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Carabinieri a Guantanamo
MARESCIALLO TESTIMONIA AL PROCESSO A IMAM GALLARATE
«Andammo a Guantanamo senza l'ok dei pm» La testimonianza di un test del Ros durante il processo all'imam di Varese 18/10/2006 MILANO. C'è stata una testimonianza a sorpresa oggi nel processo di Milano contro l'Imam di Gallarate e altre due persone accusate di terrorismo internazionale. Un maresciallo maggiore del Ros dei Carabinieri ha affermato di essere stato a Guantanamo nel novembre del 2002 con tre colleghi dell'Arma per colloqui investigativi con presunti terroristi senza aver ricevuto alcun incarico formale da magistrati. LA MISSIONE NEL NOVEMBRE 2002 SU ORDINE DEI VERTICI E il sottufficiale racconta: «Nel novembre del 2002 su ordine del comando generale dell'arma ci recammo a Guantanamo per colloqui investigativi con persone detenute e che in passato erano state oggetto di indagini sul terrorismo in Italia». Dilda fa il nome del comandante generale del Ros Giampaolo Ganzer. Dilda spiega che non c'era stato al riguardo nessun incarico formale da parte di magistrati e che solo in seguito la circostanza fu riferita a due pm torinesi Tatangelo e Ausiello senza che da parte di questi ci fossero reazioni particolari. Il maresciallo spiega che i due detenuti da lui avvicinati rifiutarono di rispondere. «Ma mi risulta che tra quanti furono approcciati dai miei colleghi uno accettò di parlare». E che cosa disse? - chiedono curiosi i legali degli imputati. «Insistette su alcune sue conoscenze a Bologna» è la risposta del maresciallo. La reazione della procura di Milano sta nelle parole mormorate dal pm di udienza Elio Ramondini all'orecchio dell'avvocato Sandro Clementi: «Noi non ne sapevamo nulla». LA PROCURA: «NON SAPEVAMO NULLA» Poi i difensori chiedono a Dilda: «E che utilizzo avrebbe fatto in caso di acquisizione di elementi importanti a livello investigativo?». «Ne avremmo riferito ai magistrati» la pronta replica del sottufficiale. Interviene Ramondini: «Credo che nessuna procura avrebbe mai accettato informazioni acquisite in quel modo». «Il cerchio si chiude - chiosa l'avvocato Clementi davanti ai giornalisti - c'è la conferma dei modi discutibili dal punto divista della liceità e dell'eticità con cui si fanno le indagini sul terrorismo. PRIMA DEI CC POLIZIA ITALIANA E DI FRANCIA, SPAGNA E SVEZIA Sono andati a Guantanamo a cercare di pescare prove sentendo persone torturate e senza diritti civili». Dilda riferisce che prima dei carabinieri a Guantanamo c'era stata la polizia e prima ancora era toccata a uomini in divisa di Francia, Spagna, Svezia e altri paesi europei, in collaborazione con le autorità americane. La Stampa.it |
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