanciati a culo (perché non hanno puntamento, quindi li spiari e "'ndo cojo cojo", immaginati quanto siano pericolosi) con bombardamenti aerei, carri armati, embargo e via dicendo è eccessivo ed indegno per un paese che si proclama "democratico".
__________________
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Old 28-06-2010, 11:33   #3
Varilion
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Israele non accetterà mai tutte le richieste palestinesi, ed i palestinesi non sembrano aver intenzione di accettare le richieste Israeliane, questo all'infuori della mera questione di Gaza ma parlando più in generale di Palestina.

Poi i palestinesi si suddividono in chi vuole ottenere qualcosa con la diplomazia (Fatah) e chi con i missili (Hamas). Questi due gruppi qualche hanno fa si sono di fatto divisi i territori palestinesi, ai primi la Cisgiordania ai secondi Gaza.

Quindi si va avanti con Fatah che cerca il dialogo dalla cisgiordania ed Hamas che spara missili da Gaza, con israele che risponde ad entrambe con la medesima moneta. In particolare essendo Hamas estremista ha sempre bisogno che scorra un po' di sangue per tenere la tensione alta ed il controllo sulla striscia. Se l'odio verso l'esterno calasse gli abitanti di gaza se la prenderebbero con i loro governanti per i loro problemi.

E' abbastanza ovvio che data la situazione attuale non si arriverà a nulla.
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Old 28-06-2010, 11:44   #4
ConteZero
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Non per dire, ma Israele aveva modo di dialogare con un interlocutore affidabile: Arafat.

Arafat era l'unico capace di controllare e di mettere daccordo tutte le anime palestinesi... anziché cercare il dialogo si decise di delegittimarlo in ogni modo.

Morto Arafat ora Israele non ha con chi dialogare (e ci sarebbe da chiedersi se è veramente interessata al dialogo)... diciamo che se la sono cercata.
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Old 28-06-2010, 11:52   #5
mamo139
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wikipedia parte dal 2001, cioè:
israele e i loro coloni si ritirano, palestinesi occupano le colonie, iniziano gli scontri a base di missili qassan da una parte e bombardamenti dall'altra

ogni blog che trovo con google è schierato con una delle 2 parti e non mi da una visione chiara, wikipedia non è abbastanza approfondita e qui sul forum ci sono sempre le flammate tra utenti...

attualmente la mia idea (molto semplicistica) è "mi tirano i missili, li schiaccio", quindi direi che sono filoisraeliano, ma ci sarà un motivo per questo lancio di missili no? Se israele si è ritirato e la zona è occupata dai palestinesi perchè c'è questo casino?
non potendomi basare sui racconti dei giornali e dei blog, poichè troppo schierati, l'unico modo per farsi un idea è provare un po a ragionare sull'argomento.

a gaza non c'è petrolio, ci sono solo scarsi giacimenti di gas. da qui posso dedurre che israele non trarrebbe alcun vantaggio dal possesso di gaza, anzi solo svantaggi. Infatti israele è uno stato ricco e democratico, che produce ricchezza tramite l'industria. tale territorio risulterebbe solo un peso poichè non è idustrializzato e la popolazione non è istruita, insomma è sotto gli standard di israele e quindi il suo possesso richiederebbe solo enormi spese.

invece dall'altra parte abbiamo un governo dittatoriale ed integralista, che tiene il potere con le armi. sono poveri e difianco hanno uno stato ricco. quale miglior modo di tenere il potere alimentando l'odio della popolazione verso i ricchi vicini... in piu rivendicando una terra con motivi religiosi?

per questo mi riesce difficile credere che sia israele a volere la guerra.
è chiaro che chi ha incentivo alla guerra sia hamas.

quindi io se devo credere a qualcuno credo ad israele!
__________________
http://mamo139.altervista.org

Ultima modifica di mamo139 : 28-06-2010 alle 11:56.
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Old 28-06-2010, 11:59   #6
ConteZero
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non potendomi basare sui racconti dei giornali e dei blog, poichè troppo schierati, l'unico modo per farsi un idea è provare un po a ragionare sull'argomento.

a gaza non c'è petrolio, ci sono solo scarsi giacimenti di gas. da qui posso dedurre che israele non trarrebbe alcun vantaggio dal possesso di gaza, anzi solo svantaggi. Infatti israele è uno stato ricco e democratico, che produce ricchezza tramite l'industria. tale territorio risulterebbe solo un peso poichè non è idustrializzato e la popolazione non è istruita, insomma è sotto gli standard di israele e quindi il suo possesso richiederebbe solo enormi spese.

invece dall'altra parte abbiamo un governo dittatoriale ed integralista, che tiene il potere con le armi. sono poveri e difianco hanno uno stato ricco. quale miglior modo di tenere il potere alimentando l'odio della popolazione verso i ricchi vicini... in piu rivendicando una terra con motivi religiosi?

per questo mi riesce difficile credere che sia israele a volere la guerra.
è chiaro che chi ha incentivo alla guerra sia hamas.

quindi io se devo credere a qualcuno credo ad israele!
Se guardi alla storia originariamente Israele era Palestina.
Se Israele vuole restare Israele è libera di farlo, ma riconosca la cittadinanza (e pari diritti) a chi viveva in quei territori (ed ai loro discendenti) prima che loro "fondassero" Israele.

Ad oggi Israele non vuole riconoscere la cittadinanza ai profughi dei territori che oggi si chiamano "Israele" ed invece la riconosce a tutti gli ebrei. Chi è che parla di "religione" ?
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Old 28-06-2010, 12:10   #7
mamo139
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Se guardi alla storia originariamente Israele era Palestina.
Se Israele vuole restare Israele è libera di farlo, ma riconosca la cittadinanza (e pari diritti) a chi viveva in quei territori (ed ai loro discendenti) prima che loro "fondassero" Israele.

Ad oggi Israele non vuole riconoscere la cittadinanza ai profughi dei territori che oggi si chiamano "Israele" ed invece la riconosce a tutti gli ebrei. Chi è che parla di "religione" ?
questo è un elemento in piu che mi porta alla conclusione che non sia israele a volere la guerra ma gli altri!

prima delle guerre mondiali tali territori erano colonie sotto influenza inglesi e francesi. dopo la guerra si decise come impiegare tali territori. fu deciso di dividere la terra fra israeliani e mussulmani.

gli ebrei ne hanno avuto un pezzo e i mussulmani un altro. ora che gli israeliani sono ricchi perchè mai devono farsi carico dell'altro "stato"?

insomma l'onu ha deciso 60 anni fa di dividere quella terra... che la decisione sia giusta o sbagliata non giustifica che a distanza di 60 anni si continui a combattere...
è come se noi continuassimo a lamentarci per l'istria o gli abitanti dell'istria volessero a tutti costi essere italiani perchè è uno stato che da piu servizi della croazia!
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Old 28-06-2010, 12:16   #8
killercode
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Certo che si può, semplicemente sono nel torto tutti e due.
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Old 28-06-2010, 12:21   #9
ConteZero
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questo è un elemento in piu che mi porta alla conclusione che non sia israele a volere la guerra ma gli altri!

prima delle guerre mondiali tali territori erano colonie sotto influenza inglesi e francesi. dopo la guerra si decise come impiegare tali territori. fu deciso di dividere la terra fra israeliani e mussulmani.

gli ebrei ne hanno avuto un pezzo e i mussulmani un altro. ora che gli israeliani sono ricchi perchè mai devono farsi carico dell'altro "stato"?

insomma l'onu ha deciso 60 anni fa di dividere quella terra... che la decisione sia giusta o sbagliata non giustifica che a distanza di 60 anni si continui a combattere...
è come se noi continuassimo a lamentarci per l'istria o gli abitanti dell'istria volessero a tutti costi essere italiani perchè è uno stato che da piu servizi della croazia!
Veramente non è andata proprio così.
I non ebrei che stavano sui territori chiamati "Israele" non hanno diritto ad essere riconosciuti come israeliani ?

Questo è il punto su cui si arenano tutti i colloqui.
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Old 28-06-2010, 12:30   #10
mamo139
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Veramente non è andata proprio così.
I non ebrei che stavano sui territori chiamati "Israele" non hanno diritto ad essere riconosciuti come israeliani ?

Questo è il punto su cui si arenano tutti i colloqui.
E' un punto inutile adesso...

Tale scelta andava fatta 60 anni fa ed evidentemente 60 anni fa le nazioni unite hanno deciso che tali persone non avrebbero dovuto stare in israele ma sarebbero dovute andare in palestina.

ora non si può cambiare idea e chiedere ad israele di accollarsi un errore non suo (sempre che di errore si tratti e qui è da discutere visto che tali terre erano ancora di proprietà inglese e francese, ma sapere se è stato un errore o no attualmente è inutile).

Perchè se vogliamo andare indietro nella storia e correggere tutti gli errori o le cose che riteniamo ingiuste non se ne esce piu.

le regole del gioco sono state stabilite dalle nazioni unite 60 anni fa e con queste regole tali stati hanno giocato 60 anni. ora non si possono cambiare accollando obblighi a chi ha seguito tali regole, solo perchè tale stato si è dato da fare e ora è piu ricco dell'altro.

che ci serva da lezione per il futuro.

[edit] aggiungo che ora mai i profughi che vivevano nelle terre di israele sono tutti morti e rimangono i figli nati e cresciuti a gaza.
quindi se il governo palestinese la smettesse con la guerra e iniziasse con scuole e piani di sviluppo vivrebbero meglio. se vivono così è colpa di hamas dello pseudogoverno palestinese, non di israele
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Ultima modifica di mamo139 : 28-06-2010 alle 12:34.
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Old 28-06-2010, 12:52   #11
dantes76
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I profughi palestinesi dimenticati dai pacifinti

Di Emanuel Baroz, in Libano, pregiudizio antisraeliano.[*]

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I profughi palestinesi dimenticati dai pacifinti



Beirut, 27 Giugno 2010 – Diverse centinaia di profughi palestinesi hanno partecipato domenica a una manifestazione davanti al parlamento libanese a Beirut per rivendicare i propri diritti. In Libano, profughi e discendenti di profughi palestinesi, benché vi abitino da decenni, non godono di diritti né civili né politici.

(Fonte: Israele.net)

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[*]17[*]feb[*][*]
I veri nemici dei palestinesi

Di Emanuel Baroz, in Lega Araba, ONU (UN), pregiudizio antisraeliano.[*]

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DOPPIO STANDARD

I veri nemici dei palestinesi

di David A. Harris*



Lo so che non dovrei più sorprendermi, ma ancora non ci riesco. In una recente edizione del New York Times, accanto ad un articolo a tutta pagina intitolato “Israele respinge le critiche per l’attacco agli edifici dell’Onu”, due pagine dopo vi era un trafiletto. Non era in tutto più lungo di otto righe, il quarto di cinque notizie sotto la voce “Brevi dal Mondo”.

Ecco le prime due frasi: “Un gruppo per i diritti umani ha criticato la Giordania lunedì scorso per aver revocato la cittadinanza a quasi 3.000 giordani di origine palestinese nel corso degli ultimi anni. Preoccupata dal crescente numero dei palestinesi, i quali costituiscono ormai quasi la metà della popolazione, la Giordania ha cominciato nel 2004 a revocare la cittadinanza ai palestinesi che non hanno il permesso israeliano di risiedere nella Cisgiordania“.

A parte la scarsa copertura giornalistica di quella che è, dopo tutto, una notizia importante – migliaia di persone che perdono la loro cittadinanza in un Paese che cerca di volgere in suo favore il suo delicato equilibrio demografico – c’è, chiaramente, un altro problema. E a parte il gruppo che ha dato l’allarme per questa politica vecchia di anni, dove sono le grida di protesta? Quando Israele è accusato, anche ingiustamente, di qualsiasi misfatto ai danni dei palestinesi, il chiasso è immediato e assordante. Ma quando capita che gli amici arabi infliggano danni reali ai palestinesi, vi è a stento un sussulto.

Da quando la storia è saltata fuori, oltre una settimana fa, ho cercato invano editoriali, interventi, commenti, lettere aperte e lettere al direttore sulla questione della politica della cittadinanza. Non ne ho trovata una. Ho controllato i comunicati delle fonti che di solito professano di tenere al destino dei palestinesi – l’Assemblea Generale dell’Onu, il Consiglio dei Diritti umani dell’Onu, il Relatore Speciale dell’Onu sui Territori palestinesi, la Lega Araba, l’Organizzazione della Conferenza Islamica e il Movimento Non Allineato, fra gli altri – e non ho trovato niente.

Ho guardato agli individui e ai gruppi di solito loquaci, per i quali il problema palestinese costituisce l’alfa e l’omega delle questioni inerenti ai diritti umani – il primo e l’ultimo esempio di rifugiati mai prodotto da un conflitto – e ho visto solo una lavagna bianca. Silenzio dal sindaco di Malmo. Silenzio dall’Unione Studentesca della Scuola Londinese di Economia. Silenzio dall’Unione dei sindacati britannici che vogliono boicottare Israele. Bene, ci siamo spiegati.

In altre parole, quando Israele intraprende un’azione per difendersi, le forze pro-palestinesi in tutto il mondo sono pronte all’avviso a mobilitarsi in un istante con sedute di emergenza, indignazione ipocrita, risoluzioni infuocate, proteste adirate, boicottaggi, campagne di lettere alla stampa e inserzioni fuori misura. Eppure, queste stesse forze sono assenti ingiustificati se Israele non è coinvolto. Semplicemente, non vogliono essere infastidite. All’improvviso, la loro ”angoscia“ riguardo alla causa palestinese, evapora in un attimo. E, chiaramente, questo non è il primo di tali esempi.

Eccone altri due. Nel 1990, Saddam Hussein ordinò all’esercito iracheno di occupare il Kuwait, affermando che fosse una provincia dell’Iraq. Dopo che le truppe irachene furono cacciate, gli ufficiali del Kuwait ordinarono l’espulsione di circa 400mila palestinesi che avevano vissuto nel Paese, in alcuni casi per decenni. I palestinesi furono accusati di aver servito come quinta colonna per l’Iraq. E furono espulsi. Pensateci un attimo. Una comunità intera fu identificata come sovversiva e cacciata via in massa. Un passo abbastanza pesante da parte di un governo che non offre nessun ricorso giudiziale, nessun diritto di appello, e nessuna compassione per le vite spezzate.

Dove erano le forze pro-palestinesi quella volta? Di nuovo, ”missing in action“. In quel caso non potevano convogliare il loro biasimo direttamente su Israele – sebbene indirettamente biasimino tutto quello che accade ai palestinesi imputandolo sempre alla mera esistenza di Israele – così il destino di centinaia di migliaia di palestinesi kuwaitiani espulsi non provocò loro notti insonni.

O che dire della situazione dei palestinesi che vivono in Libano? Secondo l’Unrwa, ci sono più di 400mila profughi palestinesi registrati dall’agenzia Onu. La maggior parte vive da decenni nel paese. In linea con la politica dell’Unrwa, non vi è alcun mandato per reinsediare questi palestinesi o le loro generazioni future. Piuttosto, sono tenuti intenzionalmente come ”rifugiati“, diversamente da qualsiasi altra popolazione al mondo. Il governo libanese ha adottato decisioni e delibere che, nel corso degli anni, sono state efficacemente pensate per i palestinesi residenti nel paese.

In Libano, gli ”stranieri“, intendendo con tale termine i palestinesi, non possono esercitare in oltre 70 professioni diverse, incluso quelle mediche, legali, contabili, odontotecniche. Inoltre, i rifugiati palestinesi in Libano non possono acquistare tutt’oggi alcuna proprietà, e quelli che hanno comprato della terra prima del 2001 non possono passarla ai loro figli. Solo i cittadini libanesi hanno diritto a formare organizzazioni non governative. I rifugiati palestinesi devono farlo attraverso altri, siccome non è loro concessa l’opportunità di acquisire la nazionalità libanese. Rimedi piuttosto draconiani. Eppure, ancora una volta, dov’è la morale oltraggiata di quelli che esprimono preoccupazione per il benessere del popolo palestinese? Perché questo significativo silenzio? Già, lo avevo dimenticato. Non è Israele che pone restrizioni rigide allo svolgimento delle attività professionali dei palestinesi, all’acquisto di terra, o alla formazione di associazioni civiche, e quindi tutto ciò non passa come una causa degna di essere perseguita. Se questo non è un caso di ipocrisia rampante e di evidente doppio standard, che cos’è?

* Direttore American Jewish Committee (www.ajc.com)

Traduzione italiana di Carmine Monaco

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Old 28-06-2010, 12:53   #12
dantes76
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[*]25[*]feb[*][*]
Quei profughi palestinesi che non fanno notizia

Di Emanuel Baroz, in Al Qaida, Fatah, Intrafada, Libano, Terrorismo.[*]

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Quei profughi palestinesi che non fanno notizia

di Marco di Donato



Nel campo profughi di Ein el-Hillweh risiedono attualmente circa 47mila palestinesi: 4 di questi sono morti una settimana fa durante scontri armati fra militanti di Fatah e appartenenti al gruppo salafita Jund al-Sham (Esercito della Grande Siria), sigla ritenuta vicina ad al-Qaeda. Nel conflitto a fuoco è morta anche una passante e sono rimasti coinvolti i miliziani di un altro movimento islamico denominato Usbat al-Ansar.

L’attacco portato dagli uomini dello Jund al-Sham potrebbe essere interpretato come una risposta all’attentato dinamitardo del 5 febbraio che aveva come obiettivo proprio un alto esponente dell’organizzazione salafita. Non si tratterebbe dunque di un caso isolato come si era subito affrettato a sottolineare Sobhi Abu Arab, leader del braccio armato di Fatah in Libano. Del resto lo stesso Fatah aveva subìto una grave perdita il 2 gennaio scorso, quando un suo uomo era stato ucciso in circostanze simili.

Sono dodici i campi profughi palestinesi autorizzati in Libano. Oltre 200 mila i rifugiati ufficialmente censiti dagli uffici dell’UNRWA (United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East) ed un totale di 400 mila unità attualmente residenti in Libano.

Sono numeri che parlano di una condizione difficile, se non drammatica, che ha spesso reso estremamente complessa la convivenza con la popolazione indigena. Una convivenza che molto spesso diventa difficile anche all’interno degli stessi campi profughi, specialmente quando le varie fazioni politiche presenti si contendono il potere utilizzando le strade delle baraccopoli come campo di battaglia.

È forse il caso di Ein el-Hillweh, dove sarebbe in corso un vero e proprio regolamento di conti fra le storiche forze di Fatah e le nuove leve islamiste legate ad al-Qaeda. Un confronto duro e senza esclusione di colpi che rischia seriamente di portare al collasso la già drammatica condizione all’interno delle baraccopoli palestinesi, Ein el-Hillweh in testa.

Proprio tra le fragili mura di questo campo pare si nascondano infatti i maggiori esponenti di al-Qaeda in Libano. Secondo fonti militari libanesi le case di fango di Ein el-Hillweh darebbero rifugio a Abd el-Rahman Awad, leader di Fatah al-Islam. Ma anche il quartier generale del Jund al-Sham sarebbe di stanza proprio in questo campo profughi e moltissimi jihadisti giungerebbero costantemente dal Pakistan per ingrossare le fila dell’Esercito della Grande Siria.

La questione del disarmo delle forze palestinesi e della sicurezza all’interno dei campi profughi torna quindi di grandissima attualità in Libano. E dopo gli ultimi scontri di Ein el-Hillweh, le forze politiche sono tornate a chiedersi come limitare e controllare la presenza di gruppi armati palestinesi in Libano.

In particolare sono gli esponenti della coalizione 14 marzo a reclamare l’immediato disarmo di tutte le forze palestinesi presenti sul territorio, allargando la stessa richiesta anche nei confronti del partito sciita Hezbollah. La situazione appare dunque complessa e dalla difficile da districare: le 15 settimane di scontri di Nahr el-Bared durante l’estate del 2007 sono un ricordo troppo recente per essere ignorate.

(Fonte: Osservatorio Iraq, 23 Febbraio 2010)

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Old 28-06-2010, 13:08   #13
ConteZero
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E' un punto inutile adesso...

Tale scelta andava fatta 60 anni fa ed evidentemente 60 anni fa le nazioni unite hanno deciso che tali persone non avrebbero dovuto stare in israele ma sarebbero dovute andare in palestina.

ora non si può cambiare idea e chiedere ad israele di accollarsi un errore non suo (sempre che di errore si tratti e qui è da discutere visto che tali terre erano ancora di proprietà inglese e francese, ma sapere se è stato un errore o no attualmente è inutile).

Perchè se vogliamo andare indietro nella storia e correggere tutti gli errori o le cose che riteniamo ingiuste non se ne esce piu.

le regole del gioco sono state stabilite dalle nazioni unite 60 anni fa e con queste regole tali stati hanno giocato 60 anni. ora non si possono cambiare accollando obblighi a chi ha seguito tali regole, solo perchè tale stato si è dato da fare e ora è piu ricco dell'altro.

che ci serva da lezione per il futuro.

[edit] aggiungo che ora mai i profughi che vivevano nelle terre di israele sono tutti morti e rimangono i figli nati e cresciuti a gaza.
quindi se il governo palestinese la smettesse con la guerra e iniziasse con scuole e piani di sviluppo vivrebbero meglio. se vivono così è colpa di hamas dello pseudogoverno palestinese, non di israele
Non ho capito per quale ragione chi è ebreo può vantare la cittadinanza in quanto discendente dal popolo che visse in Israele e chi invece c'abitava fino a sessant'anni fa (lui o i suoi genitori, i suoi nonni, i suoi avi) non può fare altrettanto.

Questo "non ha più senso" è un mettere la testa sotto la sabbia.
Gente che in Israele aveva terre, casa, proprietà s'è vista sbattere fuori come nulla fosse. E non dovrebbero incazzarsi perché se lo fanno è perché (cit.) "ovviamente è perché vogliono i soldi dell'industrializzata Israele" ?

Domani fanno la "padania" e ti sbattono fuori, ti espropriano casa e terreni e poi ti riducono (te ed i tuoi discendenti) allo stato di apolide.
E tu che fai ?
Spallucce. "Oramai è passata". Brigitte Bardò bardò...
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Ultima modifica di ConteZero : 28-06-2010 alle 13:12.
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Old 28-06-2010, 13:32   #14
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Non ho capito per quale ragione chi è ebreo può vantare la cittadinanza in quanto discendente dal popolo che visse in Israele e chi invece c'abitava fino a sessant'anni fa (lui o i suoi genitori, i suoi nonni, i suoi avi) non può fare altrettanto.

Questo "non ha più senso" è un mettere la testa sotto la sabbia.
Gente che in Israele aveva terre, casa, proprietà s'è vista sbattere fuori come nulla fosse. E non dovrebbero incazzarsi perché se lo fanno è perché (cit.) "ovviamente è perché vogliono i soldi dell'industrializzata Israele" ?

Domani fanno la "padania" e ti sbattono fuori, ti espropriano casa e terreni e poi ti riducono (te ed i tuoi discendenti) allo stato di apolide.
E tu che fai ?
Spallucce. "Oramai è passata". Brigitte Bardò bardò...
mi dispiace per loro se erano colonie, ma la storia dei paesi coloniali è stata questa. quando le colonie sono abbandonate sorgono sempre problemi di natura legislativa.
ma anche se sei in uno stato dal governo instabile non sai mai dall'oggi al domani se la tua casa è ancora tua oppure no.

vogliamo parlare dei flussi migratori fra Pakistan e india allora? visto che la gente di quei posti è ignorante e si lascia soggiogare dai governanti con queste cretinate spesso purtroppo bisogna decidere di separarli, e se ci si separa qualcuno si deve muovere.

tutti gli israeliani si sono materializzati ad israele per caso? no anche loro hanno lasciato le loro case e sono andati in israele senza niente.
non è che i profughi hanno lasciato l'oro in israele, al massimo qualche baracca. quanti popoli nel corso della storia hanno dovuto migrare?

il tuo esempio della padania non regge perchè non c'è contesto socio-politico alle spalle. un caso analogo ovviamente non si è mai verificato nella storia, mentre quello palestinese/israeliano è successo tante altre volte, vedi Pakistan/india.
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Old 28-06-2010, 13:38   #15
ConteZero
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No, non per caso.
Gli israeliani sono entrati in Palestina con l'idea di fondarci il loro stato ed hanno iniziato ad usare il terrorismo per convicere gli inglesi a sloggiare.
Non è un caso...
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Old 28-06-2010, 13:46   #16
Kharonte85
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wikipedia parte dal 2001, cioè:
israele e i loro coloni si ritirano, palestinesi occupano le colonie, iniziano gli scontri a base di missili qassan da una parte e bombardamenti dall'altra

ogni blog che trovo con google è schierato con una delle 2 parti e non mi da una visione chiara, wikipedia non è abbastanza approfondita e qui sul forum ci sono sempre le flammate tra utenti...

attualmente la mia idea (molto semplicistica) è "mi tirano i missili, li schiaccio", quindi direi che sono filoisraeliano, ma ci sarà un motivo per questo lancio di missili no? Se israele si è ritirato e la zona è occupata dai palestinesi perchè c'è questo casino?
Non si può pretendere di riassumere in poche parole un conflitto che dura da 100anni, una volta c'era una bella voce di encarta online che spiegava il conflitto in modo eccellente ma purtroppo non esiste più quindi l'allternativa se ti interessa l'argomento è trovare dei libri che ne parlano, io ti consiglierei



"Israele, Palestina. La verità su un conflitto" di Gresh Alain Pagine: 130

Non costa molto non è un mattone ed è l'ideale per cercare di capire il background storico su cui le odierne vicende sono nate e stanno continuando. Purtroppo ne hanno combinate così tante (sia da una parte che dall'altra) che ormai la situazione è senza via di uscita.
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Old 28-06-2010, 13:49   #17
sider
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A me delle ragioni importa relativamente.
I feroci missili qassam hanno fatto più rumore che danni, e rispondere a dei razzi lanciati a culo (perché non hanno puntamento, quindi li spiari e "'ndo cojo cojo", immaginati quanto siano pericolosi) con bombardamenti aerei, carri armati, embargo e via dicendo è eccessivo ed indegno per un paese che si proclama "democratico".
Insomma dai....queslla in neretto è una forzatura bella e buona.
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Old 28-06-2010, 13:54   #18
ConteZero
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Insomma dai....queslla in neretto è una forzatura bella e buona.
Che non siano petardi è vero, ma vorrei sapere (una volta il numero è stato fatto, e non è così alto) quante vittime procurano i qassam.
Da quanto uscì da un altro thread tre settimane di "piombo fuso" hanno abbondantemente superato, come vittime, nove anni di qassam e tutti gli altri attacchi palestinesi.
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Ultima modifica di ConteZero : 28-06-2010 alle 13:59.
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Old 28-06-2010, 13:56   #19
Jammed_Death
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Non si può pretendere di riassumere in poche parole un conflitto che dura da 100anni, una volta c'era una bella voce di encarta online che spiegava il conflitto in modo eccellente ma purtroppo non esiste più quindi l'allternativa se ti interessa l'argomento è trovare dei libri che ne parlano, io ti consiglierei



"Israele, Palestina. La verità su un conflitto" di Gresh Alain Pagine: 130

Non costa molto non è un mattone ed è l'ideale per cercare di capire il background storico su cui le odierne vicende sono nate e stanno continuando. Purtroppo ne hanno combinate così tante (sia da una parte che dall'altra) che ormai la situazione è senza via di uscita.
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Alain Gresh affronta la questione medio-orientale ristabilendo alcuni fatti indiscutibili, princípi su cui fondare la discussione e cercare una soluzione laica al conflitto. Rifiuta soprattutto la solidarietà astratta con uno dei contendenti: nessuno dei due è investito da una "missione superiore", nessuno è buono o giusto per natura o per qualche grazia divina o immanente. L'autore indaga la questione fissando gli episodi che hanno determinato la storia del conflitto israelo-palestinese - dalla guerra del 1948 alla creazione dello Stato d'Israele, dalla resistenza palestinese alla creazione dell'OLP, fino alla pace di Oslo - mostrandone la concatenazione e inquadrandoli secondo criteri universali.
sembra proprio quello che cerco, grazie per la segnalazione
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...continuate a morire finchè non viene giorno...
...forse solo uno che si erge con la spada infranta dalla più profonda disperazione...
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Old 28-06-2010, 14:05   #20
sider
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Che non siano petardi è vero, ma vorrei sapere (una volta il numero è stato fatto, e non è così alto) quante vittime procurano i qassam.
Da quanto uscì da un altro thread tre settimane di "piombo fuso" hanno abbondantemente superato, come vittime, nove anni di qassam e tutti gli altri attacchi palestinesi.
La mortalità a seguito di lancio di Qassam è bassissima, è vero. Resta il fatto che chi li lancia la vorrebbe più alta.
Io sono molto critico verso israele, e non approvo affatto nè giustifico le sue azioni. Certo che qualcuno prima o poi dovrà smettere.
sider è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
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